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- Capitolo 1° -
Dopo tre giorni Hariyuki ritornò dal demone.
“Già qui?”
“Tzk…che ti aspettavi?”
“Dove sono le altre due?”
“E io che ne so? Ci siamo separate ai piedi della montagna…”
“Uhm, proprio come pensavo…”
“Pensavi cosa?”
“No niente…”
“Ascolta, solamente perché ho superato la tua prova questo non significa che ti consideri mio maestro…”
“Sciocca umana…tuttavia rimarrai lo stesso con noi, giusto?”
“…Adesso vado a trovare qualcosa da mangiare…”
“Vedi di tornare presto…”
Hariyuki gli lanciò un’occhiata agghiacciante.
“Io non prendo ordini da nessuno…”
Detto ciò s’incamminò verso la foresta vicina.
“Tzk, che razza di impertinente…”
Dopo due giorni, dal ritorno di Hariyuki, anche Anya e Rin tornarono.
“Ha visto? Siamo riuscite a superare la prova!!” disse Rin.
“Vedo…allora rispetterò la mia parola…”
“Scusatemi maestro…lei da quanto tempo è tornata?” chiese Anya, indicando con la testa Hariyuki.
“Tzk…è già due giorni che è qui.”
“Ma, come ha fatto??”
“Semplice Rin…sfruttando la mia agilità al massimo e stroncando i problemi sul nascere…”
“Hari, non vorrai mica farci credere che tutti quei cadaveri di demoni che abbiamo trovato…”
“Sì Anya, sono stata io. Li ho uccisi tutti io…”
Adesso che le due la guardavano meglio sulla sua tunica c’erano diverse macchie di sangue.
“Hari, ma tu stai sanguinando…”
“No. Non è il mio sangue, ma quello degli avversari…demoni così infimi non riuscirebbero nemmeno a sfiorarmi…”
“Sembra che tu abbia una dote naturale per il combattimento…” disse Sesshomaru.
“Dote, dici? Io credo piuttosto che siano stati gli anni di duro allenamento…”
“Sempre piena di te, eh?”
“Piena di me?! Io ho passato quattro anni della mia vita ad allenarmi senza sosta per potermi vendicare!!”
“E allora perché non mi hai ucciso?”
“Perché la pietra non me lo permette!! Questa stupida pietra, non”
“E tu ti fai comandare da una pietra? Fa solo ciò che ritieni più giusto fare…”
“Infatti lo sto facendo…se non dessi retta alla pietra non valorizzerei la morte di tutti quelli che sono morti per lei…sai la pietra oltre che curare le malattie fisiche, può curare anche quelle dell’animo…il motivo per il quale non ti ho ucciso è che la pietra aveva avvertito nel tuo animo una profonda ferita…e la sua volontà è quella che io ti aiuti a guarire…”
“Sciocchezze! Sono solo stupide sciocchezze! Un demone non ha animo! Non può permettersi d’averlo!”
“Ma tuttavia, tu ce l’hai…un animo, dico bene? Sesshomaru?” gli disse guardandolo negli occhi.
Sostenne per qualche istante lo sguardo penetrante della ragazza, poi si voltò e si diresse all’interno della sua caverna.
“Muovetevi! Non penso vogliate dormire di fuori, giusto deboli umani?”
“Aspettatemi maestro!” gli gridò Rin mentre gli si affiancava camminando.
“Non so bene come e perché, ma tu Hari hai la capacità di farlo sempre arrabbiare…”
“Semplice, basta rinfacciargli la realtà…”
“Comunque ascoltami bene Hari, vedi di non causare troppi problemi, sono stata abbastanza chiara?”
“Cos’è, un avvertimento?”
“Forse…questa missione è troppo importante per Rin, quindi vedi di non mandare tutto a rotoli…”
“Missione?”
“Sì Rin è stata incaricata dai suoi compaesani di diventare allieva di questo demone, dunque vedi di non metterle i bastoni tra le ruote…chiaro?”
“E tu chi saresti? La sua guardia del corpo? Chiariamo subito le cose, come ho già detto anche a quel demone, io non prendo ordini da nessuno, quindi smettila d’infastidirmi…”
Detto ciò entrò nella caverna. Anya la seguì poco dopo assalita dai suoi pensieri.
-Quella stupida orgogliosa! E’ vero Rin deve portare a termine la missione, però non l’avevo detto solo per quello, potrebbe arrivare il giorno in cui Sesshomaru si stancherà di sopportarla ed allora…non finirebbe come qualche giorno fa…temo che potrebbe ucciderla. Sinceramente non so neppure io perché mi stia così tanto preoccupando per lei…chissà, forse perché il suo carattere così chiuso ed estremamente orgoglioso mi ricorda quello di Jun…-
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