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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: OCCHIO GEMELLO
Genere: Sentimentale, Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: blayn galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/12/2006 13:35:13 (ultimo inserimento: 30/01/07)

Una ragazza, il passato di Gaara...Cosa succederà? Nn voglio anticipare nulla!
 
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L'OMICIDIO
- Capitolo 1° -


OCCHIO GEMELLO
DI BLAYN



CAPITOLO 1°-
L’OMICIDIO

Era una sera fredda e buia quella, il vento ululava violento, infiltrandosi negli spiragli delle porte, un uomo a terra, in volto un’espressione di terrore, gli occhi privi di vita contemplavano assenti il vuoto, lungo la gola scivolavano sottili rivoli di sangue che andavano a formare a terra una pozza scura. Nell’angolo, una bambina che si teneva le mani al petto, gli occhi colmi di orrore, la bocca spalancata come a voler gridare, ma la voce era ferma in gola, bloccata da un nodo che si stringeva sempre più stretto…Quella notte, in quella casa…Era stato compiuto un omicidio…Una scia luminosa tracciava la terra ricoperta di fango, tamburellata incessantemente dalle gocce di pioggia che scendevano lente dal cielo plumbeo, uno stemma brillo nella notte, squarciando il buio…Lui aveva visto, lui aveva le mani sporche di sangue e quell’arma gettata nel fango, segno della sua codardia…Scappò tra i vicoli della città, silenzioso e invisibile, lasciando dietro di sé un grido di dolore…. QUINDICI ANNI DOPO… Il sole rischiarava opaco l’estesa pianura ricoperta di soffice neve, il vento gelido accarezzava appena le creste dei pini, coinvolgendoli in una leggiadra danza. Una ragazza scostò con fatica l’enorme tenda scarlatta e poggiò la mano pallida sul freddo vetro, lasciando sotto di sé il segno del suo palmo; gli occhi neri si velarono di tristezza, mentre seguivano distratti i fiocchi neve che scendevano lenti, adagiandosi sul viale, tra le mani prese una ciocca di capelli color miele cominciò a pettinarla con le sottili unghie… -ATORI! Sei ancora davanti alla finestra a bighellonare…Non sei un’ospite in questa casa…Perciò va a dare una mano alle tue compagne giù in cucina!- Una vecchia signora la prese per un braccio, trascinandola fuori dell’enorme stanza. Atori la seguì di malavoglia, inciampando di tanto in tanto sulle travi che si rialzavano sul pavimento. Dopo poco la vecchia si fermò, spalancando una porta, Atori fu investita da una nuvola di fumo e da un forte odore acre, spostò gli occhi da una parte all’altra della stanza e ovunque vide gli occhi terrorizzati di bambine che tra le mani stringevano coltelli, costrette davanti ad un tavolo pieno di verdure. La donna la portò fino al grande forno e la scaraventò con violenza contro il muro che lo costeggiava, Atori sentì il calore soffiarle sulla fronte, ricoprendola di piccole gocce, la donna le prese una mano e l’accostò alla fornace, facendola gemere. -Guai a te se ti ritrovo a bighellonare!- E così dicendo se ne andò, sbattendo con violenza la porta. Una bambina più piccola subito si avvicinò. -Atori…Tutto bene?- Chiese con voce dolce. Atori le accarezzò il viso velato di fuliggine e le scoprì un tratto di pelle, i suoi grandi occhi azzurri la fissavano preoccupati. -Non ti preoccupare…- Le rispose lei, stringendole un codino, la bambina, però le prese la mano e Atori gemette, mentre con il suo dito la bambina le sfiorava la scottatura… -Mettici dell’acqua fredda!- Atori sorrise. La sera scese lenta e scura, il vento si faceva sempre più gelido e violento, sibilando tra le fenditure delle finestre. Atori si sdraiò sul letto e guardò furiosa le travi del tetto…Era stanca di quella donna, del suo egoismo, ma soprattutto era stanca di quel posto. Si alzò e lentamente, dalla tasca del grembiule estrasse un pugnale che per un attimo fu illuminato da un fulmine, creando un balugino che illuminò per un tratto la piccola stanza. In silenzio Atori scivolò tra i letti delle sue compagne e strinse il pomello nella mano, si girò un attimo e sorrise nel vedere i visi addormentati di tutte quelle ragazze. Aprì la porta e un taglio di luce si fece strada nel buio persistente della stanza, scivolò fuori e la richiuse immediatamente alle sue spalle; lentamente percorse il lungo corridoio centrale e incominciò a contare le porte, camminando in punta di piedi e trattenendo il respiro. Ad un tratto si fermò davanti ad una porta, era diversa dalle altre, lo stipite era particolarmente elaborato, intagliato pazientemente, in modo da formare una specie di danza di fauni e ninfe. Senza più esitare Atori aprì la porta ed entrò lentamente, richiudendola dietro di sé. Una finestra illuminava debolmente la stanza, una candela brillava s’un comodino vicino al letto della signora, Atori si avvicinò lentamente, poggiando silenziosamente i piedi nudi sul tappeto che ricopriva tutta la stanza. Quando fu abbastanza vicino alla vecchia alzò il coltello…La finestra si spalancò e la candela si spense con un soffio di vento…La vecchia sobbalzò, scrutando nella stanza. -Chi c’è?- Chiese, cercando a tastoni la frusta con la quale aveva tante volte picchiato Atori. Ci fu un lampo e la donna vide la sua sagoma ai piedi del letto innalzare un pugnale, ce ne fu un altro e svanì. -Chi sei?- Chiese sempre più spaventata. Una risata echeggiò nella stanza, agghiacciante e tetra, la vecchia rabbrividì. -Dove sei…Fatti vedere!- Ordinò lei. -Dietro di te….- Disse Atori in un soffio. Ci fu un lampo e la donna cadde a terra con un gemito spaventoso, Atori corse verso la finestra e si lasciò cadere sul viale, poi cominciò la sua frenetica fuga. Arrivò sino al vecchio cancello, chiuso da un catenaccio, con il pugnale sferrò un fendente e questo andò in mille pezzi, il vento lo aprì con violenza e Atori fuggì senza guardarsi indietro…Un sorriso mescolato al terrore si dipinse sul suo volto, mentre svaniva nel buio della notte.

TO BE CONTINUED….

"...COM’ERA? SPERO VI SIA PIACIUTO…BACI…COMMENTATE!...^^..."
 
Continua nel capitolo:


 
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