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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: L'OMBRA DI RASPUTIN
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: redeagle86 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/02/2007 17:22:48 (ultimo inserimento: 27/02/07)

Un incubo di sangue tormenta le notti di Kei. un fantasma torna dal passato, sconvolgendo le vite dei Bladebreakers...e di Hilary. KxH come sempre...
 
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L'INCUBO
- Capitolo 1° -

“Orrore e dubbio confondono i suoi pensieri affranti,
e dal profondo l’Inferno gli si agita dentro,
poiché l’Inferno ha dentro di sé,
l’Inferno attorno a sé,
e non c’è passo che valga ad allontanarlo dall’Inferno che in lui alberga.”
Milton, “Paradiso perduto”

“-Kei…Kei…
Quella voce. Di nuovo quella voce che lo chiamava. Ma chi era? Cosa voleva da lui?
Avanzò con passi tremati, incerto perfino sul luogo in cui si trovava: sembrava il molo, ma le tenebre gli rendevano difficile distinguere e riconoscere esattamente gli edifici. Improvvisamente i suoi piedi incontrarono qualcosa. Un oggetto metallico a giudicare dal rumore prodotto.
Si chinò per vedere meglio: un bey, anzi, un pezzo di bey. Di un bey che conosceva bene: Dragoon! Ed era macchiato di sangue.
L’oscurità si diradò quel tanto da permettergli di vedere altre trottole distrutte: Draciel e Driger. Entrambi sporchi di rosso.
E poi una figura, accasciata al suolo, immobile. Kei corse acanto alla sagoma, con i brividi lungo la schiena: il professor Kappa! Si tirò indietro di scatto, notando il lungo taglio che gli squarciava la gola, un taglio che andava da un orecchio all’altro. E tutto quel sangue…
Infine un sussurro che lo raggelò. No, non lei. Tutti ma non lei.
-Kei…
-Hilary!
Si avvicinò barcollante: la ragazza era sdraiata a terra, il sangue su tutto il corpo. Cos’era successo a tutti? Chi aveva compiuto quel massacro?
-Perché…perché…l’hai…fatto?- balbettò lei.
Il buio avvolse ogni cosa, trascinandolo in una dimensione nera e misteriosa. E quella voce riemerse dall’oblio.
-Kei…sei stato tu! Tu li hai uccisi!
Si sentì le mani bagnate e, portandole sotto gli occhi, le vide grondare sangue. E urlò…”

Kei Hiwatari si svegliò di colpo: ansante, sudato e con il lenzuolo aggrovigliato intorno al corpo.
Di nuovo quell’incubo. Quello che da alcune settimane non gli faceva chiudere occhio. Si passò una mano sul viso, tirando indietro i capelli, che puntualmente gli ricaddero sul volto, scompigliati e arruffati. Anche loro cominciavano a risentire delle tante notti in bianco. Esattamente come il suo fisico e la sua concentrazione.
Sbadigliando, lasciò il letto; tanto di dormire non se ne parlava. Si mosse silenziosamente sulle travi cigolanti del pavimento, attento a non svegliare il suo maggiordomo: poveretto, gli dava già abbastanza preoccupazioni.
Giunto finalmente nel salotto, si gettò stremato sulla poltrona in velluto bordeaux: non sapeva per quanto avrebbe retto ancora. Perfino i ragazzi si erano accorti che qualcosa non andava. D’altra parte le occhiaie parlavano da sole.
Eppure non riusciva a capire: di solito non dava importanza a ciò che sognava. Perché stavolta era diverso?
Forse perché ogni volta gli sembrava tutto maledettamente reale…osservò le proprie mani, tirando un sospiro: si era quasi aspettato di trovarle sporche di sangue.
Al solo pensiero avvertì chiaramente la paura farsi largo in lui, una paura infernale: la paura di ciò che quel sogno poteva significare. La paura di ciò che si nascondeva in lui.
Perché era quella la verità: era spaventato dagli abissi della propria anima. Un’anima che sentiva più nera e cupa della notte che andava disperdendosi.

Ma non era l’unico ad aver passato la notte insonne. Anche tre ragazzi non avevano dormito, troppo impegnati a discutere animatamente.
-Devi ammettere che è molto più strano del normale- disse Takao.
-Questo è vero…a volte sembra spaventato come un topo in trappola- convenne Rei.
-Che discorsi filosofici- replicò Max. –A me pare solo uno che non dorme da almeno un mese.
-Sono d’accordo: spesso ho paura che possa perdere i sensi. E anche Hila mi ha confidato di essere preoccupata per lui.
-Bhe, sappiamo tutti che Hila ha un debole per Kei e viceversa- mormorò l’americano, ricevendo un pugno in testa dai compagni.
-Non è quello che intendevo!
-Comunque, anche se avesse un problema, non ce ne parlerà, lo sapete benissimo.
Takao sbuffò sonoramente, sdraiandosi sul letto con le braccia incrociate dietro la testa.
-Perché Kei è così testardo?!
 
Continua nel capitolo:


 
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