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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: L'ALCHIMISTA DI LUCE
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: nihal94 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/01/2007 14:34:52 (ultimo inserimento: 16/03/07)

Edward e Alphonse Elric sono ancora alla ricerca della pietra filosofale e stanno per perdere le speranze ma qualcuno gli aiuterà...
 
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UN NUOVO ALCHIMISTA
- Capitolo 1° -

L’alchimista di Luce

– UN NUOVO ALCHIMISTA –


Salve a tutti!!!!! Il mio nome è Nihal94…. Lo so che non ve ne può fregà di meno però mi piace dirlo visto che Nihal è la mia eroina preferita…( Che c’è ne frega!!!!: nd voi) comunque spero che questa ficchi vi piaccia perché è la prima che scrivo e anche perché è da poco più di un ora che mi sono iscritta al sito…vabbè ora vi lascio in pace (Finalmente!! Hai una parlantina che non finisce più!!: nd voi) ok…vai con la sigla!!! Scusate ma ho sempre desiderato dirlo ihihihihihi….


AMESTRIS - Quartier Generale dell'Est


La biblioteca del Quartier Generale dell’est, quella giornata, era illuminata dal caldo sole di Settembre, ovviamente non era niente in confronto alla biblioteca di Central City ma ad Edward e Alphose Elric non dispiaceva il fatto che fosse piccola. I due fratelli erano seduti comodamente al tavolino messo a disposizione per la lettura di grandi tomi. Erano ancora alla ricerca della pietra filosofale ma non avevano neanche un piccolissimo indizio da sfruttare. Dei passi si avvicinarono ai due che erano talmente presi dalla loro lettura che non li sentirono neppure. “Edward. Il colonnello ti vuole vedere” era Riza. Edward sobbalzò per lo spavento, poi si tranquillizzo alla vista della donna.
“Si adesso vado” rispose lui alzandosi di malavoglia.

_______


Il treno ripartì per un'altra fermata fischiando, una figura incappucciata si fermò di fronte alla bacheca dove vi era appesa con delle puntine la mappa della città di East City, la osservò per un po’ poi si diresse verso l’uscita della stazione, tirava molto vento e il mantello che l’avvolgeva si mosse appiccicandosi contro il suo corpo, sorrise alla vista del Quartier Generale che le si parò davanti appena fuori e si incamminò verso di essa con le mani in tasca.
Era finalmente ritornata a casa.
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“Cosa vorrà ora quell’ottuso, inetto, sgarbato colonnello in questo preciso momento!” Edward camminava sbattendo i piedi sul tappeto rosso porpora che ricopriva il pavimento in nuda pietra attutendo i suoi passi, era arrabbiatissimo, il suo superiore l’aveva interrotto nella lettura di un volume dal nome IL MISTERO DELLA PIETRA FILOSOFALE anche se dovette ammetterlo non è che poi aveva scoperto molto a riguardo ormai stava per perdere le speranze. Era da quattro anni che lui e suo fratello girovagavano a vuoto nella ricerca della leggendaria pietra filosofale ma niente non avevano fatto solo che tentativi a vuoto. Ogni volta che quel colonnello sottutto io gli dava informazioni su di essa il suo cuore si riempiva di gioia e speranza poi appena arrivati al luogo da lui indicato scoprivano che erano tutte false delle illusioni e poi c’erano anche quegl’esseri che si facevano chiamare homunculus, lui non li sopportava proprio non riusciva a capire se li cercavano di aiutare proteggendoli o li mettevano i bastoni fra le ruote facendoli inceppare. Mentre camminava sbattendo furiosamente i piedi per terra facendo un rumore assordante stava pensando seriamente di gettare la spugna e mollare poi squotè la testa dandosi dello sciocco. Non poteva mollare e deludere Al il suo unico fratello e l’unica persona a lui cara, non poteva lasciarlo in quello stato anche perchè era stato proprio lui a conciarlo così per il suo stupido e insensato desiderio di riportare in vita la loro madre fallendo miseramente, era stato un suo errore a ridurlo in quello stato e lui sarebbe stato a rimediare anche se il loro obbiettivo è molto più lontano che vicino non si sarebbe arreso e sarebbe andato avanti qualsiasi ostacolo gli si sarebbe parato di fronte a loro.
Arrivò di fronte alla massiccia porta in legno di quercia e si fermò, il cuore gli batteva forte per la qualunque notizia o informazione che il colonnello gli avrebbe riferito. Bussò “Avanti.” gli rispose una voce dall’altra parte, deglutì e posò la sua mano sulla maniglia di bronzo laccata d’oro e la girò, la porta si aprì con uno scatto “Voleva vedermi signore?” chiese con voce titubante il ragazzo “Si Acciaio, devo parlarti” un uomo seduto dietro la scrivania gli rispose, capelli corti corvini, occhi di un blu scuro erano rivolti verso un foglio che teneva fra le mani inguantate, Acciaio rimase fermo immobile aspettando risposta dal colonnello, ma quello afferrò la cornetta del telefono e iniziò a comporre un numero “Pronto, sono il colonnello Roy Mustang…si, sapete quando arriverà?” Edward restò allibito, quello l’aveva fatto chiamare e quando arriva si mette a parlare al telefono? Lo sapeva che era un po’ sottutto io ma non pensava che fosse anche così maleducato! “Mmmm….vabbene allora aspetterò” poggiò la cornetta sulla sua base e guardò finalmente il ragazzino che era in piedi vicino alla sua scrivania e lo guardava allibito “Che c’è Acciaio, il gatto ti ha mangiato la lingua?” ironizzo Mustang posando il foglio sulla scrivania e incrociò le mani sopra di essa “Mi scusi molto, signore, per quello che gli dirò ma non credo sia buon educazione chiamare qualcuno e poi mettersi a parlare a telefono quando questa arriva!” esclamò Ed, il colonnello fece un sorrisetto divertito “ E io non credo che sia altrettanto buona educazione sgridare qualcuno che si preoccupa a trovarvi una pista per i vostri scopi” sussurro “Non capisco signore” borbotto Acciaio, o faceva finta di non capire. “Sto dicendo che questa volta credo di avervi accontentato” “Non riesco ancora a capire, signore” Mustang si alzò e andò alla finestra “Parlo della pietra filosofale mio caro Acciaio” Edward resto di sasso “Allora avete trovato una pista veritiera signore?” domandò speranzoso, il colonnello annuì lievemente “Ditemela vi prego” lo supplicò il ragazzo “La fretta è cattiva consigliera mio caro Acciaio” disse l’uomo in tono canzonatorio “Ma signore…” “Invece di parlare perché non ti siedi e aspetti” “Signore chi dovrei aspettare mi scusi” esclamò Ed impaziente “Ho detto di sederti Acciaio” gli ordinò quello alzando la voce, Edward sbuffo e si lasciò cadere sulla poltrona blu della stanza.

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La figura avanzò tranquillamente verso la grande struttura ed entrò dal portone in metallo “Mi scusi signorina desidera qualcosa?” una donna in uniforme blu si avvicinò a lei “Si, desidero parlare con il colonnello Roy Mustang se non vi crea disturbo” rispose garbatamente togliendosi il cappuccio che le copriva il capo “Certamente, ma mi dovete riferire gentilmente il vostro nome” disse l’altra “Gli dica che Luce è arrivata” un sorrisetto si stampò sulle sue labbra.
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Nell’ufficio del colonnello Edward sedeva impazientemente sul divanetto di velluto mentre Mustang guardava fuori dalla finestra e scrutava ogni minimo centimetro della terra che si vedeva come se aspettasse qualcuno. Bussarono alla porta “Avanti” questa si apri e una donna entrò “Colonnello c’è una persona che vuole parlarvi, dice di chiamarsi Luce” disse aspettando la risposta dovuta “La faccia venire” la congedò l’uomo, prima di uscire la donna fece il saluto dei militari e chiuse la porta “Aspettavate qualcuno signore?” domandò sorpreso Acciaio “Credevo che l’aspettassi anche tu Acciaio” mormorò l’altro. Ed rimase confuso, perché lui doveva aspettare qualcuno se le uniche persone che conosceva erano a Reseembol e sperava fortemente che non lo venissero a trovare lì, a Central City. Ma allora cosa intendeva il Colonnello? Dei passi leggeri si sentirono al di là della porta che poco dopo si aprì senza che nessuno ebbe bussato “Ah finalmente ti sei decisa ad arrivare, Luce” esclamò il Colonnello girandosi e dando le spalle alla finestra “C’è stato un piccolo ritardo di un ora del treno” scherzò la persona che aveva aperto la porta, Edward si girò e restò di stucco. Quel qualcuno che il colonnello gli aveva costretto ad aspettare era una ragazza ad occhio ed a croce della sua stessa età. Era molto bella con capelli lunghi di un castano chiaro, mossi, che formavano delle onde sulla sua schiena, occhi pumplei e un fisico magro e slanciato “Bene Acciaio ti presento Liven Lithner detta anche Alchimista di Luce” la presentò, Ed la guardò per un po’ poi porse la mano in segno di saluto, lei la afferrò sorridente “Io mi chiamo Edward Elric detto anche Alchimista di Acciaio” esclamò “Molto piacere” disse la ragazza, poi Mustang si avvicinò a lei e le scompigliò i capelli “Trattala bene Acciaio altrimenti dove la trovo un’altra cugina” lo avvertì, Edward lasciò la mano di Liven e con un espressione stupita sul volto “Smettila Roy! Non sono più una bambina!” lo allontanò l’altra sorridendo “Scusate ma non ho capito bene, lei sarebbe sua cugina signore?” chiese il ragazzo ancora stupito, loro due lo guardarono e scoppiarono a ridere, Edward rimase a bocca aperta “No…no Acciaio devi sapere che lei è un’Alchimista di Stato. Lo è diventato da pochi anni...” si interruppe, pensieroso, voltandosi poi verso la giovane “Approposito, quanti?” chiese interrogativo. La ragazza sospirò, a quanto pareva non era la prima volta che glielo chiedeva “Da un’anno, Roy” disse con lo sguardo rivolto alla finestra. Mustang emise una risatina “Giusto, da un’anno. Me lo dimentico sempre…” poi si rivolse verso Edward "Me l’hanno data in custodia come suo tutore e da lì in poi siamo diventati così amici che abbiamo preferito darci il nomignolo di cugini” spiegò il colonnello “Quindi non siete con sanguigni” chiarì Acciaio tranquillizzandosi, un altro come il colonnello? Sarebbe stata la fine del mondo!
La giovane annunì riportando lo sguardo su Mustang, ritrovò il suo sguardo serio e si sedette alla scrivania “Allora Acciaio, visto che Luce è arrivata posso dirti il perché della sua venuta” mormorò. Edward si mise in ascolto “Sono molto soddisfatto delle ricerche accurate che hai compiuto, quindi ti ho voluto dare una mano. Ho notato che Liven sta facendo molti rpogressi nel suo anno da Alchimista, e sta incominciando a diventare abbastanza brava...ovviamente non lo sarà mai come me però...” “Sempre modesto” pensò il ragazzo “Inoltre lei non ha mai avuto il "privilegio" di compiere una missione in carica di Alchimista di Stato" seguì una breve pausa, nella quale Edward lanciava ogni volta occhiate perplesse al Colonello. Che cosa voleva dire? La risposta non tardò molto a venire "Perciò vi seguirà nel vostro viaggio come aiutante” spiegò seriamente il Colonnello “Ma, signore, la nostra storia è strettamente personale!” esclamò l'altro, giuzzando in avanti, furioso. Il Colonnello fece cenno di tacere “Acciaio non iniziare ad arrabbiarti. Lei sa tutto della vostra storia da quando siete entrati nell’esercito. Ho sempre raccontato tuttp a lei di tutte le vostre mosse, le vostre scoperte…” “Ma lei ci aveva promesso di non dire a nessuno la nostra situazione!” “Lei è l’unica persona, con Hugs, di cui mi posso fidare veramente. Percui taci e stai calmo” lo zittì il Colonnello tranquillamente “Se io gli ho riferito la tua situazione è perché la sua motivazione di diventare Alchimista è simile alla tua, Acciaio” disse. Edward lo guardò allibito, spiando in continuazione la ragazza, che restava in piendi tranquilla fissando fuori dalla finestra “Bene ora che ci siamo chiariti, potrò riferirvi la vostra prossima ricerca”.

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La luna splendeva indisturbata quella sera, una figura seduta sul davanzale della finestra la guardava pensosa “Envy, smettila di fissare la luna ti stavo parlando” lo sgridò una donna alta, bella con flessuosi capelli neri che era seduta con eleganza e compostezza su di una sedia vicino alla finestra “Scusa Lust, ma in questi giorni sono parecchio pensoso” si scusò la figura alla finestra “Stavo dicendo che Sloth mi ha chiamato e che mi ha riferito che una ragazza sta aiutando l’alchimista d’Acciaio” mormorò la donna sedendosi sul letto dove sonnecchiava un uomo (almeno penso che sia un uomo, allora diciamo un essere) molto grosso “Mmmm…una ragazza hai detto?” chiese quello girandosi a guardare la donna “Si…dice di chiamarsi Luce” rispose Lust, Envy si rivolse a guardare ancore il grande disco di luna “E con questo cosa vorresti insinuare?” sussurrò il ragazzo “Sloth ha detto di non sottovalutarla ma non credo che sarà un problema ci pensi tu vero?” Envy osservava ancora il cielo puntellato di stelle luminose “Sarà questione di due secondi” confermò lui sogghignando “Lo sapevo che avresti accettato” sorrise l’altra “E con il ragazzino cosa facciamo?” domandò Lust con la sua solita voce cupa e calda “Lascia anche quello a me, tu e Gluttony pensate a quel tipo” “Stai alludendo a Scar non e così?” Envy annuì debolmente “Bene allora ce ne occuperemo domani stesso, e tu invece quando pensi di fare una visitina ad Acciaio?” “Devo trovare ancora il regalo giusto da fargli per il suo funerale” ghignò perfidamente “Non farla troppo lunga però, dobbiamo sbarazzarci immediatamente di quella ragazzina, potrebbe essere un intralcio” concluse la donna “Non ti preoccupare sarò breve” mormorò.






Bene, bene, bene…che ve ne pare? Lo so che assomiglia molto a molte ficchy già scritte ma voglio chiarire già da adesso che non ho copiato nessuna ficchy di altre persone.
Comunque visto che sono un abominevole bastarda vi ho lasciato un pochino in suspence altrimenti il capitolo sarebbe stato troppo lungo…vabbè commentate miei cari signore e signori commentate ( Ma che è siamo al circo per caso?: nd voi) siate crudeli, spietati, massacratori e… ok avete capito no? In poche parole commentate e basta!

 
Continua nel capitolo:


 
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