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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: CAPODANNO
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Slash
Autore: vahly galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/02/2007 12:00:00

Severus guarda i fuochi d'artificio, e... (Severus-Remus, slash)
 
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CAPODANNO - CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Questa fanfiction è stata scritta per la Big Damn Table della comunità “fanfic100_ita” (http://community.livejournal.com/fanfic100_ita/), utilizzando il prompt 095-capodanno.
La mia tabella sulla coppia Remus/Severus è sul mio livejournal: http://vahly.livejournal.com/#item1322.
Contiene spoiler del libro “Harry Potter e il principe mezzosangue”.


Capodanno



Severus osservava i fuochi d’artificio dalla finestra della sua stanza.
In attesa di accertamenti, era costretto a restare alla sede dell’Ordine della Fenice, sorvegliato costantemente dagli Auror.
“Idioti…”, mormorò fra sé e sé. Se fosse stato davvero dalla parte di Voldemort… se non avesse voluto farsi prendere, non sarebbe stato lì in quel momento. Se avesse voluto andarsene da quel posto, che sembrava sapere sempre di più di muffa e di stantio, avrebbe potuto facilmente ucciderli ed uscire dall’ingresso principale. Ma ovviamente nessuno avrebbe mai dubitato della sicurezza di quella vecchia casa, né delle capacità degli Auror… Nessuno considerava i loro continui fallimenti nella caccia al Signore Oscuro. Nessuno si era chiesto perché decine di maghi non fossero in grado di sconfiggerne uno solo. Nessuno avrebbe mai volutamente ammesso che erano solo un branco di incapaci, che la sicurezza del mondo magico era affidata ad un branco di incompetenti e ad un ragazzino che sapeva troppo poco e si sentiva troppo forte.
Sospirò, aprendo la finestra per sentire il rumore sordo prodotto dai fuochi colorati, per dimenticare un attimo tutto ciò che era accaduto.
Non avrebbe potuto sporgersi, a causa della barriera protettiva che circondava la sua stanza.
Ma pensandoci, forse non lo avrebbe fatto comunque. Non voleva vedere, nel giardino sottostante, gli altri abitanti della casa allegri mentre festeggiavano l’arrivo imminente del nuovo anno. Non voleva vedere Potter e i suoi amichetti fare un brindisi sperando in un avvenire che forse sarebbe stato più cupo che mai. Non voleva vedere Remus e Tonks abbracciarsi e scambiarsi un lungo bacio di buon augurio.
Se le cose fossero andate diversamente, forse sarebbe stato ancora al suo fianco. Se solo avesse avuto il coraggio di ammettere i propri sentimenti, invece di continuare ad allontanare tutti coloro che tentavano anche solamente di avvicinarsi, forse… ma non era stato così.
Era inutile continuare a rimuginarci sopra, lo sapeva benissimo, ma non poteva fare a meno di pensarci.
Si odiava, per questo. Per essere incapace di andare avanti, per essere stato sempre incapace di avere amicizie sincere, amori veri.
Si era guadagnato l’odio ed il disprezzo di tutti, fin dai tempi della scuola, e non gli era mai importato. Mai.
Almeno, prima di conoscere Remus Lupin.
Era strano, pensare che c’era davvero stato qualcosa tra di loro.
E mentre sul suo viso si riflettevano il rosso, il verde e il blu di immensi cerchi che brillavano nell’aria, quasi gli sembrava di poter rivivere quel capodanno di tanti anni prima…


Era l’ultimo anno che trascorreva ad Hogwarts, ed un senso di inquietudine gli stringeva il cuore. Non capiva perché provasse un sentimento del genere, dopotutto quella scuola non gli aveva dato altro che sofferenze… Eppure, il pensiero di lasciarla gli sembrava molto meno piacevole di quanto non avrebbe mai creduto.
Era già capodanno, ed entro pochi mesi avrebbe lasciato tutto.
Avrebbe lasciato la sua stanza, i suoi compagni, avrebbe detto addio agli scherzi insopportabili di Potter, alla voce stridula della Evans che lo difendeva. Avrebbe detto addio a tutto ciò che era stato il suo mondo fino in quel momento. Avrebbe detto addio a Remus.
Solo nel momento in cui lo aveva pensato, aveva realizzato che sarebbe stato davvero così.
Remus, quel ragazzo carino e gentile che con timidezza gli aveva detto di non far caso ai suoi amici, erano vivaci ma non lo facevano con cattiveria… quel ragazzo che pian piano aveva imparato a conoscerlo, di nascosto, che aveva deciso di frequentarlo sempre più assiduamente, che gli aveva detto di voler stare con lui… che da mesi, era il “suo” ragazzo… lo avrebbe salutato, forse per sempre.
Sarebbe stato assurdo anche solo sperare che la loro storia sarebbe sopravvissuta al distacco da Hogwarts, ma in fondo Severus aveva sempre raccontato a sé stesso che sarebbe stato così.
Era talmente immerso nei suoi pensieri, da non essersi accorto che qualcun altro era entrato in quella stanza.
“Sapevo che ti avrei trovato qui…” mormorò una voce dolce alle sue spalle.
Si voltò, senza fretta. Sapeva benissimo chi era.
“Remus…” mormorò, “che ci fai qui? Credevo fossi con i tuoi amici a festeggiare l’anno nuovo.”
Il ragazzo sorrise.
“Infatti ero con loro in sala comune, ma…”
Abbassò lo sguardo, prima di continuare, come se sapesse che quelle non erano le parole giouste. “Non volevo che passassi un altro capodanno da solo.”
Severus si irrigidì, e si voltò nuovamente.
“Non ti preoccupare, sto benissimo da solo. Non ho bisogno della…”
“Della pietà di nessuno?” lo anticipò Remus, “Sai benissimo che non è affatto così. non è pietà, la mia… Voglio solo stare con te, tutto qui. E vorrei che anche tu provassi lo stesso. C’è qualcosa di male, in questo?”
Chiese con una nota di tristezza nella voce.
Severus strinse nervosamente i pugni. Come poteva dirgli che lo amava, che se fosse dipeso da lui avrebbero trascorso tutta la vita assieme, e non solo quella notte? Non era capace di dire quelle cose, non lo era mai stato. E non avrebbe imparato in quella notte senza Luna, in cui solo le stelle illuminavano il cielo oscuro ad augurar loro un felice anno nuovo. Perché non sarebbe stato un anno felice, e non avrebbe dato a Remus false speranze in cui lui stesso non sapeva credere.
“No, non c’è nulla di male…” sussurrò.
Remus lo abbracciò da dietro, stringendogli forte le braccia attorno alla vita menre poggiava il volto alla sua schiena.
“Allora permettimi di starti accanto…”
Severus sospirò. “Se i tuoi amici sapessero…”
“Non mi importerebbe. È a me che devi piacere, non a loro.”
Il moro ridacchiò. Nonostante l’apparente fragilità, l’altro era sempre stato una persona forte, e questo lo sapeva benissimo, eppure ogni volta riusciva a stupirlo.
“Severus… lo chiamò piano il grifondoro.
“Sì?”
“Tu… cosa provi per me?”
Severus gli accarezzò una mano, prima di rispondere. Ma le parole non gli uscivano, e gli sembrava di avere la gola secca ed il volto in fiamme. Non riusciva a dirlo, no, non poteva…
“Non lo so, Remus.”
Disse solamente.


Si era sempre pentito di non avergli detto che lo amava.
Remus non glielo aveva più chiesto, dopo quella volta, e lui non era mai riuscito a dirglielo.
Sapeva che l’altro soffriva per quella situazione, per il dover vivere un amore nascosto a tutti, persino agli amici più cari. E sapeva che se solo lui avesse risposto di amarlo, Remus gli avrebbe detto che anche lui lo amava, e che voleva restare con lui, che voleva stargli accanto per sempre.
Era sempre stato una persona romantica, dopotutto, capace di credere nell’amore eterno, e capace di allontanarsi dai suoi amici per trascorrere un solitario capodanno con lui.
Senza champagne, senza nessuno che facesse il conto alla rovescia, l’alba l’unico sentore del fatto che era iniziato un nuovo anno.
Non c’erano stati fuochi d’artificio, non c’erano stati festeggiamenti.
Ma per Severus era stato il più bel capodanno di tutta la sua vita.
Neppure questo gli aveva detto, ed aveva sbagliato, lo sapeva bene.
Dopo la fine di Hogwarts lo aveva semplicemente lasciato andare, aveva solo lasciato che la loro storia si dissolvesse nel nulla, come la notte all’alba.
Quelle notti assieme, nascosti da tutti, non sarebbero mai più esistite. Mai più.
Remus gli aveva scritto un paio di lettere, ma lui non aveva mai risposto. E quando lo aveva rivisto ad Hogwarts, era stato uno shock.
Quell’uomo trasandato ma dal sorriso gentile era ancora nel suo cuore, e solo in quel momento se n’era reso conto. Eppure, aveva continuato ad evitarlo il più possibile, nascondendo i suoi sentimenti dietro la maschera di indifferenza ed astio che era solito portare. L’unico contatto che era costretto ad avere con lui, l’unica cosa che concedesse loro di avere un qualche tipo di legame, erano i brevi attimi in cui gli portava la pozione antilupo.
Ma non gli aveva concesso altro, se non vaghi sorrisi quando si vedevano in quelle occasioni.
Era stato proprio durante uno di quei brevissimi incontri che Remus gli aveva detto semplicemente di non averlo mai dimenticato.
Quella frase lo aveva non solo sorpreso, ma soprattutto spaventato… Com’era possibile una cosa del genere? Come poteva amare ancora una persona come lui?
Ma il rancore per aver fatto riaffiorare in lui sentimenti e sofferenze che credeva aver dimenticato, aveva avuto il sopravvento sull’amore che ancora provava, ed alla fine a causa sua, di un momento d’ira in cui aveva rivelato il segreto di Remus, l’uomo era stato cotretto a lasciare la scuola.

Chissà se lo aveva perdonato anche per questo, si chiese distrattamente Piton, guardando i fuochi aumentare sempre più di dimensioni e farsi sempre più frequenti.
Avrebbe voluto che quella sera di tanti anni prima ci fossero stati dei fuochi d’artificio, almeno quelli, perché Remus meritava un vero capodanno.
E meritava anche una vera storia d’amore, quella che Ninfadora sicuramente gli avrebbe saputo dare. Per quanto questo lo infastidisse (no, si disse, non era quello il termine giusto, ma usarne un altro sarebbe stato ammettere che la sua vita era in qualche modo incompleta senza Remus, e non voleva farlo), per quanto lo infastidisse sapeva che era giusto così.
Sentì bussare alla porta, e disse distrattamente “avanti”, senza neppure prendersi il disturbo di chiedere chi era. Qualche Auror che voleva controllare che fosse ancora lì e che non si fosse suicidato prima del processo, probabilmente.
“Non volevo che passassi il capodanno da solo…” mormorò timidamente la persona che era appena entrata.
Severus si voltò di scatto.
“Remus?” domandò, quasi senza fiato.
Lui ridacchiò. “Questa scena l’ho gia vissuta…”
“Remus, tu non…”
Quest’ultimo scosse la testa con decisione. “Non mandarmi via, per favore. Concedimi almeno questa serata…”
Piton sospirò. “E Tonks?”
“Di sotto. Con gli altri…”
“Non era questo che intendevo” ribatté l’ex-serpeverde.
“Lo so, ma non mi va di parlarne. Possiamo fare almeno finta che vada tutto bene, almeno per ‘stanotte?”
“Non state più insieme?” domandò insistente Severus. Non avrebbe continuato a commettere sempre gli stessi sbagli, non di nuovo…
“Perché, la cosa ti interesserebbe?” rispose Remus, incerto.
“Sì”, ammise il moro.
“È un po’ tardi per capirlo, temo…”
“Non saresti ancora qui se non volessi darmi un'altra possibilità.”
Remus annuì. “Forse hai ragione, ma sono stanco di continuare a ripeterti cose che ormai sai da tempo. È vero, sono ancora innamorato di te… ma non importa più. Domani chiederò a Tonks di sposarmi, credo. Non lo so, in realtà…”
Severus si sentì stringere il cuore, e mancare il respiro.
“C’è qualcosa che posso fare, per farti cambiare idea?”
“Non lo so, Severus. Dimmelo tu.”
Il moro gli prese il mento fra due dita, per sollevargli il volto, poi posò le proprie labbra su quelle del ragazzo che ancora amava, che stava per perdere per sempre.
“Mi dispiace…” sussurrò poi, quando si furono separati, “non sono stato in grado di dirti che ti amavo, né di fartelo capire. Io… Ho sbagliato, lo so. Quando mi hai detto di provare ancora qualcosa per me, ad Hogwarts, ho capito quanto in realtà il mio cuore non ti avesse mai lasciato andare…”
“Ma non mi hai voluto ugualmente.” Concluse per lui Lupin.
“Avevo paura. Ho sempre avuto paura di mostrare i miei sentimenti, lo sai. E so di non meritarmi un’altra possibilità, ma…”
“Vuoi davvero un’altra possibilità?” domandò Remus deciso, fissandolo negli occhi.
“Sì. È ciò che più desidero, anche se non so come andrà a finire. Non so neppure se sarò condannato ad Azkaban…”
“No, non ti condanneranno. Non ti avrebbero lasciato qui, se non credessero nella tua innocenza…”
Piton sgranò gli occhi.
“Davvero? E tu come…”
“Tonks.” rispose semplicemente, con un’alzatina di spalle. “E, comunque… non volevo chiederle davvero di sposarmi. Ci siamo lasciati due giorni fa… altrimenti non mi avrebbe mai permesso di passare il capodanno lontano da lei, non ti pare?”
Severus lo guardò spaesato.
“E allora perché mi hai detto…”
“Per metterti con le spalle al muro.” Ammise candidamente l’altro con un sorriso.
“Sei incredibile.”
“Lo so.” Tentò di ghignare, con pessimi risultati. “Ma volevo iniziare il nuovo anno assieme a te. So che sembra sciocco, ma… sapevo che in fondo anche per te c’era qualcosa. Sapevo che non era tutto finito…”
Il conto alla rovescia era iniziato, e da fuori si sentivano le voci dei membri dell’ordine e di alcuni auror urlare dieci, nove, otto…
“Allora, iniziamolo assieme questo nuovo anno!”
Si risolse a dire Piton, abbracciandolo.
Era strano, per lui, lasciarsi andare così, certo… Ma, d’altra parte, era ciò che voleva davvero, stare con Remus. E questa volta avrebbe fatto di tutto per dargli ciò che si meritava.
Allo scoccare della mezzanotte, Remus, felice, diede un brevissimo bacio a Piton, prima di dirgli felice “Buon anno, Severus!”
Quest’ultimo inspirò leggermente. Doveva farlo, e questa volta sapeva di poterci riuscire.
“Buon anno nuovo anche a te, amore.”




…fine…



 
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