- Capitolo 1° -
...ciao a tutti, sono tornata! ^_^
Premetto dicendo che la ragazza descritta è Stella, la sorella di Kay di cui ho parlato nella mia prima fiction "Ghiaccio e Ametiste" (non è obbligatorio averla letta, ma potrebbe aiutare a capire meglio)... la ri-descrivo in poche righe:
Stella Hiwatari, 15 anni, capelli rossi e occhi viola, sta con Yuri dopo che i due si sono ritrovati in Russia durante il primo torneo (quello nel periodo in cui Barkov voleva conquistare il mondo con delle trottole...).
Spero che questa storia non sia troppo abominevole, mi è venuta in mente al volo e ho voluto scriverla... commentate in tanti per favore!
Bip...bip...bip...
L'unico suono che sento è quello costante e incessante delle macchine, le uniche che mi fanno capire che sei ancora vivo... Non la tua voce, i tuoi occhi, ma delle fredde macchine...
Io, amando la natura, ho sempre trovato inutili tutti quei macchinari che mi circondavano, ritenendoli superflui...
E invece ora sono qui a pregare che proprio quei macchinari ti riportino da me.
Sospiro e chiudo gli occhi: la tentazione di dormire e dimenticare tutto per un po' è forte, ma non posso: e se tu ti svegliassi? Li riapro e sei ancora lì, immobile, come ti avevo lasciato prima. Ripenso a quello che abbiamo passato insieme, a quando mi hai detto ti amo, alla gioia che ho provato e che vedevo scritta sul tuo viso quando ci siamo rivisti all'aereoporto, al tuo arrivo qui in Giappone...
E poi ripenso anche Garland... per lui tu non eri altro che un nemico, ti voleva distruggere... e ci è quasi riuscito.
Barkov ha impedito che lo scontro finisse: voleva godersi un altro po' lo spettacolo di te che soffrivi, cadevi a terra sotto i colpi del suo nuovo pupillo, ma non ti arrendevi e continuavi a lottare. Per lui era solo un gioco...
Finchè Garland ha deciso che il gioco era durato abbastanza.
Di quel momento non ricordo molto, solo una luce accecante, poi il tuo corpo esanime che cade all'indietro, tu che mormori qualcosa a Takao, ed infine chiudi gli occhi.
I tuoi occhi...I tuoi preziosi, insostituibili occhi...
Non sai quanto ho voglia di rivederli. Mi manca il loro meraviglioso colore, la loro luce, la loro vita... Sono tre giorni che sono chiusi, i dottori hanno detto che sei entrato in coma, e quindi non si può sapere quando ti sveglierai.
Svegliati, amore mio. Sono qui al tuo fianco, non perdo di vista un solo istante il tuo splendido viso avvolto dalle bende.
Bip...bip...bip...
Ti accarezzo i capelli, dietro le orecchie, in quella maniera che io giudicavo da cane, ma che a te piace tanto... Dopotutto sei un lupo, quindi c'è affinità... Niente. Continui a non muoverti.
Dici spesso che non c'è animale più cattivo di un lupo ferito: io ci credevo, quando ti arrabbi metti davvero paura, lupacchiotto mio; ma poi ho capito che c'è un animale più cattivo. Perchè questo animale non è ferito, semplicemente vuole farti del male. Questo animale si chiama Barkov.
Stringo i pugni al pensiero di quell'uomo: non gli bastava averci rovinato l'infanzia, voleva concludere l'opera distruggendoci la vita! Ma non glielo dobbiamo permettere. Soprattutto tu non glielo devi permettere. Devi aprire gli occhi, alzarti, e dimostrargli che sei superiore, il lupo dominante.
Bip...bip...bip...
Da piccola credevo nelle favole: se la principessa dormiva, arrivava il bel principe azzurro, la baciava, questa si svegliava, e vivevano per sempre felici e contenti. Ma io non posso neanche baciarti: le tue labbra sono coperte dal respiratore artificiale, per impedire che tu te ne vada.
Non andartene, Yuri.
Non lasciarmi.
...Fine! com'è? dai, mi accontento di un commentino piccolo piccolo... ma non troppo severo per favore... Bacioni! Sweet.
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