SOGNI D'INFANZIA DI UNA SCRITTRICE DI SUCCESSO
- Capitolo 1° -
Sapete da bambina avevo solo un sogno, una visione che appariva davanti ai miei occhi, aperti o chiusi che fossero. Mi vedevo già grande, seduta sotto un folto albero in una grande distesa di erba, con una borsa aperta al fianco, piena di quei libri che hanno caratterizzato la mia esistenza. Sulle gambe avevo un bel pc portatile, aperto sulla finestra di word, i cui fogli solitari erano ricoperti dall'espressione della mia ars. Nei miei sogni d'infanzia io ero una scrittrice. Crescendo mi sono resa conto che quel sogno era molto difficile da realizzare. E non solo perchè sono particolarmente suscettibile alla visione di un qualsiasi tipo d'insetto (quindi l'ipotesi di stare sotto un albero, su un bel prato è decisamente da evitare), ma anche perchè mi rendevo conto che scrivere qualcosa che meritasse era davvero difficile.
Vedete, sono cresciuta rapportandomi ad un mondo letterario che era più grande di me, che sapevo di non poter riuscire ad emulare. La mia vita era piena di personaggi così incredibilmente veri, così incredibilmente perfetti che mi rendevo conto che non sarei mai riuscita a crearne di simili, paragonabili per caratterizzazione o verosomiglianza. Non cambia il fatto che adesso sia una scrittrice affermata: i miei romanzi si vendono, la gente piange davvero per quello che io scrivo, si immedesima in storie che sono io ad inventare, però, ancora oggi, ritengo che il mio sogno non si sia realizzato, perchè sento di non essere capace di creare per gli altri un mondo che sia anche lontanamente paragonabile a quello che ho conosciuto io, quello in cui sono cresciuta. Un mondo fatto di elfi, di grandi passioni, di viaggi in treno, di amori impossibili... Quando mi siedo alla scrivania, pronta ad iniziare una nuova avventura o a continuarla, sento ancora i fantasmi di Heathcliff e Catherine che mi girano intorno, sento i passi di Darcy muoversi altezzosi dentro di me, risento le parole di Tonio Kroger, rivivo le parole sagge di Paulo Coehlo, volo via sull'isola che non c'è insieme a Peter e Wendy e tutti i bimbi sperduti, viaggio al fianco di Legolas, Aragorn, Frodo e tutta la compagnia per distruggere un oscuro signore, salgo su un albero capace di esaudire i desideri insieme a Santi e Sofia, mi faccio guidare dalla mano del piccolo principe su una stella, e su un'altra ancora, viaggio verso il Sud insieme a Rhett e Rossella, piango di una politica che non mi piace insieme ad Oriana, rivivo le grandi passioni di Shakespeare..
Sono cresciuta in questo modo, e ogni volta che mi siedo, pronta a scrivere ,vorrei avere con me questi grandi personaggi che mi hanno fatto diventare quella che sono. Le copie dei miei libri, i miei migliori amici, li porto sempre con me, perchè sono loro che danno risposte a tutti i dubbi che mi assalgono ogni volta che smetto di avere fiducia in me,e posso giurarvi che accade spesso. Le poesie di Baudelaire, di Dickinson, quelle di Verlaine e di Rimbaude, le massime di LaRouche-Focauld, i memoires di Retz, i versi di Whitman e quelli di Yeats (che devo ammettere di non aver compreso fino alla fine...), le vicende di Hemingway, le guerre di gogol', le pièce di Cechov, tutte queste parole lanciate nel mondo mi fanno compagnia ogni volta che ho bisogno di un supporto che nessun altro mi puo dare. Oggi mi sono seduta qui, davanti al mio computer portatile (questo sogno l'ho realizzato) al caldo di una camera solamente mia, con una tazza di cioccolato che mi aspetta, perchè avevo bisogno di rendere onore a quei personaggi che hanno reso la mia vita ancor più magica. E sopra a tutti loro un solo grande meraviglioso amico: il Libro. Non è un errore di battitura, qui la maiuscola è di dovere. Chi non si è mai perso in pagine bianche e nere, chi non ha mai seguito una balena bianca (ma se potete evitate di dare la caccia a MobyDick, consiglio personale), chi non ha mai calcato il pavimento dell'inferno, non può dirsi veramente completo. Credetimi: non lo dico solo perchè il mio lavoro è quello di scrivere libri. Se anche non ci fossi riuscita, avrei detto le stesse identiche cose. Andate in libreria, comprate un libro, uno qualsiasi, uno la cui trama vi interessa. Non è importante che leggiate per forza quei classici che l'assolutismo letterario afferma come capolavori se non vi piacciono. La mente ha bisogno di essere plasmata con letture che ci risultino piacevoli e che ci permettano di aprire veramente la nostra vita. Leggere, amate, innamoratevi. Posso giurarvi che la vostra vita non sarà più la stessa.
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