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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Beyblade (Bakuten Shoot Beyblade)
Titolo Fanfic: YOU AREN’T WRONG…
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai, Yaoi
Autore: rosadigerico galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/02/2007 15:39:29

La solitudine è una brutta bestia, specie se è causata da un carattere impossibile, però c’è sempre chi è disposto ad andare oltre le apparenze….
 
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- Capitolo 1° -

Eccomi! Di nuovo a rompere! Stavolta è una Ralph x Andrew quella che vi aspetta…spero che mi sia venuta non dico carina ma almeno passabile! Eh, la vostra Selphie sta lavorando ad un progetto molto impegnativo su Beyblade…vi dico solo che è un’ennesima Kei x Rei, ma non vi anticipo altro. Intanto godetevi (si fa per dire) questa schifezza, anche se è un po’ corta!
Buona lettura, people!
Selphie, the Forbidden Angel of Darkness




Sono seduto in riva ad un piccolo ruscello che scorre nell’immenso parco che circonda la tenuta estiva della famiglia Jurgens, facoltosa esponente della nobiltà tedesca che dà i natali al mio amico Ralph. Sono ospite da lui per le vacanze, assieme a Gianni e Olivier. Certo, è divertente stare qui, ma mi sono dovuto allontanare…dovevo pensare, ultimamente non faccio altro. Specie da quando ho visto crollare tutte le mie convinzioni, a causa di un paio di persone che ho incontrato non molto tempo fa. Takao e Kei. Giorno e notte. Luce e oscurità. Il capitano dei Blade Breakers è la classica persona che non si ma dai per vinta, che è pronta a mettere a rischio se stessa per gli amici, che non conosce la parola egoismo. Osservando lui, quando si è presentato qui per sfidare Ralph e ottenere così una rivincita dopo una brutta sconfitta, ho capito come vorrei essere. E soprattutto, ho visto qualcosa che prima d’ora non avevo mai notato: come lui e i suoi compagni fossero una squadra unita, come fossero pronti a sacrificarsi l’uno per l’altro…un atteggiamento che per noi era impensabile, visto quanto eravamo improntati all’individualismo.
E poi c’era Kei. Quando ho visto lui, è stato come se avessi visto la mia immagine riflessa allo specchio, non tanto come aspetto fisico, visto che non ci assomigliamo minimamente, quanto piuttosto caratterialmente. Acido, scostante, arrogante, superbo, distaccato da tutto e da tutti. O almeno era quello che credevo io, e che penserebbe qualsiasi persona che lo vede per la prima volta. Tuttavia, osservandolo più attentamente mi sono accorto di come un certo ragazzo cinese, Rei se non sbaglio, lo guardava, e di come Kei ricambiava quegli sguardi. Tutti quei piccoli gesti d’affetto che il cinesino gli riservava, quel mettergli una mano sulla spalla con fare rassicurante, quello sfiorargli appena la mano, quella luce speciale che si accendeva negli occhi di entrambi ogniqualvolta erano insieme…tutti quei gesti subito avrebbero tratto in inganno chiunque, facendo credere che i due fossero legati solo da una profonda amicizia, ma a me non è sfuggito che fra loro due c’è di più…amore, puro e incondizionato, perfetto ed eterno. Così mi sono reso conto di essermi sbagliato, perché in fondo Kei non è come me. Ha degli amici veri accanto a lui, e soprattutto ha l’amore di una persona speciale. Ha tutto quello che io non ho mai avuto e che desidero con tutto me stesso.
E capita spesso, la gente si ferma solo alle apparenze, e mi bolla come acido e permaloso snob. Sarà perché a furia di stare soli ci si rincretinisce, non lo so. E del resto, chi mai vorrebbe stringere amicizia con uno come me, accollandosi i miei frequentissimi malumori, le mie scenate, i miei problemi e il mio caratteraccio?
D’altra parte, però, è vero anche che da soli si sta male, molto male. Nessuno cerca mai la mia compagnia, nessuno vuole condividere con me una parte della sua esistenza, nessuno mi ha mai dato tutto l’amore che desidero da quindici anni. Già, l’amore, quel sentimento di cui tutti credono di poter fare a meno, ma al quale in fondo tutti anelano. Tutti, me compreso. Eppure ho avuto molte ragazze, tante che non riuscirei a contarle sulle dita delle mani. Ogni volta che una mi piantava in asso mi ripetevo “La prossima sarà quella buona”, ma erano mere illusioni. Le mie storie con queste ragazze non sono mai durate più di un mese, e in fondo per loro non provavo niente. Cercavo quel senso di calore che ti avvolge il cuore quando sei con la persona che ami, cercavo due braccia tra le quali rifugiarmi, ma non ho trovato nulla di tutto ciò! Possibile che sia così difficile? Possibile che io sia così sbagliato? Possibile che nessuno abbia mai desiderato abbattere la mia barriera difensiva?
Senza che me ne renda conto, una lacrima mi scivola sul viso, ma una mano blocca la sua corsa…una mano che non è la mia!
Spaventato mi guardo attorno e vedo Ralph. Cosa diavolo ci fa qui? Ero talmente preso dai miei pensieri che non mi sono accorto di lui. È seduto di fianco a me, e mi guarda con dolcezza, sorridendo appena.
-Qualcosa non va?- mi chiede.
-No, no…-
-E allora perché stavi piangendo?-
-Non stavo piangendo! Mi era solo entrato qualcosa in un occhio!-
Mento senza remore. Non posso dirgli che piango perché mi sto rendendo conto che la mia vita va a rotoli, e che invidio profondamente i Blade Breakers per l’amicizia che li lega, e Kei per aver trovato l’amore di una persona speciale, lui che pure mi somiglia. Non posso dirgli ciò che vorrei, perché penso che non capirebbe mai.
-Non raccontare frottole!- mi ammonisce, flemmatico come sempre.
-Non sto mentendo! Ti ho detto la verità!-
-Ok, mettiamo che sia così, e allora mi spieghi il perché di quell’aria afflitta?-
-Ma quando mai io…-
-Andrew, lo sai che non sopporto la gente che mi mena per il naso! Si vede che stai male!-
-Beh, ma nessuno ti ha chiesto di venirti ad impicciare!- esplodo.
Ecco, l’ho fatto di nuovo! Per l’ennesima volta sono riuscito ad allontanare qualcuno che tentava di starmi vicino, dimostrandomi arrogante e ingrato. Però non sopporto che qualcuno piombi qui a dirmi che sto male, e a pretendere di scavare nella mia anima, senza conoscermi realmente per quello che sono. Ma, d’altro canto, se a Ralph non importasse niente di come mi sento, come potrebbe provare ad abbattere il mio muro? E poi, cosa cavolo è questa specie di morso allo stomaco che mi ha preso da quando l’ho visto accanto a me? Sarà il nervoso? Mi sto ammalando?
-Sei uno scemo!-
Tre parole che troncano i miei pensieri e le mie divagazioni mentali.
-Come ti permetti?- chiedo alterato.
-Sono venuto qui solo per vedere come stavi, solo per te, perché ero in pensiero! È questo il modo di ringraziarmi? È così che ti comporti con la gente? No, perché se è così, allora capisco il fatto che tu sia sempre da solo! Chi mai si avvicinerebbe ad uno come te? Chi è così masochista da tentare l’impossibile, conscio che forse si farà del male e basta? Chi mai vorrà avere a che fare con uno scorbutico che non ti rivolge la parola se non per fare commenti velenosi, e che rovescia i suoi malumori su chi gli sta attorno? Spiegamelo, Andrew! Dimmi come ci riesci, a far sentire la gente come nullità!-
-Io…io…-
Ha ragione, ha perfettamente ragione, e lo so fin troppo bene. Non posso ribattere niente, perché tutto quello che ha detto è vero, dalla prima all’ultima parola! Ma come posso fare? Come faccio a cambiare così radicalmente? Come posso riuscirci, senza qualcuno pronto a sorreggermi?
-So cosa stai pensando…che non ho nessun diritto di parlarti così, che tu ti comporti come ti pare e piace, e che non devi certo render conto agli altri delle tue azioni e del tuo modo di essere!-
-Non è vero! No stavo affatto pensando questo! Stavo solo pensando che hai ragione, maledettamente ragione, ma che non posso comportarmi diversamente, non posso calare la maschera, perché non ho nessuno qui ad aiutarmi, a riportarmi sulla giusta strada! Sono solo e debole! Come pensi che possa farcela? Come? Dimmelo, perché se conosci un modo sarò ben felice di metterlo in pratica, ma me lo devi dire, capito?- urlo senza ritegno, ma mi blocco quasi subito.
Ralph si avvicina a me e mi abbraccia, mi tiene stretto, e di nuovo sento i morsi allo stomaco, che sicuro non sono causati dalla fame!
-Cosa…?- chiedo spaventato, sorpreso, confuso, felice…
-Ci sono io vicino a te! Non devi aver paura, capito? Ti starò accanto finché lo vorrai, ti aiuterò, ti guiderò nella giusta direzione…-
Credo di avere gli occhi fuori dalle orbite, in questo momento. Lui ha detto questo? Lui ha detto questo A ME? Non so cosa dire, sono ammutolito, voglio solo continuare a crogiolarmi in questo benefico calore, voglio continuare a sentirmi protetto come ora, al sicuro da qualsiasi pericolo e soprattutto amato. Ma se gliela dessi vinta a Ralph, si gaserebbe talmente tanto! Così con enorme fatica mi stacco da lui e gli chiedo…
-Cosa cavolo ti prende? Sei impazzito?-
-No, Andrew! Nemmeno un po’!-
-Io dico di sì!- lo punzecchio.
-Insisti?- domanda, ma si vede che non è arrabbiato.
-Se sei impazzito non è mica colpa mia!- sentenzio convinto.
-No, certo, ma diciamo che contribuisci attivamente a farmi ammattire!-
-Ah, allora è così? Ma me la paghi, caro mio!-
Non faccio in tempo a finire di parlare che gli sono già addosso. Così io e Ralph ingaggiamo una lotta senza esclusione di colpi, anche se faccio una gran fatica a contrastarlo, e infatti dopo alcuni minuti è già chiaro che il vincitore sarà comunque lui, a prescindere da qualsiasi mossa di karate o jiujitsu io faccia. Ci prendiamo a calci e a pugni, ma piano, solo per scherzo. Solo che quando si tratta di determinare colui che la spunterà diventiamo entrambi leoni. È molto forte, e non riesco ad atterrarlo quindi, come volevasi dimostrare, alla fine della nostra piccola schermaglia io sono disteso a pancia in su, e lui è sopra di me, in una posizione tra l’altro molto equivoca. E la cosa che mi turba di più è che il suo viso è a due centimetri scarsi dal mio, eppure non ho nessuna voglia di scansarmi o altro, anzi! Comunque è meglio che mi “informi” sulle intenzioni del mio amico tedesco, prima che gli passi per la mente qualche strana idea.
-Ralph…che cosa hai…???-
Le parole mi muoiono in bocca, soffocate dal più dolce dei baci. Ommioddio! Io, Andrew Mc Gregor, persecutore dei sentimenti, sto qui disteso sull’erba a farmi tranquillamente baciare da quello che consideravo un po’ come il mio migliore amico. E non mi fa schifo, non mi viene voglia di prenderlo a cazzotti, no! Desidero con tutto me stesso che tutto questo non finisca mai più. Peccato che il corpo umano abbia bisogno di ossigeno, e questo piccolo inconveniente ci costringe a separarci. Però sento un gran senso di vuoto, e così non lascio il tempo al ragazzo sopra di me di fare un respiro, che già me lo tiro addosso e lo bacio di nuovo, questa volta con più passione.
-Andrew…sei tu che sei impazzito!- mi dice appena riesce a dividersi da me.
-Non credo proprio! Ho solo imitato quello che hai fatto tu, mio caro! E non mi pare che ti abbia fatto schifo! Piuttosto…perché mi hai baciato?-
-Perché…Dio, ma che domande fai?-
-Rispondi, per favore, tedesco rompipalle!-
-Beh…l’ho fatto perché…perché anche se sei stressante, arrogante, dispotico, antipatico, scorbutico e snob come pochi mi piaci…-
-Credo…credo che per me sia lo stesso…- confesso, arrossendo come una ragazzina.
Su di noi cala il silenzio. Tanto per stare più comodi, ci mettiamo seduti, ma subito Ralph mi invita a sdraiarmi. Così faccio, usando le sue gambe come cuscino, e in breve sento la sua mano tra i miei capelli. È stupendo stare così, sapendo di amarsi, senza nessuno che venga a rompere le scatole, soli: io, lui, e il silenzio. Silenzio che non dura a lungo, però, visto che una domanda molesta mi ronza nel cervello.
-Ralph…tu pensi che io sia così sbagliato?-
-Prego?-
-Sì, insomma…ho un carattere così tremendo? Sono davvero così insopportabile?-
-Non dovresti nemmeno farle, certe domande! Tu non sei sbagliato, stupido uomo! Diciamo pure che non hai un carattere facile, mai sei la persona che più amo al mondo, e ti posso giurare che non c’è nulla in te che non va! Bisogna solo saperti prendere per il verso giusto, e a questo ormai c’ho fatto il callo!-
-Grazie tante! Bel sollevamento di morale!- sbotto piccato.
-Dai, scherzavo! Lo sai che ti voglio bene, no?-
-Anch’io, Ralph! Ti voglio bene!-
-Senti…torniamo? Ormai è da un casino di tempo che siamo via, e fra un po’ è ora di cena!-
-Uhm…sì! E poi magari Gianni e Olivier ci staranno cercando!-
-Chi, quei due? Figurati, saremo fortunati se li vedremo scendere per la cena!-
-Perché?-
-Ma come? Non ti sei accorto che loro due…-
-Cosa? Mi prendi in giro?-
-Non potrei mai, piccolo!-
-Bah, io quei due insieme non ce li vedo!- affermo, alzandomi in piedi, subito imitato dal mio tesoro.
E così, mentre il sole tramonta oltre le colline, io e il mio ragazzo torniamo alla tenuta, tenendoci dolcemente per mano e fermandoci, di tanto in tanto, per scambiarci un veloce bacio. Comunque, sono felice: adesso capisco cosa prova Kei, e non lo invidio più, perché anch’io ho ottenuto l’amore di una persona meravigliosa.
 
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