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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IL LUPO
Genere: Fantasy, Dark, Introspettivo
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: One Shot
Autore: arg galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/12/2006 11:30:23

narra di un ragazzo e i propri demoni personali
 
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STORIA AUTOCONCLUSIVA
- Capitolo 1° -

"Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni, i fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti."


IL LUPO
C'era una volta..si questa è una favola amici e nemici,ma vi prego non pensate che sia una bambinata,perché certo le favole anche se raccontate ai piccini non hanno niente di infantile e spesso...sempre..trattano di morte odio e violenza..e poi di amore..e non sono facili ma certo assai complesse..ma basta con queste parole degne di volare al vento e se avete un minuto da sprecare...leggete e deridetemi...e la mia storia avrà sortito effetto...quindi..dov'ero rimasto: c'era una volta un bambino...non un principe..un ragazzino come tanti che aveva i soliti problemi che hanno tutti i ragazzini..non sto qui ad elencarli..sarebbero così tanti da riempire tutta internet..e sicuramente ne rimarrebbe qualcuna fuori..se siete stati o siete bambini sicuramente li avete conosciuti anche voi sti problemi,ma questo giovanotto,come lo chiamavano le zie,ne aveva uno in più..aveva paura del buio...oh si, vi sento ridere e dire che tutti i bambini hanno paura del buio..certo, anche i suoi genitori se lo sono ripetuto..ma credetemi era molto diverso:aveva si paura del buio perche era sinonimo di ignoto..che fa paura anche all'uomo il quale cerca di distruggerlo xo..e nel buio si nascondeva ogni genere di essere che tormentava i suoi sogni,appena si spegneva la luce in una qualsiasi stanza il mondo intero cambiava..le cose come erano prima non lo erano più, il sotto era sopra,il pieno era vuoto,e quel che era vuoto era insolitamente pieno..pieno di tutto quel che non avrebbe voluto....e tremava..
Tutto normale direte voi qui..ma il fatto strano è che tutto questo lavorare di fantasia alla maggior parte dei bambini viene meno col passare del tempo e per la inconcepibile smania di diventare grandi per poter fare tutto..libertà..venendo poi intrappolati nella ragnatela delle regole che al massimo ti fanno vivere in una liberale gabbia di un metro quadro..non che le regole nn mi piacciano...ci devono essere..l'anarchia è un sogno..e poi proprio xke ci sono possono essere infrante odiate o amate...la trasgressione..ad ogni modo a lui la paura nn era mai cessata ne attenuata o aumentata....mutata si potrebbe dire..quando nello stretto corridoio,all'età di ben quattordici anni,spegneva la luce, il brivido l'assaliva e correva fino alla luce...e correva tanto forte che ruppe sia la maniglia di una porta e fece rovesciare bottiglie di liquore...il buio era la sua paura atroce..tra tutti i problemi che uno potesse avere il buio doveva proprio essere il suo?questo si domandava sempre con tristezza ma senza piangere...ma solo xke nn era da uomo..quella paura del buio era mutata perche egli poteva disegnare...disegnava i mostri della sua fantasia...si appassionava ai fumetti che parlavano dell orribile...a quella paura dell'ignoto stava dando forma cosicchè non fosse più sconosciuta,così non doveva avere paura..voleva farsi amico il buio in un certo senso...e così provava..disegnando disegnando..nascondendosi e fuggendo quando falliva e ancora disegnando a superare la paura che in fondo nn conosceva..chi può dire di conoscere il buio?...e che voleva scoprire per nn provarla più...e accadde una volta..aveva diciannove anni e scriveva al pc su un divano alle tre di notte in estate...scrivere e restare alzato la notte erano un'altra delle sue piccole cme si puo dire...passioni?..beh diciamo così..fu allora che quel di cui aveva paura si manifestò..non nebuloso e dilagante..ma concentrato,definito,e soprattutto tanto tanto vigoroso:il buio.
egli lo chiamò...e lo chiamò papà
Potete capire la paura e sopratutto lo sconcerto del ragazzo verso quel che era accaduto:nn solo il buio si era manifestato...in quella bizzarra densità..ma gli aveva parlato...con voce di bambino chiamandolo per giunta papà...e poi la forma che aveva preso!!dovete sapere che il ragazzino tra i suoi adorati fumetti ne prediligeva uno..in cui un cavaliere si faceva possedere dal demone della rabbia sottoforma di lupo..è così un pò si immaginava potesse essere anche così il buio..una bestia nera e profonda..e il buio indovinate come si era presentato all'insolito incontro?esatto da lupo..l'ululato della belva continuò:padre eccomi qui come tu mi hai voluto..il giovane era sgomento balbettava..io t-ti ho vo-voluto?come?xke?.."beh tu hai cerato di darmi continuamente un corpo papà..e io ho scelto questo...ti piace vero?"..silenzio...come poteva il ragazzo essere padre di tale oscurità?eppure davvero la belva si comportava come un fanciullo"se nn mi vuoi me ne vado..."e così l'essere sembrò dissolversi e ampliarsi come inchiostro nero nell'acqua.."no ti prego"disse il ragazzo..infondo voleva comprendere.."come mai ti trovi qui?xke mi chiami padre?cosa vuoi da me?".."oh papà sono venuto per stare con te come ho sempre desiderato da quando sono nato..o meglio da quando tu mi hai generato..io nn ero altro che una goccia..ma tu mi nutristi mi plasmasti..mi definisti coi tuoi disegni e ora sono vero..concreto più che mai..e saremo sempre insieme!!è questo che voglio da te..che tu mi sia padre fratello e marito..".."ma io ti ho sempre fuggito!tu sei la causa del mio terrore passato e presente!come mi chiedi di esserti padre..e che significa fratello e marito??"la belva parlò con voce di donna"si mio amore noi siamo congiunti,destinati...carnalmente ti desidero,quanto eri dolce da bambino spaurito fuggivi dalle mie braccia aperte e più ti allontanavi più cresceva il desiderio che tutt'ora provo per te amor mio,abbiam camminato a braccetto in tutte le tue notti insonni..tremavi anche solo se ti accarezzavo tesoro..mai avrei osato darti un bacio...ma adesso son qui x questo..ora che posso toccare il tuo corpo la mia passione nn è più vana...un'unica paura ora mi piglia ed è terribile...che tu nn mi ami.."..il ragazzo era stordito dalla voce soave come topo dallo sguardo del cobra,l'unica cosa che riusci a sospirare fu"io come potrei mai...amarti.."..la bestia che gironzolava attorno all'uomo in piedi e col suo corpo oscuro quasi l'avvolgeva intero e cambiava sguardo ad ogni momento mutando quasi faccia ora assunse la voce di un giovane forte..una voce che era tanto nota al ragazzo ma completamente sconosciuta"oh come marito non saresti un granché a dire il vero"...il giovane era confuso spettatore di un teatro di voci e di stati d'animo differenti e vicini..era ubriaco dal troppo mutare,inerme,in balia di quel vortice..credeva fosse pazzia...la belva continuò con voce di scherno giocoso"in fondo con le donne non sei mai stato un asso poco attraente come sei..ma sai siamo fatti della stessa pasta amico..siamo possessori delle medesime memorie...io ti ho visto da solo in quelle occasioni in cui avresti avuto bisogno di qualcuno...tu non potevi vedermi non avevo ancora quella consistenza di cui mi hai fatto dono e oggi ti rendo grazie offrendo la mia amcizia piena ed eterna,saremo fratelli più che di carne..ho sofferto con te,ma insieme non si soffrirà..ho pianto con te,insieme non si piangerà..abbiamo in ognuno di noi stessi quel di cui abbiamo bisogno,identici e diversi,complementari...io sono nato da te e tu rivivrai in me fratello mio..fin'ora divisi non siamo niente ma uniti..oh uniti vedrai...mille vite non mi basterebbero a spiegarti come vivresti...allora..padre...marito...fratello..resta con noi..con me.."queste ultime parole furono proferite dalla ceatura con le tre voci con cui aveva parlato fin'ora...ma i toni erano fusi insieme in un'unica voce possente...eppure li si poteva ben distinguere..il giovane ormai era in ginocchio gli occhi socchiusi e piangente..non resisteva..gli pareva di esplodere,fremeva..voleva cedere..ma sentiva da lontano di non poterlo fare..perche se pure fosse stato un sogno senza conseguenze si chiedeva ancora il perchè voleva proprio lui..ok l'aveva creato..se così poi davvero era..ma xke voleva stare con lui..così profondamente come figlio moglie e fratello??seppure era stordito dal fiume di parole proferito e dalla profondita della voce che se pure parlava col più alto dei toni gli provocava un tonfo al cuore..quel quesito ancora gli manteneva quel pò di lucidità e egli con quanta forza aveva in corpo e fissando la creatura che ora era di fronte a lui con occhi di rubino e un ghigno che forse non lo era esclamò:"MA PERCHE IO RISPONDI COSA VUOI DA ME??!!"..e allora accadde..una cosa che non era ancora successa..il lupo si infuriò: nella stanza era come se una tempesta impervessasse ma non era pioggia o tuono o nubi..ma solo la bestia che pereva essere mille ed una sola nello stesso tempo come fuoco con le sue fiamme...era gigante e avvolgeva il ragazzo,lo sollevava,scuoteva,scagliava in terra..vortice,fiamma,maremoto,di più...mille facce gli urlavano contro,ma tutto questo sarebbe stato davvero meno terribile se la creatura non gli avesse urlato contro:la voce che a tono normale gli sprofondava l'animo non potete immaginare cosa gli facesse allora..il petto gli scoppiava le viscere in fiamme le carni ritorte come fosse un calzino e la mente completamente annichilita...eppure il significato di quelle urla era fin troppo chiaro:"PERCHE??PERCHE!!AH MI HAI STANCATO..QUANTA IPOCRISIA NELLE TUE PAROLE..QUANTA MENZOGNA NEL TUO CUORE!!SEI DUNQUE UN COSì ECCELLENTE ATTORE DA RIUSCIRE AD ILLUDERE ANCHE TE STESSO??SE LO CREDI SEI UN FOLLE!!LA TUA COSCIENZA COME LA TUA MENTE è IN MIO POSSESSO..E QUINDI SO,SO COSA NASCONDI PERFINO AI TUOI OCCHI..TU FINGI DI NON SAPERE..VUOI DUNQUE CHE TI PALESI CIò CHE GIA TI è NOTO MA LA PAURA CENSURA??BENE è DUNQUE TEMPO CHE TU SAPPIA"con questa frase l'ira funesta cessò..egli rimase in terra sfinito...dopo un interminabile tempo riprese forze x alzarsi ma quando ci riuscì non vide nessuno..nessuno tranne se stesso allo specchio..si guardò..si guardò..e l'immagine guardandolo serio in viso gli parlo...anche se il giovane era quasi sicuro che fosse egli stesso a parlarsi da solo"ecco ora hai capito?se non sono stato chiaro te lo dico io sono te e tu sei me..ma questo fin da fanciullo non l'hai mai accettato..io ho aspettato a lungo ma ora basta..rivendico cio che è mio e tu non puoi fermarmi...tu fuggivi fuggivi da te stesso..per questo eri infelice,non eri te stesso..."con un soffio di voce disse"ma come posso...come puoi essere me..io ho sempre avuto paura..ti ho odiato...""ma è col disegno che mi hai accettato...mi assopivi nel cuore ma appena appoggiasti la matita sul foglio liberasti tutto quello che avevi dentro e sopratutto io..non mi esorcizzavi..forza m donavi..tanta..e ora questo ego fasullo che x paura hai costruito è ora di cancellarlo"poi più calmo"non sei stanco anche tu di tutto questo?della paura?come io dell'attesa?non vuoi tu il riposo?chiedilo al tuo cuore che è anche il mio..alla tua anima che è la mia..ti darà questa risposta:SI..ammettilo dunque e accetta il fato non di morte ma di dissoluzione.."il giovane guardò se stesso e il sorriso allargarsi...era vero..era tanto stanco di aver paura di se stesso...e di tutto il resto...forse era giunto il momento di andare...infondo non era morte...egli sarebbe vissuto ancora..forse ancora più vivo..ma diverso..nn più lui..l'uomo vecchio ora diceva addio all'uomo nuovo..e proprio in quel momento gli sguardi si incrociarono..l'uno disse SI laltro disse ORA VIVO..e per un momento parve che un lupo nero come la pece divorasse un ragazzo inerme e poi si dissolvesse...o ciò accadeva solo in sogno?
In effetti la sveglia era suonata e il ragazzo aprì gli occhi affamato..si alzò con le ossa indolenzite..forse aveva dormito male..mah non ricordava..certa però era la fame..si vestì discese le scale a chiocciola e si ritrovò in cucina..dove vi era sua madre che preparava il caffèlatte...mangiò tanto..come se da anni non avesse mangiato...e quando fu sazio qualcosa di più basso e oscuro gli bruciò dentro..afferrò il coltello da macellaio che il padre teneva nel cassetto per tagliare il prosciutto e sferro un colpo alla gola della madre che cadde con un tonfo sordo senza un gemito...la donna prima di esalare l'ultimo respiro guardo l'ombra del figlio che gli sembrò quella di un lupo..poi morì...
il giovane sorridendo così si avviò coltello alla mano verso il corridoio e la camera da letto ,prima del fratello e poi del padre, che ancora dormivano..si sentiva vivo...e per la prima volta percorreva quel corridoio felice e totalmente al BUIO!

 
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