torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Tokyo Mew Mew
Titolo Fanfic: STRAWBERRY & SESSHOMARU UNITI PER SEMPRE
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver
Autore: sakura-93 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/12/2006 22:46:19 (ultimo inserimento: 28/12/06)

La coppia è Strawberry/Sesshomaru, amore a prima vista! Ma sarà tutto rose e fiori? Sesshomaru è un demone... Lei una Mew Mew...
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
UN RAGAZZO MISTERIOSO PER STRAWBERRY
- Capitolo 1° -

Ciao! Mi chiamo Strawberry e ho 16 anni. Mi ero appena trasferita a Hong Kong ed ero un po’ sconsolata perché avevo dovuto lasciare i miei amici ed il mio ragazzo. Mio padre mi diceva che fin dal primo giorno di scuola mi sarei ambientata subito ed avrei fatto subito amicizia… Ma non sapeva che farsi delle amiche era molto difficile! Da Tokyo a Hong Kong…
-“ Mark, Mark… Aspettami!”-
-“ Strawberry, corri, ci sei quasi, non lasciarmi solo! Strawberry!”-
-“ Sto correndo con tutte le energie che ho nelle gambe! Aspettami!”-
-“ Strawberry, il tempo è finito! Addio!...”-
-“ Che cosa vuol dire? Mark dove sei?”-
Mi svegliai di soprassalto. Erano le 6 del mattino, mancava un’ora e mi sarei dovuta alzare dal letto. Quel sogno così reale… Mark si era dissolto nel nulla… Perché non mi aveva aspettato? Che cosa voleva dire che il tempo era finito? Ma era solo un sogno…
Non volevo alzarmi se mettevo la mano fuori dal letto sentivo un brivido di freddo che mi saliva per la schiena… Volevo restare in quel letto con quel bel tepore… Ma sapevo che dovevo alzarmi, quello era il primo giorno di scuola e non potevo essere in ritardo.
-“ Dai Strawberry non puoi essere in ritardo il primo giorno di scuola! Era soltanto un “sogno”!”-
Mi continuavo a ripetere nel tentativo di uscire dal letto erano le 6:30, in mezzora dovevo scegliere cosa indossare…
-“ Vediamo… Maglietta larga con jeans… Nooo… Top con minigonna… Nooo, papà non mi lascerebbe nemmeno mettere piedi fuori dalla mia stanza se mi vestissi così! Maglietta attillata con jeans! Così dovrebbe andare! Be’ oggi non fa tanto freddo, metterò il gilè. Mi trucco o non mi trucco, è questo il problema! Magari un po’ di lucidalabbra e un po’ d’ombretto non guastano.”-
I vestiti del primo giorno di scuola erano importantissimi! Dovevano dimostrare al mondo il mio carattere, la mia personalità!
Ci misi quasi un’ora per prepararmi. Ero molto ansiosa per le persone che avrei incontrato… Chissà se avrei fatto subito amicizia…
-“ Strawberry svegliati, non vorrai essere in ritardo il primo giorno di scuola?”-
-“ Mamma ora scendo, sono quasi pronta!”-
Scesi le scale di corsa. Erano le 7:30 dovevo sbrigarmi a fare colazione!
-“ Strawberry sei già sveglia?”-
-“ Sì, mamma. Che c’è per colazione?”-
-“ Vuoi i cereali o pane con marmellata?”-
Che vasta gamma di scelta!
-“ Pane con marmellata…”-
Non avevo proprio voglia di bere quel latte gelido… Anche se avevo il pensiero di essere in ritardo mangiai con molta calma. Non potevo certo affogarmi per 1 minuto di ritardo! E non potevo essere di certo la ragazza che si anticipa!
Finito di mangiare bevvi un bicchiere d’aranciata che mi aveva preparato la mamma e orsi fuori.
-“ Strawberry il pranzo!”-
-“ Già preso, mamma”-
Avevo notato che mamma era ansiosa anche se non voleva dallo a vedere… Ma il test non era ancora finito!
- Strawberry vuoi un passaggio?”-
-“ No papà! Andrò con l’autobus!”-
Non ci pensavo nemmeno ad essere la cocca di papà! Non sono mica matta!
Presi l’autobus, ma non volevo far notare la mia timidezza a tutti quei ragazzi e ragazze! Allora feci finta di fare una cosa molto importante con il mio cellulare. Ma nel frattempo mi guardavo in giro e vidi un ragazzo un po’ pallido, capelli neri. Chissà se andava nella mia stessa scuola… Be’ non mi sarebbe dispiaciuto averlo in classe con me…
All’improvviso, non so se lui se ne fosse accorto che lo fissavo ma con la coda dell’occhio mi diede un occhiata. I nostri sguardi s’incrociarono per una frazione di secondo, ma poi riabbassai gli occhi sul cellulare arrossendo. Sentivo il suo sguardo che mi squadrava da capo a piedi ma io non accennavo a guardarlo per paura che mi potesse fulminare… Ma era come se avessi un sesto senso. Sentivo il suo sguardo sulla mia pelle… Din! Era lo squillo della mia fermata. Scesi dall’autobus e lo vidi che scendeva insieme agli altri studenti. Evviva era nella mia stessa scuola! Bella consolazione… Ma di certo non si poteva innamorare di una come me… Capelli tra il rosso e il rosa che non volevano sapere di mettersi al loro posto… Certo però che con la coda che mi ero fatto restavano fermi ed immobili… Per fortuna… Occhi rosa, questo al meno era positivo. Non avevo le orecchi a sventola ma un piccolo neo sotto il labbro. La mia faccia non era esattamente ovale… In ogni caso ero sicura che non mi avrebbe nemmeno notata, se non era per quello sguardo. I miei occhi si erano persi nei suoi, neri e profondi, che mi avvolgevano completamente…
Cercavo di non essere goffa nello stile dl camminare, speravo che la mia figura sembrasse fiera e sicura, come per dire: “attenzione, passa la regina!”. Il mio sguardo cercava quegli occhi, ma invano. Quel ragazzo si era dissolto nel nulla…
Poi, però pensando a quello che mi attendeva lasciai perdere il ragazzo e camminavo lungo il cortile della scuola. All’esterno era grande e maestosa, anche se aveva qualche scritta e qualche spaccatura qui e li. Chissà com’era dentro… E lo scoprii presto! Entrando dentro l’ingresso principale sentivo un dolce profumo di fiori. Era primavera.
La giornata era fantastica, non c’era una nuvola in cielo ed il sole risplendeva più che mai! Soffiava un leggero venticello freddo, piacevole. Di dentro la scuola non era niente male… Appena entrati c’era l’ufficio della segreteria e poi sulla destra c’era un lungo corridoio con tutte le aule, mentre sulla sinistra c’era una scala che portava al piano di sopra.
Mi sapevo orientare: la sera prima mi ero imparata a memoria ogni corridoio, ogni aula ed ogni laboratorio presente in quell’edificio.
-“ La mia classe dovrebbe essere sulla destra, l’aula si affaccia sul campo di calcio…”-
-“ Emm… Scusa ti posso aiutare?”-
Ma chi era quella ragazza che mi sbucata davanti come se niente fosse? Sorrideva e sembrava felice che mi potesse aiutare. Non potevo certo rifiutare… Sì, che mi ero memorizzata la piantina della scuola, ma con tutti quegli studenti la mia mente si era svuotata ed un brivido di paura mi attraversò la schiena…
-“ Sì grazie. Sto cercando l’aula… 3°C…”-
-“ Wow, siamo nella stessa classe. Possiamo andarci insieme?”-
-“ Ok, va bene.”-
Proprio come aveva detto papà, primo giorno di scuola e mi ero già fatto un’amica! Per una volta aveva avuto ragione!
Andammo insieme nell’aula, con lei che sorrideva tutta saltellante…
-“ Ma come fai a sapere dove sono le aule?”- Chiesi con tanta spensieratezza e con molta curiosità.
Ero perplessa. Com’era possibile che lei conoscesse la scuola meglio di me? Ero al primo anno anche lei!
-“ A dir la verità qui ci andava una mia amica, molto più grande di me. E una volta sono venuta qua con lei, che mi mostrava ogni corridoio da cima a fondo!”-
Si mise a ridere. Fosse aveva notato la mia perplessità…
Entrammo in classe e ci andammo a sedere al penultimo banco infondo all’aula, vicino alla finestra sul lato sinistro dove si vedeva il campetto.
Ci sedemmo, io mi guardai intorno e nella fila di centro, sempre al penultimo banco nella posizione di destra, circondato da tre ragazzi. Volevo proprio vedere se la mia nuova amica lo conoscesse.
-“ Emm…”-
-“ Oh, scusa mi sono dimenticata di presentarmi… Mi chiamo Nakuru e tu?”-
-“ Strawberry. Sai dimmi per caso chi è quel ragazzo laggiù?”_
-“ Quello? Si chiama Sesshomaru. Ed intorno a lui ci sono le sue due sorelle e suo fratello. Sono dei tipi molto strani… Anche se lui è molto carino… Perché mi fai questa domanda? Ti piace?”-
Arrossii. Ma non potevo certo digli che lui era il ragazzo più bello che io avevo mai visto!
-“ No! Ma che dici! Lo visto nell’autobus con cui sono venuta!”-
-“ Va bene non ti scaldare! Cambiando argomento da dove vieni? Non sei di queste parti vero? Non ti ho mai vista qui. Io ci sono nata a Hong Kong, ed anche se questa città è molto grande non mi sembri di queste parti…”-
Ma chi è questa Sharlock Holmes?
-“ Infatti… Sono di Tokyo… Mi sono trasferita qui da poco per il lavoro di mio padre”-
Zitta zitta, senza che l’investigatrice se n’accorgesse, mi voltavo verso di lui per vedere se mi guardava ma lui parlava tranquillamente con i suoi amici…”-
-“ Allora?!”-
-“ C-che cosa? Scusa mi ero incantata”-
Mi aveva scoperto?
-“ Ti ho chiesto se ti vuoi occupare il posto vicino alla finestra”-
-“ Ah, sì, va bene…”-
Meno male… Non se n’era accorta… Feci un sospiro.
La prima lezione era quella di biologia. Che noia! Nakuru stava disegnando qualcosa su un foglietto. In classe non c’era nessuno che seguisse la lezione, perché io dovevo essere l’unica? Allora sbirciavo di tanto in tanto e dopo la ventesima volta i nostri sguardi s’incrociarono… Volevo distogliere lo sguardo dal suo ma mi sentivo come imprigionata dal suo sguardo. Lui mi fissava con quei suoi occhi ambrati ed io non potevo fare almeno di guardarlo… Continuammo per circa cinque minuti, ma poi Nakuru mi chiese:
-“ Ci hai capito qualcosa?”-
I miei occhi riuscirono a liberarsi da quelle catene e io un po’intontita risposi:
-“… Non granché…”-
Lei sembrava stupita dalla mia risposta. Allora decisi di non guardarlo più. Così che il mio sguardo non fosse imprigionato nel suo. Ma in quel momento non sentivo se lui mi guardava. Il mio sesto senso era svanito.
Finita la lezione le altre tre ore passarono di fila ed infine ci fu l’ora del pranzo. Anche il quell’occasione i miei occhi lo cercavano. Dov’era? Dove poteva essere andato quell’angelo?
I miei occhi lo cercarono per tutta la mensa finché Nakuru non mi chiese:
-“ Stai cercando qualcuno?”-
-“ No no! Stavo soltanto… vedendo quanto è grande la mensa… Tutto qui…”-
Dalla sua espressione capivo che non se l’era bevuta, camminando non mi fece altre domande. Ci mettemmo in fila per prendere il pranzo e un ragazzo dopo di me, lo vidi! Era lì che prendeva del cibo… Che emozione, arrossii e credo che Nakuru se ne fosse accorta…
Andammo a sederci ad un tavolo e con noi c’erano anche altri studenti.
-“ Nakuru, chi sono questi?”-
-“ Allora loro sono Sakura e Tomoyo mentre loro sono Shaoran ed Eriol.”-
-“ Emm… Ciao…”-
-“ Ciao come ti chiami?”- Rispose Eriol con aria molto gentile.”-
-“ Strawberry”- Diventai rossa come un pomodoro.
All’improvviso Tomoyo mi diede un’occhiata che non ispirava niente di buono… Ce l’aveva con me? Strano, era la prima volta che c’incontravamo! Come potevo essergli antipatica dal primo giorno, quando l’unica cosa che avevo detto era un “ciao” generale?
Vedendo il mio irrigidimento Nakuru mi sussurrò:
-“ Ehi! Non fatti spaventare. Forse non sai che Tomoyo è innamorata pazza di Eriol! Infatti le coppie sono: Sakura/Shaoran e Tomoyo/Eriol, anche se quella di Tomoyo/Eriol non è ufficiale come quello di Sakura/Shaoran… Eriol è gentile ma quando vede una nuova perde la testa! Quindi non lasciarti incantare da lui, se no subirai l’ira di Tomoyo ed io non vorrei essere nei tuoi panni…!
Quindi non stagli troppo attaccata… E’ un consiglio d’amica!”-
-“ Sinceramente non mi piacerebbe essere coinvolta in un triangolo amoroso!”-
-“ E fai bene!”-
Non volevo proprio farmi una nemica il primo giorno, ma poi lasciai perdere e mi rimisi alla ricerca del mio adorato principe misterioso. E dopo tanto cercare lo trovai! Era in mezzo a quella combriccola di ragazzi infondo alla mensa…
-“ Nakuru, ma chi sono quei ragazzi seduti insieme a Sesshomaru?”-
-“ Allora, la prima ragazza si chiama Kagome ed è la fidanzata di quello lì, che si chiama Inuyasha. Mentre l’altra si chiama Sango ed è la miglior amica di Kagome, quasi come se fossero sorelle! Ma Sesshomaru non la sopporta proprio!”-
Be’, Kagome era di certo una bella ragazza: occhi neri, capelli neri, magra abbastanza alta. La sua pelle era chiara, assomigliava molto a Sango. Solamente che Sango aveva la pelle un po’ più abbronzata…
Il resto dell’ora lo passammo a chiacchierare e solo qualche volta distoglievo le sguardo dal piatto (per pranzo, quel giorno c’era: riso con sugo, cotoletta e per dessert c’era… il budino al cioccolato! Che delizia! Io ne andavo ghiotta!), per guardarlo ma solo una volta incrociammo di nuovo gli sguardi. Ma per fortuna lui non mi incatenò come prima e riuscii a distogliere i miei occhi dai suoi belli e tenebrosi.
Poi suonò di nuovo la campanella per segnare la fine del pranzo. Guardai verso il suo tavolo ma lui era già sparito! Doveva essere velocissimo… E questo mi fece ripensare all’incubo che avevo fatto la notte prima. Non era riuscita a raggiungere Mark e queste immagini erano tutte confuse. Cercai do non pensarci troppo se non volevo che mi venisse un mal di testa ! (Io sono una persona delicata!).



Anticipazioni: Suonata la campanella, inizierà l’ora di biologia e certamente non mancheranno gli sguardi anche se ci sarà un piccolo cambiamento… Eh… Non posso dirvi tutto… Se leggerete il prossimo capitolo lo scoprirete!

 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: