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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh!
Titolo Fanfic: ORCHIDEE NEL DESERTO
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/03/2007 17:18:49

Piccolo sequel di " Un raggio di sole" commentate in tantissimi ^^
 
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CAPITOLO UNICO ^//^
- Capitolo 1° -

Orchidee nel deserto

Lentamente apri gli occhi che incontrano i miei, ed io non posso fare altro che sorriderti ed accarezzarti dolcemente il capo. Con cautela mi avvicino al tuo viso ed alle tue labbra che bacio dolcemente, sei un sogno amore mio. Ho passato gran parte della mia vita rinchiuso in angusti e scuri sotterranei, sono diventato un guardiano della tomba contro la mia volontà…ma ora tutto questo non ha più senso e neppure importanza.
Tu sei stata la mia luce amore mio, il mio raggio di sole in mezzo ad oscure e fredde tenebre. Sei stata la prima persona che ho incontrato una volta abbandonato il mondo sotterraneo in cui ero nato e cresciuto, e proprio tu mi hai dato la forza per ricominciare una nuova vita. Una volta portato a termine la mia missione non ho esitato un solo istante e sono tornato da te, e da quel momento abbiamo ripreso in mano la nostra storia dal punto in cui si era interrotta.
Ricordo ancora le lacrime che avevano rigato il tuo volto, quanto ti avevo annunciato la mia partenza. L’avevo fatto solo ed esclusivamente per te, per proteggerti dalla mia controparte malvagia; tu mi hai lasciato andare senza chiedere alcuna spiegazione dando prova di una forza e di un coraggio fuori dal comune.
La nostra nuova vita insieme non poteva che cominciare nel più meraviglioso dei modi, io e te amore mio come un’unica persona abbiamo affrontato qualsiasi ostacolo si era frapposto tra noi senza mai perdere la speranza. Il giorno in cui ti chiesi di diventare mia moglie poi, non hai esitato a buttarmi le braccia al collo piangendo e subito dopo regalandomi il più meraviglioso dei tuoi sorrisi. La notizia più bella però era giunta subito dopo la mia proposta di matrimonio, quando mi hai preso le mani stringendole dolcemente tra le tue e sorridendo avevi pronunciato quattro semplici parole:

- Marik…aspetto un bambino!

In un primo momento ero rimasto letteralmente senza fiato, incapace di esternare una qualche reazione. Mille preoccupazioni in quel momento si erano fatte largo nel mio animo, come avremmo fatto a garantire a nostro figlio una vita decorosa?! Tutti i dubbi e le preoccupazioni erano state immediatamente spazzate vita come la sabbia nel deserto durante una tempesta; mi ero dato subito da fare e nel giro di poco tempo ero riuscito a trovare un lavoro nella stessa università in cui tu studiavi.
Ti ricordi mio raggio di sole, quando insieme siamo andati in ospedale e abbiamo visto per la prima volta nostro figlio che cresceva sano e forte dentro di te?! Sentire poi i battiti del suo piccolo cuore era stato per me fonte di grande gioia, e tu non eri riuscita a trattenere qualche lacrima. Per scaramanzia avevamo deciso di non conoscere il sesso del nascituro, ed io avevo già preso una decisione molto importante per il suo futuro: nel caso in cui mio figlio fosse stato un maschio, non gli sarebbe mai toccata la mia stessa sorte. Non sarebbe diventato un guardiano della tomba, nessun tatuaggio marchiato con il fuoco sulla schiena…niente di tutto questo.
Quando nella sala operatoria dell’ospedale l’ho sentito emettere i suoi primi vagiti, è stata una grandissima e intensa emozione. Mi hai voluto accanto a te durante tutto il travaglio, ed io nonostante l’ apprensione del momento ti ho sostenuto e dato coraggio anche quando tu volevi rinunciare perché stremata. Ti eri addormentata quasi subito, la fronte imperlata di sudore e gli occhi gonfi per le tante lacrime versate durante quei momenti di dolore allo stato puro.
Ora che però ti sei svegliata, aspetti con ansia di poter prendere in braccio nostri figlio…lo leggo dai tuoi bellissimi occhi, e dal sorriso pieno d’amore che mi rivolgi mentre stringi la mia mano sinistra con forza.

- Marik dove è nostro figlio? Io voglio vederlo…è un maschio o una femmina?

- E’ una bambina bellissima amore mio, esattamente come la sua mamma.

- Una femmina…e dimmi sta bene? Tu l’hai già vista?

- Sta benone non devi preoccuparti, si l’ho vista in quella specie di vetrina dove mettono in mostra i bambini.

- Si chiama Nursey amore…che cosa hanno detto Ishizu e Odion?

- Che sei stata bravissima!

- Sono felice che si sia svegliata Signora Isthar…le ho portato la sua bambina per la sua prima poppata. I miei complimenti è bellissima!

Quando l’infermiera ti chiama “Signora Isthar” non riesci a fare a meno di sorridere divertita, ed anche un po’ imbarazzata. Abbiamo deciso di rimandare il nostro matrimonio a dopo la nascita della bambina in modo che tu potessi riposarti e concentrarti sulla gravidanza. Ti osservo mentre prendi in braccio per la prima volta nostra figlia, facendoti aiutare dall’infermiera che ti spiega come devi fare per allattarla. Trova immediatamente il tuo seno ed io non riesco a fare a meno di guardarla, di sfiorarle la piccola testa coperta da una soffice aureola di capelli biondi.
E’ in assoluto la bambina più bella che io abbia mai visto, perfetta sotto tutti i punti di vista. Le prendo una manina e il mio cuore ha un tuffo quando vedo le sue piccole dita dalla pelle scura ma non troppo serrarsi intorno al mio dito indice con forza. I suoi occhi sono chiusi per cui mi è impossibile vedere di quale colore essi siano; distolgo lo sguardo da mia figlia giusto in tempo per vedere Ishizu e Odion sulla soglia che osservano sorridendo la loro nipotina e poi Stella che la sta allattando.

- Cosa ne dici di prenderla in braccio? E’ arrivato il momento che conosca il suo papà!

- Io…bè…non credo sia una buona idea è così piccola che ho paura di farle del male.

- Non accadrà niente di tutto questo fidati di me.

Mi fido di te amore mio come ho sempre fatto e sempre farò, e così per la prima volta accolgo tra le mie braccia mia figlia. E’ così piccola che ho paura di farle male sul serio, infatti comincia a piangere ma sorrido di fronte alla dimostrazione che la voce non le manca. Istintivamente la cullo con dolcezza e nel giro di un attimo si calma, stringe con forza nella sua piccola mano due mie dita e…poi improvvisamente la vedo aprire gli occhi. Tutti io in testa rimaniamo sbalorditi non appena scorgiamo due grandi e vispi occhi viola, fare capolino da sotto le lunghe ciglia bionde. Mia figlia ha i miei stessi occhi, una parte di me vive anche in lei e questo mi rende felice ed orgoglioso allo stesso tempo.
A quella scoperta non riesco a trattenere un sorriso di pura gioia, tu lo noti e senza alcun preavviso ti sporgi verso di me e mi baci. La nostra piccola principessa si è addormentata quasi subito tra le mie braccia, ed io ne approfitto per ricambiare il tuo bacio. Sono così contento che sarei in grado di toccare il cielo e le stelle con un dito se solo lo volessi; in fondo come potrebbe essere diverso con una creatura splendida quale sei tu Stella e la nostra piccola?!

- Avete deciso come chiamare la bambina?

- A dire il vero no Ishizu anche perché…bè non abbiamo mai voluto conoscerne il sesso.

- Bè amore mio credo che sia arrivato il momento!

- Cosa ne dici di Nefthi?

- Direi che è un nome bellissimo è la divinità egizia protettrice della casa e della famiglia. Nefthi Isthar…si mi piace molto e suona anche molto bene!

- Allora è deciso Nefthi Ishizu Isthar!

Alla mia ultima affermazione vedo mia sorella sobbalzare per la sorpresa e subito dopo sorridere. Io da parte mia non riesco a fare altro che abbracciare te amore mio insieme alla nostra bambina. Ora non ci sarà più un solo raggio di sole ad illuminare il mio cammino, ma bensì due i miei due tesori più preziosi che amo più della mia stessa vita.
 
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