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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: InuYasha
Titolo Fanfic: AMORI AL SAPORE DI RUM
Genere: Sentimentale, Romantico, Avventura, Sportivo
Rating: Per Tutte le età
Autore: kagome2312 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/03/2007 15:02:19 (ultimo inserimento: 25/03/07)

Asuka e le sue amiche e Sesshomaru e la sua compagnia...ma lui chi è veramente?
 
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INCONTRI
- Capitolo 1° -

AMORI AL SAPORE DI RUM


CAPITOLO 1: INCONTRI
<Signorina Asuka! Suo padre la sta aspettando nella sua stanza>
Una donna sui cinquanta con un grembiule, non molto alta, un po’ grassoccia, con i capelli bianchi e lo sguardo severo, continuava a bussare ad una porta color ebano, una delle tante presenti nel lungo corridoio, che sembrava non avere fine.
<Non è bene farlo aspettare, sa quanti impegni ha e, nonostante ciò, trova un po’ di tempo da dedicarle…mostri un po’ di gratitudine!>
“Sto perdendo la pazienza! L’imperatore si arrabbierà molto se sua figlia non si presenta da lui entro cinque minuti…non mi resta che entrare”
<Sto entrando!>
La donna aprì la porta ed entrò nella stanza, che aveva il pavimento bianco e le pareti azzurre.
Poi, iniziò a guardarsi intorno: ormai conosceva a memoria quella stanza, perché erano anni che la puliva e la sistemava.
Di fronte a lei c’era il letto a baldacchino a due piazze, con i cuscini bianchi e le coperte azzurre, i colori preferiti della proprietaria della stanza; accanto al letto c’erano i comodini coordinati ai cuscini, con sopra le costosissime lampade azzurre decorate a mano con disegni floreali; alla sua destra c’era il grandissimo armadio bianco, che, lei sapeva, contenere i vestiti formali della ragazza, che piacevano tanto al padre; accanto all’armadio c’erano la scrivania azzurra e la sedia girevole bianca, su cui aveva visto molte volte seduta la ragazza, intenta a studiare; alla sua sinistra, invece, c’era la grandissima libreria bianca, che conteneva tutti i libri che chiunque potesse desiderare visto che la ragazza, nonostante il carattere selvaggio e ribelle, amava leggere; infine, accanto alla libreria, c’era una cassettiera azzurra che conteneva i vestiti “alla moda” della ragazza, nascosti al padre, un uomo rigido e severo che pretendeva un abbigliamento decoroso, senza scollature o gonne più corte del ginocchio, tutto il contrario dei vestiti contenuti nella cassettiera.
La donna iniziò a sudare e divenne pallida.
“No…non può essere uscita di nascosto…non di nuovo! Quando lo saprà suo padre, si infurierà e non la lascerà più uscire dalla sua stanza…”
La donna chiuse la porta e si diresse verso la sua stanza, per prendere il telefono e tentare di rintracciare la ragazza.



Una Ferrari, nera come la notte, sfrecciava per le vie di Tokyo.
“Cazzo, Cazzo, Cazzo! Sono in ritardo! Midori e Riko dovrebbero essere già arrivate”
In quel nervosismo, la bella ragazza che guidava si perse.
Era alta, con gli occhi castani e i capelli biondi scuri.
“Ci mancava solo questa! Non arriverò mai” pensò tristemente.
Poi, riconobbe la grande piazza piena di panchine che frequentava sin da bambina e ricominciò ad orientarsi.
Però, ad un certo punto, sentì una moto accostare al finestrino della sua auto.
<Ehi tu, dove corri così di fretta?> chiese il motociclista.
La ragazza guardò quel ragazzo spericolato: sembrava carino ,ma non aveva tempo per scherzare.
<Non sono affari tuoi> disse girando per seminarlo, ma il motociclista non si arrese e si riaccostò.
<Che bel caratterino…e io che volevo solo fare conversazione!> disse il motociclista facendo il finto offeso.
<Di solito questa tattica funzione per accalappiare le ragazze?> chiese la ragazza in un misto tra il divertito e lo scocciato.
<Beh…si!>
<Io avrò un bel caratterino…ma tu sei uno sfacciato!> rispose la diciottenne, dando gas e andandosene.
<Ci rivedremo!> urlò il motociclista, prima che la Ferrari sparisse tra la notte.



Due belle diciottenni, migliori amiche dai tempi delle medie, alte, con lunghi capelli castani e gli occhi del medesimo colore, stavano aspettando nel bar più frequentato di Tokyo, il “Sengoku”, la loro terza migliore amica, Asuka.
Una, Midori, vestita con una maglietta a maniche corte nera attillata, un paio di jeans scuri con una cintura nera e delle scarpe e un anello di perla nere; l’altra, Riko, con una maglietta senza maniche rosa, una minigonna e un paio di orecchini di perla bianche e nelle ballerine rosa, erano sedute al bancone.
<Ma quanto ci mette Asuka? Pensi che abbia avuto problemi con il padre?>
<Anche se gli avesse avuti, Midori, credo che sarebbe venuta lo stesso. Sai che non manca mai ad un incontro delle “Pearls”…>
In quel momento, la loro amica varcò la soglia del bar: aveva i capelli raccolti da un nastro bianco, un vestito azzurro, delle scarpe dello stesso colore del nastro e una collana con un ciondolo a forma di perla azzurro.
<Eccola!> disse Midori salutando l’amica da lontano.
<Te l’avevo detto che sarebbe venuta!> disse Riko seguendo l’esempio di Midori.
Asuka vide le amiche che la salutavano e le andò incontro.
<Ciao ragazze!> disse baciandole sulla guancia.
Poi, si sedette in mezzo a loro.
<Avete già preso da bere?> chiese allegra come sempre.
<No> rispose Midori <Aspettavamo te>
Riko chiamò il barista.
<Ciao Miroku>
<Salve mie dolci perle! Cosa vi porto? Il solito?> (Miroku non si smentisce mai! NDA)
Il barista si chiamava Miroku: era un ragazzo alto, con gli occhi e dei lunghi capelli castani, che teneva sempre raccolti in un codino.
Quella sera, era vestito con un paio di jeans attillati e una maglietta e delle scarpe da ginnastica rosse.
<Si, il solito> disse Midori.
Miroku scomparve dal bancone e andò a preparare quello che gli avevano chiesto le ragazze.
<Allora, Asuka, tuo padre ti ha fatto uscire?> chiese Midori.
<Ma che! Sono uscita di nascosto…sperando che Kaede non faccia la spia!>
<Vedrai che non ti tradirà. Si può dire che è la tua seconda madre… > disse Riko.
<Speriamo…> rispose la ragazza.
I quel momento apparve Miroku.
<Ecco i vostri Chupito ragazze>
<Grazie Miroku> disse Asuka <Pronte ragazze? L’ultima paga>
<Prontissime!> risposero le amiche in coro.
<Vai!> disse Asuka.
Poi, prese il bicchierino di rum e lo bevve tutto d’un fiato.
Appena ebbe finito il rum, prese l’altro bicchierino che conteneva il succo di pera e gli fece fare la fine del primo.
Finito di bere, guardò le sue amiche: Riko stava prendendo il succo di pera e Midori non aveva ancora finito il rum.
<Vittoria!> gridò divertita.
<Ma tu sei un’alcolizzata!> disse Riko ridendo appena ebbe terminato il succo.
<Sfortunata nel bere, fortunata in amore!> disse Midori dando i soldi a Miroku.
<Ma va!> dissero divertite Riko e Asuka.
<Ciao Miroku!> dissero tutte e tre.
<A presto mie perle!> rispose lui.
Poi, le “Pearls”, uscirono dal negozio.



<Dove andiamo ragazze?> chiese Asuka.
<Che ne dici se andiamo al “Rio”?>
Midori guardò Riko.
<Ri che?>
<Il “Rio”!> ripeté Riko <Ho sentito dire che è un posto fichissimo!>
<Se lo dici tu…io mi fido!> disse Asuka, entrando nella sua Ferrari.
Midori entrò nella sua Porche rossa, mentre Riko nella sua Lamborghini rosa.
<Guidaci Riko!> disse Midori abbassando il tettuccio della sua Porche.
Anche Asuka e Riko fecero lo stesso e partirono verso la nuova meta.



Una canzone partì nella Ferrari:
“Itazura na kiss shite nanikuwanokao suru”
Asuka guardò scocciata il telefonino che vibrava come impazzito.
Lanciò un’occhiata per vedere chi era e sullo schermo lampeggiava il nome “Kaede”.
“Mi dispiace, Kaede, ma sto guidando e non posso rispondere” pensò Asuka, mentre il telefono continuava a suonare.
“Ijiwaru na watashi wa kodomo jimiteiru? Namaiki datte iwareru koto ni wa nereta kedo “suki” no kotoba dake ienainda my sweet…” (ITAZURA NA KISS è la 6° sigla di chiusura di Inuyasha NDA).
Poi, finalmente, il cellulare smise di suonare.



“Rispondi Asuka!” pensava Kaede, l’anziana governante che aveva scoperto la fuga della ragazza.
Il telefono continuava a squillare, ma di Asuka nessuna traccia.
“Mi dispiace, figliola, ma non posso fare altro!” disse la donna chiudendo la chiamata e dirigendosi verso lo studio del suo signore e padrone.



Dopo dieci minuti, Riko parcheggiò e Midori e Asuka fecero lo stesso.
Poi, scesero dalla macchina.
Davanti a loro c’era un grande spiazzo pieno di moto.
<Riko, il “Rio” è il luogo dove si svolgono le corse clandestine?> chiese Asuka, guardando con rimproverò l’amica.
<Non ve l’ho detto?> rispose Riko diventando rossa come un pomodoro.
<No che non ce l’hai detto…Riko, ti rendi conto del pasticcio in cui ci hai messo? Se ci beccano siamo fregate! Soprattutto Asuka…> disse Midori <Se scoprissero che l’erede al trono del Giappone frequenta le corse clandestine, finirebbe su tutti i giornali e non potrebbe più uscire di casa!>
<Scusatemi ragazze, non ci ho pensato…> disse Riko, scusandosi.
<Ormai…> disse Asuka.
<Riko! Allora sei venuta…> un ragazzo alto dai lunghi capelli castani raccolti in una coda e gli occhi azzurri andò incontro alle tre ragazze.
<Ciao Koga!> disse Riko tornando sorridente.
<L’hai capita…e poi sono io quella che pensa solo ai ragazzi!> sussurrò Asuka a Midori.
Però, Riko sentì e ridivenne rossa.
<Loro sono le mie amiche Asuka e Midori> disse ancora imbarazzata.
<Piacere!> dissero le ragazze.
<Il piacere è tutto mio…> rispose Koga <Venite che vi presento i miei amici> continuò iniziando a camminare.
Riko seguì subito il ragazzo, mentre Asuka e Midori seguirono la coppia da dietro.
Dopo pochi secondi, Koga si fermò.
<Lui è Inuyasha> disse indicando un ragazzo alto, con gli occhi castani e i capelli color argento, vestito con un giubbotto e dei pantaloni di pelle nera, completati dalle scarpe nere, insomma: il classico motociclista.
<Inuyasha, loro sono Riko, Midori e Asuka> continuò Koga.
<Piacere> disse Inuyasha, stringendo le mani alle ragazze.
Asuka notò che durante il saluto con Midori, Inuyasha si era soffermato a guardarla teneramente, provocando l’imbarazzo della ragazza, e si convinse che presto le sue amiche si sarebbero fidanzate.
<Inuyasha, dove sono Sesshomaru e Miroku?> chiese Koga.
<Miroku arriva tra poco, dopo aver finito di lavorare al bar, mentre Sesshomaru sta prendendo le scommesse> rispose il ragazzo.
<Voi conoscete Miroku?> chiese Koga.
<Si> rispose Asuka <Frequentiamo spesso il “Sengoku”>
Ma la sua attenzione venne catturata dal ragazzo che si stava dirigendo verso di loro: era alto, con i capelli color argento simili a quelli di Inuyasha e gli occhi castano chiaro.
Indossava un paio di jeans chiari attillati e una maglietta blu, dello stesso colore delle scarpe da ginnastica.
Era il motociclista che l’aveva importunata circa un’ora prima!
Così, distolse lo sguardo rivolgendolo alla sua amica Midori.
Ma il ragazzo arrivò nel gruppo.
<Ah, eccoti Sesshomaru, allora: le hai ritirate le scommesse?> chiese Koga.
<Si, tutto apposto> rispose il ragazzo.
<Che stupido, non ti ho presentato le ragazze: loro sono Riko, Asuka e Midori>
Sesshomaru guardò Asuka.
<Piacere> disse, distogliendo subito lo sguardo e tornando a guadare gli amici.
“Che maleducato” pensò Asuka.
<Anf, anf. Ciao ragazzi…sono arrivato il prima possibile>
<Ciao Miroku! Mancavi solo tu> disse Koga.
<Ragazze, che ci fate qua?> chiese il barista.
<Le ho invitate io> rispose Koga.
<Ragazzi dobbiamo iniziare> disse Sesshomaru.
Asuka notò che da quando era arrivato, non aveva nemmeno accennato ad un sorriso.
<Hai ragione, ci vediamo dopo ragazze!> disse Inuyasha.
<A dopo!> risposero le ragazze, guardando i loro nuovi amici allontanarsi verso le loro moto.
Asuka di rivolse verso Riko.
<Cos’è questa storia?>
<Ehm…l’ho conosciuto a scuola e mi ha chiesto di venirlo a trovare stasera>
<Eh brava la nostra Riko!> disse Midori ridendo.
<Mi pare che neanche tu sia indifferente a Inuyasha…> disse curiosa Riko.
<Ma che dici> disse arrossendo Midori <Non lo conosco neanche…>
<Se, se…va beh, lasciamo stare. Visto che siamo qua, andiamo a seguire la gara> disse Asuka, e le tre ragazze di diressero verso la pista, dove i ragazze erano in posizione di partenza.



Ecco la mia nuova fanfiction! Spero che vi piaccia ^^. Al prossimo capitolo!






 
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