torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SWEET ANGEL
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: ayumiblink galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/02/2007 18:26:30 (ultimo inserimento: 01/03/07)

qui si parla di una ragazza angelo a cui viene affidato come prediletto un giovane ragazzo della sua stessa età....che succederà???
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
PERCHÈ NON VUOI CAPIRE CHE È COLPA TUA
- Capitolo 1° -

Dopo qualche ora sentì entrare qualcuno. Avevo gli occhi rossi e mi bruciavano in una maniera pazzesca. Sam si sedette vicino a me e cercò di accarezzarmi la testa, ma io feci uno scatto all’ indietro e mi allontanai da lui. “Pam, che è successo? Non sei contenta di andare al mare?”.
“non è per questo...” dissi io con voce tremante. “non ti sei accorto che me ne sono andata via ad un certo punto?”
“sei andata via? Dove? Non me ne sono accorto!” mi disse con una faccia incredula.
“appunto! Non ti sei accorto di niente! Sono andata a trovare la mia vera famiglia! Mia madre è all’ ospedale, sta male e forse sta per morire!”.
Ricominciai a piangere ma non avevo più lacrime e gli occhi continuavano a bruciare. Gli raccontai cos’ era successo: da quando avevano scoperto il mio cadavere a quando ero andata in sala operatoria a parlare con mia madre. Sam divenne triste anche lui, ma ancora non aveva capito che era anche colpa sua se stavo così male. Sembrava così goffo e impacciato. Non sapeva cosa dire in un momento come quello; di solito invece, quando era piccolo, riusciva sempre a tirarmi su di morale dicendomi che mi voleva bene o anche solo facendo una piccola preghiera per me. Adesso invece stava lì e non diceva niente. Si alzò d’ improvviso e si diresse verso la porta. Stava per uscire. Mi alzai da terra mi avvicinai a passo deciso verso di lui. Sam si girò verso di me e io gli tirai un sonoro schiaffo. Lui incredulo mi fissò senza dire una parola, probabilmente non capiva il perché del mio gesto. Io infuriata con lui continuai a prenderlo a pugni, a urlargli contro. Mi accorsi però che in lui stava per scattare quell’ istinto che avevano tutti gli umani, cioè di difendersi. Mi diede un forte spintone che mi fece cadere per terra. Ovviamente non mi fece male, ma quel gesto mi aveva fatto capire che Sam non era più quello di una volta. “ti annuncio che d’ ora in poi dovrai cavartela da solo, io mi licenzio!”. Volai via verso l’ ospedale, ora la mia unica preoccupazione era mia madre.
I medici diedero la buona notizia a mia sorella. Mia madre era salva, ma doveva rimanere a riposo per qualche giorno. Lara la riportò a casa loro e la fece stendere sul letto. Ora mia madre non riusciva più a vedermi, ma ricordava ancora le parole che le avevo detto. Infatti si accarezzava i capelli e pregava. Mi avvolse di felicità. Decisi di passare la notte lì perché non avevo alcuna intenzione di perdonare Sam e tanto meno di scusami. Mi sedetti vicino a mia madre e pregai anch’io, sparando che riuscisse a trovare di nuovo felicità nella sua vita.
Due giorni dopo mia madre volle fare subito il funerale. Mi seppellirono vicino alla tomba di un uomo che, da quel che avevo capito, era mio padre. Tutti i miei parenti erano riuniti sulla mia tomba. Non ne riconoscevo nessuno tranne mia sorella e mia madre. Anche io pregai per me. Mi mancava terribilmente Sam ma non volevo ammetterlo e cercavo ogni scusa per cercare di dimenticarlo. Non seguì tutto il funerale ma andai a fare un volo per la città. Avevo bisogno di un momento di pace e volevo stare da sola. Era mattina presto e il sole mi abbagliò ma non mi diede alcuna sensazione di calore. Chiusi gli occhi e volai alla ceca. Ogni tanto scendevo in picchiata, poi risalivo oppure giravo su me stessa velocemente. Senza accorgermene mi diressi verso la scuola di Sam. Quando aprì gli occhi e mi accorsi dov’ ero, il mio primo pensiero fu di cercare Sam ma, ripensando a quel che era successo qualche giorno fa, scartai quell’ idea. Atterrai fuori dal cancello della scuola e guardai il giardino. Mi accorsi che dentro la scuola c’ era parecchio movimento, probabilmente era ora dell’ intervallo. Vidi un sacco di ragazzi che uscivano correndo entusiasti fuori in giardino. Cercai con lo sguardo Sam e dopo poco lo trovai che stava all’ ombra di una grossa quercia. Ogni tanto qualche ragazzo gli andava incontro e parlava con lui. Com’ era cambiato in questi anni, per me era tutto così improvviso che non riuscivo a crederci. Dopo rimase per un po’ da solo finche non lo raggiunse...una ragazza? Beh, d'altronde era normale che avesse un’ amica. Si salutarono e cominciarono a chiacchierare. Si sedettero sull’ erba sempre sotto la quercia. Nessuno gli badava molto, solo io ero concentrata su di loro. Continuarono a parlare e mentre accadeva questo io mi sentivo bruciare dentro. Perché con lei riusciva a parlare e con me no?” pensai. tutto poi avvenne in un secondo che però per me sembrò durare un eternità: i due si erano avvicinati l’ uno all’ altro e avevano unito le labbra. Quel gesto mi fece rimanere sbalordita; mi sembrò che qualcuno mi avesse tirato un pugno nel petto, tanto forte da togliermi il fiato. Avrei preferito non vedere quella scena. Mi scesero le lacrime e volai via. Non era possibile! Non era vero! Aveva una ragazza e non mi aveva detto niente! Il mio cuore stava scoppiando e decisi di fermarmi un momento. Mi sdraiai sull’ erba del giardino di casa di Sam. Chiusi gli occhi.
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: