- Capitolo 1° -
Remus, seduto sul proprio letto, si sta mordicchiando con strana voracità le unghie. “Ehm”, dice James, lanciandogli un occhiata tra il disperato e il divertito. Sirius si lecca le labbra. “Sì”, concorda. Un silenzio pesante cala tra i Malandrini. Peter sposta i suoi acquosi occhi su Remus. “Mmm”, mugugna. I suoi amici annuiscono con enfasi, dimostrando tutta la loro intelligenza nonostante i loro sedici anni. Remus si alza, sembrando nervosissimo. “Bene, uhm, io vado a farmi la doccia. Nel bagno. Cioè, nel nostro. Bè, adesso vado. In doccia. Nel bagno. L’ho detto? Ecco, sì. Ehm...ok.” In fretta e furia, che non è da lui – riflette Potter, esce dalla camera. Sirius ha gli occhi opachi. James sospira. “La dovete smettere di fare questi dannati giochetti perversi”, sbotta, “toh, prendi il mantello dell’invisibilità e va a spiarlo facendo finta che lui non sappia che tu sei lì sotto ad arraparti come il cagnaccio pulcioso che sei mentre lo guardi”. Sirius sfoggia un sorriso seducente. “Sei un angelo, mio scintillante Malandrino dai capelli arruffati.” James alza gli occhi al cielo, si alza, e lo spintona via. Quando Sirius, nascosto dal manto, emette il solito ululato entrando in bagno, James Potter si massaggia le tempie con rassegnazione. “Peter, giochiamo a scacchi? Fuori di qui?” Il suo goffo amico ci pensa un po’. Sicuramente Rem e Sir avranno il loro bel da fare... ...il suo viso paffuto diventa viola. “Sì, ti prego James, qualsiasi cosa, qualsiasi, ma portami via di qui!” James ridacchia, lo afferra per un braccio, e si avviano assieme verso la sala comune.
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