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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ranma 1/2
Titolo Fanfic: KOI DA! PANIKKU!
Genere: Romantico, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: shinkon galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/02/2007 18:19:48

in una soleggiata domenica mattina il profumo dell'amore è nell'aria. riuscirà a sbocciare?
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

L’ispirazione mi è venuta leggendo la traduzione di "Koi da! Panikku!"(la sigla di uno degli oav). Inoltre le parole in inglese sono della canzone "Listen to your heart". Quest’ultima è inserita in un amv di Ranma che io considero molto carino e dolce. Lo potete trovare anche su You tube.

Alla fine della fanfic troverete un vocabolario per i termini giapponesi che ho inserito









Koi da! Panikku!






Quando due amanti s’incontrano

Sentono di incontrarsi col dio

Che ha dato loro origine…






Ukyo, stanca morta, chiude alle sue spalle la porta scorrevole del ristorante e stiracchiandosi per benino, si avvia verso le scale con l’intenzione di fare un bel bagno e filare sotto le coperte.

"Konatsu pensa tu a chiudere il locale per piacere." Urla in direzione della cucina.

"Certo signorina. Buonanotte." Replica con voce melodiosa il ragazzo.

"Quante volte devo dirti di chiamarmi semplicemente Ukyo?"

"Va bene signorina Ukyo" Risponde soprappensiero la kunnoichi mentre sbriga gli ultimi lavori.

Io mi chiedo perché perdo ancora tempo con quello là. Pensa disperata mentre si passa una mano sul viso.

La notte è trascorsa tranquillamente e ora, riposata, la cuoca d’okonomiyachi è pronta ad una nuova giornata di lavoro. Una volta finito di sistemarsi il fiocco che le lega i capelli si decide a scendere al piano inferiore.

Konatsu, in piedi gia dall’alba come sua abitudine, la accoglie con un sorriso radioso.

"Ohayou gozaimasu."

"Ohayou… Io mi chiedo ancora, dopo tutto questo tempo, perché mai ti alzi così presto."

"Per cominciare a preparare il locale per l’arrivo dei clienti, signorina."

"Ma non occorre! Quante volte devo ripetermi?…" Mormora sconsolata al suo aiuto cuoco.

"Non si preoccupi, e poi, così avrà il tempo di andare a fare una passeggiata questa mattina. È una giornata così akarui.

"Gìà, il sole è proprio forte oggi… sai che ti dico? Hai perfettamente ragione! N’approfitterò per chiedere un appuntamento al mio Ranchan. Sarebbe da sciocchi sprecare una domenica così bella." Dopo di che si avvia felice verso il dojo Tendo. Non lo vedo da tanto e oggi non m’impedirà niente e nessuno di fare una passeggiata romantica con lui. Pensa mentre aumenta il passo in direzione del suo migliore amico





Il Nekohanten è ancora chiuso, ma i suoi abitanti sono gia tutti svegli e pieni d'energie

Obaba espira annoiata il fumo appena inalato dalla pipa mentre osserva con suoi i piccoli occhietti la nipote preparare con amore la colazione per il futuro consorte.

Mousse, sentendo il profumino dell’inconfondibile manicaretto preparato dalle mani della sua amata, le si avvicina felice.

"Oh Shan-pu! Sono così felice che tu stia cucinando per me! Mi riempi il cuore di gioia." Enfatizza con le lacrime agli occhi rivolgendosi ad un vaso posto su un mobiletto vicino alla ragazza.

"Mettiti gli occhiali, talpa!" Esclama gentilmente, affibbiandogli una padellata in testa per poi continuare a cucinare.

"E tanto per la clonaca questo non è pel te, ma pel il mio amato Lanma!" Continua spegnendo i fornelli.

"Io e lui oggi uscilemo insieme!" Finisce con occhi sognati.

"Ranma… dannato farabutto" Inveisce il cinese mentre un aura rossa si estende attorno a lui. "Shan-pu! Non ti permetterò d’uscire con lui!" Continua deciso più che mai il ragazzo dagl'occhi verdi.

"Stai zitto e non t’intromettere anatra." Esclama, versandogli in testa un secchio d’acqua gelida.

"Qua qua, qua" Si oppone Mousse nella sua forma maledetta agitando le ali. La cinesina ‘Non lasciandosi impensierire’ lo lega con una catena e poi lo rinchiude in una botte, dopo di che, per sicurezza, gli posiziona sopra una pietra. Dopo essersi ripulita le mani, esclama già in sella alla sua bicicletta.

"Io esco bisnonna, ci vediamo dopo."

Obaba facendole un segno di saluto con la mano la guarda andare via. Speriamo che sia la volta buona e che il consorte non sia ancora arrabbiato con Shan-pu per il mancato matrimonio. Rimugina espellendo un altro po’ di fumo.





Ma che bella giornata, ideale per un appuntamento. Pensa, per poi scoppiare in una risata la campionessa di ginnastica ritmica marziale dalla scuola superiore San Bacco, mentre dà da mangiare al suo animaletto da giardino.

"Onee, si potrebbe sapere cosa hai da ridere così scioccamente?" Interviene il tuono blu del liceo Furinkan.

"Ani, la mia risata non è per nulla sciocca, al contrario, la trovano tutti molto elegante." Risponde dandosi un certo tono.

Si, solo i pazzi come te. Rimugina fra se Kuno.

"In ogni modo, se proprio lo vuoi sapere, stavo pensando che è una giornata perfetta per un appuntamento." Continua lanciando un pezzo enorme di bistecca all’interno del laghetto.

In effetti non ha tutti i torti. Potrei invitare Akane Tendo oppure la ragazza con il codino. Chi delle due? Un enorme coccodrillo sguscia fuori dalle acque e addenta la sua colazione al volo, per poi sparire nuovamente nelle profondità marine.

"Così, ho deciso di uscire con il mio amato Ranma." Conclude felice.

"Che cosa? Kodachi, ti proibisco categoricamente di uscire con quel vigliacco di Saotome." Le urla in volto il capitano del club di kendo.

"Lasciami in pace fratello." Sbuffa la rosa nera spedendo in orbita con il suo nastro un ancora indeciso Kuno Tetewaki. Akane Tendo o la ragazza con il codino? Non so decidermi. Akane Tendo o la ragazza con il codino? Povero me. Chi…?! Chi devo invitare? Pensa portandosi le mani ai capelli in un gesto esasperato, mentre continua a volare nel cielo blu. Kodachi intanto si è gia avviata saltellando verso la palestra d’arti marziali Tendo.



Il sole è sorto da un pezzo e tutti gli abitanti del dojo Tendo sono seduti ‘tranquillamente’ a tavola per la colazione. Nabiki è ancora nel suo largo pigiama a scacchi, i capelli scompigliati e l’aria di chi, per contare i ricavi che è riuscita a racimolare dalla vendita delle foto di Ranma-chan e della sua adorata neechan, non ha chiuso occhio. Soun come al solito legge il giornale, o meglio, le piccole strisce di manga pubblicate in esso. Kasumi, invece, sta aspettando pazientemente che il riso sia pronto per poterlo servire a tavola. Akane è seduta composta al proprio posto dopo il suo allenamento mattutino con il pupazzo che rassomiglia a Ranma situato in giardino. Genma Saotome e il figlio, al contrario, stanno ancora azzuffandosi fra loro per chi mangerà la colazione dell’altro. "Oyaji basta, mi sono stufato, non riuscirai mai a battermi e a mangiare anche la mia parte di riso." Eslama scocciato il ragazzo, mentre continua a schivare i colpi del suo genitore.

" Non ti ho insegnato niente allora? Figlio degenere! Questo salutare allenamento mattutino serve per rafforzare lo spirito e il corpo" Gli urla contro l’uomo, attaccandolo con un calcio. Una buffonata. Altro che salutare allenamento. Semplicemente desidera da buon ingordo ingurgitare più cibo possibile. Ranma grazie alla tecnica dell’Utsushimi no Jutsu si trovava gia alle sue spalle e il calcio andò a vuoto.

"Ehi vecchio è inutile che insisti sono diventato troppo forte per te!" Esclama colpendolo con un calcio al sedere, per poi scoppiare in una grassa risata d’autocompiacimento mente il padre finisce con la faccia spiaccicata al muro.

Una volta ripresosi Genma si dispone in posizione d’attacco per poi urlare il nome di una tecnica micidiale: "Jigokuno Yurikago"

Senza dare la minima possibilità a Ranma di reagire si scaglia su di lui afferrandolo in un abbraccio mortale e inizia a coccolarlo dondolandosi come fa un panda con il suo…. Cucciolo?! No… Pneumatico.

Inorridito e schifato da tale atteggiamento, e soprattutto terrorizzato dall’idea che la madre non considerandolo un vero uomo lo costringa a fare hara-kiri, Ranma inizia con tutte le sue forze e strapparsi da quella morsa. Stanco, lo colpisce con una potente gomitata sotto al mento che lo spedisce all’interno del laghetto. "Dannato stupito." Mormora ricomponendosi.





"Dove diavolo sono?" Un sussurro stanco.

Appoggiato ad un bastone, spossato e affamato, Ryoga Hibiki si chiede con le poche forze che gli sono rimaste dove si trova. Akane, nonostante le ferite e la fame, sono qui che vago in una della più anguste foreste del pianeta terra alla ricerca di un modo per tornare da te. Amore mio.

Dopo pochi passi si ferma di colpo a scrutare il bosco che ormai lo circonda da parecchie ore per poi ripetersi l’ennesima monotona domanda. Afflitto, curva le spalle e proseguire il cammino a capo basso, quando dei rumori lo ridestano dalla sua disperazione. Fra le foglie riesce a scorgere un volto conosciuto, amato. Cosa ci fa la dolce Akane ad Okkaido? Felice d’averla trovata corre verso di lei con nuova forza quando un getto d’acqua fredda lo colpisce in pieno.





Nodoka, impassibile, sta lucidando la sua adorata katana con un dolce sorriso in viso quando viene distratta da un rumore in giardino. Curiosa, si volta e scorge la figura mastodontica di un panda uscire inzuppato dalla laghetto. Affianco di lui un grazioso maialino nero con una bandana gialla legata al piccolo collo che si guarda intorno spaesato.

"P-chan!" Esclama Akane correndo ad afferrare il suo tenero animaletto domestico.

"Dove eri finito?" Domanda mentre lo strige con amore fra le braccia.

"QQual buon vento ti porta qui Ryoga?" Chiede avvicinandosi con aria canzonatoria il ragazzo con il codino.

"Baka, si può sapere che blateri? Ryoga non è qui." Lo riprende confusa Akane.

"Oh sì inv…" Lascia la frase a metà perchè il porcellino gli si era avventato contro con l’intenzione di graffiarlo. "Razza di maiale senza alcun senso dell’orientamento, la vuoi smettere?" Esclama tenendo un infuriato Ryoga per la bandana che porta al collo. Akane glielo strappa immediatamente dalle mani urlandogli. "Non è vero!"

"Questo lo dici tu…" Sbuffa l’artista marziale, mentre porta le mani dietro la testa e si gira di lato.

Akane tenendo il maialino all’altezza del viso gli chiede con espressione dolce.

"Non è forse vero che tu hai un gran senso dell’orientamento piccolino?"

Ryoga, estasiato dalla vicinanza con il suo amore, non può far altro che annuire con le lacrime agli occhi.

"Bravo il mio P-chan." Conclude soddisfatta la ragazza, mentre lo avvicina maggiormente al proprio volto.

Ma che sta facendo…non vorrà mica … baciarlo? Resosi finalmente conto della situazione l’erede della famiglia Saotome si precipita a strappare dalle mani della fidanzata il maiale per poi buttarlo a terra.

"Ranma! Sei diventato scemo? Come ti sei permesso!" Urla furibonda.

"Quella diventata scema sei tu, maschiaccio. Ora ti metti a baciare pure i maiali." Risponde arrabbiato, poi assottigliando gli occhi e con voce divenuta finalmente calma, decide di darle il colpo di grazia.

"Giusto quelli puoi baciare tu."

Purtroppo non ha il tempo di rendersi conto di nulla tranne che dell’urlo smodato della propria ragazza e del martello gigante della stessa che lo schiaccia al suolo.

Dopo averlo steso Akane si avvia a recuperare un Ryoga svenuto e con il sangue che gli fuoriesce dal naso. "Guarda come ti ha ridotto quel baka…" Esclama indirizzando un’occhiata venefica al mal capitato e, inconsapevole d’essere lei la responsabile dello stato di P-chan, si siede al tavolo per la colazione.

Una volta che anche gli ultimi due commensali raggiunsero finalmente il loro posto, la maggiore delle Tendo inizia a servire a ciascuno la propria porzione di riso. Stanno per cominciare il pasto quando un trillo e una voce conosciuta si fanno largo attraverso il muro.

Shan-pu irrompe direttamente con la sua bicicletta sul tavolo della sala, mentre le macerie della parete sfondata si spargono sul pavimento.

"Ni-hao ailen!" Esclama sorridendogli maliziosa.

"E tu che ci fai qua?!" Interviene, contrariata dall’intrusione, Akane.

È dal matrimonio fallito che meno vede la cinesina e compagnia bella più sta meglio.

Ricorda ancora come fosse ieri quell’orribile giorno, invece sono gia passati tre mesi.

"Sono venuta a tlovare il mio alien, lagazza forzuta, e a chiedergli un appuntamento." Risponde tranquilla.

Ranma intanto alza distrattamente la testa, continuando a trangugiare la colazione, per assistere allo scambio di battute.

"Se Ranchan uscirà con qualcuno quella sarò io!" Ribatte appena arrivata la cuoca d’okonomiyaki.

"E tu che ci fai qui spatolona?" Chiede indispettita la cinesina.

"Quello che ci fai tu!" Replica guardandola in cagnesco, sguardo a cui Shan-pu risponde.

"Ecco, ora manca solo la pazza esalta e poi siamo a posto." Afferma Akane portandosi una mano alla testa con aria sconsolata. Contemporaneamente una risata irrompe nell’aria e un turbine di petali neri si sparge ovunque.

"Ranma caro, tu uscirai con me stamani non è vero?" Chiede la rosa nera per poi portarsi una mano alla bocca e iniziare a ridere sguaiatamente.

"Ehi tu!" Gridano in coro le altre due pretendenti. "Non avvicinarti al mio alien." Continua Shan-pu

"E da quando sarebbe tuo? Sentiamo." Ribatte la proprietaria del locale "da Ucchan" portandosi le mani sui fianchi.

"Da sempre, spatolona." Risponde la cinesina tendendosi in posizione di difesa preparandosi allo scontro.

"Forse non avevate capito che Ranma ama solo me ahhahha." S’intromette Kodachi

Inizia così il consueto scontro fra le tre spasimanti a colpi di bombori, spatole e clavette mentre le famiglie Tendo e Saotome al completo osservano lo spettacolo sconsolatamente.

"Akane?" La chiama Kasumi sorridendole gentilmente. " Perché non chiedi anche tu a Ranma di uscire? È una così bella domenica mattina."

Ranma ‘senzaz farsi notare’ osserva la reazione della ragazza che, dopo un attimo di smarrimento, ribatte con foga.

"Ma sei impazzita Kasumi?!"

" Invece mi sembra un ottima idea bambina mia. Il cielo è blu e il sole splende, è la mattinata perfetta per un’appuntamento." La incoraggia il padre mentre alle sue spalle appare un cartello con inciso sopra. "Siete fidanzati, è giusto che usciate insieme."

"Ma… ma io" Balbetta incerta, poi, sentendosi osservata, si gira verso quelle iridi che la stanno scrutando silenziose.

"Tu non dici niente Ranma?" Gli chiede, sperando che anche il ragazzo si opponga.

"Boku? Che dovrei dire, scusa? Sei tu a dover decidere e poi hanno chiesto a te..." Afferma risoluto. Vuole comprendere cosa farà la sua fidanzata senza rovinare tutto con le proprie mani.

Infondo... molto infondo non mi dispiacerebbe troppo fare un giro con lei. È da tanto che non parliamo un po’. Invece la sola idea di uscire con una di quelle tre scalmanate mi fa accapponare la pelle.

Sconcertata e indignata l’ultima delle sorelle rimane per un attimo silenziosa. Ho capito il tuo gioco. Non lo dirò, non me lo farai dire, non ti darò la soddisfazione di chiederti un appuntamento. Anche se… devo ammetterlo… mi manca parlare con te.

"Allora Akane? Rispondi a tuo padre"Le chiede curioso il ragazzo.

Guardandolo in cagnesco ribatte. "Non ho alcun’intenzione di uscire con uno come te…"

"Come sarei io, kawaikunee?" Chiede innervosito, avvicinandosi minaccioso.

"Un mezz’uomo." Gli urla in faccia arrabbiata per le affermazioni che le aveva rivolto poco prima in giardino. Non lo penso, non volevo dirlo, ma mi hai costretto tu. È l’unico modo, infondo, che ho per zittirti quando fai così. Riflette subito dopo, già pentita del suo gesto.

Dopo quell’ultima parola il silenzio cala sulla sala e anche le combattenti in giardino si voltano verso di lei, sconcertate.

Lo posso sopportare da tutti tranne che da te. Perché? Perché fa male sentirmi chiamare così da te Akane? So che non lo credi davvero, ma brucia lo stesso. E non posso impedirmi di risponderti male. Di ferirti.

Il blu delle sue iridi è cupo come il mare in tempesta mentre ribatte con voce fredda e quieta.

"Omae, sei solo una stupida ragazzina viziata che non ha mia capito nulla. Se continui così non troverai nessuno che voglia sposarti." Poi si alza, osservandola.

La ragazza ha il capo chino e la mani che le tremano.

Che cosa ho fatto?

"Hai capito?" A quella domanda alza lentamente il volto verso di lui e, con occhi lucidi e sguardo tramante, abbozza uno stentato sorriso per rispondere con un filo di voce. "Va bene." Sospira per poi aggiungere. "Hai…" Ho capito finalmente…

I know there’s something in the wake of your smile.

I get a notion from the look in your eyes, yea.

You’ve built a love but that love falls apart.

Your little piece of heaven turns too dark.

Continua a fissarla per qualche momento senza aver la forza di aggiungere altro. Quello sguardo ha avuto il potere di dissipare tutta la rabbia e il rancore.

Ora che mi guardi così e mi dici "va bene"… sento il mio cuore spezzarsi. Perchè? Perchè proprio ora sento le necessita di dirti ‘io ti amo’?! La parola è matta ed è una cosa su cui ho bisogno di lavorare bene. Combino sempre troppi guai con le parole…poi, vista la situazione, non mi sembra proprio il caso.

"Gochisousama deshita " Sussurra rivolto a Kasumi, poi, esce dalla sala e dal dojo Tendo

"Hai visto che hai combinato?" L’aggredisce Shan po.

"Ora come faremo ad uscire con lui?" Interviene Kodachi per poi lasciare la parola ad Ukyo che prosegue. "Io vado a cercarlo."

Dopo essersi scambiate un segno d’intesa, le tre combattenti lasciano la casa per iniziare le ricerche.

L’ultima delle spasimanti si alza tremante dal suo posto.

"Shitsureishimashita" Afferma con il suo animaletto fra le braccia mentre si avvia verso la sua camera. Tutti i membri della famiglia la osservano preoccupati.



Corrono sui tetti veloci e agili come dei ghepardi, mentre con la vista cercano la nota figura di un ragazzo con il codino.

"Ehi spatolona ! Non t’è semblata diversa oggi la litigata fla quei due?" Chiedementre effettua l’ennesimo balzo.

"In effetti… non mi sarei mai aspettata quelle parole da entrambi, Ranma era davvero furioso."

"Bhe.. una è eliminata, meglio per noi non trovate ? Ahhahh." Aggiunge Kodachi spargendo ad ogni salto i suoi petali per la strada.

Ukyo e Shan-pu si osservano, poi, dopo un cenno, fermano la loro corsa e si posizionano di fronte alla sorella di Tatewaki Kuno.

"Bhe? Perchè vi siete fermate?" Chiede confusa la rosa nera.

Poco dopo riprendono la corsa solo due delle spasimanti mentre una terza e legata attorno al tronco di un albero… addormentata.

"La nostra sfida inizia una volta che avremo trovato ailen." Afferma voltandosi indietro di poco.

"Ci sto!" Esclama Ukyo accelerando il passo per raggiungerla.





Seduta sul suo letto, con la testa china piange. Piccole stille salate cadono dai suoi occhi andando a colpire il piccolo porcellino nero che, alla vista della padroncina in quelle condizioni, trattiene a stento la rabbia. Maledetto Ranma, dammi il modo di tornare normale e vedrai come ti combino…

Poco dopo alza la testa e il suo sguardo si posa sul porta fotografie appoggiato sopra la scrivania. Si alza lasciando cadere a terra P-chan che continua a guardarla con occhi tristi e si avvia verso l’oggetto prendendolo fra le mani.

Sometimes you wonder if this fight is worthwhile.

The precious moments are all lost in the tide, yea.

They’re swept away and nothing is what is seems,

The feeling of belonging to your dreams.

La foto (risalente all’anno prima) raffigura tutto il gruppo sull’isola delle illusioni di Toma. Si sofferma sulla figura di Ranma in pantaloncini e canottiera. Il sorriso di sempre e l’espressione soddisfatta nonostante anche quella volta non sia potuto tornare normale per colpa sua. Ha distrutto la fonte per impedirle di diventare un ragazzo senza pensarci sopra due volte. Poco alla volta si fanno spazio fra i ricordi altre attimi.

Ryugenzawa, dove le era rimasto accanto nonostante credesse che lei avesse scelto Shinnosuke, rischiando la propria vita per recuperare il muschio della vita, solo perchè lei voleva a tutti i costi che il suo amico guarisse. Poi ancora un’altra scena… Jusenkyo, quella volta, il fidanzato, aveva pensato solamente a riportarla indietro a farla tornare normale mandando a monte tutto il resto.

Sono stata davvero una sciocca. Non avrei mai dovuto trattarlo in quel modo, non dopo tutto quello che ha fatto per me. È solo a causa mia se non è potuto tornare ancora un ‘ uomo normale’. E ora con quella sciocca frase ho mandato tutto a rotoli… l’ho perso per sempre. Senza contare che a me non importa della sua maledizione.

Il rumore della porta la riconduce alla realtà. Kasumi si è affacciata nella sua stanza.

"oneechan, possiamo entrare?" Chiede gentilmente. Akane la guarda confusa mentre piccole lacrime le scorrono sulle guance.

"Kasumi spostati e fammi entrare." La spinge dalle spalle, sbrigativa Nabiki.

P-chan, appena si accorge che la via è libera, senza farsi notare, si precipita fuori con l’intenzione di conciare per le feste qualcuno dalla boccaccia troppo larga.

Le tre sorelle si siedono. Nabiki a gambe incrociate sul pavimento, mentre Akane e Kasumi si accomodano sul letto.

"Akane, posso capire che sei rimasta male per quello che Ranma ti ha detto ma… vedi, sono sicura che non lo pensa realmente. Era solo arrabbiato." Cerca di consolarla la maggiore delle Tendo mentre le accarezza le spalle.

"Watashi … non… non è questo il punto." Riesce infine ad esporre fa un singhiozzo e l’altro.

"E allora perché sei qua a frignare?" Le chiede Nabiki.

"Mi sento incolpa… ho detto cose non vere, che non si meritava."

" Perchè non glielo dici? Sono convinta che ti starà ad ascoltare." Cerca di proporle Kasumi, ma la minore delle Tendo si limita a fare un cenno di diniego con la testa.

"Ho capito! Tu non piangi perché l’hai offeso, ma perché hai paura che lui non ti voglia." Akane alla frase della ragazza con il baschetto alza la testa per guardala sconcertata.

"Dimmi la verità sorellina, tu ami Ranma, vero?" Si volta verso Kasumi. Non si sarebbe mai aspettata una domanda così diretta da lei. Se sono innamorata di lui… non so che rispondere, non mi sono mai posta questa domanda… ma avrei mai accettato di sposarlo se non l’amavo? No. Una scena nitida si fa largo nella sua mente.

Qualcuno la tiene stretta e se in una presa d’acciaio. Delle gocce cadono sul suo viso, poi sente la voce di Ranma intrisa dal pianto gridare il suo nome e confessarle tacitamente che la ama e allora capisce che non sono gocce di pioggia ma lacrime. Ranma… il suo Ranma sta piangendo per lei, la tiene stretta a se credendola morta, e allora decide di tornare… di farsi forza e abbandonare il gelo per tornare da lui.

L’amo… sembra così strano ammetterlo ma io amo quel baka, quell’egoista, presuntuoso, hentai che è pronto a tutto pur di salvarmi.

Tirando su con il naso e guardando nuovamente in volto la sorella emette un piccolo sussurro.

"Hai." Kasumi le regala un dolce sorriso.

"Ah, finalmente! Ce n’hai messo di tempo sorellina. Bhe? Che ci fai ancora qui con il muso lungo, corri a dirglielo." Esclama Nabiki con aria furba.

"Iie… non so… vedi… Come"

"Smettila di balbettare e vai a dirgli chiaramente che ti piace." Continua scocciata dai tentennamenti della sorella.

"Io non riesco a dirlo chiaramente come fanno le altre." Esplode infine Akane mentre le lacrime ricompaiono all’interno dei suoi occhi.

" Non disperare… basta solo che tu ascolti il tuo cuore e vedrai che ti verranno le parole." Le sussurra dolcemente Kasumi mentre le prende le mani e la costringe ad alzarsi.

Listen to your heart

When he’s calling for you.

Listen to your heart

There’s nothing else you can do.

I don’t know where you’re going

And I don’t know why,

But listen to your heart

Before you tell him goodbye.

"Andiamo Nabiki, lasciamola sola. Così può mettersi qualcosa di carino per andare a cercare Ranma."

"Cosa? Iie… io vado con lei. Devo riprendere tutta la scena. È un fatto unico e irripetibile che la mia sorellina si dichiari al suo fidanzato." Eslama con la telecamera gia in mano.

"Nabiki!" Esclama scandalizzata e contrariata Akane

"Buona fortuna oneechan." Esclama Kasumi mentre cerca di trascinare fuori la secondo genita.

"Va bene… per questa volta niente filmino. Consideralo però come un mio regalo di nozze." Sorride furbetta prima di chiudersi la porta alle spalle.

Sono andate…forza e coraggio Akane, vai almeno a chiedergli scusa… non è detto che ti debba anche dichiarare.

"Sto arrivando Ranma."





Obaba entra in cucina per preparare le due porzioni di ramen che hanno chiesto i clienti appena entrati, quando si accorge della botte aperta e di una teiera piena d’acqua calda rovesciata in terra.

"Il papero si è liberato." Constata dall’alto del suo bastone. Chissà come ce l’ha fatta questa volta. Shan-po era riuscita a bloccarlo per bene…bha! Speriamo solo che non interferisca con il suo appuntamento o questa è la volta buona che la mia nipotina lo cuoce arrosto. Lasciati quei pensieri inizia ad occuparsi delle pietanze.





Sdraiato sul prato che costeggia il fiume, con le mani dietro la testa, osserva pensieroso il cielo. Le nuvole scorrono lente, trasportate dal leggero venticello, lo stesso che, giocherellone, gli sposta qualche ciocca bruna dalla fronte e permette che l’odore dell’erba umida gli arrivasse alle narici.

Un sospiro. L’ennesimo da quando si trova lì. Una volta lasciato il dojo con i nervi a fior di pelle ha corso per quasi tutta la città con l’intenzione di far perdere le sue tracce. Non si sa mai che quelle pazze vogliano ancora un appuntamento con me. Si era detto, poi stanco ha deciso di recarsi in questo posto. Isolato e con una bella vista. Le stesse qualità del tetto della palestra e quindi ottimo sostituto. Non è proprio il caso di ritornare là solo per pensare in santa pace. Ha pensato una volta accomodato.

Ora dopo essersi schiarito le idee per quasi un ora è indeciso se ritornare e chiederle scusa o perseverare e far finta d’essere ancora offeso. Già, semplicemente finta, perché ho smesso di essere arrabbiato non appena ho visto i suoi occhi. Che fare? Di certo, sono sicuro, lo giurerei sull’impossibilità di trovare un modo per tornare normale… Bhè non esageriamo.. magari con solo un po’ di fatica in più del normale ci torno! Quella baka non verrà mai a chiedermi scusa di sua iniziativa.

Quindi tocca ancora a me andare… magari dopo… facciamola cuocere nel sul brodo ancora un po’. Se lo merita infondo.

Passa qualche minuto e si alza..

Cammina fischiettando, le mani dietro la nuca e il viso alzato a guardare il cielo in direzione del Dojo Tendo.

Ed è così che vanno le cose. Si incontrano per le strada.

"Hao."

Abassa la testa nella direzione del suono e rimane scioccato….Meno male che mi sono corretto e non ho giurato davvero che rimanevo con la maledizione per sempre… l’unico pensiero incoerente che gli passa per la testa.





"Hao." Pronuncia Akane a qualche metro da lui, sentendosi invadere la testa da una vampata di calore. Lui le fa un semplice cenno della testa.

La ragazza non sapendo da dove iniziare e cosa dire rimane semplicemente in silenzio.ranma intanto inizia ad avvicinarsi con sguardo dolce e un sorriso caldo, felice che lei sia andata a cercarlo.

"Allontanati da me." Non capisco come tu possa confondermi così, ma se ti avvicini adesso sono sicura che non riuscirò più a dirti niente.

Freddato, bloccato nelle proprie intenzioni la guarda fra lo stupito e il rammaricato. Perché fai così? Volevo, voglio solo…

"Gomen nasai Aka..."

"Iie!" Lo interrompe con veemenza portandosi un pugno al petto e facendo un passo avanti. " Sono io che devo chiederti scusa Ranma. Non le pensavo quelle cose e… e mi spiace di essere stata così meschina da dirle." Si avvicina calmo e le poggia le mani sulle spalle.

"Devo scusarmi anche io. Non è vero che sei viziata e… ecco…." Si blocca diventando rosso. " Non è vero che nessuno ti vorrebbe sposare." Butta fuori in un soffio diventando rosso.

Lei pare commuoversi, …ti bacerò adesso, ti abbraccerò adesso. È amore questo che abbiamo trovato… anche se solo nei miei sogni. Lo guarda tra il pianto e il sorriso. Lui buffamente la imita inclinando la testa da un lato per poi raddrizzasi e sorridere. Oggi con il cielo così blu posso essere vero con te? Chissà, forse dirò la parola ‘amore’?! Ti prego permettimi di mostrarti come dolcemente so dirti…

"watashi…watashi ai"

" MUORI RANMA SAOTOMEE!!!"

Avvertendo il pericolo alle sue spalle l’artista marziale si scosta veloce come un felino dalla traiettoria dell’ombrello del suo nemico\amico portando con se Akane.

"Ehilà Charlotte! Hai voglia di attaccar briga?" Chiede con un sorriso canzonatorio il codinato.

"Temee! Come hai osato far piangere Akane, maledetto." Ranma a quella affermazione si volta verso la propria fidanzata che arrossisce appena.

"Preparati Ranma! Assaggerai la mia vendetta!" Urla Ryoga pronto all’attacco mentre Ranma si era già teso in posizione di difesa.

"Ailen!" "Ranchan" A quelle voci infuriate il ragazzo si volta indietro. Purtroppo per lui non sono sole. Kuno, con la sua fidata spada di legno, è pronto a farlo a fettine, seguito da Mousse che continua ad insistere che nessuno si doveva intrometter fra i due fidanzati.

Rendendosi conto del guaio in cui si trova si gira velocemente verso Akane e la prende in braccio per poi saltare sui tetti e correre via il più veloce possibile.

"Che fai?" domanda preoccupata la ragazza.

"Ti porto in un posto dove quei pazzi non possono raggiungerci." Le rivela volgendo lo sguardo verso una chiazza di verde visibile in lontananza.

"EHI!" Protestano tutti in coro, decidono poi di seguirli anche se le due figure sono già scomparse dalla circolazione.





Akane, inizialmente tesa, inizia a rilassarsi cullata dal ritmo di quella corsa e intreccia le mani dietro al collo dell’artista marziale, osservando discreta la sua espressione seria mentre salta rilassato tra i tetti.

"Dove mi stai portando?" Domanda curiosa.

"Al parco credo vada bene. No?" Chiede voltandosi a guardarla.

Lei si limita ad un cenno d’assenso per poi poggiare la testa sui suoi pettorali.

Un volta giunti a destinazione e con precisione in prossimità del lago Ranma la posa delicatamente a terra, poi entrambi si siedono sull’erba vicino alla riva, l’uno affianco all’altro senza dire una parola, in silenzio, immersi ognuno nei propri pensieri..

And there are voices

That want to be heard.

So much to mention

But you can’t find the words.

The scent of magic,

The beauty that’s been

When love was wilder than the wind.

Ti abbraccerò adesso, non mi importa come, non lo vedi Akane? Sono solo io… ho bisogno di te.

Ma che diamine dico? Ora inizio anche a vaneggiare… come faccio ad abbracciarla all’improvviso? Di sicuro mi beccherei una martellata in testa… senza contare che mi chiamerebbe tentai a vita… facciamo così… naturalmente le prendo la mano.

Lentamente avvicina la propria mano a quella della ragazza, afferrandola. Lei, colpita, si volta ad osservarlo e, dopo un dolce sorriso, si fa forza appoggiando la testa alla spalla del codinato.

Ranma rimane di sale. Una bella e raffinata statua interamente di sale.

Forza baciami adesso baka, non serve nessuna parola, ci siamo solo noi e anche se non so perché ho una gran voglia di te. Si può sapere perché oggi non faccio altro che vaneggiare? Lui non mi bacerà mai… non avrà mai il coraggio, senza contare che non è detto che mi ami. Queste purtroppo sono solo supposizioni. Eppure prima… cosa stava per dirmi? Sembrava così serio, deciso…

"Ranma." Lo chiama in un sussurro, alzando lo sguardo senza muoversi dalla sua posizione. Lui, di conseguenza, si volta semplicemente verso di lei aspettando che continui.

"Cosa volevi dirmi prima che Ryoga ci interrompesse?" Chiede gentilmente, mentre è così vicina da poter ammirare il riflesso nelle onde blu nei suoi grandi occhi, ora incerti.





Poco distante dai due ragazzi, per la precisione alle loro spalle, un gruppo di persone nascoste stanno assistendo alla scena molto interessati. Nella mente di ognuno però passano pensieri diversi

Ora Shan-po sarà solo mia.

"Mousse, scusami se ti tlatto semple male" Esclama la ragazza con le lacrime agli occhi. "Oh, amore mio, non preoccuparti."

"Wo de nai Mousse!" Dichiara buttandosi fra le sue braccia.

Che bello, ora Ranchan le dirà che ama solo me.

"Akane mi spiace, ma quello che volevo dirti è che… io amo Ukyo." Afferma alzandosi per poi gridare. "Ucchan, dove sei?"

"Qui amore mio." Dichiara saltando fuori da un cespuglio per correre da lui ad abbracciarlo e baciarlo.

Ancora poco e potrò assaporare le sue labbra.

"Akane ecco vedi… aishiteru." Sussurra imbarazzato il ragazzo.

"Ma io no, il mio unico amore è Kuno." Risponde alzandosi e dirigendosi verso un ragazzo che l’attende con un mazzo di fiori in mano.

" Kuno!!! Watashi mo aishiteru."Esclama la ragazza con i fluenti capelli rossi saltando fuori dal nulla.

"Finalmente posso avere l’amore della ragazza con il codino e d’Akane Tendo!" Esclama al settimo cielo.

Oh Lanma sbligati a cacciare la lagazza pliva di fascino così poi potalai venile da me.

"Shan-po finalmente ho capito d’amare solo te."

"Wo de nai Ailen. Sposiamoci al più presto." Esulta saltandogli in braccio.

"Come vuoi cara."

Che cosa gli starà per dire quel bastardo?

"Mi piaci Akane…"

"Ranma anche tu mi piaci…"

"No…" Sussurra cadendo in un buco nero senza fine.

"Ma solo come amico, il ragazzo che amo è Ryoga."

"Come?" domanda emergendo dal barato per vedere una bellissima ragazza correre a braccia aperte nella sua direzione.

Tutti infine emettono lo stesso pensiero. Sbrigatevi così potrò correre finalmente fra le sue braccia. Inconsci che la realtà è ben diversa dalla loro immaginazione.





E ora come faccio? Non posso dirglielo così… poi senza accorgersene si perde nello sguardo di lei. Permettimi di mostrarti come dolcemente … Akane…aishiteru. Deglutisce nervoso. Sono talmente vicini da poter sentire il respiro dell’uno sulle labbra dell’altra. Incerto chiude la distanza fra loro. Le sue labbra hanno un sapore così buono… Ora che sta accadendo non può fare a meno di pensare che questo è il loro primo vero bacio, niente nastro adesivo, niente Ranma incosciente che crede di essere un gatto, ma uno vero, voluto, desiderato, sognato.

È stato breve, un battito di ciglia. Poi il ragazzo si ferma osservandola con occhi che esprimono una muta domanda di richiesta. Dopo un timido sorriso della ragazza riprende a baciarla. Una mano si sposta sulla sua guancia, mentre lei assapora ancora una vota il gusto dolce delle sue labbra. Il bacio, purtroppo viene interrotto da urla atroci.

Gli spioni, neri di rabbia per i loro sogni d’amore infranti, sono infine usciti fuori dal cespuglio dietro il quale si erano nascosti.

"Ranchan come hai potuto farmi questo?"

"Saotome come hai osato profanare le labbra della dolcissima Akane Tendo?"

"Ranmaaaaa me la pagherai caraaa!"

"Ailen è me che devi baciare non la lagazza forzuta!"

"Sha-po lasciali in pace! Sono fidanzati."

Spaventato o, per meglio dire, terrorizzato, il ragazzo col codino spicca un salto talmente alto da atterrare nel lago poco distante, lasciando il posto ad una prorompente ragazzina dai capelli rossi.

" Non è come pensate." Si sgola agitando freneticamente le mani davanti al volto con l’intenzione di discolparsi. " Non è successo niente. Non stavo affatto baciando Akane!" Frase sbagliata visto che, l’attimo dopo, tutti i suoi nemici\ amici si gettano in acqua con la chiara intenzione di farlo fuori. Nel mentre un Akane felice assiste alla scena portandosi una mano alle labbra ancora calde.

"Ti prego Akane aiutamiii!" Grida disperata la ragazza con il codino mentre una marmaglia d’assatanati cerca di affogarla.

Fine…



Vocabolario:



Koi da! Panikku: è amore! Panico

Ohayou gozaimasu = buongiorno (appena alzati, di mattina presto);"gozaimasu" si aggiunge per rendere più cortese il saluto.

Akarui : luminoso

Onee : sorella, quindi oneechan sorellina

Ani : fratello maggiore

Oyaji : padre

Jigokuno Yurikago : una delle tecniche che Genma usa nel manga

Kawaikunee : letteralmente "per niente carina" (detto in modo ‘volgare’)

Baka : stupido

Boku : io (solo per maschi giovani)

Omae : tu (lo usa il maschio rivolto alla femmina, può avere anche una connotazione di superiorità)

Gochisousama deshita : grazie del pasto (dopo che si è mangiato a chi ha cucinato)

Shitsureishimashita : permesso (nell'uscire da una stanza, non in casa)

Watashi : io (il più usato indipendentemente da maschi o femmine)

Iie : no

Hai : si

Hao : ciao

Temee : vale come un 'tu', ma piuttosto offensivo

Aishiteru: ti amo

Penso di averli inseriti tutti, se non vi torna qualcosa ditelo pure.






























 
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VOTO: (1 voto, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
apple92 16/06/08 23:55
bello anke il finale ranma:"akane aiutami"
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apple92 - Voto: 16/06/08 23:55
bello anke il finale ranma:"akane aiutami"
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
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