GRANDI MANI
- Capitolo 1° -
Certe volte penso a come sarebbe stato vivere in un'altra maniera.
Avrei vissuto in una villa di lusso o magari in un castello con mia madre, mio padre e forse qualche fratello o sorella.
E poi avrei frequentato l'università dopo essermi diplomata a pieni voti e magari..
Magari avrei potuto fare quello che non sono in grado di fare.
"Meg!"
Se solo ci fosse la minima possibilità di riuscirci..
"Meeg!"
Quel corpo così perfetto..
Quella voce calda ed intensa che ti avvolge in un tiepido tepore.
"MMMEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEG!!!"
Uffa, è troppo presto! Ma che avrà da strillare così?
Ho ancora tanto sonno!
"MEEEGG!! Hai forse intenzione di fare ancora assenze?? MUOVITIIIII!"
La voce della mamma è così stridula di prima mattina.
Ma che ore sono?
"LE 8.00???? Porca puzzola!"
Corri, corri, corri, cooooorriii, MEEEG!!
Corsi in bagno con la mia divisa alla marinara.
Eh, già!
E' ritornata la primavera portandosi con sé un fardello assai problematico da gestire: la scuola!
La pacchia è finita! Ora ricominceranno quelle noiosissime ore di lezione e poi a casa a studiare per l'esame.
Non è per niente facile e nemmeno soddisfacente.
Mi piacerebbe avere più tempo per me e riuscire a coltivare i miei interessi un pò di più.
"Io vado!"
La strada per la scuola non è poi tanto lunga se non fosse per la tanta gente che affolla le strade.
Corri più forte che puoi, Meg!
Ma in fin dei conti che cosa si può pretendere?
Siamo in una metropoli..
Siamo a Tokyo.
"Finalmente sono arrivata!"
Giunsi davanti ad un cancello al di cui fianco c'era scritto "Moriyama Institute". Lo scoccare solenne dell'orologio al centro dell'edificio scandiva gli attimi che mi separavano dall'arrivare in ritardo..
"Oh, no! Corri, corri Meg!"
.. di nuovo!
Corsi a più non posso fino a salire i tre piani di scale ed arrivare davanti la 4^D.
"Buongiorno a tutti!"
Stavo per catapultarmi al mio posto, quando mi accorsi della presenza del professore in classe..
Ma quello non era un professore qualsiasi..
Lui era..
"Oh," si tolse gli occhiali staccando lo sguardo dal registro "Buongiorno a lei, signorina. Lo sa che ore sono?" disse con fare che forse sarebbe dovuto essere spiritoso.
Non lo sopportavooooo.
"Posso?"
Dissi a bassa voce; odiavo chiedere qualcosa a quel prof ma proprio non potevo permettermi un altro ritardo..
Il professore sospirò con fare rassegnato e mi fece cenno di andare a sedere.
Mi avvicinai al secondo banco vicino la finestra e appoggiai la cartella.
Beh.. forse è cambiato un pochino.
"Kishita, domani voglio la giustificazione firmata da un tuo genitore"
D'oh! Mi rimangio tutto quello che ho detto, maledetto Hayama!
La prima parte della mattina trascorse piuttosto a rilento; è normale visto che mi ero talmente ben abituata a starmene a letto al calduccio la mattina!
Finalmente suonò la campanella della fine della terza ora: evvai intervallo!!
"WoW Kishita! Un nuovo ritardo da aggiungere alla tua lista di assenze! Forza che quest'anno batti il record dello scorso!"
La mia vicina di banco per questo nuovo semestre era Katja Tatsumoto. La conoscevo solo di nome, ma sembrava una ragazza spontanea, per questo mi stava simpatica.
"Non credo proprio.. Quest'anno mi devo assolutamente impegnare, accidenti..Comunque piacere, io sono Meg Kishita, ma tu chiamami pure col mio nome.."
"Ok Meg-chan!" mi sorrise "Io invece sono Katja-chan!Spero andremo d'accordo!!" mi sorrise ancora.
Era davvero carina: i suoi occhi erano di un verde chiarissimo e si sposavano con il biondo cenere dei suoi capelli. Sembrava un'albina: una caratteristica per niente giapponese.
Senza che me ne accorgessi suonò di nuovo la campanella portando con sé la quarta ora di lezione.
La nuova prof di inglese era molto giovane, ma nonostante questo sembrava in gamba.
Dopo aver fatto l'appello si appoggiò alla cattedra scrutandoci uno per uno.
"Ora per valutare la vostra pronuncia, leggeremo un testo di letteratura.."
Noooooooo! Il mio inglese fa davvero paura! Ma perchè proprio il primo giorno di scuola ci doveva essere inglese..
"Su iniziamo.. Qualche volontario? " prese il registro in mano nella pagina dei componenti della classe "Sì, c'è: Kishita"
Mi sorrise e mi fece cenno di leggere nonostante il mio sguardo la supplicasse di saltarmi.
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"Ci vediamo domani, Tatsumoto!"
E così il primo giorno di scuola era finito.
'Non male Meg.. hai solo rimediato un 4 in inglese!'
Scesi le scale svogliatamente; era stata una giornata stressante.
Decisi di prendere la strada più lunga verso casa, in modo da passare per il parco Yaza.
Mi ricordo che quand'ero piccola ci andavo spesso con mio padre.
Ci andavo..
Ora papà era all'estero: lui viaggia sempre, per questo lo vedo pochissime volte all'anno ed ogni volta che torna a casa la mamma cucina sempre gli spaghetti e gli onigiri.
Davvero uno strano abbinamento, ma sono pur sempre i piatti preferiti di mio padre.
L'ho sempre detto che ha degli strani gusti.
Quando torna ci porta sempre qualche souvenir dai posti in cui ha lavorato, ma non sarà mai come averlo qui, accanto a noi.
Che ci posso fare: lui è un uomo d'affari.
Ma in fin dei conti non posso non essere fiera di lui: è sempre molto gentile e disponibile per quel poco tempo che lo ved...
Mi sembrò di non sentire più la terra sotto i piedi.
La testa diventò terribilmente pesante man mano che tutto si oscurava.
'Che.. succede..?'
Per un attimo mi sembrò di vedere qualcuno venirmi in soccorso e poi: il nulla.
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