TO BE BY YOUR SIDE
- Capitolo 1° -
Piccola fanfic scritta questa estate e che ho trascritto di recente per il compleanno di una mia carissima amica a cui voglio molto molto bene. Spero che le sia piaciuta :°D E auguri Hoho ^^/
"Lai aspetta!" gridò Rei, vedendo che se ne andava ed afferrando il polso dell'altro ragazzo.
"Devo proprio andare.." insistette Lai, scrollandosi il suo ex capitano di squadra.
Rei aveva ormai 17 anni, lunghi capelli neri e due occhi color ambra. Era un blader, o meglio, lo era stato, un vero balder professionista e quell'anno la sua squadra, i White Tigers, avevano vinto il campionato. Lui era il loro capitano, l'amato capitano, la loro stella, il loro campione.
Era bello, intelligente, gentile, abile, piaceva a tutti. A veramente tutti. Pensò Lai. Maledettamente tutti.
Rei Kon era pieno di amici, non solo di ammiratori.
Lai era il suo completo opposto. Erano in molti a non considerarlo bello ed a giudicarlo un blader comune o magari un po' più abile della sorella. Dove Rei aveva coraggio ed autostima, Lai crollava sotto il peso di responsabilità che si credeva incapace di affrontare.
I due erano cresciuti insieme fin da bambini ed erano sempre stati migliori amici, di quelli con cui potresti giocare dalla mattina alla sera e di quelli ai quali regaleresti ogni volta la tua merendina. Un giorno però il cinese dai lunghi capelli neri aveva lasciato il loro villaggio in Cina. Aveva lasciato Lai.
Per Lai non vi era distinzione, Rei aveva preferito viaggiare solo piuttosto che stare con lui, inutilmente il capitano gli aveva spiegato che Lai era assolutamente esterno alla faccenda, che lui l'aveva fatto perchè aveva bisogno di novità non perchè non avesse bisogno del suo caro amico.
Ma questo Lai non l'avrebbe mai saputo, almeno fino al ritorno di un completamente cresciuto Rei, l'unica cosa che capiva era di aver fallito: lui valeva così poco da non riuscire a legare abbastanza una persona a se così da impedirle di fuggire? Il miraggio di un paio di trottole era davvero più forte di quanto lo fosse lui?
Quando infine Rei, anni dopo, era tornato in Cina con una nuova squadra, dei nuovi amici, Lai aveva sentito l'unica speranza che non sapeva di avere, crollargli sotto gli occhi. Si sentiva tradito, da Rei come da se stesso, per non aver saputo vivere quegli anni in modo ancora più soddisfacente di quando Rei era accanto a lui, per poterglielo sbattere in faccia "Non mi sei mancato, non mi sono nemmeno accorto che non c'eri."
Ma non ci riuscì, i suoi buoni e freddi propositi svanivano quando vedeva il viso calmo dell'altro ragazzo, così tranquillo, avrebbe voluto sentirlo urlare, sentirlo dire che sì, gli era mancato molto anche lui, oppure che nemmeno si ricordava chi fosse. Tutto ma non quei due occhi saccenti e affettuosi che sembrano sapere ciò che pensi. Infine, piano piano, la ferita si era rimarginata ed aveva promesso a se stesso che non si sarebbe più avvicinato così tanto a Rei. Già a quel tempo aveva intuito che l'affetto che provava per il giovane blader era più simile alla devozione dell'amore che al cameratismo di un amico.
Era passato un altro anno prima che Rei tornasse in Cina a -tempo pieno-, dopo le sue varie avventure con i Bladebrakers. Infatti in occasione del nuovo campionato, Rei aveva deciso di partecipare a fianco della sua vecchia squadra cinese e, non solo aveva tolto a Lai il titolo di capitano ma anche la dignità di mantenere la sua precedente promessa, insieme al suo cuore.
Si era rassegnato a quell'amore che sembrava assolutamente unilaterale e questo quasi lo confortava. Sì, Lai amava Rei profondamente, ma da lontano, per non dover temere le bruciature di un amore reale.
Il problema era che Rei non si lasciava amare e basta, no, Rei lo aiutava, abbracciava, consolava, confortava fino a far diventare Lai come una di quelle caramelle gommose che si sciolgono d'estate. Era capitolato davanti a tutta quella gentilezza, non che avesse combattuto molto in realtà, dopo aver passato lo stadio di caramella gommosa.
Così, in pochissimo tempo, Lai si era lasciato attrarre dall'altro ed infine si era dichiarato a lui, l'aveva baciato, era stato baciato a sua volta ed abbracciato. Chiaramente una risposta positiva.
Lai non aveva molti amici, era un solitario, aveva solo Rei, il suo migliore amico e amante. Aveva diretto ogni suo sospiro, ogni suo pensiero, ogni sua parola al suo capitano. Il suo mondo girava attorno a Rei, ERA Rei.
Questa dolce ossessione era amore, voleva parlargli a tutte le ore, sentire la sua voce, stare con lui; tutte le sue antiche passioni, Beyblade compreso, erano passate in secondo piano.
Una volta aveva pensato che non avendo molti amici ed essendo di natura diffidente, avesse concentrato tutto l'affetto che disponeva in quell'unica persona che lo faceva sentire così... reale.
Piano piano però si era reso conto che per Rei era diverso. Rei Kon aveva molti amici, ovviamente un unico amante, Lai, ma moltissimi altri a cui volere bene.
Rei lo amava veramente, ma Lai non avvertiva la sua stessa ossessione provenire dall'amato e come ben si sa, ognuno misura il mondo con i propri strumenti.
Ogni giorno si chiedeva perchè. Perchè lui e non altri? Cosa aveva di speciale?
Forse perchè era l'unico che gli si era presentato, gli suggeriva sempre una voce maligna. Le sue insicurezze lo accompagnavano anche quando altre insicurezze gli impedivano di parlarne a qualcuno, a Rei. Ma la logica ci insegna che nemmeno la botte più capiente può tenere una quantità d'acqua superiore alla sua portata, se non ha la forza o la capacità di svuotarsi un po' per volta.
Una sera Rei andò andato a trovare la sua vecchia squadra, non era la prima volta ovviamente. Tornato a casa, il giovane Kon, aveva trovato Lai in lacrime davanti alla sua porta.
"Lai aspetta!" gridò Rei, vedendo che l'altro se ne andava ed afferrando il polso dell'altro ragazzo.
"Devo proprio andare.." insistette Lai, scrollandosi il suo ex capitano di squadra.
"Lai! Cosa succede?" E la preoccupazione era quanto di più reale ci fosse nella sua voce.
Tu.. mi dispiace, io sono troppo debole per te."
Rei lo aveva preso per le spalle, voltandolo velocemente verso di se.. se era la colpa dello stato di Lai era sua, non se lo sarebbe mai perdonato. Abbracciandolo, lo trascinò in caso, al riparo dal freddo vento autunnale, e lo fece sedere sul divano.
"Lai, è successo qualcosa? E' qualcosa che ho fatto?"
"No, no è che per me.. ti amo, Rei." Confessò Lai ancora una volta, mentre le lacrime si asciugavano.
"Lo so, amore, anch'io."
"Allora perchè? Perchè non mi sento abbastanza? Perchè non hai mai abbastanza bisogno di me?"
Rei lo osservò stupito e rattristato: "Guardami. Tu sei abbastanza per me ed io ho bisogno di te. Per me sei la persona che amo. Ho degli amici, sto con loro, ma non amo loro, amo te." continuò Rei tenendolo stretto a se "Abbi fiducia in me ed in te stesso, sei tutto ciò che voglio. Possiamo fare molte cose, stare in silenzio, guardare il mondo che ci circonda, parlare con altri, ridere, scherzare... ma c'è sempre un caldo legame tra di noi che ci fa sentire una parte di qualcosa, e ci aiuta ad affrontare il resto. E' un po' come tenersi per mano, c'è sempre un contatto."
Lai arrossì imbarazzato: "Scusami, non so cosa mi è preso." Sì, non sapeva davvero cosa gli era preso.
"Diciamoci tutto, insieme possiamo risolverlo."
E Lai annuì e pensò per la prima volta nella sua vita -Ah, l'amore-.
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