torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Divina Commedia
Titolo Fanfic: SECOND POSSIBILITY: GLI ERRORI DEL PASSATO
Genere: Sentimentale, Romantico, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: AU, Shounen Ai, Slash
Autore: elly-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/01/2007 22:29:30 (ultimo inserimento: 25/02/07)

Cosa succederebbe se i grandi autori del passato fossero rinviati sulla terra per rimediare ad un errore che nn ha permesso di trovare la pace?
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
PROLOGO
- Capitolo 1° -

PROLOGO

ore 23.53,locanda dell’Orso Bevitore.

-Katrina,si può sapere cosa stai combinando?!-

un uomo con i capelli grigi e radi raggiunse a grandi passi la nipote che si stava ciondolando davanti alla finestra dell’osteria.

-Ci sono un sacco di piatti da lavare e...-

-Lo so nonno...ma...mi é sembrato di vedere qualcosa muoversi là fuori...-

Il nonno lanjciò un veloce sguardo fuori dalla finestra.
Solo un cielo cupo che preannunciava temporale e le punte dei pini che ondeggiavano pericolosamente mosse dal vento.

-Ma figurati! Sarà stato un animale...chi vuoi che venga all’osteria a quest’ora di notte? E con un tempaccio simile...figurati!-

Esclamò,allontanandosi dalla finestra e trascinandosi dietro la nipote.
Non avevano percorso che pochi passi,quando la porta si spalancò e cinque figure entrarono nella locanda,coperte da lunghi mantelli.
Superato il primo momento di stupore,Katrina superò il nonno e si avvicinò ai nuovi clienti,con aria curiosa.

-Buonasera! benvenuti all’osteria dell’orso bevitore...cosa posso fare per voi?-

Il più alto della compagnia si abbassò il cappuccio e scrutò la giovane con i suoi profondi occhi blu,oscurati da ciuffi di capelli neri.
Katrina sentì il suo viso andare in fiamme,mentre il cuore le saltava in gola.

-Siamo molto stanchi. Desidereremmo un luogo dove riposare e un pasto caldo-

Il nonno si fregò le mani,con l’aria di chi ha appena fiutato un grosso affare.

-Certo,certo...siete arrivati nel posto giusto...qui troverete tutto ciò che vi serve...Naturalmente solo se...-

Si fregò le dita con gesto significativo.
Il ragazzo che aveva parlato poco prima mostrò al vecchio un sacchetto di monete d’oro e quello filò in cucina più veloce della luce.

-Se intanto volete accomodarvi...-

Sorrise loro Katrina,indicando un tavolo in legno con le sedie.
Le figure non se lo fecero ripetere due volte e si sedettero,togliendosi di dosso i pesanti mantelli.
La ragazza notò con piacere che erano tutti ragazzi.
Tutti bei ragazzi.

-KATRINA! Vai a preparare le stanze per gli ospiti!!!-

La voce burbera del nonno la riscosse dai suoi pensieri e,sospirando,la ragazza corse su per le scale,lasciando soli i nuovi arrivati.

-Adesso che facciamo?-

A parlare era stato il più giovane della compagnia,un ragazzetto che non aveva più di 17 anni,con i capelli color della sabbia bagnata e due occhi grandi, dello stesso colore.

-Io penserei solo a mangiare per stasera...a domani tutto il resto...-


Gli rispose un’altro ragazzo,che aveva appoggiato i piedi sul tavolo e sembrava particolarmente affamato. Aveva i capelli biondo cenere disordinati,con uno strano ciuffo sulla nuca e gli occhi color delle foglie nuove socchiusi.

-Possibile che pensi solo a mangiare?!-

Ribatté il ragazzo di prima,adirato.

-No,Dante,Ale ha ragione...per oggi abbiamo già avuto troppe emozioni...e poi da quant’é che non mangiamo? Settantatré anni?-

A rispondere a Dante,questa volta,era stato un ragazzo che sembrava il più vecchio tra il gruppo,aveva i capelli neri raccolti in un elegante codino e due profondi occhi castani,dal taglio allungato.

-Si ma...-

Tentò di ribattere Dante.

-Basta,Dante-

Replicò seccamente il ragazzo dagli occhi di ghiaccio,intromettendosi nella discussione.

-Per stasera ci riposeremo!-

A quelle parole Dante si zittì,arrossendo un poco.
Alessandro subito ne approfittò.

-Sentito cos’ha detto Virgilio,Dantuccio bello?-

-Ti auguro di soffocare con un osso di pollo!-

Ribatté Dante,all’apice dell’imbarazzo,lanciando ad Alessandro un’occhiata in tralice.
La discussione venne interrotta da un ragazzo grassoccio che avanzò verso di loro,con un vassoio
di boccali stracolmi di birra.

-Dai ragazzi,non litigate!-

Disse con fare bonario,poggiando loro davanti i boccali e sorridendo.

-Grazie Carlo-

Disse Ugo Foscolo,il ragazzo con il codino.

-Figurati...piuttosto,a quanto ho capito la cena é quasi pronta!Ho giusto un certo languorino-

A quelle parole Dante si alzò con aria seccata e si allontanò dal tavolo,sotto lo sguardo interrogativo dei suoi compagni.

-Dove vai?-

Domandò Carlo con ingenuità,aggiustandosi gli occhiali sul naso.

-Non ho fame. Me ne vado a letto-

Rispose il ragazzo,continuando a camminare verso le scale;
Ma Virgilio lo afferrò per un polso,con decisione,ma senza fargli male.

-Non ti fa bene saltare i pasti. Siediti e mangia-

La voce che poco prima aveva un tono seccato,ora era diventata paziente,il tipico tono di un papà che si rivolge al figlioletto.
Restarono un attimoa guardarsi,gli occhi color sabbia puntati in quelli mare.
Con un sospiro,alla fine Dante cedette e si sedette al suo posto,in silenzio.
Ale lo fissò con gli occhi spalancati,incredulo.

- “Ma come ha fatto a convincerlo così facilmente?”-

Pensò,scolandosi in un colpo il boccale di birra.
Poco dopo fece il suo trionfale Katrina,che portava su un grosso vassoio un pollo altrettanto grosso.
Appena lo videro i cinque ragazzi sentirono una familiare stretta allo stomaco,che non provavano più da decenni.

-Eccomi qua! Per i nostri affamati ospiti!-

Disse,sorridendo.

-Penso proprio che me ne andrò a nanna...-

Appoggiò la cena sul tavolo e fece per allontanarsi,quando qualcuno la trattenne.

-Signorina,posso accompagnarla fino alla sua camera???Magari fino al letto!-

Virgilio si passò una mano sulla faccia sconsolato,Dante sbarrò gli occhi ingenuamente,Ale bevve il terzo boccale consecutivo di birra e Carlo si fece una sonora risata.

-Ehm...-

Balbettò la ragazza,ma Ugo era troppo preso dallo stringerle la mano e dall’osservarla con gli occhi cuoriformi.


-é meglio che vada eh...-

Disse la ragazza all’apice dell’imbarazzo e,districatasi dalla presa di Ugo si allontanò di gran carriera,lasciando il nostro Foscolo piuttosto stupito.
Ale non poté trattenersi ed esplose in una sonora risata,alla quale Ugo rispose con un’occhiataccia.

-Nel mio secolo tutte le donne cadevano ai miei piedi-

Rispose acido,addentando una coscia di pollo,che gli impedì di vedere l’espressione dubbiosa dei suoi compagni.

Ore 00:49,camera di Dante e Virgilio.

Virgilio era appollaiato sul davanzale della finestra,assorto a guardare le gocce di pioggia.
Dante gli si avvicinò con aria assonnata,reggendo una candela.

-Non riesci a dormire?-

Gli domandò,osservando anche lui la pioggia.

-No,non é questo-

Rispose pacatamente Virgilio,senza voltarsi a guardarlo.

-é che mi ero dimenticato...che rumore avesse la pioggia-

Dante non rispose,si limitò ad ascoltare anche lui il tintinnio delle gocce sui vetri.
Fu Virgilio a rompere per primo il silenzio.

-Secondo te...che cosa abbiamo commesso di così grave per non trovare pace?-

Dante fu stupito da questa domanda e si prese un po’ di tempo prima di rispondere.
Appoggiò la candela sul pavimento e si sedette accanto a Virgilio,sospirando.

-Non lo so. Io non riesco a ricordare nulla di così grave...-

-Non credo che sia qualcosa che abbiamo fatto-

Ribatté Virgilio,spostandosi distrattmente i capelli dagli occhi.

-Piuttosto qualche nostra mancanza. Qualcosa che avremmo dovuto dire...capire...-

Dante guardò intensamente Virgilio.

- “Qualcosa che avremmo dovuto...comprendere”-
Pensò,guardandosi però bene dal dirlo.

Ore 1:32 camera di Ugo,Alessandro e Carlo.

Anche in questa stanza il discorso era lo stesso.

-Ragazzi,secondo voi a cosa dobbiamo rimediare?-

Domandò Alessandro,disteso a pancia in su sul suo letto.

-Io lo so...non mi sono fatto abbastnza donne,é per questo che non trovo la pace!-

Ribatté Ugo,che si stava infilando il pigiama.

-Non dire stupidaggini!-

gli rispose Ale per le rime,gettandogli addosso un cuscino.

-No,seriamente...cosa avremo mai fatto?-

Aggiunse poi,lasciando perdere Ugo e concentrandosi su Carlo.
Quest’ultimo scrollò le spalle.

-Non ne ho idea...-

- “O forse si...”-

Pensò,girandosi nel letto e chiudendo gli occhi.

-Io credo di avere qualche rimpianto legato alla letteratura...però non saprei dire quale...-

-Ale,non credo proprio che il tuo rimpianto riguardi la letteratura...piuttosto,la vita amorosa? come ti andava?-

A quelle parole Alessandro si irrigidì e,scuro in volto,augurò la buonanotte e si mise a dormire.

- “Uh...tasto dolente eh!”-

Pensò Ugo,infilandosi sotto le coperte e cominciando a dormire.
Erano del tutto ignari del fatto che qualcuno,nell’ombra,li stesse osservando con un ghigno malvagio.

Fine primo capitolo

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 1
felicity89 - Voto:
25/10/08 20:34
bellissima. peccato che abbia rinunciato a efp cmq complimenti. un besos
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: