CAPITOLO 1 - Capitolo 1° -
Questa non è la storia che credete voi. Non voglio parlarvi della relazione tra Lily e James, ne della difficile infanzia di Voldemort:voglio parlarvi del “VERO INIZO”.
Questa leggenda che sto per narrarvi, ora è ricordata con timore e incredulità, le nonne la raccontano ai nipoti, che a loro volta la racconteranno ai loro nipoti, così i primi fatti si sconvolgeranno, ma come in ogni leggenda c’è un fondo di verità!
Alla fine del 1300 il mondo magico era unito, non c’erano distinzioni tra i vari tipi di poteri, e tutti vivevano in pace, c’erano sempre degli screzzi tra una casa e l’altra, ma niente che non si potesse risolvere in un pomeriggio. Mentre invece nel mondo babbano, era in crisi a causa di guerre e e nuove religioni, regnava la morte; e la paura della stregoneria. Ma non è di loro che vi voglio parlare, o almeno non ancora.
La vera storia inizia adesso, il 9 febbraio 1385. Erano le tre del pomeriggio e al castello i domestici sfreciavano da una parte all’altra per i preparativi, intanto dalla stanza dei signori si sentivano laceranti urla. Nel letto a baldacchino finemente lavorato in legno scuro c’era la signora Sorelia con il viso contratto in una smorfia di dolore; di fianco a lei il marito che preoccupato assisteva alla scena. Le urla si intensificarono e poi cessarono di colpo, e vennero prontamente sostituite dal pianto di un bambino. Un bel maschietto. - Tesoro sei stata bravissima. Disse il padre del bambino mentre lo prendeva dalle braccia della nutrice. - Come lo chiamiamo cara? - Godric.. - Si! Godric, Godric Grifondoro.
Lo stesso giorno alla stessa ora, in una grande casa nella campagna inglese, con tetto rosso e infissi verdi avveniva un altro parto. Circondata da tutte le sue sorelle, sua madre e sua suocera, Liandra diede alla luce una bellissima bambina bionda che chiamò come la nonna di suo marito: Tosca Tassorosso. La pose tra lei e suo marito, ora addormentato avendo passato tutta lanotte di travaglio a stringerli la mano, e sfinita si addormentò anch’essa.
Contemporaneamente alla nascita di questi due fortunati bambini ne naque un altro, molto più sfortunato, o meglio, sfortunata. In una casa con parti mancanti di tetto e spifferi dalla porta e dalle finestre, venne al mondo la sesta figlia di Gersy Corvonero, Cosetta, che il destino volle, uccise sua madre appena nata. Così tra lacrime, urla, sangue e sporco Keila, la sorella maggiore, si occupò della disgrazia che aveva ucciso il loro unico sostegno, la madre.
Ma la storia come si sa si ripete e in questo caso non una ma tre volte; perchè il 9 febbraio alle tre naque un altro bambino, un biondo maschietto. Adagiato delicatamente nelle braccia della nonna il bambino dormiva felice e tranquillo, ma era l’unico sereno, in quel momento, nel maniero dei Serpeverde. Il palazzo era stato preso d’assedio giusto due ore prima e Fransine, gravida, con la madre erano scappate nelle stanze sotteranee del castello, dove poi venne alla luce il piccolo Salazar. Ma i babbani che avevano perso il castello erano troppi, e stavano cominciando a sofraffare le guardie, allora il padrone del castello, per difendere la sua famiglia lottò, ma purtroppo in quell’atroce scontro Josef Serpeverde pese la vita. Fransine impazzì a causa della morte dell’amato, e, nonostante le fatiche del parto, si scagliò contro i babbani usando tutti i suoi poteri di strega, ma era comunque umana, e dopo aver fatto ucciso tutti i presenti svenne. Sua madre, con il piccolo in braccio, si avvicinò alla donna inerme e sparirono in un istante; mentre la loro casa bruciava tra le fiamme. Ma non poteva sapere che la figlia, quella notte, non aveva ucciso tutti.
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