WEAPON MISTRESS
- Capitolo 1° -
When she fights
Tenten amava genuinamente quel misto di paura e voglia di battersi che si impossessava del suo corpo di kunoichi non appena la battaglia imperversava; non le importava chi fossero i suoi nemici era la possibilità di combattere ad inebriarle la mente.
Prima di ogni scontro sentiva il cuore batterle nel petto e il sangue pulsarle alle tempie... era sempre così.. in ogni missione.
Mentre vibrava i colpi con la katana si sentiva viva; ipnotizzata dal moto vorticoso della spada, sentiva di essere divenuta lei stessa una lama tagliente, desiderosa di incontrare il suo prossimo avversario.
Non amava uccidere,ma amava le sfide e si sa in un mondo di ninja la soppravvivenza è la sfida più grande.
Parata e attacco, parata e attacco; il corpo, teso nello sforzo, si muoveva sempre con precisione schivando assalti e fendenti.
Sul campo di battaglia pareva agile e bella come non mai.
E Neji nel guardarla rimaneva incantato.
C'erano momenti in cui Tenten perdeva la percezione del proprio corpo, mentre volteggiava in aria brandendo le sue amate armi poteva sentire il proprio peso annullarsi; sconfiggere la gravità e perdersi nel vento.. combattere significava questo per la giovane kunoichi.
Ironico come fosse stato lo stesso vento che tanto amava a toglierle la vittoria anni addietro in quel match terminato troppo in fretta per non ferire ancora l'orgoglio al semplice ricordo .
E anche in quel momento lui l'aveva guardata... e l'aveva vista cadere sotto il peso della propria debolezza. Non l'avrebbe salvata perchè sapeva che si sarebbe rialzata. Lo faceva sempre.
Quella volta Tenten aveva compreso con esattezza che la sconfitta, se non ti uccide, ti fortifica. Avrebbe fatto tesoro di quell'esperienza e sarebbe andata avanti inseguendo il proprio sogno che per quanto ambizioso meritava tutta la sua dedizione.
Il giovane Hyuga sapeva che era nata per questo, per vivere circondata dal clangore metallico delle lame, incrociate in grandiosi combattimenti, come si confà a dei veri ninja.
Quello che Tenten non sapeva era che l'arma più pericolosa e allo stesso tempo più bella del suo vasto arsenale non era nè la katana nè il kunai, non era lo shuriken ma il suo sorriso, che in presenza del giovane membro della casata cadetta pareva risplendere di luce nuova.
Era stato proprio quel sorriso ,ricevuto per anni con malcelata indifferenza, ad aver attraversato la guardia del ragazzo in un giorno di primavera come tanti altri. Vedere quelle labbra delicate incurvarsi come fosse la cosa più naturale del mondo non appena i loro occhi si incontravano, aveva fatto domandare al giovane Hyuga se non meritasse anche lui di essere felice.
Guardarla combattere, posare i suoi occhi bianchi sul corpo di lei in movimento, vederla volteggiare in aria con grazia e determinazione lo lasciava sempre esterefatto.. com'era possibile che in una creatura tanto semplice fosse racchiusa tanta leggiadria ?
Dietro a quello sguardo imperscrutabile, tenuto celato al resto del mondo, stava crescendo il più umano dei sentimenti.
Perchè Neji Hyuga, nonostante la pelle diafana e gli occhi candidi, era pur sempre umano e gli uomini per quanto forti e ostinati sono fatti di sentimenti.
Forse un giorno la sua mano avrebbe osato e si sarebbe stretta a quella di lei, sostituendosi al freddo acciaio dello shuriken, quando questo fosse accaduto insieme avrebbero affrontato quell'immenso campo di battaglia che è la vita.
**Fine**
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