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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: MERCURY ISN'T A PLANET
Genere: Azione, Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: yan-cris galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/02/2007 19:44:23

Un ragazzo scopre di non essere chi crdeva,scopre che nessuno è chi credeva.....
 
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UNA STRANA CHIAMATA
- Capitolo 1° -




Mercury isn’t only a planet











A cura di Yan-cris
Vigliano d’asti
Anno 2007-2008
Dedicato con affetto a leryn
















CHAPTER 1
UNA STRANA CHIAMATA

Vivere come dei piccoli esseri in un mondo così vasto,un piccolo pianeta in un universo così infinito. Queste erano le domande che si poneva Kostner quando dal piccolo della sua stanza,si metteva lì seduto su quella sedia vecchia e logora,rovinata dal tempo. Poggiava l’occhio sull’estremità del telescopio,e intanto il suo pensiero da quattordicenne vagava libero e senza peso nel cielo blu,come scolpito da tante luci,così belle,ma così tristi,dato che oramai non esistevano più da tempo. Mentre fissava quelle luci, annusava l’odore di muffa che emanava quella vecchia stanza situata al secondo piano di una piccola villetta a Broker Street.Oramai si era trasferito lì da circa tre anni, ma faceva ancora fatica ad abituarsi,poi,ha anche dovuto cambiare amici,cosa che succederà di nuovo,dato che un altro trasferimento è imminente per la famiglia Manducar. Suo padre,un commercialista di poco rispetto,tozzo con un aria da sessantenne,già a quarant’anni. Il lavoro andava molto male ultimamente,si dovevano trasferire spesso. Sua madre invece,una parrucchiera rinomata nella città,era sempre in litigio con lui,continuava a dire che Era un fallito e che non avrebbe mai avuto un futuro se avesse continuato così,e dopo che Jacqueline si sfogava andava a piangere nel bagno,dove Kostner doveva ogni volta andare a consolarla.
“questa famiglia sta andando a rotoli”Diceva in continuazione Kostner ogni volta che si rintanava in camera sua. In fondo il silenzio dello spazio era l’unico rifugio dove poteva riposarsi dall’inquietudine della sua vita.
Si alzò dalla sedia,che scricchiolò dato il brusco movimento,poi,prese il suo lettore mp3 e se lo mise alle orecchie e cominciò ad ascoltare il suo gruppo preferito. Si stese sul letto,e accese un po’ la TV,ma per lui era tutto spazzatura,”tutta questa tecnologia”,pensava ,”non porterà a nulla di buono”e intanto si mise a ridere,proprio lui che frequenta un istituto per diventare perito tecnico meccanico,lui che lavorerà per portare avanti questa tecnologia,lui che ha acceso l’mp3 e la televisione….un vero spirito di contraddizione. ma poi pensava a ciò che l’uomo era capace di fare con la sola forza della sua mente,a volte sperava che scomparissero tutti…..anche sua madre e suo padre.
Oramai era tardi per lamentarsi era al primo anno inoltrato e oltretutto la scuola è l’unico posto dove ha un po’ di pace dato che solo lì incontra i suoi amici,ma soprattutto è lì dove incontra Mary,la ragazza dei suoi sogni.
Lui era diverso da tutti gli altri ragazzi era serio,maturo,e soprattutto era,a quanto dicevano tutte le sue compagno,molto carino e con un aspetto tutt’altro che adatto a un quattordicenne…che dire,il fisico era atletico,pettorali scolpiti,magro,occhi azzurri e capelli biondi….che dire il sogno di tutte le ragazze,ma a lui non interessavano tutte le ragazze a lui interessava solo lei Mary.Lei era diversa dalle altre,non era superficiale e immatura,lei era una ragazza splendida mora,occhi neri come la pece,che ti penetravano al solo sguardo,un fisico da modella(anche se non era quello che interessava a Kostner)ma la cosa che lo colpì di più e che lo fece letteralmente innamorare era il sorriso,un sorriso capace di ammaliare chiunque,degno delle sirene dell’Odissea,degno delle più belle note d’amore e delle frasi più dolci,un sorriso così era impensabile per una ragazza di quattordici anni.
All’improvviso i pensieri di Kostner vennero letteralmente spazzati via dalle rida del padre che dicevano di scendere a apparecchiare la tavola dato che tra poco sua madre sarebbe arrivato
Scendendo le scale,Kostner notò particolari di casa sua mai notati,come la macchia di caffè sul battiscopa della scala,oppure quella serie di bozzoli di ragno sopra il lampadario,poi,il suo sguardo andò dritto sulla foto appesa vicino alla porta del bagno,quella foto rappresentava i suoi genitori e lui quando erano ancora felici insieme.
Una volta scese le scale trovò suo padre,con il suo aspetto trascurato che cucinava le solite e monotone uova,sode,all’occhio di bue,ma erano sempre uova quando cucinava lui.
“dai muoviti, apparecchia che tra poco arriva la mamma”disse in modo monotono il padre.
“mamma…non pretendere che la chiami o la accetti in questo modo”disse sottovoce,sapeva che il padre nona accettava repliche o parole non garbate su sua moglie.
Cominciò ad apparecchiare,mentre sentiva le notizie dalla TV. suo padre non faceva altro che ascoltare telegiornali tutto il giorno,mattino e sera,ma quando sentiva una notizia sullo spazio,Kostner non se lo faceva dire due volte,mollava ciò che stava facendo e si metteva davanti alla televisione,seduto sul divano rosso ad ascoltare;La madre glielo faceva sempre fare,ma il padre vuole regole ferree,e quindi,se diceva di apparecchiare si doveva per forza apparecchiare,senza fermarsi.
Dopo qualche minuto,finito di apparecchiare si sedette sulla poltrona ad ascoltare la televisione,fino a che non suonò il citofono, era la madre. Mangiarono,ma fu proprio durante la cena che anche,se inconsapevolmente Kostner iniziò la sua avventura.
Il telefono squillo;i due parenti erano intenti a mangiare il secondo,che Kostner aveva rifiutato,così che gli dissero di rispondere.
Rispose,alzò la cornetta, e la mise all’orecchio.
“pronto?chi è?”
Silenzio……solo un rumore metallico proveniva dalla cornetta del telefono
“Pronto?chi è?”
“K..bzzz……tner”
“si,Kostner sono io”
“se..bzz..i…bzz…solo?
“se ho capito la domanda la risposta è no”
“al….bzz…ora vai di…bztzk….soprr…r……a”
“Chi è lei??”
I genitori alzarono la testa e chiesero chi era
“Nessuno…tranquilli”Poi si riattacco alla cornetta”allora……chi è lei?”
“vediamo……bzzz..ci domani in p….bzz…azza dopo la bzzz scuola……,e….bzzz.. ricorda la …par…bzzz…ola d’or…zzz…dine è bzz…..”All’improvviso il rumore metallico cedette “Mercury isn’t only a planet…biiiiiiiippp”cadette la linea.
Da quel momento Kostner rimase leggermente basito da quella telefonata,pensò che fosse uno scherzo.
“allora?chi era?”Chiesero i genitori
“nessuno…un compagno di scuola”
Finito di mangiare salì le scale,e fu in quel momento che senti un rumore,una finestra che si apriva, proveniva proprio dalla sua stanza.

 
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