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- Capitolo 1° -
I AND THE MAFIA BOYRicordo che quando ero piccola,mio cugino mi raccontò di un evento successo in America,di una strage in un bar,di tanto sangue e di assassini rimasti impuniti,a quei tempi però,nella immaturità e nella fanciullezza che appartiene ad una creatura di 9,non ne capì la gravità.
Mi nascosi sotto un letto,cercando di salvarmi,fu mia madre a farmi giurare di non muovermi,per questo rimasi in silenzio trattenendo le lacrime,che inevitabilmente scesero giù per il mio viso,quando il rumore dello sparo mi trapanò i timpani.
Tuttora di notte sogno quell’immagine,mia madre e i suoi bellissimi capelli biondi sporcati dal sangue provocato da quelle persone,che me la portarono via senza nessun motivo,la sentì urlare,sentì le maligne battute che quei mostri le lanciavano contro,sentivo le loro sporche mani toccare il suo corpo,violandolo da ogni piccola traccia di purezza.
Chiusi gli occhi ma non servì,mi tappai le orecchie,ma non servì.
Non ho mai dimenticato quelle voci,non ho mai dimenticato il sangue di mia madre,non ho mai dimenticato e mai dimenticherò.
New York 1957
Non potevo crederci,finalmente quel lungo viaggio era finito,non ne potevo più.
La voce di mia zia mi raggiunse,annuendo la seguì,uscimmo dalla nostra cabina seguite da tre uomini.
Li osservai,erano scuri di pelle e molto muscolosi,gli sorrisi,il loro colore mi piaceva moltissimo,mi ricordava il cioccolato e una vecchia storia che mia madre mi raccontava quando ero piccola.
-Muoviti Kagome!-
Da quando i miei genitori sono stati uccisi,ho abitato con i servi che servivano in casa mia,mi hanno sempre accudito e trattato bene,però secondo mia zia una bella ragazza come me doveva avere la possibilità di debuttare in America,per questo nella primavera del 1957 andai in America.
Quando appoggiai i piedi per la prima volta in America indossavo il mio bellissimo Kimono bianco,decorato con bellissime cuciture a mano che rappresentavano fiori di ciliegio.
Per quanto adorassi vedere i miei capelli lunghi e corvini scivolare sulle spalle, fui obbligata a legarli in uno chignon.
Per fortuna riuscì ad evitare tutto il trucco che mia zia voleva impormi.
Mi accorsi subito che gli occhi degli uomini americani erano tutti puntati su di me,forse perché vedevano il fascino orientale,forse perché i miei occhi a mandorla e la mia pelle chiara erano poco diffusi in America,fatto sta che tutti mi squadravano e infondo sapevo benissimo che la loro ignoranza li portava a credere che avevano d’avanti una Geisha per il solo fatto che indossava un Kimono.
Piuttosto imbarazzata avanzai verso la vecchia automobile,che mi fu aperta da un uomo con dei simpaticissimi occhi blu e con dei modi piuttosto femminili.
-Tu devi essere la signorina Kagome!!-
Gli sorrisi e notai che lui avvicinò la sua mano verso il mio volto,fino ad arrivare a sfiorarlo.
-Il mio nome e Michael!-
Arrossì,una vocina mi diceva che i suoi gusti appartenevano all’altra sponda,però l’altra parte di me mi ricordò che comunque sia era sempre un uomo.
-Michael stai spaventando mia nipote,pensa a entrare in macchina e a condurci a casa-
Io mi misi a ridere,trovavo Michael molto simpatico e poi adoravo i suoi bellissimi occhini blu.
Mentre la macchina girava la città,mi appoggia al finestrino della bellissima auto bianca e osservai le bellezze Americane.
Era davvero tutto così diverso dal Giappone,sembravo una bambina incuriosita,ma in realtà ero solo una 18 enne in cerca di qualunque cosa per evitare di pensare a quel maledetto giorno.
Ciauzz lo sò ke devo terminare le altre ff,ma questa idea è venuta fuori durante una noiosa lezione di algebra e così ho deciso di scriverla,spero ke vi piaccia!!!!
Kissonissimi Kochan
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