torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh!
Titolo Fanfic: AN ANGEL OF THE PAST
Genere: Sentimentale, Romantico, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/01/2007 13:58:18 (ultimo inserimento: 01/02/07)

Una dottoressa con un nobile progetto in mente, i due fratelli Kaiba e un' importante lezione di vita...cosa accadrà?!
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
UN' AMBIZIOSO PROGGETTO
- Capitolo 1° -

Scese dal fuoristrada e dopo aver installato l’antifurto nella vettura, rimase a guardare per un lungo momento l’imponente grattacielo sede dalla Kc. Il sole riluceva nelle centinaia di vetrate incastonate in quell’ enorme ammasso di cemento grigiastro…un complesso edilizio alquanto imponente, decisamente non era il suo genere. Lei aveva sempre vissuto in aperta campagna, dove palazzi e grattacieli apparivano come qualche cosa di remoto e lontano. Questo voleva significare che Seto e suo fratello vivevano nel lusso più sfrenato, erano stati molto fortunati a trovare una famiglia che avesse adottati ma…era anche convinta che, tutto quello sfarzo non avesse cambiato i loro caratteri.

Senza perdere altro tempo, mise le chiavi all’interno del giubbotto nero che indossava e dopo essersi allacciata gli scarponi neri si apprestò ad entrare. L’interno era qualche cosa di assolutamente spettacolare, pavimenti tirati a lustro e ogni piccolo particolare di quella struttura odorava di pulito e disinfettato. Durante la sua “ carriera” aveva avuto modo di visitare e sostare all’ interno di decine di ospedali e sale operatorie…nessuna di queste aveva mai emanato un odore simile, talmente stomachevole che sentiva le viscere ingarbugliarsi.

Non mise a molto a capire dove poteva trovarsi l’ufficio del “capo”, entrò in una dei tre ascensori e lasciò che il macchinario facesse il resto. La Kc trasudava tecnologia in ogni angolo, era davvero strabiliante tutto ciò…peccato che tutta quella meraviglia, non sarebbe mai stata utilizzata per salvare delle vite, e ridare loro la speranza di un futuro migliore. Frugò all’interno del giubbotto, e ne tirò fuori una piccola foto alquanto stropicciata; c’erano lei insieme a Seto e Mokuba durante una gita in campagna.

Le ritornò in mente quella giornata, quando con indosso il suo vestito migliore era finita su un nido di vespe. La corsa in ospedale a dir poco rocambolesca, Seto e Mokuba che non l’avevano abbandonata durante tutta la permanenza al pronto soccorso…possibile che quei giorni di felicità fossero soltanto un ricordo?! Alcuni minuti dopo le porte dell’ ascensore si aprirono e si ritrovò in un corridoio il cui pavimento era interamente coperto da moquette pregiatissima ed anche li odore di pulito la faceva da padrone.

Il suo sguardo cadde su quella che doveva essere una segretaria, che non appena s’accorse di lei le venne incontro squadrandola da capo a piede, visto l’abbigliamento “selvaggio” che indossava. Non aveva avuto tempo di cambiarsi d’abito in quanto tanta era stata la voglia di rivedere Seto e Mokuba; però come aveva detto il suo collega quei due erano come la nebbia sparivano e apparivano a loro piacimento.



- Posso aiutarla?



- Credo di si, potrei vedere Seto e Mokuba Kaiba per favore?



- Chi è lei?



- Sono la dottoressa Greyland, specializzata nella Pet Terapy.



- Non conosco questo genere di specializzazione...



- < Lo immaginavo, brutta gallinaccia spelacchiata con la puzza sotto il naso!>



- Come ha detto scusi?



- Nulla mia cara, volevo dire che la mia specializzazione non è molto conosciuta qui a Domino.



- Non lo metto in dubbio…ha un appuntamento con il Signor Kaiba?



- Assolutamente no, io non ho bisogno di appuntamenti visto che il “Signore” mi conosce.



- Mi dispiace ma senza appuntamento lei non…



- Lasci che le dia un consiglio mica cara, le creme anti-rughe al giorno d’oggi fanno miracoli…se ne compri una eh!



- Come si permette!



- Bye Bye!



Senza perdere altro tempo girò sui tacchi lasciando la segretaria fumante di rabbia dall’altra parte del corridoio. Raggiunse la porta sulla cui superficie liscia e pregiata, vi era una targhetta in oro zecchino che recitava: UFFICIO DEL SIGNOR SETO KAIBA. Vivevano davvero nel lusso i due fratelli, ora più che mai ne era convinta. Attese un paio di minuti, prima di bussare alla porta e poi entrare una volta che il permesso le venne accordato…non le riuscì possibile di trattenere un “ OH” di stupore.

Non poteva crederci la persona che aveva davanti seduto dietro una scrivania lucentissima e modernissima era proprio Seto. Il tempo sembrava non essere mai trascorso, era rimasto esattamente uguale come nella foto che lei aveva…l’unica cosa che era mutata in lui, erano gli occhi. Blu come le notti più buie, freddi e impenetrabili che ora la stavano fissando come a volerle ghermire l’anima…guardo glaciale, e impenetrabile allo stesso tempo. Le sopraciglia corrugate attraverso la frangia castana che aveva sempre caratterizzato il suo aspetto. Non si accorse di aver abbassato lo sguardo, gli occhi incapaci di guardar altro se non la moquette sotto di essi.

Dovette ammettere che era stato uno sbaglio a venire li, la persona che aveva davanti agli vestita con giacca e cravatta e che la stava fissando con così tanta irritazione…non poteva essere Seto, assolutamente no! Si fece coraggio, come sempre faceva ogni qual volta si presentava un’ ostacolo e fronteggiò il suo interlocutore avvicinandosi alla scrivania dove egli si trovava.



- Sono la dottoressa Greyland, e gestisco un centro di Pet Terapy!



- Dal suo abbigliamento non si direbbe…



- Ho saputo che il rumore causato dai miei animali la infastidiscono…SIGNOR KAIBA.



- Si, e se fossi in lei mi cercherei al più presto un altro posto dove portare i suoi animali.



- Possono saperne il motivo?



- Sono dell’ idea che gli animali devono vivere negli zoo e non in ville lussuose dove cigni e rospi utilizzano una piscina come lago.



- Seto…davvero non mi riconosci?

- No, so chi tu sia e neppure voglio saperlo! Senti se non ti dispiace ho di meglio da fare che stare qui a perdere tempo con…



- Sono Sydia, possibile che ti sia scordato tutto quanto?



- Sydia?!



Costernata e amareggiata per il fatto che Seto sembrava non ricordarsi di lei, tirò nuovamente fuori dal giubbotto la piccolo foto tutta spiegazzata. Con mani tremanti la allungò a Seto che gliela strappò letteralmente di mano con un gesto rapido ed allo stesso tempo elegante. Quello che si diceva a Domino purtroppo era vero, Seto era cambiato completamente dal punto di vista caratteriale…la persona che lei ricordava, era dolce gentile e premurosa. Mai avrebbe appellato i suoi animali “ bestie da zoo”, e tanto meno ridicolizzato la sua professione…era così diverso dal bambino che lei ricordava.

Rimase in silenzio ad osservare quest’ ultimo che con una freddezza mai vista nello sguardo osserva la piccola foto ormai ingiallita e spiegazzata in molti punti. La delusione era tanta, che non le rimase altro da fare che sedersi sulla morbida poltrona in velluto rosso…e aspettare, affranta nel sapere che il suo amico era diventato così cinico e spietato.



- Per anni ho cercato di mettermi in contatto con te…ti ho scritto un sacco di lettere, ma queste mi sono sempre tornate indietro.



- Non è possibile! E’ assurdo tu…non può essere vero, mi avevano detto che eri morta!



- Ti sei ricordato finalmente eh! Che cosa ti è successo Seto, sei così diverso dalla persona che…ehi aspetta un momento, io morta?



- Si.



- Stai scherzando?!



- E’ una lunga storia Sydia, ora però vedi di andartene!



- Seto cosa…



- VATTENE!



- D’accordo me ne vado, quanto il tuo cervello avrà ripreso a funzionare come si deve ci rivedremo!



Ancora incredula per ciò che era appena successo, si alzò dalla poltrona in pregiato velluto e camminò in direzione dell’ uscita. Per un fugace attimo, aveva avuto come l’impressione che il vecchio Seto fosse tornato…quello dolce buono e gentile. Le sue parole cariche di odio e il modo in cui le aveva ordinato di andarsene, era stato come ricevere una coltellata in pieno petto. Perché a Seto avevano detto che lei era morta? Che genere di persone, potevano essere tanto subdole e senza cuore da affermare una cosa simile?

Con quei pensieri che le vorticavano senza sosta nella mente, due minuti dopo salì in macchina per ripartire a grande velocità verso il Centro; ignora del fatto che dalla finestra del suo ufficio Seto Kaiba la stava osservando con un angoscia nel cuore che mai prima d’ora aveva provato.
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: