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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: ROSWELL
Titolo Fanfic: LA MIA VITA IN UN RICORDO
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: 19kimi91 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/01/2007 18:27:29

storia basata su una vicenda maledettamente vera,tratta dalla mia vita.
 
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LA MIA VITA IN UN RICORDO
- Capitolo 1° -

…Noioso!Tutto era maledettamente noioso! Sbuffai. Mi alzai dalla scrivania e mi diressi verso la grande porta-finestra di camera mia. Quanto tempo era passato in quei due anni. Ora sono più matura e più consapevole. E la mia mente vaga a quei giorni,in cui disperata più che mai,scatenai i miei poteri alieni contro i palazzi abbandonati e in disuso della periferia. Ero andata lì per riposarmi,per tranquillizzarmi,ma soprattutto per leccarmi le ferite.
Sedici anni e una vita d’inferno. L’unica famiglia che ho sono i miei genitori e mio fratello David. Beato lui che ha solo 8 anni… la vita qui a Manahattan non è proprio l’idillio che i miei genitori credono sia per me. O almeno,lo era prima di incontrare lui. Simon.
Lui era tutto per me. Era il primo pensiero del mattino e l’ultimo della sera,la stella che mi guida in cielo,il mio sole,il mio cielo,il mio angelo,il mio cuore. Il mio amore. Era il mio amore. È il mio amore.
“Michelle,esci con noi?” mi chiese mio padre,l’uomo che si prese più cura di me durante quel periodo. Michael Guerin. L’ultimo alieno che sposò una terrestre. Il primo che decise di rinunciare alla possibilità di trovare un senso alla sua vita per amore. Ma il senso lui l’aveva già trovato. Il senso era la stessa terrestre che aveva sposato. Mia madre,Maria De Luca.
“No papà,rimango a casa.” Gli dissi mentre mia madre faceva capolino da dietro la sua spalla,tenendo mio fratello per mano. Mio padre mi guardò intensamente. Sapevo cosa voleva dirmi con quell’occhiata: “La vita è imprevedibile,non stare troppo a pensare al passato”. Me lo ripeteva spesso due anni fa.
Quando chiusero la porta alle loro spalle,sprofondai nella poltrona vicino al fuoco. Dopo due minuti mi alzai e mi preparai un the alla pesca,il preferito mio e di mio padre. Lui ci aggiunge sempre il miele,mai lo zucchero;non riesco a capire come faccia a berlo,è disgustoso! Prendo una foto recente della mia famiglia. Io vicino a mio padre e David in braccio alla mamma. Il mio sguardo cade poi sull’album che c’è sotto la foto. L’album delle medie.
Non farlo…non prenderlo…soffrirai se lo vedi. Niente. Nonostante gli ammonimenti della testa,il mio cuore non ne vuole sapere,e guida le mie mani verso l’album. Lo apro. Lo sfoglio. Fino a trovare lui,Simon. Eravamo sul pullman. Mi aveva provocata,come il suo solito,e per punirlo gli avevo fatto una foto. Rassegnatosi,si mise in posa. Sorrideva. Quel suo sorriso che non scorderò mai., i suoi occhi cerulei guardavano intensamente i miei occhi verdi. Non riuscivo mai a reggere il suo sguardo:frugava nella mia anima e io non potevo permetterlo. Diceva che assomigliavo a un angelo scorbutico. Dietro il mio viso grazioso,che ringrazio Dio aver preso dalla mamma, si nascondeva un vero diavoletto,condizionato dal carattere difficile ereditato da mio padre.
Come mi manca quel periodo,quando ero ancora allegra e spensierata,quando l’amore non mi aveva ancora segnata così tanto.
In quel periodo avevo fatto amicizia anche con un’altra ragazza. Sara l’italiana. Grazie a lei avevo conosciuto un mondo nuovo. eravamo legate,come sorelle;le confidai di essermi innamorata di Simon. Il giorno dopo mi disse la stessa cosa. La odiai per quello. Continuammo però a essere amiche. Litigavamo,certo,perché nonostante i suoi vani tentativi di conquista,lui era legato più a me, e tutti mi dicevano che si era innamorato di me,persino il suo migliore amico Gabriel mi venne a dire la stessa cosa. Ci credetti,nonostante la mia testa continuava a non crederci. Lei però gli confidò i suoi sentimenti e lui non le parlò più per un anno. Ammetto che avevo paura. Una paura matta di fare la sua stessa fine,e nonostante mi fossi promessa di dirgli la verità,preferii tacere per proteggere il mio orgoglio e la mia dignità. La mia amicizia con Sara fu messa a dura prova. Passavamo più tempo a litigare che a essere amiche e la cosa assurda è che mi ritrovavo anche senza l’appoggio di Carmen,la mia migliore amica. Mi rifugia allora nel gruppo di Valery,Veronica, Alexia e Christina. Loro sapevano quanto fossi cotta di lui e mi sostenevano,creando anche situazioni favorevoli;mi ricordo quando a laboratorio Alexia e Christina si misero vicine di banco per lasciare me e Simon da soli. Adoravo stare vicino a lui,adoravo il suo modo di guardarmi,di esplorarmi dentro,il modo in cui mi sorrideva. Lasciava che solo io entrassi nel suo mondo;nessuno ci era mai riuscito,nemmeno Gabriel. Ma forse era proprio questo il problema. Era geloso di me,lo dimostrava ma non apertamente. Vedevo i suoi occhi diventare freddi dalla rabbia ogni volta che mi si avvicinava un ragazzo,e la sua fronte corrugarsi dalla gelosia;stringeva le braccia incrociate al petto,o le teneva giunte appoggiando le braccia sulle gambe
Adoravo quel periodo,quando in gita si arrampicava nei posti più alti per prendere quei fiori che mi piacevano tanto. Quando me li porse arrivò tutto il resto della classe. L’imbarazzo che ci prese quando fischiarono d’approvazione e la rabbia sul volto di Sara per quel gesto affettuoso che lui mostrava solo a me. Il lasciarmi il posto ogni volta che mi vedeva stanca,o chiacchierare con me appena iniziava un’interrogazione…questa era la vita per me. Fatta di gioie e anche di piccoli dolori. L’ultimo bel ricordo che ho è quando ha provato a baciarmi davanti a tutta la classe. Sara aveva fatto una battuta senza senso e io,Simon e Carmen l’ascoltavamo. Avevamo fatto pace. Rise solo Carmen,mentre io e Simon ci guardammo straniti. Lui era piegato verso di me e lo vidi avvicinarsi piano piano,ma come una stupida mi tirai indietro. Stupida stupida stupida!
Continuo ancora adesso a soffrire per quella storia andata male,quando due giorni dopo gli esami,li confidai i miei sentimenti per sms…avevo paura di guardarlo in faccia e di essere rifiutata. Senza un perché,un come,un quando,lui sparì dalla mia vita e ancora adesso evita di salutarmi appena mi vede. Il mio cuore ogni volta sanguina le ferite si rimarginano ma si riaprono subito appena il mio sguardo incrocia il suo.
Copiose lacrime solcano il mio viso. Guardo fuori la finestra. Anche il cielo piange per me:un grosso nuvolone si era appostato davanti al sole,lasciando cadere fiumi di pioggia.
Un trillo. Il mio cellulare squilla. Un messaggio.
“Siamo angeli con un’ala sola…per volare dobbiamo stare abbracciati…e io sono sicuro di aver trovato il mio Angelo…Ti amo”. Joseph. Il mio ragazzo. Biondo come Simon,ma occhi come il ghiaccio,diversi dagli occhi azzurro/verde del mio primo amore. Sorrido. Poso l’album e mi siedo sulla poltrona. Forse è vero. Il passato è passato,ma il futuro si può cambiare.
E mentre mi dondolo fra i miei pensieri,le morbide braccia di Morfeo mi trascinano nel suo mondo fatato,dove forse,una possibilità per me e per Simon c’è ancora
 
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