CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -
Angelo
Oramai il mondo era arrivato a un livello di tale cattiveria,tale malvagità che Dio si sentiva veramente stanco.
Quante volte li aveva salvati?Era servito a qualcosa il diluvio universale?O il sacrificio del suo stesso figlio?Pareva proprio a nulla.
Quindi Dio aveva preso una decisione:avrebbe dato loro l'ultima possibilità,dopodichè avrebbe detto per sempre addio alla razza umana...così decise di metterli alla prova e inviò sulla terra un angelo.
Non era un angelo qualunque,ma si distingueva da tutti gli altri perchè era nato senza ali:in questo modo poteva fingersi un essere umano senza problemi e,alla fine della sua missione ,Dio le avrebbe regalato il più bel paio d'ali che avesse mai visto!
E fu così che,quando ormai non ci speravano più ,Angelo entrò nella vita di due esseri umani,marito e moglie.
"Angelo! Ti chiamerai così!" disse il padre,sollevandola e guardandola.
"Angelo? Ma è una bambina! Sei sicuro,caro? "
"Sì! Perchè è proprio quello che è!" e se la strinse al petto.
Così i tre iniziarono la loro vita insieme. La bambina cresceva e nel frattempo delle memorie passate le si affacciavano alla mente,anche se non sapeva bene cosa significassero.
Sentiva che avrebbe dovuto fare qualcosa ,ma non sapeva bene cosa.
Doveva...doveva....osservare il comportamento degli altri?Ma,gli "altri"...chi erano?
Non lo capiva,ma decise che era felice anche così.
Aiutava la mamma in casa e quando il padre tornava dal suo lavoro di idraulico gli chiedeva di raccontarle tutto della sua giornata.
Erano trascorsi dieci anni e in quel tempo Dio non aveva mai smesso di guardarli.Lei,così piccola,le faceva tenerezza:non sapeva niente della responsabilità che portava addosso.
Nel mondo intanto si susseguivano guerre,disastri ambientali e problemi di ogni genere.Non poteva aspettare ancora.Voleva una risposta, e subito.
Così decise di affrettare le cose e ,per farlo,si riprese il padre di Angelo. Il papà morì una mattina d'estate ma i medici non seppero dire perchè.
La madre era straziata,ma cercò di consolare la sua bambina dicendo che sì,forse il Signore aveva bisogno di qualcuno particolarmente bravo che gli aggiustasse un rubinetto.
Ma nel suo cuore,la donna odiava il Signore.
E il signore avvertiva quest'odio.
Trascorsero alcuni anni: da quella bambina allegra che era,dopo che aveva perso il padre,Angelo cominciò a divenire sempre più taciturna.
Gli mancava tantissimo quell'uomo,e sognava di potergli stare accanto il più presto possibile.
Piano piano cominciò a diventate sempre più debole,evanescente.
La madre era preoccupata,ma pensava che fosse solo un momentaneo periodo di debolezza.
Angelo trascorreva adesso tutte le notti a guardare il cielo.
Una mattina la madre entrò in camera sua,visto che non rispondeva al suo richiamo,ma Angelo non si muoveva.Era fredda ma aveva un sorriso dolcissimo sul volto.
Sua figlia non c'era più.
Era tornata da dove era venuta.
Quando si trovò al cospetto di Dio,le fu chiesto:
"Allora Angelo....hai quasi portato a termine la tua missione.Come vuoi le tue ali?"
"Non le voglio.Fammi solo stare accanto ad un uomo che ho amato."
"D'accordo.Ma prima sei in grado di rispondere alla mia domanda?"
Angelo ci pensò su,giusto un attimo,sorrise,e decidendo delle sorti del mondo disse solo : "Sì,Padre.Sanno anche amare."
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