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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: STANZA 893
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Lemon, Shounen Ai
Autore: larisa galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 03/03/2007 04:27:07

solo uno scorcio di vita, per far capire che l'importante è volere, è andare avanti.
 
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- Capitolo 1° -

eccomi qui!!!
non so se dopo aggiornerò una ficcy (è probabile ma non certo, visto che sono quasi le quattro del mattino, e ora che avrò finito questa - che CATEGORICAMENTE sarà una one shot, don't worry - sarà passata almeno mezz'ora...) ma comunque ora scrivo questa... cosa...
beh, buona lettura!!!


fra poco avrò abbastanza soldi.
è tutto quello a cui penso, mentre lo sconosciuto si dimena sopra di me.
sconosciuto... oddio, non proprio... direi che uno che ti scopa automaticamente supera la soglia di sconosciuto per raggiungere il beato mondo delle conoscenze superficiali.

è uno sui sessanta, la qual cosa mi da una certa nausea, e non solo perchè è brutto come uno schizzo di sangue su una parete, ma più che altro per l'idea che abbia all'incirca l'età di mio padre, forse un paio d'anni di meno.

non ricordo il nome, e non avrebbe molta importanza in fondo, molto probabilmente se l'è inventato sul momento... qualcosa come Jimmy, o Tommy, uno di quei nomignoli che si danno ai ragazzini e che suona del tutto inappropriato affiancato ad un vecchio sovrappeso con la passione per i ventenni.
vecchio bavoso starebbe molto meglio, a parer mio.

mentre si dimena, con quel coso semimolliccio dentro di me, fa dei versi strani, come se fosse vicino all'infarto, e quando si accascia sopra di me per un attimo temo davvero che abbia intenzione di schiattare con quel... quell'appendice... ancora infilata.
che schifo.

ma i soldi sono soldi, e allora chi se ne frega anche se ci rimane?

non che mi importi davvero dei soldi, ma i biglietti d'aereo non si pagano da soli, o almeno così mi han detto.

ecco, ha finito, finalmente.
si butta sul letto della piccola camera di motel, vicino all'enorme multisala.

cerca di addormentarsi... ma che cazzo crede di fare?

gli do una gomitata tra le costole "hey, amico, guarda che non eri in gita a Disneyland. dammi i miei soldi."

mi guarda, capisce, allunga una mano rugosa e piena di calli verso il portafoglio.
cinquanta...
spilorcio di merda!

per fortuna queste orrende camere costano solo una decina all'ora, ne prendo una e vedo di darmi una lavata.

da quando vivo così? non ricordo, forse dai quindici anni, da quando mio padre mi ha buttato fuori casa.
e non mi dispiace più di tanto, che sia chiaro.
se non può accettare che sono gay, vada pure a quel paese!

a volte mi chiedo se l'omosessualità sia una di quelle cose dovute alle esperienze infantili.
se fosse così, una buona parte della sua "colpa" per la mia "malattia" ce l'avrebbe anche quel figlio di puttana di cui porto metà dei geni, in fondo è stato lui a portare in casa quel suo amico.

ma anche di questo, non me ne frega più di tanto.
non so perchè, ma ho una strana predisposizione alla musica, e questo voglio fare nella vita.
stupisce, che venga adescato anche se porto sempre dietro una chitarra e una borsa?

in fondo, agli uomini che mi scopano non interessa, che dentro quella custodia e quella sacca ormai informe si nascondano tutti i miei averi, a loro importa solo quello che succede quando mi tolgo i pantaloni, e tanto basta perchè riesca a tirare avanti e mettere via i soldi per il biglietto.

tra una settimana me ne andrò.

ieri sono stato fermo di fronte alla casa in cui sono cresciuto, chiedendomi se fosse giusto aspettare mia madre e dirle addio.
ma perchè avrei dovuto, visto che lei non ha fatto niente per proteggermi?

fuori era freddo, ma ho aspettato comunque, fissando le luci gialle nascoste dietro al tepore delle finestre.
l'ho vista entrare, tornata dal lavoro, e abbracciare mia sorella minore.
ormai ha dodici anni, non ricorderà più di me.
si è fatta molto carina, anche se sembra una di quelle fighette troppo prese dal trucco e dai tacchi per accorgersi di come va il mondo e che non gira nè mai girerà attorno a loro.

va beh.
mi metto la gonna e le autoreggenti, mi trucco e mi sistemo i capelli.
non mi sento una donna, ma mi piace vestirmi così, mette in risalto il mio essere effeminato, e mi fa sentire bene.
poi, per il mio lavoro i pantaloni sono fin troppo ingombranti.

non c'è tempo per dormire, non ancora, voglio andarmene tra una settimana.

e i soldi, si sa, non crescono sotto gli alberi.

vorrei solo ricordare cosa vuol dire la parola "purezza".

magari, prima di andarmene, andrò in una liberia e sfoglierò un dizionario.

magari, una volta giunto a destinazione, potrò vederla anche nella vita vera.


ecco fatto...
molto triste, probabilmente, ma non è questa la sensazione che mi da.
si, il ragazzo di cui parlo è solo, emarginato, dimenticato, vive una situazione a dir poco alienante, ma non è speranza quella che prova?

la dedico ad un mio compagno di università, che ha subito una settimana fa un intervento (quasi routine, niente di grave) e che da quel momento non fa che piangersi addosso.
vorrei solo che capisse che la vita è preziosa, in situazioni nelle quali lui non si è mai trovato, e che dire di voler morire e volerla far finita, dispensando poi a tutti messaggi di addio quando fino a pochi giorni prima non faceva che dirmi che li disprezzava tutti, è la cosa più stupida che si possa fare.
vorrei ricordargli che la vita è speranza, e che lui sta scioccamente rinunciando alla sua, senza davvero capire cosa voglia dire trovarsi in fondo al baratro, senza nessuno disposto a tenderti una mano.

sto scrivendo molte canzoni ultimamente, e mi sento bene.
devo svegliarmi tra sei ore, e se mi conosco bene ce ne vorranno almeno tre prima che riesca ad addormentarmi...
buona notte a tutti!!!
^.^
 
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