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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall
Titolo Fanfic: UNA BUONA AZIONE
Genere: Azione, Fantascienza
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: flamia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/12/2006 21:41:37

Prequel a 'Esule Errante'... good reading!!!
 
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CAPITOLO UNO
- Capitolo 1° -

Una Buona Azione

Capitolo Uno


“Questa missione dovrebbe essere un premio?”

Khri fissò il tunnel vuoto, con la schiena contro il muro di pietra, attenta a restare nelle ombre.

Il torneo sarebbe potuto cominciare in qualsiasi momento, il che spiegava la maratona di benvenuto nel tunnel d’accesso che correva sotto gli spalti. Un orecchio sentiva chiaramente i suoni della folla eccitata; l’altro era bombardato da un costante cicaleccio del pesante dispositivo di comunicazione che indossava. “Il tunnel nord è libero, Comandante,” si intromise una voce familiare.

“Sono in quello sud adesso, ma stanno arrivando alcuni sbandati dell’ultimo minuto,” rispose lei piano. Ah, Sai! Il suo braccio destro, impeccabile. Anche uno dei pochi ufficiali che poteva confidare non avrebbe messo del veleno nel suo tè o un coltello nella sua schiena.

“Mamma, papà, presto! Ce lo perderemo! Non voglio perdermi Tenshinhan che combatte!”

Strinse gli occhi e si premette con più forza contro il muro. *Dannazione, non avrei dovuto togliermi quegli oscuratori per occhi,* pensò. Se li avesse aperti ora, il piccolo ragazzo umano che trascinava i propri genitori sarebbe stato esposto alla vista di un paio di lucenti occhi leonini che lo fissavano dall’oscurità. Sapeva che immagini come quella erano i soggetti degli incubi per alcune razze, umani inclusi. Khri trattenne il fiato e attese finché il suono degli uggiolii, dei piedi strascicati e delle lamentele dei genitori non si fu mescolato al rumore della folla.

Khri sospirò, aprì gli occhi, e poi gettò uno sguardo da un capo all’altro del tunnel. “L’accesso a sud è libero per ora,” informò il team in ansia, “Quindici secondi al prossimo controllo, Sai. Vado a vedere se riesco a trovare un buon punto strategico per osservare le tribune. Credo che se ci saranno problemi, è lì che li troveremo.”

“Ricevuto, Comandante.”

Non apparvero altri ritardatari mentre Khri percorreva il tunnel verso l’uscita. Gettò un’occhiata al parcheggio bagnato dal sole, che era invaso da aeromobili e mucchi di veicoli di transito. La vastità della folla era stupefacente, specie dopo gli avvenimenti incorsi nel noto 22° Budokai. Un qualche affarista intraprendente, fiutando l’opportunità, aveva deciso di allestire un torneo solo pochi mesi più tardi come “sequel”, si sperava senza incappare nel Grande Mago Piccolo. Era anche riuscito presto ad adescare un paio di combattenti di grande fama - Tenshinhan e Yamcha - per questo torneo, che era un’esca irresistibile per qualunque combattente sapesse il fatto suo. Il premio in denaro era generoso, i combattenti arrivavano e le folle seguivano.

Khri sbuffò. Questa missione avrebbe dovuto essere un premio, le aveva detto l’Anziano, per il suo straordinario servizio come Comandante di Battaglione della Flotta Leonida. Andare sulla Terra, guardare il torneo da una posizione visibile ma riservata, e scoprire perché i Telkarri fossero interessati all’evento. *Questo non è un premio,* si lamentò nuovamente con sé stessa, gettandosi la treccia bionda sopra la spalla, *è una lezione prolungata di paranoia.* Mancava totalmente di allenamento per questo esercizio; avrebbe dovuto essere lasciato a ricognitori di esperienza più recente. Il solo fatto la infastidiva come un prurito alla base del collo. Se l’Anziano aveva ritenuto giusto che il Comandante di Battaglione fosse adatta per questo mandato, la situazione doveva essere più di una semplice missione di servizio.

Khri si fece strada verso l’entrata usata dai combattenti. Come il tunnel degli spettatori, era buia e vuota, dato che i combattenti si erano presentati già da oltre trenta minuti. Non c’erano bodyguard a dare fastidio a quell’entrata; quale umano normale si sarebbe volontariamente messo sulla strada di qualcuno che volesse combattere Tenshinhan, Yamcha, o uno degli altri concorrenti, in effetti?

Il tunnel conduceva direttamente alle arene di eliminazione fuori dal perimetro dello stadio. Raddrizzando le spalle ed assumendo l’atteggiamento da “cammina come se il pianeta ti appartenesse,” Khri poté raggiungere lo spiazzo che circondava il ring. Nessuno la fermò e Khri non poté fare a meno di chiedersi cosa pensassero che lei fosse. Una combattente? Le donne occasionalmente gareggiavano, ma lei era appena arrivata e le iscrizioni erano finite da tempo. Uno dei medici, in attesa di infortuni? Decisamente no, dato che i medici non indossavano tute nere aderenti con una corta giacchetta intonata. Una giornalista? Probabilmente l’ipotesi migliore, dato che il suo equipaggio da ricognizione assomigliava ad alcuni dei microfoni indossati dai blateranti reporter e dagli annunciatori televisivi. Zigzagò in mezzo a un gruppo di combattenti impegnati in appariscenti esercizi di riscaldamento, ignorando le occhiatine e gli “ehi, piccola!” finché non trovò un team della televisione. La giornalista - che indossava un adeguato completo da lavoro nero - stava intervistando un guerriero calvo con tre occhi, vestito di verde. *Dev’essere Tenshinhan,* pensò, e prese nota della sua locazione. “Sai, sono in posizione,” sussurrò Khri nel suo communicator. “Ho una buona visuale del ring e anche dell’intera ala est degli spalti.”

“Noi abbiamo coperto il nord, il sud e l’ovest,” rispose lui. “Se ci sono segni di attività Telkarri, li beccheremo.”

“Ricevuto.”

Il prurito alla nuca di Khri fiorì in un pieno bruciore quando vide la lista dei concorrenti. Anche se non era un Budokai, molti dei più grandi combattenti della Terra erano lì! Non solo erano alcuni tra i più duri della galassia -- eccetto che per quei lunatici dei Saiyan -- ma molti usavano il ki. Uno dei nomi non in lista era Son Goku. Al ragazzo probabilmente non importava del premio in denaro, ma come poteva resistere alla sfida di così tanti bravi combattenti in un unico posto? Se era seduto a godersi lo spettacolo, dove si trovava? La Sorveglianza delle trasmissioni della Terra aveva mostrato che sapeva volare, e Crilin, Yamcha e Tenshinhan ne erano anch’essi capaci. Costringendosi ad un’apparenza di falsa calma, Khri si appoggiò contro il muro esterno al ring e incrociò le braccia, estendendo le sue lunghe gambe e accavallandole sulle anche.

“Sai, so dove si trovano,” sussurrò. “I Telkarri intendono eliminare i combattenti migliori della Terra, specialmente i possessori di ki.”

“Comandante, sei sicura? Perché…”

“Questa è un’opportunità perfetta. Se riescono a uccidere gran parte dei combattenti ora, avranno maggiori possibilità di invasione in caso il nostro blocco fallisse. Questi lottatori sono una linea vitale della difesa a terra. I leader militari della Terra non capiscono quanto siano preziosi questi guerrieri.” Khri digrignò i denti. “Controlla le puntate e scopri su chi sono le maggiori scommesse. Voglio che i ricognitori tengano gli occhi su tutti loro, specialmente su Tenshinhan e Yamcha, e voglio che lo facciano ora.”

“Subito, Comandante.”

Sempre mantenendo la posizione da finta noia indolente, Khri gettò un’occhiata verso il tabellone. Aveva ancora un po’ di tempo prima che a Tenshinhan fosse dato l’accesso al ring, così i suoi occhi dardeggiarono sopra la folla. Che sarebbe successo? Cecchini con armi da fuoco da dietro gli spalti? Non sarebbe stato un ki-blast; i Telkarri non possedevano la capacità di imbrigliare quell’energia. Neppure quelli della sua razza, ma loro avevano abilità proprie. Khri sentì il suo diacha, di un nero uniforme rispolverato per la missione, premerle contro le costole nella giacchetta. La consueta rassicurazione che la sua presenza le dava stavolta non c’era…

Qualcosa le colpì le caviglie e i piedi, forte. *Cosa diavolo?!*

Khri si accovacciò, col diacha subito in mano ma non acceso. Il colpo non era stato forte abbastanza da ferirla o farle perdere l’equilibrio, ma l’intenso stato di preoccupazione fece schizzare la sua rabbia. Allungò una mano e afferrò la piccola figura che le era apparentemente inciampata sui piedi e la tirò su per la collottola.

Era un Namecciano. Ed era anche un bambino.

Continua…

Nota della Traduttrice

Flamia: Oooooooooooooh, che puuuuuuuuucci!!! Piccolo da bambino!!! ^0^
Piccolo: Tsk… ¬____¬



 
Continua nel capitolo:


 
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