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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: GLI OCCHI ROSSI DEI RICORDI
Genere: Drammatico, Autobiografico, Introspettivo, Poesia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: ikumiko galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/02/2007 18:03:16

"Occhi rossi, Riflesso di luna, Cancellano ricordi Alla sola veduta. Portano discordia E odio represso Lasciando alla morte Il mondo ormai perso."
 
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- Capitolo 1° -

Anche su questa ff metto la nota "autobiografico", ma è un mio sogno.

*******

"...Occhi rossi,
Riflesso di luna,
Cancellano ricordi
Alla sola veduta.
Portano discordia
E odio represso
Lasciando alla morte
Il mondo ormai perso..."

Cammino nel buio, come in ogni mio sogno.
Qui ogni cosa che vedo è semplicemente l'ombra di quello che era un tempo. Riconosco il posto: è il mio quartiere.
Ricordo che c'èra sempre un via vai di gente. Ora ci sono solo io...I lampioni che solitamente alle sei di sera si illuminavano, sono spenti. Neanche una fievole luce, se non quella data dalla luna che ancora incerta cerca di farsi strada nel cielo che sovrasta questa sporca città. Com'è cambiato tutto...
Non c'è nebbia, neanchè vento. Ma l'aria è molto fredda, ti sferza il viso pungendoti le guance.
E' tranquillo tutto...Non si sentono rumori che possono disturbare quella che sembra una veglia che solo io faccio. Non si sentono le voci dei bambini giocare, o ridere...O piangere...Non si vedeno adulti parlare tra loro.
Comincio a provare una strana sensazine, come se ci fosse qualcosa che devo ricordare, ma che continua a sfuggirmi. Non ci faccio caso e continuo ad avviarmi verso casa.
Sto camminando lungo un viale che separa casa mia da un campo da bascket, se non erro ero rimasta li per un paio d'ore...Non ricordo a fare cosa però...Non ho ematomi ne niente, quindi dubito di aver fatto una rissa. La strada è isolata e deserta, sono vicina all'incrocio, mi fermo e guardo a destra e sinistra per localizzare delle macchine, ma è inutile. Mi volto per guardare dietro di me. Un ragazzo.
Velocizzo il passo, mi giro per vedere se mi segue, e lui è sempre li...Sempre che mi fissa e sempre che cammina nella mia stessa direzzione.
E' molto bello, alto con pettorali, capelli non molto corti neri e occhi rossi dalle iridi nero pece. Ha una camminata abbastanza decisa e non insicura come certamente può sembrare la mia al momento.

-COSA VUOI?!?! VATTENE!! NON TI CONOSCO!!-

Involontariamente comincio a urlare, sembro disperata...E la cosa strana è che non mi ha fatto nulla di male.
Nel suo volto si disegna un ghigno di soddisfazzione, quasi che nel farmi urlare sia riuscito nel suo intento.
Ancora quella fastidiosa sensazione...Continuo a non ricordare, e ad ogni passo noto che dimentico sempre di più, ogni ricordo felice o doloroso senza distinzione, mi viene cancellato. Corro, voglio scappare dal suo sguardo indagatore, cattivo...Dal suo sguardo che ti penetra e che ti fa trasalire se accenni a fissarlo per più di due secondi contati.
Corro, corro e corro fino ad arrivare sotto casa mia. Suono insistentemente il campanello e finalmente mia madre risponde.

-Si?-
-Mamma sono io! Apri presto!-
-Io chi, scusi?-
-Sono Ambra! Tua figlia ricordi?! Apri!-
-Non ho figli, ed ora la prego di andarsene o chiamo la polizia!-

Realizzo che è tutto inutile, non si ricorda di me...O forse sono io che non ricordo neanche chi mi ha messa al mondo e sbaglio pure campanello! Scendo dai cinque gradini su cui ero salita per arrivare all'altezza del campanello, e ricomincio a correre, a fuggire. Mi volto nervosamente indietro per vedere se mi segue, ma non c'è. Sento la sua presenza, sento che sta ancora sorridendo di me. Sento il suo sguardo.
Continuo quindi il viale che stavo ripercorrendo prima e con fare insistente rivolgo il capo in ogni dove, i ricordi si stanno cancellando uno ad uno e devo fare presto se voglio ricordare ancora chi sono quando arrivo. Arrivo? Non ricordo dove dovevo andare! Provo a pensare a quando ero piccola...Niente, nessun ricordo o consapevolezza del mio passato.
Svolto a sinistra, e lancio un'ultima occhiata indietro. Eccolo, lo vedo...Si era solo spostato da un lato della strada all'altro!
Corro sino alla fermata dell'autobus difronte al supermercato. Devo prendere il 4! Non so perchè, potrei prendere il primo che passa, ma voglio il 4...Anche se dietro di me il ragazzo mi sta raggiungendo.
Vedo arrivare il tanto agoniato autobus, e dietro di questo vedo l'autobus numero 81: cimitero.
Cambio improvvisamente idea e salgo su quest'ultimo. Parte ed intanto lui è arrivato alla fermata e continua ad avere quel ghigno insopportabile. Ho paura. Tremo. Sono terrorizzata e spaventata. Mi siedo in uno degli ultimi posti in fondo, accanto a me c'è una ragazza, è bionda con i capelli fino alle scapole mossi, gli occhi azzurri, alta e abbastanza magra. In grembo porta una cartella di suola. Mi sorride e io tento di ricambiare anche se ho buone ragioni per pensare di essere riuscita a fare solo una smorfia.

-Ciao! Come ti chiami? Dove stai andando?-
-Mi...Mi chiamo Ambra...Non so dove sto andando...-
-Allora sei come me...Neanche io lo so...A quanto pare faremo un pezzo di strada assieme!- Mi sorride ancora...Sembra quasi...Felice...
-Si...Come ti chiami tu?-
-Non ha importanza...Anche se te lo dicessi tu non lo ricorderesti...!-
-Già...-

Il silenzio cala per tutto il resto del tempo, alla fine lei si alza e mi saluta...E' arrivata a destinazione...Ma neanche lei sapeva dove andare, come faceva a sapere di dover scendere qui? Vabbèh...
Guardo dietro di me dal finestrino e lo rivedo. Cammina tranquillo dietro l'autobus. Aspetta che io scenda.
L'autobus arriva al capolinea ed io sono costratta ad uscire...Non lo vedo e comincio a incamminarmi dritto davanti a me. Solo ora noto che non è un cimitero...Non so bene cosa sia, ma non è un cimitero...Sembra più un campo. La brina sugli alberi e la nebbia che si accascia a terra sono surreali come tutto quello che sto vedendo.
Vado avanti a passo spedito, so che lui è dietro, sento il suo sguardo posarsi sulle mie spalle per poi proseguire lungo tutta la mia schiena.
Intravedo un bar, entro e come niente fosse ordino dell'acqua. Prendo il bicchiere, che mi viene posato sul bancone, con entrambe le mani. Sento uno scrichiolio alle mie spalle. Mi volto lentamente e noto il ragazzo appena entrato da una di quelle porte tipo "saloon". Comincio ad aver paura, ma non come prima. Forse proprio perchè non ricordo neanche molto bene di cosa devo avere paura. Lui mi sta venendo incontro.
La ragazza seduta accanto a me si alza dalla sua sedia, posa il suo bicchiere di vetro sul banco e gli va incontro distanziandosi però di circa due metri. E' alta quanto lui, magra con i capelli dritti e rossicci tipo mogano. La vedo da dietro per ora e non posso descriverne il volto.
Si posiziona fra me e lui e alza le mani allineandole con le spalle in posizione da impedirne il passaggio.
Tremo.
Lei si gira il volto verso di me e mi guarda...Non vedo gli occhi...I lineamenti però, sono perfetti, e la frangetta che le ricade sugli occhi sembra volersi accomodare a modo suo, donandole quel tocco di imperfetto che stacca da tanta perfezzione, senza rovinarne la figura...Solo accentuandole il colorito porcelana sulle guance.

-Stai bene?-
-S-si.-

A tale risposta si rigira e fissa nuovamente lui, nel quale volto si cancella il ghigno precedente per lasciarne spazio ad uno di sfida. Per lei vale lo stesso.
Sembrano due titani pronti a battersi, lei è decisa, sicura di se e di quello che fa, mentre lui è divertito dalla situazione. Io intanto mi raggomitolo sulla sedia senza neanche il più piccolo dei ricordi.
Alla fine di quella lotta di sguardi il ragazzo si arrende. Esce dal locale.
La ragazza torna indietro, si china vicina a me e mi prende le mani fra le sue abbracciandomi.
Sento calore fra le sue braccia, guardo il vuoto, dietro di lei. Cerco di ricordare chi sono...Nulla...

-Andrà tutto bene.-


******

Altro sogno...Al risveglio dal quale provavo una forte ansia ed ero gelida...E cosa peggiore...Per qualche minuto non ricordavo davvero chi ero, dove ero e il mio passato...@.@

Commentate se volete ^_^

By Iku
 
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