torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Fumetti e Cartoni non giapponesi
Dalla Serie: Kim Possible
Titolo Fanfic: LA MALEDIZIONE DELLA NEO SCIMMIA
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Drammatico, Fantascienza, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Autore: flamia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/01/2007 22:22:10 (ultimo inserimento: 10/02/07)

Ron e una devastante maledizone che lo consumerà, riportando in vita un Antico Male... good reading!!!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
CAPITOLO 1 - IL CONCERTO
- Capitolo 1° -

La Maledizione della Neo Scimmia

Nota della Traduttrice
Ecco qua, una volta tanto, una bella fanfic scritta da un ragazzo, ossia xthedarkone! Ho visto il trailer su YouTube e non ho potuto fare a meno di cercarla (anche perché naturalmente la parola ‘scimmia’ implica un personaggio in particolare…e non parlo di mia sorella Kuda XD) (IO TI AMMAZZOOOOOOOOOOOOOOO!!!!! >@<## nd Kuda)

Cooomunque… traduzione dedicata naturalmente a Kim91! La parola all’autore:


Nota dell’autore: Ehilà, Compagni Fans di Kim Possible, sono tornato e ho deciso di riscrivere la mia prima e originale Fic.

Non mi sembrava bella come sarebbe potuta venire. Quindi, ora che sono più vecchio e saggio ho deciso di rifarla a modo, magari otterrà il rispetto che merita.

Il problema è che sapevo che la Storia era buona, ma poiché non possedevo Microsoft Word quando l’ho scritta non era venuta molto bene per un sito di Fanfic, in più dovevo spezzettarla in capitoli, quindi per favore, fatemi sapere cosa ne pensate, e per gli artisti che leggono sto cercando qualcuno che mi faccia qualche fanart.

Comunque sia, andiamo a cominciare…lo ripeto, Kim Possible non mi appartiene, mi piace solo raccontare belle storie, e ri-raccontare quelle grandi.

Capitolo 1

Il Concerto

La folla gridò di impazienza quando lo stadio di Middleton prese vita con l’esultanza dei fan. Le luci dei flash sparse qua e là nell’enorme edificio erano come milioni di occhi puntati sul palco, che era ancora coperto dall’oscurità. Presto un riflettore splendette sul centro del palco dove una certa Talpa Senza Pelo era in piedi di fronte a un microfono; dopo qualche aggiustamento Rufus diede inizio al Rap della Talpa Senza Pelo a cui Ron presto si unì.

Ma sotto le umide travi dell’edificio due grossi uomini stavano lavorando su di una botola che avrebbe dato loro accesso all’intero del fabbricato; era chiaro comunque da com’erano vestiti che non avessero in mente nulla di buono. I due uomini indossavano tute rosse e nere identiche; uno guardava le spalle del compagno mentre l’altro si dava da fare sulla piccola porta. “Sbrigati, va bene!” gli disse la guardia con un crescente tono di impazienza nella voce. “Ci sto provando…” replicò l’operaio. “Perché non mi aiuti?” L’uomo più grosso si voltò e gli si avvicinò, assestandogli uno scappellotto sulla testa. “Perché Kim Possible lavora nella security di questo concerto di beneficenza, quindi devo controllare che né lei, né chiunque altro ci impedisca di rubare il…esattamente, cosa stiamo rubando?”

I due uomini rimasero confusi, finché un’ombra femminile dalla bellissima postura li lasciasse incantati per qualche secondo, prima di sbottargli contro, “Voi due siete senza speranza!” Era Shego, coi suoi lunghi capelli neri sciolti lungo le spalle e le mani sui fianchi. Roteò gli occhi, avviluppò la mano nel bagliore verde del Team Go e aprì all’istante uno squarcio nella botola. “Dobbiamo rubare alcune reliquie per il Dr. Drakken e il suo nuovo socio, quindi sbrighiamoci!”

I tre saltarono nella botola e si fecero strada verso il loro obiettivo. Nel backstage della performance di Ron Stoppable una certa Kim Possible stava guardando incantata il suo boyfriend esibirsi per beneficenza. Erano passati circa 5-6 mesi dall’ultimo piano malvagio dei Diablo del Dr. Drakken e aveva trovato la sua anima gemella nel suo migliore amico. Monique, tuttavia, stava per strapparla dal suo sogno ad occhi aperti. “Ehm, Kim, so che mi hai fornito un posto per il backstage, cosa che apprezzo moltissimo, ma tu non dovresti sorvegliare il perimetro? Nel caso qualcuno tenti di rubare tutta questa roba preziosa.”

Kim non replicò per qualche secondo, ancora persa nell’ammirazione per Ron, fino a quando non sentì lo sguardo penetrante di Monique bruciarle la nuca; allora rispose, “Eh? Oh, scusa, Mon, ma ho giurato a Ron che avrei guardato questo pezzo e non posso infrangere la promessa.”

“Kim, io…” Venne però interrotta quando il palco esplose e Shego insieme ai suoi due tirapiedi saltò fuori dal fumo atterrando di fronte a Ron, con le mani fiammeggianti. “OK STOPPABLE! ALLONTANATI DA QUELLE RELIQUIE E NON TI FARAI MALE!”

Ma prima che potesse accadere qualunque altra cosa Kim sfrecciò verso i tre intrusi e si mise schiena contro schiena con Ron, ed entrambi fecero un largo sorriso, come se stessero pensando alla stessa barzelletta. “Avevi ragione, Ron. Sono stati abbastanza tonti da cascarci,” disse Kim con impertinenza.

“I cattivi lo sono sempre, KP,” contribuì Ron con lo stesso tono fiducioso. Poi Ron afferrò Rufus e con tutta la sua forza lo lanciò verso una piattaforma da DJ, e la folla impazzì quando Rufus cominciò a suonare una canzone rock a ritmo veloce per dare l’atmosfera da battaglia.

“Tu occupati dei due, io penso a Shego,” ordinò Kim nella sua voce da missione, Ron si limitò a guardarla e sorrise. “Come al solito.”

Shego cominciò a perdere la pazienza nei confronti della coppia e decise di interromperli. “Basta! Butch, Crusher, ATTACCATE!” I due omaccioni caricarono la coppia di teenager senza dar segno di rallentare. Kim arcuò le gambe sopra Ron per darsi lo slancio per un salto sopra i due scagnozzi. Volò sopra i due uomini e atterrò sopra a Shego; le due donne cominciarono a lottare per terra, mentre gli altri due accerchiavano Ron Stoppable.

“E così vi chiamate Butch e Crusher, eh? Hah, sarà una cosa facile,” affermò fiducioso Ron; sin dall’incidente coi Diablo quando Ron aveva combattuto contro Eric, aveva deciso di ampliare il suo ruolo nelle missioni. Perciò, negli ultimi mesi Ron si era allenato con Kim e aveva anche passato molto tempo alla Scuola Yamanuchi. Per questo ora Ron guardava quei due uomini e sapeva che non erano una minaccia.

“Sembri piuttosto sicuro per una mezza cartuccia d’aiutante!” commentò Butch vedendo il sorriso crescere sul volto dei ragazzi.

“Questa ‘mezza cartuccia’ ha più assi nella manica di quanto credi!” proclamò Ron e quando i due uomini lo caricarono, con grazia e stile Ron saltò in aria e si mise in equilibrio con la mano sulla testa di Butch. Crusher guardò il suo partner e corse in suo aiuto; Ron però aveva altre idee. Ron presto ribaltò l’equilibrismo sulla testa di Butch affondandogli i piedi nella schiena, l’impatto lo spinse lo scagnozzo contro Crusher ed entrambi si ritrovarono a lottare per mantere l’equilibrio sul bordo del palcoscenico, fino a quando Ron gli arrivò alle spalle con un calcio volante che li spedì a schiantarsi nella buca dell’orchestra mentre la folla gridava eccitata. Ron si avvicinò al bordo e incrociò le braccia senza che il sorrisetto gli lasciasse la faccia. “Oh, a proposito, io sono il suo partner, non il suo aiutante. E vai!”

Mentre si atteggiava per la folla, voltandosi notò che Kim era stata messa all’angolo da Shego, che aveva le mani fiammeggianti pronte a colpire. Shego stava per colpire la nemica rossina quando dal nulla sentì uno stivale piantarsi nella sua schiena e spedirla contro un impianto sonoro. Dopo una rapida ripresa alzò lo sguardo e vide Ron aiutare Kim a rimettersi in piedi, riprese la propria postura e sorrise alla coppia felice. “Non male, Stoppable, attaccarmi alle spalle in quel modo. Mi fa pensare che giochi per la squadra sbagliata.”

Allora Ron si mise in posizione d’attacco. “C’è soltanto una squadra per cui gioco, ed è il Team Possible…” Kim si mise rapidamente schiena contro schiena con lui e imitò la sua posa di combattimento prima di terminare la frase, “…e Stoppable!”

“Awww. Vi finite a vicenda le frasi; ne avete fatta di strada da quando vi ho incontrati. Ma l’amore adolescenziale non dura mai, sarà solo una questione di tempo prima che vi rivoltiate l’uno contro l’altra!” dicendo questo Shego estrasse una bomba ticchettante e la lanciò tra le travi dello stadio. “Non ci vuole molto a capire quale sia la priorità, me o quella bomba. Ci vediamo, perdenti!”

La bellezza dai capelli neri allora afferrò la misteriosa reliquia svanendo nella nuvola di fumo che aleggiava ancora dall’esplosione del palcoscenico. “E adesso che cosa facciamo?” chiese Ron rivolgendosi a Kim che aveva già escogitato un piano.

Infatti assunse un’espressione illuminata, come se una lampadina invisibile gli si fosse appena accesa in testa. “Prendi la tua moto e aspettami all’entrata principale, io ti lancerò la bomba e tu la getterai nel lago lungo la strada, pensi di farcela?”

“No Problem, ce la posso fare,” replicò lui.

I due si guardarono a vicenda e dissero simultaneamente “Fai attenzione.” Prima che Ron potesse dire un’altra parola Kim gli posò un dito sulle labbra e disse, “Flic, mi devi una soda.” Entrambi corsero poi ai propri posti, e Ron schioccò le dita per aver perso un’altra soda con la sua ragazza. Ron si scopriva sempre a non voler più parlare quando Kim gli posava un dito sulle labbra in quel modo.

Kim saltò sulle travi mettendo in pratica tutta la sua esperienza di cheerleader mentre oscillava e si lanciava tra i supporti in direzione del pericolo ticchettante, e afferrando la bomba continuò la sua ascesa su per il tetto. Kim arrivò fino in cima, con la bomba che segnava ancora 5 minuti di tempo, ed era strano che Shego l’avesse programmata per esplodere così tardi. Raggiunse il bordo del tetto e senza pensarci due volte lanciò la bomba sperando che Ron fosse pronto a prenderla.

La bomba si librò in aria per qualche istante prima che Ron irrompesse fuori dal parcheggio al secondo piano sotto lo stadio vero e proprio e afferrasse il dispositivo a mezz’aria. Atterrò come uno stuntman professionista e si fiondò verso il lago.

Kim lo guardò e sospirò borbottando, “Esibizionista.” Ron si tuffò sulla lunga strada zigzagando controsenso in mezzo al traffico, fino a quando non vide il grande lago artificiale in lontananza. Ron schiacciò i freni e piroettò sulla ruota posteriore della sua moto darsi più spinta, e dopo aver creato un angolo di 90 gradi Ron gettò la bomba nel lago con tutta la sua forza vedendo che sul timer restava soltanto 1 minuto all’esplosione. Il dispositivo volò a mezz’aria prima di finire nel lago con uno spruzzo; all’inizio, mentre affondava, non parve succedere nulla, ma quando il timer raggiunse lo zero un’enorme esplosione sollevò un fungo d’acqua che poi ricadde nuovamente a terra, e una pioggia leggera cominciò a riversarsi mentre Ron girava la sua moto in direzione dello stadio e sfrecciava via.

Al suo ritorno all’arena che aveva appena salvato, Ron fu sommerso da una cascata di luci dei flash accompagnate dai click delle macchine fotografiche mentre i reporter si accalcavano sulo stadio come un branco di avvoltoi su una carcassa. Mentre Ron scendeva dalla moto sentì una domanda che gli veniva urlata. “Ron! Di’ un po’, Ron, come ci si sente ad essere un eroe adolescente?”

“Da quanto tempo tu e Kim uscite insieme?” fu un’altra domanda ma il reporter che l’aveva sbraitata venne spinto via da un altro.

“È vero che il tuo wrestler preferito è Alluce d’Acciaio?” Prima che Ron potesse spiccicare una sola parola il robusto Capitan Rynfelt, leggermente sudato, intervenne col suo accento di Brooklyn.

“Ok, Ok, lasciate stare il ragazzo, ne ha già passate abbastanza stasera senza che voialtri lo infastidiate!” Il grosso uomo prese Ron per le spalle e lo guidò dentro lo stadio, lontano dall’orda di famelici mostri col flash.

Mentre i due entravano nell’edificio Ron si sfregò gli occhi, cercando ancora di riprendersi dall’esposizione alle luci sfavillanti. Quando la vista gli ritornò, si rivolse al capitano. “Grazie, Capitano.”

L’uomo abbassò lo sguardo sull’eroe biondo e sorrise con l’orgoglio di un padre per un figlio. “Non dirlo neanche, è il mio mestiere. Inoltre mia figlia stava assistendo all’evento di beneficenza che hai appena salvato, anche se in effetti era venuta solo per vedere te; con tutti quei poster che ha in camera sua, è una tua grande fan.”

“Davvero…?” disse Ron con un certo livello di sorpresa. Venne però interrotto quando una dolce voce che non avrebbe mai potuto dimenticare echeggiò nella stanza.

“Scommetto di conoscere una fan migliore,” affermò Kim uscendo dalle ombre, con le braccia tenute innocentemente dietro la schiena.

Il Capitano Rynfelt ridacchiò sentendo parlare la ragazza innamorata. “Oh, ehilà, miss Possible. Gran bel lavoro stasera, da entrambi. Beh, farò meglio ad uscire, qualcuno deve pur occuparsi della stampa, e di sicuro non sarete voi ragazzi, scommetto che avete altre cose da fare.” Aggiunse con un sorriso furbo sulla faccia paffuta.

“Solo una domanda…” fece Kim. “Esattamente, cos’è stato rubato?”

Lui si carezzò la barba per un momento. “Beh…credo fosse una specie di reliquia, una mappa.”

“Che genere di mappa?” domandò Kim con un lievissimo tono di impazienza.

“Forse posso rispondere io alla domanda, miss Possible,” disse un alto uomo dall’accento inglese uscendo anche lui dalle ombre; la sua salda postura era quella di un gentiluomo, e indossava uno sgargiante completo verde che era fatto apposta per il suo portamento ossuto. Guardò Ron e sorrise per qualche secondo prima di riportare gli occhi sulla rossina.

“Oh, miss Possible, questo è il Professor Dickens, un archeologo di fama mondiale, ha donato lui gli oggetti per l’asta.” Il Professor Dickens si avvicinò a Kim e le strinse la mano con salda presa mentre continuava a parlare.

“Vede, l’oggetto rubato era effettivamente una mappa, ma non vedo il motivo per cui qualcuno dovrebbe rubarla, dato che conduce a qualcosa di praticamente irraggiungibile.”

Kim arcuò un sopracciglio. Sapeva che Shego non avrebbe rubato qualcosa per Drakken se non ci fosse stata dietro una qualche cinica ragione. La curiosità la portò a chiedere, “Perché dice questo, Professore?”

L’ossuto uomo gettò un breve sguardo a Ron, poi tornò a guardare Kim. “Vede, conduce ad un antico potere…ma per riuscire ad ottenerlo occorre prima possedere un altro potere, una cosa assolutamente priva di senso.”

“Oh, la finisca!” sbottò Rynfelt, perdendo la pazienza per il blaterare dell’uomo.

Un’altra rapida occhiata a Ron e poi il professore rispose, “Beh, chi lo cerca deve prima possedere il Mistico Potere della Scimmia!” L’intera stanza trasalì e Kim volse lo sguardo su Ron; sapeva che Ron era in possesso di quel potere, ma ora c’era un nuovo potere in cui Ron aveva un’involontaria parte. Fu allora che capì che avrebbe dovuto essere presente per Ron allora più che mai.


Nota della Traduttrice
Fatto! Non avete idea della fatica @___@ questo ragazzo non ha il minimo senso della punteggiatura…praticamente ho dovuto inserire una caterva di punti, virgole, punti e virgole… intanto, però, avrò fatto contenta Kim91, che voleva tanto una Kim x Ron! ^_____^

Al prozzimo chappy!!!




 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: