CINQUE GALEONI
- Capitolo 1° -
Ciao a tutti!
Questa drabble sulla coppia JamesxSeverus (che ormai saprete essere la mia preferita!) è una cosa... ottimista, carina, forse dolce, che mi ha un po' scrollata da un momento di inattività celebrale.
Detto questo, spero che vi piaccia!
Pubblicata sempre da me su Nocturne Alley, ma sotto un'altro nome (prima che mi si accusi di plagio!).
BUONA LETTURA...
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James lo guardava con le braccia conserte, un sorriso divertito negli occhi.
“Hai perso, amico mio, sgancia!”
Sirius non si mosse dalla sua sedia, intento ad osservare il pezzettino di cielo al di fuori dalla finestra della loro camera sulla Torre di Grifondoro, l’espressione imbronciata.
“Sei uno stronzo, Ramoso.”
James ridacchiò: “Andiamo, Felpato, avevamo scommesso!”
“Sì… ma cinque Galeoni mi sembrano un po’ troppi, visto e considerato che la prova si è dimostrata così facile da portare a termine!”, ribatté Black mettendo il broncio.
Remus riemerse in quel momento dal suo baule: “Di che state parlando, ragazzi?”, chiese, con un piccolo cenno di asprezza nella voce.
“L’infame e io avevamo scommesso che lui sarebbe riuscito a togliere… oh, insomma, non mi ci far pensare, che schifo!”, sbottò Sirius mimando un conato di vomito.
“Lui e l’infame – che poi sarei io – avevano scommesso cinque Galeoni che l’infame – sempre io – sarebbe riuscito a togliere in pubblico le mutande a Piton!”, lui sorrise mentre Remus lo fulminava con lo sguardo. Poi James tornò a rivolgersi a Sirius: “Il limite massimo era la fine dell’anno, io l’ho rispettato, e ora pagami!”
Remus non si sforzò neppure di rimproverarli, e mentre lui tornava a dedicarsi ai suoi bagagli, cinque monete sonanti finivano nella mano di James Potter…
… Severus Piton contava ancora incredulo le monete che aveva tra le mani, sotto lo sguardo compiaciuto di un moretto con gli occhiali.
“Quindi davvero tu e quell’idiota di Black avevate scommesso?”
James gli portò via i soldi dalle mani: “Sì, amore”, sbottò, “E se tu avessi accettato prima – invece che costringermi a farlo con la forza – probabilmente ce li saremmo anche potuti godere di più!”
Severus rise, portandogli le braccia attorno al collo: “Hai ragione, amore, ma qui resta il fatto che tu mi hai costretto a fare una cosa umiliante e contro la mia volontà!”
Il Grifondoro gli circondò i fianchi con le braccia. “E quindi?”, chiese.
“E quindi devi farti perdonare.”
E si baciarono, allietati dal suono di cinque monete d’oro che cadevano a terra.
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