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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Tokyo Mew Mew
Titolo Fanfic: DEADLY LOVE
Genere: Romantico, Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: izayoi007 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/03/2007 23:35:02

Ancora una one-shot....un pò macabra forse...
 
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DEADLY LOVE
- Capitolo 1° -

Deadly love



Il grido di Retasu si spanse per tutto il locale rosa confetto.

Tutti volsero istintivamente il viso verso l’alto, da dove era venuto il grido.

Il primo ad alzarsi fu Keiichiro, seguito a ruota da Zakuro e Ryou, le altre ci misero un po’ per capire la situazione.

Di corsa, raggiunsero il piano superiore.

La Mew verde era seduta a terra, con gli occhi spalancati dal terrore e pieni di lacrime, appoggiata al muro del corridoio, avevo lo sguardo sconvolto rivolto verso il bagno.

- Retasu che succede?! - la voce allarmata di Zakuro la fece voltare verso di loro.

Pareva che avesse visto un fantasma tanto era pallida e sconvolta.

- I-Ichi-Ichigo!!! - scoppiò a piangere, indicando il bagno davanti a lei.

Cogliendo una parte del significato delle sue parole, mentre Minto e Purin corsero a preoccuparsi della povera ragazza, Zakuro, Keiichiro e Ryou si affrettarono per raggiungere il bagno.

Quello che videro li sconvolse, Zakuro fece incredula due passi indietro, con una mano davanti alla bocca, mentre gli altri due rimasero impietriti sull’uscio.

Ichigo era là, seduta a terra, con la parte superiore del corpo accasciata sul bordo della vasca da bagno: i polsi macabramente recisi, percorsi da più tagli irregolari, come se la carne fosse stata brutalmente strappata, mentre galleggiavano inerti nella poca acqua , ora divenuta color porpora, con cui era stata riempita la vasca che pareva nutrirsi bevendo sempre più avidamente la linfa vitale della giovane.

Giaceva scompostamente in un lago di sangue, mentre quello che si era riversato sulle mattonelle veniva come risucchiato dal pavimento, mentre la pelle di Ichigo diventava sempre più nivea, di un pallore mortale…

Sul viso, contratto in una smorfia sofferente, erano ancora visibili i segni delle lacrime grazie alla scia che avevano lasciato, dopo aver ininterrottamente solcato le sua guance, ora di un colore così innaturale.

Gli occhi, aperti e inespressivi, completamente bianchi con le pupille riverse all’indietro, di cui non si scorgeva che il pallido ricordo del vivo color cioccolato.

Accanto al suo corpo, un paio di forbici, sciattamente gettate e terra, in un impeto di rabbia e tristezza...

Il primo a riprendersi, dopo quella sconvolgente scoperta, fu il biondo americano.

Con impeto, spinse il giovane amico di fianco a lui e si fiondò su di lei.

Le sollevò il busto, scotendola leggermente e chiamandola più e più volte, mentre le sue braccia indolenti ciondolavano senza forze a mezz’aria; il sangue colava inesorabilmente giù per i palmi delle mani e scorreva lungo le bianche dita affusolate, fino a colare senza nessun freno, a terra.

I suoi abiti e la sua pelle, si erano inevitabilmente imbrattati ma non sembrava importargli. In quel momento c’era solo lei.

Inaspettatamente, le palpebre della Mew rosa, dopo un leggero tremolio, presero vita e le sue pupille ripresero il loro consueto posto in quell’inquietante mare di latte.

- Shi-Shirogane….- la sua voce non era che un mormorio sommesso.

Accennò un sorriso stanco e mesto e con uno sforzo più che notevole, sollevò il braccio, sfiorando il mento del bel giovane, macchiandolo di quel purpureo liquido disperso.

- Perché?! - le gridò Ryou, stringendola leggermente - Keiichiro, presto, chiama un ambulanza!!! - aggiunse poi, rivolgendosi al moro, che scattò immediatamente. Anche Zakuro si avvicinò ad Ichigo e si inginocchiò al suo fianco, avvolgendole i polsi recisi in un paio di bianchi asciugamani che ben presto si tinsero di quel colore di morte, imbrattandone la superficie immacolata.

- Tieni duro Ichigo! - la incitò la modella, premendo sulle ferite, nel tentativo di arrestare l’emorragia.

- No…io…sono stanca…- ancora un sussurrò, un soffio che solo loro due, poiché così vicini, udirono.

- Ma si può sapere perché diavolo l’hai fatto?! - Minto le si avvicinò, richiamando l’attenzione su di sé.

- Sono stanca…- ripeté Ichigo, mentre le forze andavano via via abbandonandola sempre di più -…stanca di soffrire…ora voglio solo…sparire… - frasi sconnesse e senza senso uscirono solo dalla sua bocca, mentre la coscienza l‘abbandonava nuovamente, accompagnata dalle voci sempre più distanti dei suoi amici che la chiamavano con disperazione sempre crescente.





Si guardò nuovamente il segno che portava sui polsi che nonostante la bravura dei medici era rimasto: le ferite erano troppo profonde e squarciate, impossibile cancellarle del tutto.

Sentì le lacrime premere per uscire e questa volta non fece nulla per bloccarle: Masaya l’aveva lasciata, dopo averla tradita con la stessa facilità con cui si sceglie un paio di calze da indossare al mattino, le aveva confessato tutto candidamente, aggiungendo di non amarla più.

Ma questo non era nulla, non era stato quello ad ucciderla dentro, non era stato quello a farla sentire disperata e con il cuore in frantumi.

O meglio, anche quello, in aggiunta al fatto di aver assaporato l’amara consapevolezza di essere innamorata di qualcun altro, con l’omicida certezza di non essere ricambiati.

Ebbene sì, voi penserete che sia una sciocchezza tentare il suicidio per amore…

Com’è che si dice? “ Morto un papa se ne fa un altro?”

Bhè, quella frase non le era stata di nessuno conforto e non lo era tutt’ora.

Non può esserlo per chi è davvero innamorato; per chi trova una amore così forte e travolgente da stordirti, da mozzarti il fiato in gola e rendertelo a intervalli irregolari per farti soffrire maggiormente.

Non lo è per chi è talmente innamorato da non pensare ad altro che a lui, da non poter far altro che sospirare, ogni maledetta volta che lo si rivede.

Non può confortarti, quando sai di non volere altro nella vita che lui, di non poter fare altro che vivere per un suo sospiro, sguardo o rarissimo sorriso che sia.

Quando provi qualcosa di così forte e sconvolgente, qualcosa che ti prende il cuore e te lo stringe fino a fartelo scoppiare, qualcosa che rende ogni cosa inutile ed insignificante a suo confronto.

Qualcosa di cui non puoi fare a meno, come se fosse acqua o aria, da cui non puoi sottrarti perché ti sentiresti persa ed inutile, sciatta ed insulsa come lo è un maglione in piena estate o un accendino all’inferno.

Ti senti euforica quando lo vedi e imbarazzata all’ennesima potenza quando ti sta accanto.

Sei goffa, impacciata e timida in sua presenza, ti senti terribilmente inferiore, infantile e ridicola quando ci parli.

E daresti di tutto per essere anche solo la sua lingua, per stare nella sua bocca.

Faresti di tutto per potergli parlare, stare accanto, baciarlo, toccarlo, accarezzarlo…

Ma lei non poteva fare nulla di tutto questo, non le rimaneva altro che la dolorosa coscienza di questo, ed il mero ricordo di qualche momento felice passato insieme a lui.

Singhiozzò, abbandonandosi ad un pianto disperato, affondando la testa nel cuscino fino a non riuscire più a respirare, con il desiderio di non farlo mai più, perché ogni suo alito e soffio che fosse, era dedicato a lui.

Rannicchiandosi su sé stessa, avvolta nelle fredde coperte di quel letto d’ospedale, dando le spalle alla causa della sua stessa sofferenza che ora osserva tristemente la sua schiena scossa dai singhiozzi, al di là di una semplicissima parete a vetro.

Shirogane osservò ancora qualche istante quella scena straziante, prima di decidere di averne abbastanza, prima di decidere di non sopportare oltre quella vista orribile e insopportabile, ed allora, con rabbia, entrò in quella stanza, facendo sussultare la sua occupante.

- Perché l’hai fatto?! - le gridò, facendola impietrire sul posto.

- Perché sei così stupida ed ottusa da non capire che è stata una sciocchezza?! - proseguì avvicinandosi a lei e scrollandola per le spalle, come per dare più enfasi alle sue parole.

- Rispondimi! Perché?! - fece un momento di pausa, guardandola nelle iridi cioccolato, con le sue fredde ed incandescenti d’ira, allo stesso tempo.

- Io…non posso dirtelo…- rispose lei, chinando il capo -…non capiresti…- concluse, mentre le lacrime continuavano a scorrerle giù dagli occhi, bagnando la trapunta sotto di essi.

- Piantala di fare la vittima incompresa! - la rimproverò, scrollandola ancora - Ichigo che diavolo ti prende?! È per la storia di Aoyama?! - sussultò a quelle parole e decise di lasciargli credere che fosse così, per soffrire di meno, per evitare scene imbarazzanti, per evitarsi un ulteriore, straziante sofferenza a causa di un rifiuto certo.

Annuì e lui mollò la presa.

- Allora mi hai veramente deluso Ichigo…non ti facevo tanto sciocca…- le confessò, allontanandosi di qualche passo, con il viso serio e duro.

Ichigo risollevò di scatto il capo, andandolo a fissare impaurita e disperata.

- Che ne puoi sapere tu?! - gli gridò, incollerita e sgomenta - che diavolo vuoi saperne tu dell’amore?! Che vuoi saperne tu che non ti accorgi nemmeno di quanto e da quanto sono disperatamente e pazzamente innamorata di te!? - gridò, e quando si rese conto di ciò che le era sfuggito, si portò una mano tremante alla bocca.

Che diavolo aveva fatto?!

Come aveva potuto confessargli una cosa del genere?!

Se prima non aveva avuto alcuna speranza e poteva solo aspirare ad essere una semplice amica, per godere da lontano anche solo della sua vista, ora non aveva più alcuna possibilità, nemmeno la più piccola e remota che lui le parlasse ancora.

- È per questo che l’hai fatto? - la sua voce bassa ed accusatoria le gonfiò il cuore di un dolore acuto e straziante mai provato prima.

- Sì, genio! Complimenti, ci sei arrivato finalmente ed ora puoi anche andare! Sono stanca e voglio riposare, dopo questa “sconvolgente scoperta“, puoi anche levare le tende e…- non riuscì a concludere la frase, si sentì improvvisamente la guancia destra bruciare almeno quanto il suo orgoglio ferito, e si ritrovò il viso completamente voltato da un lato.

- Questo è per il tuo gesto sconsiderato e per la tua stupidità! - le spiegò lui, con ancora la mano sospesa a mezz’aria.

Non riuscì nemmeno a ribattere, perché si ritrovò la bocca dolcemente e passionalmente bloccata da quella di lui che la imprigionava in un bacio da oscar.

- E questo? - gli soffiò Ichigo sulle labbra, quando si furono staccati.

- Questo perché mi sono innamorato di una sciocca ed ottusa ragazzina…- spiegò, lasciandola completamente shockata, in uno stato di assoluta felicità eterna, mentre la consapevolezza di aver trovato l‘unica letizia e gioia che aveva mai realmente desiderato, le avvolgeva il cuore in un caldo abbraccio…

Grazie in anticipo per i commenti, questa ff la dedico a Rya e Pfe, le regine del dark!

Bacioni Izayoi007
 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
paffy333 22/09/09 18:14
ma che bella!!!!wow i miei complimenti!!!!favolosa!!!scritta benissimo!!!
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

micina92 - Voto: 21/07/08 22:11
bellissiiimmmmmaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!*_*
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