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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: DARKNESS
Genere: Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Yaoi
Autore: roxas galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/01/2007 11:32:37 (ultimo inserimento: 19/02/07)

è la mia prima yaoi sui vampiri, siate buoni...però non saprei come descrivervela...ma se la leggete, secondo me vi prende subito...commenti please!!!
 
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DUSK
- Capitolo 1° -

Kai era diventato un ragazzo chiuso, violento. Poco socievole, scontroso e ribelle. Questo a causa della morte della madre e della seguente fuga del padre. Fu adottato.
Passava le giornate fuori casa, in un parco lontano da tutto e da tutti, sedendosi su una panchina a fissare il cielo, finché non si stancava, il che era difficile, o non finiva le sigarette. Nell’ultimo periodo ne fumava una dopo l’altra. Chissà, forse sperava che il cancro avesse posto fine alle sue sofferenze.

Sdraiato sulla solita panchina, fissava il cielo stellato. Teneva le mani infreddolite in tasca, le gambe incrociate.
“Questo mondo fa schifo…” pensò per l’ennesima volta. Chiuse gli occhi, perdendosi nei propri pensieri. Sentì una dolce musica in lontananza, una canzone d’amore, cantata da qualcuno che ancora non conosceva le sofferenze della vita, o forse semplicemente non se preoccupava.
Fece una smorfia, quando una goccia di pioggia gli cadde sul naso. Si asciugò con una mano e aprì gli occhi. Piccoli gocce trasparenti cominciarono a cadere dal cielo, contrastando con la loro chiarezza l’oscurità della notte. Si abbassò il cappuccio della felpa sul viso, coprendolo quasi del tutto, e rimase dov’era.
La pioggia si fece più intensa, bagnandolo completamente in pochi secondi. La sigaretta si spense quasi subito, ma continuò a tenerla stretta tra le labbra. Cominciò a canticchiare il ritornello di una canzone. Gli girava in testa da qualche giorno, senza un motivo preciso.
Improvvisamente smise. Si era accorto che la pioggia in parte aveva smesso di bagnarlo. Piegò la testa all’indietro, sfilandosi il cappuccio. Rivelò corti capelli argentei e grandi occhi azzurri. La luce abbagliante del lampione non gli fece vedere molto, ma capì che qualcuno lo stava riparando con un ombrello. Si mise a sedere, per vedere meglio. Lo sconosciuto si rivelò essere un ragazzo. Aveva corti capelli biondo cenere, gli occhi viola e intensi.
Gli si sedette accanto, sempre riparandolo dalla pioggia, e si frugò in tasca. Kai rimase in silenzio, in qualche modo colpito dal nuovo arrivato. I suoi movimenti erano fluidi, ipnotici, e quando gli fu accanto sembrò essersi creato un vuoto in quello spazio.
Poco dopo il ragazzo estrasse dalla tasca dei pantaloni un accendino e lo portò vicino alla sigaretta dell’altro, che lo fissò incuriosito. La avvicinò senza staccargli gli occhi di dosso e aspirò.
-Grazie…
-Dusk.
-Come?- era talmente concentrato sulla sua voce da non aver sentito le parole.
-E’ il mio nome. Dusk.- gli tese l’ombrello, rendendosi vulnerabile lui stesso. Ma la pioggia non riuscì nemmeno a sfiorarlo. Semplicemente gli scivolava addosso, picchiettando il terreno intorno.
-Io sono Kai.
-Gia, lo immaginavo. Sei quello che sta sempre su questa panchina, sempre e comunque. Me lo avevano detto, ma non ci volevo credere.
-Non ho un posto dove andare, e nessuno ad aspettarmi- rispose amaramente. L’altro lo guardò, alzando un sopracciglio.
-Proprio nessuno?
-Nessuno.- confermò ancora una volta. Il ragazzo di nome Dusk sorrise, si alzò in piedi e gli si parò davanti, tendendogli una mano.
-Allora vieni con noi. – Kai ricambiò lo sguardo senza capire.
-“Noi”?- il ragazzo continuò, senza rispondere.
-Ti piacerà, vedrai. Beh, certo, non sei il classico tipo che sceglierei…però…mi piaci. Sembri uno con cui ci si può divertire.

La curiosità. Ecco cosa spinse il ragazzo a seguirlo. Era curioso, in modo esagerato. Cercava da tempo un’altra risposta alla vita. Non poteva fare a meno di pensare: tutto qui? E’ davvero tutto qui? Nascere, studiare, lavorare e morire? No, non lo accetto. Non ci credo. Ci deve essere qualcosa di più, qualcosa per cui valga la pena vivere.
Non che ci tenesse molto, alla propria vita. Non faceva nulla per tenersela, in nessun caso. Perché questa volta avrebbe dovuto essere diverso?

Afferrò la mano con decisione.


-Ragazzi, questo è Kai!- lo spinse in avanti, fino al centro della stanza. Tutti i presenti si voltarono verso il ragazzo, squadrandolo da capo a piedi.
Dusk lo avevo trascinato quasi di peso dentro quello strano locale, chiamato “Eyes of Devil”.
-Ma guardate, Dusk si è trovato un nuovo giocattolo. Perché non ce lo fai…conoscere?- un ragazzo alto e magro gli si avvicinò, e il suo, più che un sorriso, sembrò un ghigno. Aveva corti capelli neri e gli occhi blu come la notte. Indossava una camicia bianca e pantaloni neri e a vita bassa. Il biondo gli rivolse un sorriso gelido prima di rispondere.
-No Hige, questo non si divide.- il nuovo venuto lo fissò duramente.
-Le conosci le regole
-Me ne sbatto delle regole. Chiaro?- si fronteggiarono per un secondo, poi il ragazzo di nome Hige abbassò lo sguardo. Cercò di cambiare discorso.
-Ma non è un po’ troppo grande?- prese il mento del ragazzo tra le dite, e gli diede un’occhiata. Dusk incrociò le braccia e fece una smorfia.
-Dipende dai punti di vista. Più di me no di sicuro.- l’altro si mise a ridere. Kai ascoltava la conversazione senza capire.
-Ne ho diciassette- sbottò lui. Il biondo non gli fece caso, e sembrò vedere qualcosa infondo alla stanza.
-Torno subito.- si allontanò in fretta. Quando rimasero soli, Hige gli rivolse un ampio sorriso.
-Allora ragazzino, che ne dici di parlare un po’?- gli mise un braccio sulle spalle.
L’incantesimo che sembrava averlo condizionato fino a quel momento svanì insieme a Dusk.
-Mollami- disse a denti stretti.
-Oh, andiamo, Dusky scherza sempre. Sei di tutti ormai.- gli passò un dito affusolato sulla guancia, ridacchiando.
-Mollami o ti ammazzo.- Hige sorrise perfidamente.
-Provaci- gli sussurrò all’orecchio. Allora Kai si divincolò dalla presa, e cercò di colpirlo allo stomaco. Ma l’altro parò il colpo con una mano. Inciamparono e finirono per terra.
Prese una botta alla schiena, che gli mozzò il fiato. Tossì più e più volte.
Improvvisamente sentì qualcosa sfiorargli la spalla. Voltò la testa, e vide chinato su di se Hige. Ora gli stava mordicchiando il collo.
-Cosa…- cercò di allontanarlo, ma l’altro lo teneva stretto. Sentì un brivido scendergli lungo la schiena, ma non di paura.
Intanto attorno a loro si era radunata una piccola folla, che osservava divertita la scena.
Hige con uno scatto gli strappò di dosso la felpa e la maglia, lasciando che la schiena toccasse il freddo marmo del pavimento. Continuò la lenta tortura sul collo, passando intanto le fredde dita sul dorso del ragazzo, graffiandolo a piccoli tratti con le unghie affilate.
-Basta…- implorò a bassa voce. Anche Hige, come Dusk, esercitava su di lui una strana forza.
-Basta! Hige piantala!- questa volta non fu lui a parlare. Dalla folle emerse Dusk, che afferrò Hige per la spalla e lo scaraventò lontano. Quello si rialzò subito.
-Dusk!!! Non ti intromettere!- si fissarono in cagnesco, poi il moro provò a sorpassarlo, per tornare su Kai, che intanto si era messo sedere, confuso.
Quando gli passò affianco Dusk sembrò emettere un basso ringhio, mostrando i denti. L’altro impallidì.
-Hige…vattene.- si voltò verso Kai, ma quello lo fissò diffidente.
-Voi…chi…anzi, che diavolo siete?
-La gente comune ci chiama in molti modi: demoni, diavoli, figli di Satana…- Hige lo interruppe.
-Ancora non l’hai capito? Noi…siamo i vampiri.





Allora, vi piace? Spero di si. Non so quando potrò aggiornare, è un pezzo che ho scritto di getto. Commentate per favore, anche per commenti brutti (nuuu ç__ç)
perchè io ho un bisogno vitale di sapere quello che pensa la gente di quello che scrivo (non sono tanto normale, lo so)
ciao a tutti!!! e ricordate...

W I VAMPIRI!!!
 
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