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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: C.S.I.: scena del crimine (C.S.I.: crime scene investigation)
Titolo Fanfic: IL TEMPO D'AGOSTO
Genere: Sentimentale, Romantico, Giallo, Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: lauretta260692 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/01/2007 21:09:48

Estate a New York... il team di Mac Taylor non si ferma!
 
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INTRODUZIONE
- Capitolo 1° -

Ok,perfetto! Non ho mai pubblicato una mia ff e sono gasatissima!!
Non sapevo che altra gente scrivesse fic su C.S.I.,anche se non del New York...
Se volete recensionate,pure se vi fa schifo!
Mi rimbocco le maniche e inizio...

IL TEMPO D'AGOSTO
1)
Era notte e la temperatura era di 34 gradi nella grande città dei sogni:New York City.
Le luci erano accese benchè fossero le tre di notte.I giovani passeggiavano per strada e si divertivano tirandosi addosso bottiglie d’acqua,per eliminare il calore che avevano addosso.Nell’Upper West Side,in un palazzo abbastanza tranquillo,Mac Taylor,il capo della Scientifica della “Grande Mela”,dormiva nel suo letto a due piazze senza coperte.Quella notte faceva particolarmente caldo e l’uomo ,sui quarantacinque anni,dall’altezza modesta,aveva lasciato l’aria condizionata accesa.Si mosse dal fianco destro al fianco sinistro…anche se dormiva,era consapevole di star sognando qualcosa di bello ma triste.Inevitabilmente si trattava della sua defunta moglie Claire.La luce della luna,limpida in cielo,entrava dalla finestra aperta e batteva sulla parte del letto dove avrebbe dovuto dormire la bella moglie di Mac.Per lui l’11 settembre fu un giorno doppiamente tragico…perdere tutta quella gente innnocente…e perdere la persona a cui teneva di più al mondo.Si rigirò dall’altra parte,un piede era coperto dal lenzuolo.Scalciò leggermente in aria liberando il piede,dormiva ancora sapendo che si sarebbe svegliato precisamente un’ora dopo.
Poco lontano da lì,a Manhattan,in un palazzo di tredici piani,nel suo appartamento di media grandezza,la bellissima investigatrice Stella Bonasera guardava la tv,leggermente assonnata.Fino a quel momento non era riuscita a prendere sonno,dato il caldo.Era appollaiata sulla sua poltrona preferita,I capelli ricci erano scompigliati,gli occhi verdi socchiusi e indossava una vestaglia azzurra di un tessuto leggero.In una mano teneva un bicchiere d’acqua fredda,e nell’altra il telecomando.Era sintonizzata su CNN,ma in quel momento non c’era nulla di interessante,così cambiò su ABC…davano una vecchia replica di According To Jim.L’aveva già visto,ma per quante volte ancora l’avrebbe potuto vedere,Jim Belushi l’avrebbe sempre fatta ridere.Era proprio la sua puntata preferita,quella in cui il gatto della moglie Cheryl moriva e Jim doveva andare ad una partita di football,ma doveva anche pensare a seppellire il gatto e,di nascosto,lo metteva nel congelatore.Il pezzo che Stella preferiva era quello in cui,dopo la morte del gatto,Jim portava un cane in casa e annunciava a tutti di averlo chiamato Gary Sinise!Non riusciva a non ridere.Mentre guardava il finale di quell’episodio,gli occhi dell’affascinante trentacinquenne si chiusero e il telecomando le cadde di mano.
A pochi isolati da lì,Don Flack,poliziotto della squadra Omicidi,era sdraiato nel suo letto.Dormiva tranquillamente,per lui il caldo non era un grande problema.Apparte per il fatto che era molto magro,oltre all’essere molto alto,ma anche perchè fin da quando era bambino il caldo non aveva mai rappresentato un problema…ma un po’ di freschetto in più,lo ammetteva,non gli sarebbe dispiaciuto.Aveva la sveglia puntata alle sei del mattino,orario perfetto del risveglio per lui dato che non soffriva neanche d’insonnia.Continuò a dormire beato,dando poco peso alla bellissima donna della pubblicità degli shampoo rivitalizzanti che stava sognando…era un uomo contenuto,ma aveva anche lui degli slanci di fantasia.
Piu in giù,a Brooklyn,tutte le luci erano accese.Per strada c’era molto traffico e il cinquanta per cento delle macchine strombazzava il clacson.Forse era quello che impediva al detective Danny Messer di dormire,apparte l’afa per lui insopportabile.Si era già alzato dal letto due volte,era andato in bagno senza un motivo preciso,aveva acceso la luce e si era guardato nello specchio.Poi,tutte e due le volte,aveva rispento la luce,era uscito dal bagno e si era ributtato sul letto a peso morto.Dopo solo dieci minuti,si rispostò sul fianco sinistro,con la fronte imperlata di sudore e gli occhi azzurri spalancati e un po’ arrossati.Un clacson particolarmente violento lo fece sobbalzare.Si sedette sul letto,poggiando I piedi sul pavimento di moquette blu scuro.Tastò sul comodino,cercando l’interruttore della lampada.Lo trovò e accese la luce.Quest’ultima quasi lo accecò…cosa che non avrebbe voluto prorpio,dato che era giù miope di molti gradi.Cercò,sempre a tastoni,gli occhiali e se li inforcò sugli occhi.”Molto meglio” pensò.Si alzò,e si diresse in bagno.Accese la luce,come da “rituale”,si guardò nello specchio.I capelli biondi erano scompigliati all’inverosimile.Indossava solo un paio di pantaloni di una tuta leggera,e la parte superiore del suo corpo,era completamente lucida di sudore…se fosse stato un wrestler,ma la sua muscolatura non arrivava a quei livelli,non sarebbe stato poi tanto male…si guardò la spalla destra.Il tatuaggio nero inciso sulla pelle era sempre molto visibile e a volte faceva anche un po’ male…lo associava a tanti brutti ricordi.Dopo avergli dato un’ultima occhiata rispense la luce,uscì dal bagno e andò nel salottino.Azionò il ventilatore sul soffitto e si sedette sul divano,proprio sotto ad esso.Per come era sudato,l’aria del ventilatore non gli avrebbe fatto molto bene,ma ora il suo cervello non lavorava a dovere.Cinque minuti dopo,il trentenne si prese un sonnifero,si sdraiò sul divano sotto l’aria del ventilatore,a braccia spalancate e si addormentò lentamemente.
Andando nelle parti del Queens,in un appartamentino modesto,Lindsay Monroe era sveglia,seduta su una sedia,in cucina.Ormai era mezz’ora che aveva rinunciato all’idea di dormire.Sorrise divertita all’idea di vedere il collega Danny Messer che si dimenava nel letto,disturbato dal caldo…avrebbe pagato per immortalarlo in una situazione simile.Sorseggiando un tè freddo,si chiese cosa stesse facendo invece Don Flack.Probabilmente dormiva.Guardò l’orologio sul muro che segnava le tre e venti minuti.Si sventolò con una mano,mentre l’altra era premuta contro il bicchiere gelato,per tenerla fresca.In casa sua c’era silenzio,guardò verso la finestra.Era aperta,ma aveva le serrande abbassate.Avrebbe voluto dare un occhiata al panorama,ma si sentÏ troppo pigra per alzarsi.Poteva solo sentire I clacson delle macchine e la gente che chiacchierava a voce alta.Tamburellò le dita sul tavolino,cercando di trovare qualcosa da fare per ammazzare il tempo.Pensò a qualche film che avrebbe potuto noleggiare la sera dopo.Pensò al genere.Pensò al Signore Degli Anelli.No,l’aveva già visto troppe volte.Final Fantasy…quello non era male.Arrivò alla conclusione:Una settimana da Dio!Quella era una commedia esilarante e romantica allo stesso tempo.Jim Carrey era un grande attore.E anche quella che faceva la fidanzata…come si chiamava?!Jennifer qualcosa…cel’aveva sulla punta della lingua:”Ma si!E’ anche stata la moglie di Brad Pitt!Su,sforzati Lindsay!”,ma niente,Il cognome di quella attrice Jennifer non le veniva proprio in mente.Si sdraiò sul letto,ancora con quel pensiero in testa.Dopo cinque minuti di riflessione,sprofondò nel sonno.
Il medico legale Sheldon Hawkes,non dormiva neanche lui,nel suo piccolo stanzino all’obitorio.Non tanto per il caldo,quanto il fatto che era un tipo notturno.Quel giorno aveva lavorato fino a tardi,così aveva deciso di rimanere a dormire là,senza tornare a casa.Sdraiato nel lettino,ascoltava la musica classica con il suo Ipod mini,e guardava in tv un documentario sul trapianto di un cuore.Ovviamente l’uomo sapeva perfettamente come si faceva,ma ripassarsi la procedura non faceva mai male.In quel momento rimpianse il giorno in cui rifiutò il lavoro come chirurgo.Mentre sentiva nelle orecchie iniziare il Bolero di Ravel,in un angolo della sua mente affiorò la dolce immagine della detective Stella Bonasera.I suoi bellissimi occhi lo guardavano e,con le labbra perfette,gli sorrideva.L’afro-americano cercò di rimuovere quel pensiero,ma non ci riuscì.Chiuse gli occhi.Si vide insieme a lei a ballare in obitorio,con indosso I camici,in mezzo ai cadaveri,sotto le note del Bolero.Quell’immagine lo terrorizzò un po’…non avrebbe mai chiesto a Stella di ballare in mezzo ai cadaveri che facevano da spettatori.Dopo un po’,nella sua immaginazione vide spuntare Mac e Danny in smocking.Tutti e due,sorridenti,splendenti e bellissimi,chiedevano a Stella di ballare,porgendole le mani.Lei accettava di ballare con Danny.Delusi e gelosi, Mac e Sheldon li guardavano ballare,stretti l’uno all’altra.Riaprì gli occhi scuri di scatto.Pensare al giovane Danny Messer che gli soffiava Stella da sotto il naso lo innervosiva.Quei pensieri su di loro erano cominciati quando li aveva visti, nel corridoio delle macchinette del caffè,molto vicini che ridevano insieme.Probabilmente si sbagliava.Tra loro non c’era nulla.E con Mac come la metteva?Lui era un suo amico ed era da un bel po’ che sospettava che provasse qualcosa di particolare per Stella,ma non aveva ancora abbastanza prove concrete…rimanendo attendibili al lavoro del gruppo!Con quei pensieri in testa,finì per guardare i consigli d’acquisto e non si addormentò.
Nello stesso palazzo di Danny Messer,la ventiquattrenne Sidney Harnack era in dormiveglia.Non riusciva a non pensare a cosa sarebbe successo l'indomani.Avrebbe cominciato il suo corso d'apprendimento per entrare nel CSI di New York City.Il padre lavorava per gli Affari Interni e le aveva assicurato il corso e,forse più avanti,una promozione a detective.Si grattò un braccio.In quel momento sentì una voglia irrefrenabile di mettersi a pregare,ma non lo fece.Sperava che il suo colloquio andasse bene e di avere un mentore qualificato e obiettivo.La sua paura più grande era che fosse un uomo,perchè altrimenti avrebbe passato più tempo a provarci con lei che a insegnarle qualcosa.Non era fidanzata,ma non le piaceva farsi corteggiare da chi ancora non la conosceva.Gli uomini erano il suo più grande problema.Pensando a come sarebbe potuto andare il giorno seguente,si addormentò del tutto.

 
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VOTO: (0 voti, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
i-love-ncis 03/02/10 20:17
ehi, quando continuerai??
cmq, nn è male come inizio!
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