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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Yu-Gi-Oh!
Titolo Fanfic: ATTIMI DI VITA TRA LE SABBIE DEL TEMPO
Genere: Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Autore: gnoma85 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/01/2007 10:15:41 (ultimo inserimento: 14/01/07)

Quale è il vero motivo, che ha spinto il ladro Bakura a profanare la tomba del Faraone Akunadin?
 
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UNA SILENZIOSA PROMESSA D'AMORE
- Capitolo 1° -

- Tornate qui! Che la collera di Seth si abbatta su di voi, piccoli ladruncoli!



Le urla del venditore ambulante, riecheggiarono in ogni angolo della lunga ed allo stesso tempo polverosa via in cui ogni mattina si tiene il grande mercato. Ra quel giorno, pareva gioioso in quanto il suo grande disco di fuoco…conosciuto dai profani, con il nome di sole spiccava più luminoso ed alto che mai nel cielo turchino. Una folla non indifferente di persone, si aggirava tra le varie bancarelle di frutta, verdura, pesce, stoffe, gioielli, vasi ed anche bestiame. Schiavi nerboruti, con addosso solamente un perizoma di lino trasportavano enormi giare di vino oppure olio…bellissime donne, dalla pelle scura e dalla lunga chioma corvina, si assediavano invece le varie botteghe di gioielli curiosando con aria di sufficienza.

In mezzo a tutto quel caos, due bambini si fanno largo tra la folla mentre un gruppetto di soldati incaricati di sorvegliare il mercato li inseguono impugnando le loro affilate lance. Ad una prima occhiata paiono dimostrare dieci…al massimo undici primavere; si tengono per mano mentre senza particolari problemi riescono a nascondersi tra la folla. I loro volti, dalla pelle resa scura dal sole cocente sono imperlati dal sudore visto la calura a dir poco insopportabili ma…nonostante questo paiono l’immagine stessa della felicità.

In entrambe le loro bisacce di pelle, fanno capolino alcune pagnotte di frumento e una manciata di datteri freschi. Un misero bottino è vero, ma per due bambini abituati a vivere nella povertà e miseria…quel cibo, equivaleva ad un vero e proprio tesoro. Le guardie intimano loro di fermarsi, nel nome del Faraone ma i due bambini non ubbidiscono al ordine…e continuano imperterriti la loro corsa, verso la libertà o più semplicemente per evitare di essere dati in pasto a qualche coccodrillo affamato. Sanno cosa rischiano, ma a loro sembra non importare…al contrario ridono contenti, forse perché la loro “ gloriosa impresa” è riuscita alla perfezione.



Dai Isith corri più veloce!


Non ce la faccio più Bakura, ti prego fermiamoci un momento.


Vuoi che le guardie ti diano in pasto a qualche coccodrillo?!


N-no…


Allora corri!


La bambina, pare terrorizzata nel sentire parlare il suo amico e “compagno di ruberie” con quel tono…mai prima di allora, una cosa del genere era accaduta. Entrambi avevano emesso il primo vagito nel villaggio di Kur elna…conosciuto con il semplice nome di Villaggio dei Ladri. Molte cose quindi avevano condiviso insieme, molte dei quali semplici come…i primi vagiti, i primi passi o più semplicemente gli stessi giochi ed ora anche quei piccoli furti. In fondo, erano pur sempre dei ladri…e quello avrebbero fatto per tutta la vita, in quanto rubare voleva dire sopravvivere. Il bambino, che a differenza della sua “ complice” ha lunghi capelli bianchi ma che al momento appaiono grigi visto la polvere di cui sono impregnati…le si avvicina, e le dona uno dei suoi dolcissimi ma quanto rari sorrisi.

Tra le lunghe chiome corvine di lei, deposita un piccolo gioiello…a forma di fiore di loto, al cui centro vi è un rubino colore rosso sangue. Nessuna parola viene enunciata, in quanto lo sguardo che i due piccoli ladri si donano a vicenda…vale molto di più che le parole. Entrambi i bambini si sistemano sul capo uno stola si pelle grezza di cammello, ed infine riprendono a correre.

Improvvisamente il bambino si accorge di un vicolo scuro e buio, e lo indica alla sua amica…il quale annuisce con il capo nascosto dalla stola. I due bambini incuranti del pericolo, si gettano dentro la viuzza e si appiattiscono letteralmente contro il muro di argilla…facendo in modo che le tenebre li avvolgano rendendoli invisibili agli occhi delle guardie. I cuori battono forte all’ unisono, i respiri affannosi ed allo stesso tempo impregnati dalla paura di essere trovati…l’ennesimo sguardo si scambiano i due complici, come a farsi forza a vicenda. Quel giorno sembrava proprio che Osiride volesse proteggere i due…in quanto le guardie, passano senza lanciare alcuna occhiata al vicolo buio…i due piccoli ladri si lasciano scivolare a terra tirando entrambi un sospiro di sollievo.



L’abbiamo fatta a quel grassone di un mercante hai visto?!


Si, è talmente grasso che non riesce nemmeno a camminare…ha chiamato le guardie!


Cosa sei riuscita a rubare Isith?


Mmm…non molto, due datteri e una pagnotta dolce. Tu cosa hai rubato Bakura?


Quattro datteri e tre pagnotte di crusca…un giorno diventerò il ladro più temuto di tutto l’Egitto vedrai!


Io invece, voglio danzare per le strade e rallegrare la gente.


Dai godiamoci questo bottino eroicamente conquistato!


I due bambini si lanciano un altro sguardo di intesa, prima di scoppiare in una fragorosa quanto gioiosa risata. Sorridendo dividono il cibo che abilmente sono riusciti a sgraffignare, e sotto lo sguardo (quel giorno benevolo) del dio del Sole mangiano ridendo oppure facendosi il solletico a vicenda. Poco importa ai due, se come rifugio hanno un vicolo buio e malfamato…l’affetto che li lega l’uno all’altra basta ad entrambi per essere felici e spensierati, nel pieno della loro giovinezza.

Consumato il “ ricco” pasto, la bambina abbassa la stola che fino a quel momento, le aveva coperto il viso…rivelando incredibili occhi colore della notte, ed altrettanti neri capelli che le ricadono lungo le piccole spalle. Nelle piccole mani, rese sporche dai datteri di cui un attimo prima si era cibata…tiene il gioiello, raffigurante un fiore di loto che il suo amico le aveva messo tra i capelli.

Lei sapeva cosa voleva dire ciò, secondo le leggi del villaggio…non appena sarebbe diventata una donna, Bakura l’avrebbe chiesta in moglie. Quel dono ne era la conferma, una patto segreto tra di loro…che non appena sarebbe giunto il momento, sarebbe stato reso pubblico. Con un rapido slancio, butta le scure braccia al collo del suo amico e prima che lui possa rendersene conto…le labbra della sua amica, rese un poco aride dal sole si posano sulla sua guancia.



Grazie.


Di che cosa?


Quando sarai diventato un uomo, te lo spiegherò!


Io sono già un’ uomo Isith.


Secondo la legge del Vilaggio sei ancora un bambino Bakura!


Dimmelo!


No!


Adesso!


No!


Torniamo al Villaggio…ma scoprirò il tuo segreto Isith, non potrai nascondermelo a lungo!


Lo vedremo!


Cosa scommetti?


Due datteri e un dolcetto al miele!


D’accordo! Io invece, una delle mie capre!


Un’altra risata accompagna i due bambini, lungo la strada che li riporta al loro villaggio…spensierati e felici, come solo due bambini possono esserlo. I loro volti nuovamente coperti dalla stola di pelle grezza, mentre tenendosi per mano si avviano verso la strada che gli Dei hanno già tracciato per loro…ignari del fatto, che di li a poco qualche di tremendo sarebbe accaduto e che la loro gioia si sarebbe molto presto tramutata in un dolore senza fine.
 
Continua nel capitolo:


 
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