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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Card Captor Sakura
Titolo Fanfic: THE LAST DREAM
Genere: Sentimentale, Drammatico, Fantascienza
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: yukino20 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/12/2006 16:00:01 (ultimo inserimento: 27/12/06)

non c'è molto da dire... spero solo vi piaccia e...lasciate commenti!^-^
 
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CAP 1
- Capitolo 1° -

Ciao bella gente, come va??? Eccomi tornata con una nuova fic…bhè, sapete è da una anno che non pubblico qualche storiella…( mi è venuta a mancare l’ispirazione =.= nda e noi che pensavamo di esserci liberati di te…avevamo già aperto lo champagne...-_- ndlettori cattivi…ç_ç nda)
Buona lettura!!!

THE LAST DREAM

Cap1
Era terrorizzata. Strinse a sé lo scettro mentre osservava, impotente, le carte di Clow volarle intorno per poi sparire nel nulla. Immersa nel buio più totale chiamava a gran voce i suoi amici:
- Li! Tomoyo! Kero- chan! Rispondetemi vi prego!
A nulla valevano le sue suppliche. Poi, una folata di vento e comparve una luce, bianca e intensa, che per un attimo abbagliò la ragazza, facendole chiudere gli occhi. Lei li riaprì subito, muovendo qualche passo verso la luce, quel tanto che le permise di distinguere una figura umana.
- Chi sei? Puoi aiutarmi?
Nessuna risposta. La luce si allontanò e con lei lo sconosciuto che lanciò ai piedi della ragazza una carta. S’inginocchiò per raccoglierla ma si sentì mancare la terra sotto i piedi, una forza invisibile la stava trascinando verso il basso. Tentò invano di fuggire e l’unica cosa che gli venne in mente fu quella di afferrare la carta di Clow e voltarla, scoprendone così il nome.
- Buio…

DRINNNNNN!!!!!
- Sakura, sveglia!- gridò Kero-chan, svolazzando sopra il letto della ragazza. Raggiunse la sveglia, che smise di suonare appena l’animaletto premette con la zampa il pulsante.
- Ummh… si, mi alzo, mi alzo…
Sakura si scoprì, poggiò i piedi sul pavimento e, sbadigliando, scese dal letto.
- Hai ancora sonno?- chiese Kero-chan seduto sulla scrivania, intento a sgranocchiare qualche patatina.
-Eccome! Non ho dormito molto stanotte, ho fatto un sogno tremendo e …- s’interruppe lanciando uno sguardo all’orologio.
- E’ tardi!!!!! >.<
S’ infilò la divisa e, veloce come la luce, scese le scale, dirigendosi verso la porta.
- Sakura, non fai colazione? O.O
- Ah… vero…=.=
Suo fratello le voltò le spalle e ritornò in cucina.
- Adesso i mostriciattoli non hanno più bisogno di mangiare?- scherzò sedendosi a tavola.
- Io non sono un mostriciattolo!>-<*
Dopo colazione, Sakura prese i suoi pattini e corse a scuola, seguita da Toy e dal suo amico Yuki che procedevano in bici. Si salutarono all’entrata della scuola della ragazza che, appena notò Tomoyo seduta sulle scalinate, la raggiunse sorridendo.
-Buongiorno Tomoyo!
-Buongiorno anche a te, Sakura. Dormito bene?
Era indecisa se raccontarle l’incubo avuto durante la notte, ma si convinse poi che,se si fosse confidata, l’amica le avrebbe dato un parere. Forse lo avrebbe racconto anche a Li e al solo pensare quel nome divenne improvvisamente rossa. Si riprese subito e stava per aprire bocca quando si accorse che non c’era anima viva nei pressi della scuola.
“ Strano, ma dove sono tutti? Poi ero io quella in ritardo…” -_-
- Ma Tomoyo, gli altri non sono ancora arrivati?
La ragazza si limitò a sorriderle, ma non con il sorriso affettuoso di sempre: sul suo volto era comparso un ghigno. Tomoyo cominciò a ridere nel vedere l’espressione perplessa e spaventata di Sakura, che indietreggiò balbettando:
- To…Tomoyo…
Successe tutto in pochi secondi: la terra sotto di lei cominciò a tremare, si alzò un vortice di sabbia che circondò l’amica che…non era più Tomoyo. Davanti a lei si trovava una donna con lunghi capelli biondi vestita completamente di nero, nero come diventò il paesaggio intorno a Sakura.
“ Sembra il mio sogno…” pensò. Istintivamente strinse la chiave del sigillo con la mano. Era pronta ad intervenire, ma vide una famigliare luce bianca che avvolse la donna, togliendola dalla sua vista.
Cominciò a dolerle il capo e l’ultima cosa che Sakura vide fu lo sconosciuto che muoveva appena le labbra…
- Ci incontreremo presto, cattura carte, ma non temere: non mi rivedrai nei tuoi sogni…

- Buongiorno Tomoyo!
- Buon giorno anche a te, Sakura. Dormito bene?
- Io…
S’interruppe bruscamente. Ma non si erano già salutate? Sakura girò nervosamente il capo da una parte all’altra, scrutando confusa i dintorni.
- Che ti prende? E’ tutto ok?- chiese preoccupata Tomoyo.
- Ma dov’è quella donna? E lo sconosciuto? Che fine hanno fatto? E poi, non era tutto buio?
Tomoyo tentò di calmare l’ amica, ma, prima che potesse dire qualcosa, si sentì afferrare per un braccio e venne spinta insieme a Sakura verso l’entrata dell’edificio. Si voltò quel poco per vedere le loro amiche Naoko e Rika che ,ridendo, le incitavano a proseguire:
- Cosa aspettavate ad entrare? Volevate darvi alla fuga senza di noi? ^^


- … così i samurai, sicari dell’imperatore, raggiunsero il villaggio dove…ehm, Kinomoto? Gradirei che tu fossi più attenta durante le lezioni…
Sakura si alzò velocemente dalla sedia facendo cadere a terra il libro e le penne.
- Mi scusi…- mormorò. Il professor Terada sospirò per poi riprendere il racconto, mentre la ragazza si chinò per raccogliere il volume. Li, seduto dietro di lei, la osservava pensieroso: Sakura dalla prima ora di lezione non aveva fatto altro che guardare con aria seria, quasi triste, il paesaggio fuori dalla finestra, senza proferir parola a nessuno. Il ragazzo lanciò un occhiata a Tomoyo che, in pensiero per l’amica, alzava di tanto in tanto gli occhi dal libro per controllare se stesse bene.
Finalmente suonò la campanella che annunciava la pausa pranzo, così gli alunni si precipitarono nel cortile della scuola. Li si affiancò a Sakura, che procedeva a passo lento nei corridoi, e, non riuscendo più a trattenersi, le chiese:
- Ehi, che cos’hai oggi?
-…
- Perché non mi rispondi?
- Shh!
La ragazza aspettò che alcuni compagni di classe li sorpassassero, poi prese Li per mano che arrossendo gridò:
- Ma che fai?
Sakura non gli rispose, lo trascinò fuori dalla scuola insieme a Tomoyo, a cui aveva afferrato il polso durante la corsa. Li mise da parte e fece un respiro profondo, decisa a raccontare quel terribile sogno…
-…è andata così, mi biasimerete se non sono così allegra oggi?
Sakura aveva appena terminato di confidarsi con i suoi amici, che l’avevano ascoltata attentamente e in silenzio.
- Che brutta esperienza…- commentò Tomoyo sedendosi su una panchina.
- Quando hai visto per la seconda volta quella luce, stavi sicuramente sognando ad occhi aperti…- rifletté Li – dovresti parlarne con Kero-chan: potrebbe aiutarti a chiarire questa faccenda…
- E quello sconosciuto? E’ un uomo o una donna?- domandò curiosa Tomoyo.
- Non saprei, ma credo sia un uomo, lo stesso che mi ha rivolto strane parole…
- Di che tipo?- la interruppe Li.
- Ha detto che ci incontreremo di nuovo, mi sembra…- rispose Sakura cercando di ricordare.
- Devi stare tranquilla Sakura: si risolverà tutto. Ti accompagneremo noi a casa dopo la scuola e così chiederemo consiglio a Kero-chan questa sera stessa.- disse risoluta Tomoyo, sorridendole dolcemente. Li annuì.
- Oh amici miei, vi ringrazio!- esclamò Sakura ricambiando il sorriso.
- Sei più carina quando sorridi… -///- - disse Li tutto d’un fiato, voltando subito lo sguardo dall’altra parte, imbarazzato. Tomoyo trattenne una risatina nel vedere l’amica portarsi una mano sulla guancia arrossita.

Dopo qualche ora tre ragazzi camminavano per una via deserta di Tokyo; il sole, dietro di loro, stava tramontando. Poco prima di arrivare a casa di Sakura, Li si fermò bruscamente e si voltò, lanciando un’occhiata sospetta alle sue spalle.
- Che succede, Li?- intervenne Sakura.
- Ma come non la avverti anche tu?- le chiese confuso l’amico.
- No…cosa?
- Una…
- Ragazzi!
Tomoyo lo interruppe, indicando spaventata qualcosa sopra le loro teste. Seduta su di un lampione, una donna dai lunghi capelli biondi osservava la scena ghignando e torturando con le dita i lunghi ricci d’oro che le ricadevano sulle spalle. Si alzò e scese dal lampione con un salto, facendo svolazzale il vestito nero che le arrivava all’altezza del ginocchio. Appena posò i piedi a terra, scoppiò in una macabra risata, che di certo non rassicurò i ragazzi.
- Tu chi diavolo sei?- la interrogò il cinese ponendosi di fronte alle amiche per proteggerle.
La misteriosa donna non rispose, cominciò a correre verso di loro e superò Li, avventandosi su Sakura che riuscì per un pelo a schivare un pugno. La ragazza prese tra le mani lo scettro, ma non le venne in mente nessuna carta che avrebbe potuto usare contro quel nemico che , a lei, era famigliare e rievocava solo momenti terribili.
- Attenta Sakura!
La donna aveva posizionato le mani davanti al viso e, a occhi chiusi, stava recitando un canto sconosciuto, acuto ma allo stesso tempo dolce. Dalle sue mani comparve una bolla di energia del colore del fuoco, minacciosa e pronta a colpire. Nonostante ciò, Sakura non si curò di fuggire, ma rimase impalata davanti alla donna, incantata dalla sua voce. La palla di fuoco partì veloce verso il suo bersaglio, che rimaneva immobile, incapace di reagire.
- Dannazione, Sakura spostati!
Non ottenendo nessun risultato, Li si lanciò sulla ragazza e la spinse violentemente verso destra, togliendola dal mirino della bolla, che s’abbatté contro il recinto di mattoni di una villa abbandonata, riducendolo in mille pezzi. I ragazzi caddero pesantemente sulla strada; Li si ritrovò accanto a Sakura mentre le stringeva ancora fortemente la vita, così dopo qualche secondo la lasciò e si alzò da terra. Porse una mano alla sua amica che, ancora confusa e intontita, la prese debolmente, cosicché Li dovette alzarla di peso.
- Grazie- mormorò lei.
- Oh Sakura! Stai bene?- chiese Tomoyo all’amica, appena la raggiunse.
- Si, credo di si...
- Ragazze, via di qui!
Altre palle di fuoco li costrinsero a fuggire; la donna, dal canto suo, rideva malignamente facendo irritare non poco il cinese, che bloccò la sua corsa per spiccare un salto ed atterrare sopra il lampione. Si avventò sul nemico, che colpì con un calcio facendolo cadere a terra. Fu proprio da quel momento che a Sakura la scena si presentò a rallentatore: la donna si alzò lanciando un’ulteriore bolla, diversa dalle altre in quanto era di un blu elettrico. La palla schivò Li e Sakura, facendo scoprire il suo vero bersaglio: Tomoyo. La ragazza non ebbe il tempo di fuggire e fu colpita in pieno petto; le sembrò di avere sulla pancia un enorme macigno, potè sentire le sue ossa rompersi come fossero fatte di vetro e cadde a terra stretta da un dolore insopportabile che…non durò molto.
- Tomoyo!!!Nooo!!!
Sakura, accecata dalla rabbia, puntò lo scettro contro la donna gridando:
- Carta del vento, azione!-
Si alzò un vento violentissimo che trascinò via il nemico, il cui urlo sembrò riecheggiare per tutta la città. Quando il vento si fu calmato, la misteriosa donna non c’era più, era scomparsa dalla loro vista come per magia. Sakura si avvicinò lentamente all’amica che giaceva supina sulla strada, con la testa rivolta verso il cielo, ormai scuro per via dell’arrivo della notte. Cadde in ginocchio accanto al suo corpo privo di vita, i suoi occhi cominciarono a gonfiarsi di lacrime mentre ripeteva disperata:
- Perché è successo tutto questo? Perché la morte ti ha portato via? Perchè non ha preso me al tuo posto? Dimmi perché, ti prego…
Li si sedette triste accanto all’amica, che si voltò subito verso di lui, guardandolo con i suoi grandi occhi verdi. Si gettò d’istinto tra le sue braccia, cominciando a piangere sempre più forte, scossa ormai dai singhiozzi. Il ragazzo la strinse forte accarezzandole dolcemente il capo per calmarla.
- Li…dimmi che questo è uno dei miei sogni…
-…
-Ti prego…questo è un sogno…?
-No…
Sakura strinse ancora più forte la camicia dell’amico, appoggiando la guancia sul suo petto.
- Allora…dobbiamo…chiama Kero-chan, ti prego Li…

 
Continua nel capitolo:


 
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