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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: IL DEMONE CHE GIOCA ALLA LUCE DELLA LUNA
Genere: Sentimentale, Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: roxas galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 22/02/2007 01:00:40 (ultimo inserimento: 25/02/07)

L’espressione impassibile della ragazza aveva qualcosa di spaventoso. -Non ne vali la pena.-Chi sei?- -Che importanza ha?- [Roy e nuovo personaggio]
 
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ROSSO SANGUE E NERO OBLIO
- Capitolo 1° -

Alzò lo sguardo al cielo, chiudendo gli occhi e dischiudendo le labbra. Sospirò, e piccole nuvolette bianche salirono verso il cielo.
Faceva freddo quella notte. Solo la luna illuminava le case della città, rendendo le ombre di quest’ultime ancora più scure.
Piccole gocce gelate le sfiorarono il collo, facendola rabbrividire. Riaprì lentamente gli occhi, sbattendo le palpebre. Riprese a camminare, posando le mani sulla fronte e facendo scorrere le lunghe dita affusolate fra i lunghi capelli rossi. A causa della pioggia quella notte sembravano ancora più simili al sangue.
Quando un vento gelido la investì, si strinse nel lungo cappotto nero.
Guardò impassibile davanti a se, vedendo due militari davanti al portone d’ingresso dell’enorme e imponente palazzo.
Dopo qualche secondo cambiò strada. Avrebbe raggiunto in un altro modo la stanza del Colonnello. Ma si fermò ancora una volta.
-Oh, al diavolo!- borbottò. Quella notte non aveva tempo da perdere. Si diresse a passo svelto verso i due, con la testa china.
Subito i militari le ordinarono di fermarsi, puntandole contro le armi, ma lei continuò imperterrita. Affrettò ancora di più il passo, e quando fu tra i due fece scattare le braccia in avanti.
I corpi dei due caddero a terra senza un gemito. Lei ripose i pugnali, senza badare al sangue che le macchiò i vestiti.
Era dentro.

Aprì lentamente la porta della camera, senza fare il minimo rumore. Vide immediatamente l’uomo steso sul divanetto, con una gamba penzoloni e una mano dietro la nuca. Dormiva profondamente, la bocca leggermente dischiusa e l’espressione del volto rilassata.
Entrò e si richiuse la porta alle spalle. Prese nella mano destra ancora una volta un pugnale, e si avvicinò cauta all’uomo.
Quando gli fu affianco lo guardò. Aveva corti capelli corvini e la pelle chiara, resa quasi irreale dalla luce della luna. Gli si accovacciò affianco e passò un dito sulle sue labbra, ridisegnandone i contorni. Il Colonnello fece una piccola smorfia contrariata, e scostò il viso.
La ragazza scosse la testa e si alzò in piedi. Ripose il pugnale a si voltò verso la porta.
Avvenne tutto in un attimo.
Sentì qualcosa afferrarla per il polso e cadde all’indietro, dove poco prima era sdraiato il moro. Le sfuggì un urlo, che venne soffocato sul nascere da una mano prepotente.
Si ritrovò a fissare gli occhi sottili e neri come la pece di Mustang, che le era salito sopra, bloccandole entrambi i polsi con l’altra mano.
Quella volta la luna illuminò il suo di viso, che era chiaro e dai tratti delicati, gli occhi rossi come i capelli che le ricadevano scomposti attorno al viso erano spalancati dalla sorpresa.
-Chi diavolo sei?- la guardò severamente, scostando la mano per farla parlare. Lei non rispose e provò ad allontanare le braccia, ma la presa dell’altro era troppo forte.
-Sta…ferma!- si portò la mano libera alla bocca e si sistemò il guanto bianco che indossava. La guardò ancora una volta. C’era qualcosa di sbagliato in quella situazione.
-Che eri venuta a fare? Rispo…
-Volevo ucciderti.- lo anticipò senza battere ciglio. –credevo ci fossi arrivato da solo. Ma a quanto pare non sei molto sveglio.
-Co…- l’espressione impassibile della ragazza aveva qualcosa di….spaventoso.
La ragazza fece ancora una volta uno scatto, ruotando sulla schiena. Caddero entrambi per terra, questa volta lui sotto e lei sopra. Ed era lei a tenerlo fermo, in quel momento.
Alcune gocce d’acqua scivolarono dai capelli della ragazza fino all’uomo, che rabbrividì al contatto.
-Non ne vali la pena.- disse improvvisamente la rossa, lasciandolo andare e alzandosi in piedi. Senza che lui potesse dire nulla lo afferrò per la manica e lo aiutò ad alzarsi.
Poi si voltò verso la porta e fece un passo verso di essa.
-Chi sei?- la voce di Mustang tradiva il suo sconcerto, nonostante mantenesse il solito tono freddo e distaccato.
-Che importanza ha?- aprì la porta senza voltarsi.





uffa, mannaggia all'ispirazione, che viene quando le pare per fanfic nuove.
piccolo sondaggio: riuscirò mai a finire una storia? secondo me no XD (mica dovete rispondere, scherzavo)
Commenti grazie. *sguardo implorante*

(eddai, non vi faccio pena? XD)


 
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