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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: LA BELLEZZA DEL DEMONIO
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Autore: akane-noin88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/03/2007 20:50:34

Ragazzi, scusa per la precedente ff di Naruto è VERAMENTE ORRIDAT_T!Xciò ho cercato di riscattarmi con qst!leggete >///<
 
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L'INCONTRO
- Capitolo 1° -

Ho deciso di interrompere la mia precedente ff di Naruto in quanto non mi soddisfaceva abbastanza…e soprattutto i protagonisti reali non hanno “gradito” la ff! chiedo perdono…se qualcuno volesse sapere qualcosa di più mi mandi un mess al fermoposta…e ora….VIA CON UNA NUOVA FF!!!!!!!!! cercherò di fare qualcosa di più serio possibile….NdA-N88 AH-AH!!!NdRobert SEDATELO!!!!><NdA-N88Furiosa(arrivano Kakashi, Iruka e Itachi e legano Robert come un salame e lo portano da qualche parte) Dal Dottor House!!! Subito!!!!NdA-N88Sadica GNOOOOOOO!!!!!!IL DOTTOR HOUSE NOOOOOOOO!!!!!!!!!!NdRobert Si cominciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!! Buona letturaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!

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Buio.
Silenzio.
Non un solo rumore rovinava la quiete di quella notte.
La luna splendeva in cielo silenziosa, illuminando tutto il villaggio della foglia. Le strade erano deserte e le insegne dei bar e locali erano spente.
Dalle case non proveniva nessun rumore.
La città assomigliava ad un deserto.
All’improvviso un’ombra.
Un’ombra era apparsa poco distante dalle mura cittadine.
Barcollava.
Si appoggiò con la schiena alla recinzione e si osservò le mani.
Sangue.
Anche se fiocamente illuminato, poteva vedere il rosso acceso che ricopriva le sue mani.
Il sangue di sua sorella.
Di suo padre.
Di sua madre.
Di tutta la sua famiglia.
Nella testa le urla straziate.
I volti contratti dal dolore e dalla disperazione.
Ma soprattutto dal terrore.
Si.
Il terrore di chi hai davanti.
Un ebbrezza per il corpo e per il demone racchiuso in noi.
Un gesto.
Solo un gesto e il silenzio tornò a regnare nel piccolo paese.
Si liberò da quei pensieri con un gesto del capo.
Si staccò dal muro e continuò a camminare con la mano sinistra contro di esso.
Una scia di sangue segnava il suo percorso.
Un dolore al ventre.
Portò la mano destra sulla sua pancia e poté sentire un taglio profondo.
“Tsk! Dannaz…”
Si sentì mancare.
Il suo corpo cadde a terra, non più sorretto dalle gambe.
Al buio della notte si mescolò l’oscurità dei suoi occhi
“è…finita…” disse, prima di sentire le ultime forze abbandonare il corpo.

Aprì gli occhi, ma li richiuse subito perché feriti da un raggio di sole. Si portò una mano davanti al viso per crearsi ombra. Riaprì nuovamente gli occhi, con estrema fatica. Dalla morbidezza, capì di essere su un letto. Provò a tirarsi su, ma un dolore lancinante al ventre e un giramento alla testa fecero si che il corpo tornasse nella medesima posizione. Con rassegnazione tornò a fissare le mani “il sangue non c’è più…” disse mentre calde lacrime cominciarono a scendere dagli occhi scuri, fino a inumidire il cuscino. Non un singhiozzo, o un singulto, o uno spasimo potevano segnare il suo viso. Impassibile. Era impossibile definire la tristezza o la gioia di quel viso perfetto. Carnagione scura e lunghi capelli color dell’ebano. Con il dorso della mano si asciugò le lacrime, lasciando un leggero rossore sotto quegli enormi occhi scuri. All’improvviso qualcuno fece capolinea nella stanza “Ben svegliata! Sono 4 giorni che dormi senza sosta! Ma vedo che almeno un po’ di colore l’hai ripreso!” disse un ragazzo entrando nella stanza. Aveva buffi capelli bianchi e il suo volto era per metà coperto da una maschera, mentre sull’occhio sinistro era calato il coprifronte. Nonostante ciò si poteva intravedere una grande tristezza nascosta da un sorriso allegro e solare. La ragazza lo osservò in silenzio senza proferire parola. Chi era quell’uomo? Cosa voleva da lei? era stata scoperta? Se fosse così sarebbe costretta ad ucciderlo. Senza esitazioni. “hai fame?” chiese tranquillo, ma ancora una volta la ragazza si limitò a guardarlo, a studiare i suoi movimenti. L’aveva capito subito. Era un ninjia molto esperto. Forse avrebbe potuto darle del filo da torcere. Era meglio non rischiare. Almeno fino a che non avesse recuperato le forze. “ma quanto siamo silenziosi! Comunque ti lascio qui il pranzo. Mi raccomando vedi di mangiare, così potrai riprenderti più in fretta!” aggiunse l’uomo mentre usciva dalla porta della stanza. “Ah! Già! Io mi chiamo Kakashi Hatake! Quando ne avrai voglia mi dirai anche il tuo nome!” e poi uscì dalla stanza chiudendo delicatamente la porta. La ragazza continuò ad osservare la porta da cui era entrato e uscito quello strano uomo. Poi si concentrò sul cibo. “ è avvelenato! Ne sono sicura!” fortunatamente il suo corpo era immune ai veleni grazie ad uno speciale addestramento a cui era stata sottoposta fin da piccola. “Ma è meglio non essere troppo sicuri! Se si fosse trattato di un nuovo tipo di veleno? No! meglio non rischiare!” fece per voltarsi, ma il suo stomaco si ribellò rumorosamente a quella decisione. La ragazza lo fissò imbarazzata. Poi si chinò e prese la ciotola di riso. “ne assaggerò…solo un po’” si disse, ma senza rendersene conto divorò tutto il contenuto della scodella, più tutto il resto delle cibarie poste sul vassoio. Nessun sintomo. Nessun dolore fisico. Forse non era avvelenato, o forse la dose era molto ridotta e l’effetto si era annullato. Si alzò a sedere. Stavolta riuscì con poca fatica grazie allo stomaco riempito. Si guardò intorno. La stanza non era troppo grande. Il letto era in fondo alla parete sotto un’ampia finestra a lato di questo una scrivania. Era perfettamente ordinata e sullo scaffale una serie di libri. Strizzò gli occhi per focalizzare le scritte sul dorso dei libri. Tutti erano intitolati “il paradiso della pomiciata” con sottotitolo in basso. Distolse lo sguardo un po’ imbarazzata voltandosi verso la finestra. Sul comodino dietro di lei c’erano due foto. Entrambe riportavano tre ragazzini ninjia con i rispettivi sensei. Una era recente, dato che riconobbe subito la fisionomia dell’uomo di prima, sorridente, col volto semi-nascosto, che accarezzava affettuosamente le teste di quelli che dovevano appartenere al suo gruppo. C’erano un ragazzino dai capelli scuri e lo sguardo serio, un biondino dall’aria arrabbiata rivolta al moro, e infine una graziosa ragazza dai capelli rosa al centro. La foto a fianco era notevolmente più vecchia. Simile alla prima, ma rappresentante persone differenti. Non tutte, però. “Quello a destra deve essere quello strano tipo”, pensò, gli altri due erano una ragazza, al centro, e un secondo ragazzino, e sopra a tutti e tre, stava quello che doveva essere il loro maestro. Si soffermò un po’ su quelle due foto poi provò ad alzarsi dal letto. Ma appena appoggiò un piede sul pavimento, venne colta da un capogiro che la costrinse a piombare di nuovo a letto. Sospirò. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era stare a riposo. “Non riesco a non pensare…” disse e tornò a fissarsi le mani “…io…sono diventata un’assassina…” e prima di poter pensare ad altro, piombò in un sonno senza sogni.

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Akane-Noin88: bhè? Allora?
Robert: si…si! Può andare!
Akane-Noin88: sarà meglio! Comunque gradirei ricevere commenti. Solo così un autore può migliorare e correggere i propri difetti (e io credo di averne parecchi!) inoltre, se qualcuno ha letto la ff di cui parlo nella prefazione, gradirei un parere (anche negativo va bene) e soprattutto un consiglio se sospenderla o no! Domo arigatou in anticipo!!!! Un mega bacio
Akane-Noin88

 
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