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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA LEGGENDA DELLE 4 CROCI
Genere: Romantico, Comico, Azione, Avventura, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: mimmi10 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/03/2007 21:14:53 (ultimo inserimento: 09/03/07)

Pirati: spietati e malvagi....alcuni insoliti ma con un unico obbiettivo comune,trovare il tesoro più grande mai esistito: Il Tesoro delle 4 Croci
 
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LA STORIA: L'INIZIO
- Capitolo 1° -

Titolo:

La leggenda delle 4 Croci


Capitolo 1: LA STORIA : L’INIZIO:

Dal diario del capitano Seen Fire:

“ E’ passato molto tempo dalla mattina in cui ho lasciato l’isola di Goethe , l’isola in cui ho sprecato due settimane preziose per scontare le mie pene. Sono stato in carcere, un posto orribile, ma ci sono abituato, non è la prima volta che mi accade. La mia taglia è ovunque e quasi tutti mi vorrebbero morto, a parte il mio equipaggio e alcuni amici che ho sparsi per tutte le isole del mondo che certe volte mi hanno aiutato a tirarmi fuori dai guai, in cui mi caccio sempre!
Dopo sono riuscito ad evadere e ho cercato nuovi alleati. E siamo subito siamo salpati. A pensarci bene mi è servito stare in prigione. Ora sono in possesso di una cosa veramente utile, per raggiungere il mio obbiettivo, anche quello di ogni pirata : quello di trovare il più grande tesoro mai esistito.
Questo si chiama :
Il Tesoro delle 4 Croci.
Si dice che una folta nebbia di mistero avvolga questo tesoro, una leggenda intraprendente…

Come tutti sanno, un tempo quando nulla ancora si era formato….ci fu il caos detto primordiale perché primo a ogni altra cosa, da cui scaturirono gli dei, figure già adulte e perfettamente formate. Ognuno di loro si attribuì il dominio su determinate forze della natura, essendo tutti egualmente dotati di potere, essi collaborarono per la creazione del mondo.
Vi era un Dio diverso da tutti gli altri….veniva chiamato Exta. Il suo potere non era enorme distinto come quello degli altri dei, e per questo pensava di non essere stato creato egualmente a tutti gli altri,ma pensava di essere stato punito per un motivo che non conosceva.
Un giorno egli fece questa domanda al padre supremo:
- Oh potente padre, ma se Ares è stato creato per dominare le guerre…. E Diana la caccia, e nettuno il mare e…..-
Il padre supremo gli disse interrompendolo:
- Che cosa ti turba figlio mio?-
- Perché tu mi creasti quando tutto non era ancora formato se io nella formazione ho servito a te ben poco?-
La risposta fu:
- Figlio, io ti creai come tutti i miei figli con un potere….tu ne hai usufruito nella formazione anche se ben poco ma tocca a te scoprire come tutti gli altri del resto….il tuo potere interiore quello che ti fa sentire più forte,e quello può aiutare il creato….perchè questo è il nostro compito-
Ma il padre vedendo Exta ancora non convinto gli fece la stessa domanda di prima:
- molti ti venerano tra il creato….. tutti qui ti adorano….cosa ti turba ancora figlio mio?-
Gli occhi del figlio si rivolsero a quelli del padre e così facendo disse:
- Perché volesti fare il creato se qua ci siamo già noi così grandi e potenti? Perché creammo creature così misere e umili senza potere….se qua già ci siamo noi?-
- Perché esse dovranno conoscere una natura diversa e continueranno così all’ infinito per tramandare poi le nostre storie alle popolazioni future in modo che così noi esistiamo per sempre….se la fede non c’è….allora non c’è motivo che ci sia un dio non ti pare?
Il ragionamento sembrava giusto…ma Exta volle aggiungere ancora qualche cosa:
-Padre….ho creato l’ animo di ogni giovine, l’animo di ogni vecchio e di ogni feto che ancora non esiste….voi avete scritto il loro destino e noi non possiamo fare niente per cambiarlo quindi perché non possiamo dare loro poteri per sfuggire ad avvenimenti veramente crudeli?
- Exta….tu hai un animo nobile e giusto per questo ti ho donato il potere di controllare e creare quello degli altri…ma anche tu sai che questo è impossibile…molti umani potrebbero usufruirne male… se poi scoprissero di poter essere paragonati a un dio….tu credi che questo non andrebbe contro di noi? Credi che il suo intelletto sia così poco per non andare contro di noi? E la fede….la fede non ci sarebbe più….Non rammaricarti per quelli che sono sotto di te…tu li hai creati e ….-
- E io li vedrò morire….-
Così dicendo se ne andò ancora indegno davanti a quelle risposte.
Era questo ciò che distingueva Exta da tutti gli altri dei…Egli aveva un animo che gli altri dei non possedevano…provava sentimenti come tutti gli altri ma poteva controllare l’animo di chiunque altro…e subiva ciò che un animo provava…..forse era l’unico a provare tutti i dolori del mondo.
Questo Giove non lo sapeva…..egli non era a conoscenza del fatto che se controllava gli animi altrui poteva sentire quello che gli animi altrui provavano…
Il suo segreto non fu mai rivelato….
Un giorno mentre Exta sistemava il suo arco ( come ogni guerriero che ne possedeva uno), ad un tratto fu preso da un malore orribile….un senso di angoscia e di dispersione.
Si mise a piangere ma più piangeva e più la sensazione di essere vuoto dentro si accentuava.
La persona che rifletteva quell’animo aveva chiesto il suo aiuto….ma non era in punto di morte come tanti altri chiedevano aiuto in quella particolare circostanza ma…egli stava davanti a una casa bruciata….inginocchiato davanti a un orrore che nessun’altro avrebbe mai voluto vedere…
Davanti a lui tre piccoli corpi erano appesi a una corda….gli occhi spenti e privi di vita di quelle tre figure, una donna e due piccoli bambini….lo fissavano ormai privi di ogni forma di vita.
Ad un tratto Exta si ricordò, come quando ogni persona gli chiedeva aiuto, la creazione di quella persona….l’animo che ora regnava tra la dispersione e l’angoscia una volta era piena di coraggio e di voglia di fare….un animo nobile e pieno di felicità che ora era stata infranta dalla persona più crudele che fosse mai esistita sul creato…. Shield End.
Tra la terra questo nome era temuto da tutti ma gli dei potevano soccorrere chi aveva bisogno di aiuto non chi era assetato di sangue ed era il pirata più ricco di tutti i mari.
Exta sapeva il motivo per il quale il capitano Shield era andato contro quel pover uomo.
Egli poco tempo prima gli aveva chiesto di unirsi alla sua ciurma, ma avendo rifiutato, di conseguenza si era messo contro il pirata più grande di tutti i mari.
Shield aveva fatto pagare quella risposta.
Exta si affacciò dal grande regno degli dei e vide il povero uomo poggiato a terra.
Egli fece ciò che gli era possibile….un dose di coraggio e di serenità per iniziare a continuare ad andare avanti dopo una vicenda così orribile.
Vide l’uomo alzarsi e correre via….dentro aveva un fuoco di rabbia che bruciava ed Exta lo sentiva….poi non percepì più nulla.
L’uomo aveva finito di evocare il suo soccorso.
Rattristato per quel dolore che mai aveva sentito….avrebbe voluto fare di più ma sapeva che ciò che era alla sua portata era molto limitato e inoltre il padre supremo non avrebbe approvato che un dio aiutasse una creatura al di sotto di lui senza che lui gli chiedesse e gli desse qualche cosa in cambio.
Allora deciso di non farsi scoprire dal grande padre, egli di nascosto creò 4 amuleti di forma ovale con sopra disegnate 4 croci.
Erano d’oro e dentro avevano un diamante, ognuno di colore diverso: rosso, celeste, bianco e verde.
Essi racchiudevano i 4 poteri principali e davano a chi li indossava una forza enorme ma pur sempre inferiore a quella di un dio.
Essi inoltre racchiudevano parte del potere di Exta, possedevano la forza dell’animo per affrontare qualsiasi circostanza…..chi le indossava sarebbe stato sicuro di sé e desideroso di usare un potere così grandioso.
Exta decise di affidare questi quattro amuleti a quattro persone che sarebbero stati i suoi seguaci e sul creato avrebbero portato un po’ di serenità.
Egli li disperse per la terra e avrebbe guidato coloro che fossero stati ritenuti giusti e adeguati a portare un compito del genere….
Inoltre essi si sarebbero trovati tra di loro per riunire il loro grande potere e formarne uno unico ancora più grande, trovandosi per Opposti, cioè ognuno avrebbe scoperto la propria metà e con essa si sarebbe unito.
Naturalmente Exta era un ingenuo a credere che tutto sarebbe andato secondo i suoi piani.
Infatti Ares, suo fartello minore, scoprì cosa tramava il fratello, e non sapendo dello scopo per cui erano stati creati ma sapendo del potere che custodivano…egli se ne impossessò quando Exta li disperse per la Terra, e li donò a una persona in particolare a lui fedele….
Fu un vero disastro quando Exta seppe che i suoi grandi amuleti erano stati donati alla persona più crudele di tutto il creato….Shield.
Naturalmente non seppe come mai contemporaneamente tutti e quattro erano nella sue mani ma….Giove scoprì tutto e gli tolse tutti i poteri….lo rinchiuse, ma per una cosa ebbe compassione.
Anche se aveva tradito tutti gli dei donando poteri a esseri inferiori, era suo figlio perciò non lo trasformò del tutto in mortale…in modo che così potesse restare sì punito, ma ancora nella casa degli dei.
Exta subendo ciò che aveva fatto, ma non essendosi pentito accettò il crudele destino e anche quando capì che fu Ares ad avergli voltato le spalle contro non cercò di ribellarsi, ma semplicemente si abbandonò al suo destino.
Nel mentre pensava….che per una cosa era stato fortunato…Almeno Ares non era stato talmente astuto da tenere quei poteri per se ma decise di donarli al creato….anche se Giove non sapeva niente di cosa aveva fatto Ares non potè intervenire sul grave danno che era stato causato.
Sulla terra nel mentre il capitano Shield fece cose strabilianti.
Egli è conosciuto da sempre come il più grande pirata mai esistito e sono state raccontate molte storie su di lui.
Alcuni dicono che era un buon comandante e un abile spadaccino.
Le croci custodivano un enorme potere ma non rendevano immortali perciò quando egli stava per morire affidò le croci a suoi seguaci che avrebbero dovuto custodirle. Naturalmente non si seppe mai a chi furono affidate quelle croci ma in carcere io riuscii a scoprire un segreto enorme.
Io cerco quelle croci da quando ho impugnato la prima spada. Mio padre mi raccontò la leggenda e io la tramandai a coloro che ora mi seguono. Tutti abbiamo un sogno, quello di trovare l’enorme tesoro delle 4 croci, e abbiamo fatto tanta strada….
Nella mia stessa cella c’era un uomo.
Non mi disse il nome ma vidi che stava male.
Stava morendo e per come trattano la gente in questi squallidi posti nessuno l’avrebbe aiutato.
Cercai di fare quello che potevo ma non servì a molto, quell’uomo stava morendo.
Quando le guardie seppero del suo stato chiamarono subito quello che avrebbe portato la sua carogna fuori da lì. Come se servisse a ripulire un po’ quel posto.
Io ero vicino a lui quando spirò. Poco prima aveva aperto gli occhi con fatica e parlando con difficoltà aveva detto:
- Tu…..prendi ciò che mi rimane non voglio che finisca nelle loro mani…-
Intendeva nelle mani delle guardie che lo avevano catturato.
Avevo sentito parlare di quell’uomo in cella, gli altri dicevano che era un ladro, un truffatore quindi quello che mi stava per dare sicuramente non era di sua proprietà.
Infatti….piano piano tiro dalla tasca un piccolo oggetto avvolto in uno straccio di pelle.
Lo presi e lo guardai, non fece in tempo nemmeno a dirmi che cosa fosse che i suoi occhi si chiusero e lui morì.
In quel momento uno scoppiò di cannone rimbombò per tutta la prigione.
Sentii tutte le guardie correre verso l’uscita, altre si stavano armando e tutte gridavano:
- Ai posti di combattimenti sono arrivati!-
-I pirati! I pirati!-
Mi affacciai alla finestra sbarrata che dava sulla scogliera. Una grande nave con la bandiera nera con un teschio era al largo dell’isolotto dove vi era costruita la mia prigione.
Feci un sorriso e mi dissi:
- è ora di andare!-
Misi l’oggetto in tasca e mi diressi verso la porta della mia cella.
La porta della prigione fu sfondata dall’esterno con un calcio. Essa cedette subito perché era fatta di legno. In mezzo alla polvere uscì un uomo armato di pistola, tirò fuori dalla tasca una specie di pezzo di ferro, allentò i cardini e io dall’interno lo aiutai a estrarre la porta da essi. Fui libero e poi richiusi subito la porta della mia cella.
-Ben tornato Capitano!-
L’uomo mi fissò e mi rivolse un sorriso di rispetto, che io ricambiai, iniziammo a incamminarci verso l’uscita.
Tutti gli altri che erano nelle altre celle mi guardavano e mi urlavano contro:
- Liberateci!Buon signore! Liberateci!-
Mi fermai di colpo, dando loro le spalle, recuperai la mia pistola da un tavolo sopra il quale era stata appoggiata al mio arresto, mi girai di scatto e partì un colpo.
Preciso prese la serratura di una porta, e il secondo sparato anche.
Ah! usarla dopo tanto tempo mi fece star bene, poi corremmo verso la scogliera e salimmo sulla scialuppa dei miei uomini.
Appena salito, il mio uomo mi chiese il perché avessi liberato i miei compagni di prigione. In effetti non era una cosa che faccio di solito. Ma :
- Era un ottimo diversivo, come vedi le guardie non hanno scopertola nostra scialuppa ancorata sulla riva, perché non hanno seguito noi!-
- Bene capitano.-
- La prossima volta non provate ad ancorarvi così vicino o non ci sarà una prossima volta per voi mi avete capito? Siete stati molto fortunati..-
La mia autorità si rispecchiava sulla faccia di quei babbei che mi avevano appena salvato, ma nonostante il mio rimprovero continuarono a remare fino alla nave.
Appena salito mi accolsero come fossi un re. Urlavano ben tornato e poi intonarono una piccola canzone….che io trovai assolutamente orrenda, ma dopo tutto fui contento di essere tornato finalmente a casa.
Mi rifugiai subito nella mia cabina e poggiai il mio oggetto misterioso sul tavolo.
Mi sedetti e iniziai a scoprirlo. Non ebbi il coraggio di dire niente quando vidi che cosa mi ritrovai in mano.
Nelle mie mani avevo un amuleto a forma di croce con un diamante rosso che risplendeva per tutta la stanza!
Ancora meravigliato lo girai e lo rigirai per vederlo meglio tra le mie mani.
Avevo finalmente trovato uno dei pezzi…..e avevo un potere enorme.
Pensai come utilizzarlo al meglio ma prima era necessario nasconderlo al resto della ciurma, nonostante mi avessero salvato non mi fidavo di nessuno. Però avrei avuto bisogno dell’aiuto del mio compagno.
- Nigel vieni subito qua!-
Urlai.
Il mio uomo più fidato fece capolino nella stanza e disse.
-Ditemi capitano!-
Nel momento in cui vide ciò che avevo in mano restò paralizzato.
Gli rivolsi un sorriso malefico, andai verso la prima arma che mi capitò in mano, un coltello.
Glie lo porsi, e gli dissi cosa fare.
Dopo pochi istanti mi colpì alla spalla procurandomi una ferita enorme al livello della clavicola.
Urlai di dolore come non mai.
Ricordo ancora ora , che è passato molto tempo, quello che provai.

Da quando sono entrato in possesso di quella croce ho ricevuto un potere immenso che neanche io credo di riuscire a controllare del tutto perciò ho nascosto tutto questo in un posto segreto che solo la croce opposta potrà sapere dove si trova.
E naturalmente anche Nigel sa dove si trova.
Il mio ciondolo è la croce rossa simbolo del Fuoco, di Marte, il Dio della guerra, simbolo di coraggio e fortezza, violenza e potere di leggere nel pensiero qualsiasi creatura esistente sulla Terra. Gli altri ciondoli sono Acqua, Terra e Aria. Sono a conoscenza di dove si trova anche quello della Terra perché durante tanti anni da quella vicenda sono riuscito a sottrarre anche quello e lo custodisce un uomo di mia fiducia ma…….”


In quel momento Nigel fece irruzione nella cabina del comandante.
Era un ragazzo alto con capelli color miele e occhi color nocciola robusto e muscoloso, portava una camicia rossa e del pantaloni stretti marroni con degli stivali e un grosso cinturone nero con tanto di fibbia bronzata e una grossa pistola alla vita da una parte e la spada nella fodera dall’altra.
- Buongiorno Capitano! Oggi è una giornata strana, la ciurma è molto agitata, le ho portato la colazione! E veda di fare qualcosa , ci sono in corso risse sul ponte!-
Il Capitano Seen con grande fatica chiuse il suo diario e riuscì ad alzarsi. È così tutte le mattine , le risse sul ponte , la colazione e battaglie contro navi nemiche, la maggior parte contro La Marina e il motivo si sa perché: pirati.
È da diverse settimane che viaggiano in mare aperto e non attraccano , ma ormai stanno per arrivare a un’ isola chiamata Skyland dove il capitano spera di ottenere quello che vuole, ovvero gli altri ciondoli per trovare il misterioso tesoro del capitano Shiled, il pirata più ricco di tutti i tempi. Ormai non manca molto , ma il viaggio è faticoso.
E … sì, fare il pirata è davvero faticoso. Non è un gioco, è un vero lavoro, la cosa più importante è stare attenti a ….. non morire; divertente no?
Ma il Capitano Fire non aveva di certo questi problemi. Ormai aveva il ciondolo e poi era un bravissimo spadaccino, diciamo il più bravo che lui conoscesse, fino adesso nessuno l’aveva mai battuto. Se potessimo descrivere il Capitano Seen diremo di lui che è il capitano della Carbasa Nigra, che è un coraggioso e temuto pirata, ma siccome nei normali libri sono queste le descrizioni che si trovano, proviamo un po’ a immaginarcelo come un pirata più che affascinante e molto arrogante anche se è in certe situazioni si può classificare come un uomo dal cuore nobile e gentile, capelli neri , lisci che gli cadevano sul viso da una parte, non troppo lunghi e con due occhi splendidi verdi,Aveva un unico obbiettivo e un unico sogno, quello di tutti i pirati, trovare il tesoro delle 4 Croci ovvero un tesoro immenso che finora nessuno è mai riuscito a scoprire e che solo un uomo, anzi i prescelti riusciranno a trovare e riuniranno il potere delle 4 croci per soddisfare gli animi abbattuti di tutti gli uomini.


*

Seen salì sul ponte e vide due del suo equipaggio azzuffarsi e tutti gli altri che come scemi stavano intorno a loro ad infogarli. Seen non sopporta che si sprechino energie in questo modo stupido: azzuffarsi. Che modo ignobile di far vedere quanto si è forti, un gioco per pirati appunto, non per un capitano. Gli tornarono in mente vecchi ricordi, la prima volta che prese una spada in mano, glie l’aveva regalata suo padre, aveva 11 anni ed era ancora inesperto, poi un altro ricordo; la prima volta che prese un pugno, proprio in piena faccia, non gli era mai andata giù, tanto che quel suo compagno non si è più fatto vedere da quando Seen glie l’aveva restituito. A quel tempo era soltanto un marinaio, un uomo dell’ equipaggio, con a capo un bravissimo Capitano, il capitano Cors. Anche se lui era un imbecille, Seen non lo aveva mai ringraziato abbastanza per avergli dato la sua nave e il suo equipaggio. Era proprio così che Seen era diventato capitano. Prima però dopo essersi fatto rispettare da tutti, anche prendendosi a cazzotti con qualcuno, era diventato il braccio destro del capitano. Cors era molto bravo a spada e non rifiutava mai una sfida. Non aveva mai perso un duello, fino a che non lo sfidò Seen. Cors pensava che quel duello fosse inevitabile tra i due , anche perché non scorreva buon sangue tra di loro, ma Seen era il migliore della sua ciurma e voleva metterlo alla prova. Cors non si sarebbe mai immaginato che fosse così bravo. Alla fine non rimase ucciso nessuno, ma Seen divenne il Capitano della Carbasa Nigra, e non solo lui fu felice. Infatti egli andò molto d’accordo con i suoi uomini ma essendo un comandante non si doveva mai fidare di nessuno, eccetto Nigel e Paco, il suo pappagallo.

- Mi sa che deve fare qualcosa signore, Grak! A che cosa sta pensando signore? Grak! –
Il piccolo pennuto volò da lui per poi poggiarsi sulla sua spalla.
- Niente Paco, solo vecchi ricordi. Ehi! Voi due razza di idioti, smettetela! Vi sembra questo il modo di accogliermi di prima mattina? -
- Ci scusi capitano! -
- Bene! Quanto manca più o meno? -
- Mancano poche leghe ormai!-
- Bene! Non state lì impalati, datevi da fare! -
- Si ,signore! –

Seen non era molto felice ultimamente della sua ciurma, ma doveva solo dargli tempo. C’erano anche nuovi acquisti e non sapeva proprio che tipo di persone fossero.
Tornò nella cabina . Era una stanza grande, ricoperta di mappe e quadri di vecchie navi pirata. Al centro vi era un tavolo in legno, con sopra un fiasco e affianco un bicchiere, e un piatto con dei biscotti.

- Graak! Biscotti! Graak! –

Seen si sedette al tavolo e prese un biscotto. Paco planò sul tavolo e si aggrappò al suo braccio e iniziò a mangiare. Seen lo osservò per qualche istante. Aveva colori brillanti e accesi, quali il rosso, il verde, il giallo e il blu, nonostante vivesse in una nave di pirati. La cosa che lo affascinava di più di quel pappagallo era che riusciva a capirlo e riusciva a capirlo solo lui, quasi “parlassero con il pensiero”.
Quell’animale gli era stato molto utile in passato, infatti Seen col potere che aveva ricevuto col ciondolo, aveva acquistato la capacità di parlare con il pensiero e di trasferire immagini di luoghi alle menti altrui. Quando si trovava in difficoltà trasmetteva immagini a Paco dei luoghi in cui si trovava e gli diceva cos’è che sarebbe potuto servirgli in quella situazione. Per un attimo se lo ricordò quando non aveva neanche un anno, con quegli occhietti dolci, quel musino piccolo….Basta!
Seen si dette uno schiaffo da solo e ritornò normale. I vecchi ricordi da pirata e adesso anche Paco quando era piccolo? No era troppo per un Capitano, non poteva permettersi il lusso di avere distrazioni.

- Graak!Che è successo Capitano? -
- Niente, distrazioni! -
- Graak! L’ultima volta lo sa cos’è successo vero? -
- Si, ma non erano quel tipo di distrazioni! -
- E allora cosa Signore? Grak! Io so che voi umani, molte volte avete delle distrazioni, sogni, incubi e anche donne! Grak! -
- Donne? -
- Si , belle ragazze, la ciurma le chiama distrazioni. -
- Sai Paco, l’unica cosa che tu ora hai in testa è quella e me lo ripeterai fino a sera, ma io ti dico che non erano quel tipo di distrazioni. Sai, a proposito di sogni, stanotte mi è capitato di farne uno. -
- Graak! Di che tipo signore? -
-Strano, io non ne faccio mai! Mi è apparsa una luce azzurra, intensa, di una bellezza rara, che incantava proprio. Danzava e cantava intorno a me. Poi ad un tratto, si ferma tutto e quell’ immagine si trasforma in un’altra. Mi pareva che fosse una nave, una nave che non ho mai visto prima ….e da lì che proviene la stessa musica che cantava la creatura dalla luce azzurra!-
- La creatura è una bella ragazza? Grak! -
- Paco!-
- Stavo solo chiedendo, perché in tal caso era una distrazione! Grak! -
- Comunque, poi avevo una strana sensazione, come di benessere ma ad un tratto si è oscurato tutto, di un rosso acceso. Poi quest’immagine è sparita e mi sono ritrovato in un luogo buio, umido ma nell’ aria c’era un profumo strano che non ho mai sentito.
- Che profumo era? -
Nigel apparve da dietro la tenda del camerino dove si cambiava la mattina il capitano.
- Nigel, che cosa… -
- Oh niente capitano, mi scusi e che stavo cercando il vassoio della colazione e poi siete entrato voi , mi sono nascosto perché pensavo ci fosse un intruso, ma poi ho capito che eravate voi e involontariamente mi sono messo ad ascoltare i vostri discorsi! -
- Involontariamente? -
- Ehm, … si -
- Va bè, la lezione di come ci si comporta se si è il braccio destro del capitano, te la faccio dopo, ma ora voglio ascoltare Paco, allora , che cosa ne pensi? -
- Però non mi avete ancora risposto! Che profumo era? -
- Era un odore insopportabile, sembrava di un fiore, forse una rosa! -
- Uao! che cosa intrigante! -
- Graak! Stai zitto! -

Paco scese dal braccio di Seen e iniziò a camminare da un estremità all’ altra del tavolo. Una volta che arrivava a una estremità si gonfiava tutto e poi si sgonfiava appena rincominciava a camminare.
Fece così per tre volte poi si fermò davanti e Seen e lo guardò intensamente. Poi girò la testa da un lato e disse:

- Grak! Posso solo dirti che se hai fatto questo sogno, significa qualcosa. Penso che il rosso intenso possa significare o te, oppure il Capitano Wonder e il posto buio e umido la grotta che troveremo all’interno della foresta di Skyland, la Grotta di Grooke. La musica, la nave e il profumo appartengono sicuramente ad un’ altra persona, forse ad una ragazza veramente, anche se all’interno dell’Isola non vi sono villaggi.

- Ma allora cosa c’entra una ragazza se non possiamo incontrarla, visto che non ci sono villaggi? -
- E allora cosa c’entrano il Capitano Wonder e la luce azzurra? -
- Graak! Forse la ragazza sa qualcosa del tesoro! -
- È vero capitano in fondo il blu è uno dei due ciondoli che ci manca e la rosa potrebbe significare quello bianco di ciondolo!
- Non giungerei a conclusioni affrettate, ma l’idea che proprio una ragazza possa custodire un segreto così pericoloso , mi mette una particolare agitazione! -
- Forse perché la dovrete affrontare! -
- E come? A duello? Ma non dire sciocchezze, non esiste una persona così. Una persona che riesca a cantare, a custodire un ciondolo del tesoro delle 4 Croci e che sia per giunta il mio opposto e non solo, che sia una donna? No, non esiste una persona così.-
- Graak! E poi la leggenda dice che il Capitano Shield End affidò i ciondoli a soli pirati! -
- Giusto hai ragione Paco. Allora Nigel che cosa ne pensi? -
- Penso che non dovreste fare conclusioni affrettate! –

Paco e il capitano scoppiarono a ridere, mentre Nigel stava sull’attenti davanti a loro.
Poi Seen disse:

- Ah, Ah .... no! -

E ad un tratto diventò serio.

- No, non esiste una persona così! –

Anche se l’affermazione di Nigel era priva di fondamenta, come l’interpretazione del sogno, Seen non era poi così tanto tranquillo dopo quello che aveva appena detto.

 
Continua nel capitolo:


 
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