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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: D'AMORE ED OMBRA.
Genere: Sentimentale, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: nine galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 17/12/2006 17:19:10 (ultimo inserimento: 08/04/07)

Seguito dell'ultimo libro della J.K. Rowling... con la mia personale visione delle cose capitate ad Hogwarts.... e in più una storia nuovissima...
 
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1
- Capitolo 1° -

Un altro anno a Hogwarts. Le quattro case: Serpeverde, Corvonero, Tassorosso e Grifondoro si erano appena riunite nella sala grande per la sfarzosa festa d’inizio anno. Il soffitto, sotto incantesimo, mostrava un cielo azzurro coperto da candide nuvole bianche e in mezzo ad esse c’era un arcobaleno multicolore.
Alla fine della sala grande là dove si sedevano i professori e la preside c’era un’immensa cascata che lasciò a bocca aperta gli studenti e intimorì i nuovi arrivati.
Tutti presero posto ai loro rispettivi tavoli mentre i nuovi arrivati si diressero davanti alla tavola dei professori, in fondo alla sala grande.
La nuova e giovane preside si alzò lentamente, si diresse verso il podio e si schiarì la voce, pronta a tenere il discorso di inizio anno.
<<Benvenuti ad un altro anno a Hogwarts!>> annunciò con voce morbida.
<<Io…>> continuò <<…sarò la vostra preside nei prossimi anni! Il mio nome è Etnelis Subla e presto vi accorgerete che il mio nome è collegato con il nostro compianto preside Albus Silente, morto un anno fa da circostanze misteriose!>>
“Ma quali circostanze misteriose è stato Piton! Quel bastardo… guarda come se la ride!” pensò Harry Potter osservando il professore che effettivamente sorrideva; un sorriso orgoglioso, gelido e perfido. Non solo Piton sorrideva ma anche qualche Serpeverde iniziò a sorridere di nascosto; uno tra questi era proprio Draco Malfoy.
Appena lo sguardo di Malfoy si posò impietosito su Harry, lui lo fulminò con gli occhi.
Si scatenò tra i due una battaglia di sguardi gelidi, infuocati, di pietà, fulminanti accompagnati da gelidi sorrisi che ebbero fine quando la preside iniziò di nuovo a parlare:
<<Prima di procedere vi chiedo di fare solo un minuto di silenzio per il caro Albus Silente per commemorarlo, onorarlo e ricordarlo per sempre!>>
Detto questo tutti i presenti chiusero gli occhi e per un minuto ci fu solo il rumore dell’immensa cascata.
<<Bene!>> disse la preside allo scoccare alla fine del minuto. <<Procediamo! Quest’anno il professore Piton prenderà la carica di Difesa contro le Arti Oscure lasciando il posto di Pozioni alla nostra nuova entrata, il professore Josh Warrant!>> disse la preside applaudendo ai due uomini.
Josh Warrant si alzò inchinandosi un paio di volte. Aveva lineamenti sottili, capelli lunghi sul biondo scuro legati in una coda, un sorriso enigmatico e infine degli inusuali occhi color Magenta con pagliuzze viola che gli donavano un aspetto alieno ed arrivavano anche ad essere seducenti.
Piton, invece, si era tagliato i lunghi, oleosi capelli neri che gli ricadevano sulle spalle e ora si presentava con un taglio corto e brizzolato. Gli occhi verdi scrutavano la grande sala sfidando i presenti a dire qualcosa sul suo nuovo taglio. Sembrava di dieci anni più giovane ed era perfino bello.
<<Hai visto Piton?>> disse Ron rivolgendosi verso Harry. <<Ma che s’è fatto ?>>
Harry, che l’aveva notato già in precedenza, guardò l’amico, Ron, e alzò le spalle in tutta risposta.
<<Passiamo ai nuovi arrivati!>> disse la preside Subla guardando la marmaglia davanti a sé.
<<Fate entrare il capello parlante!>> disse lei battendo ritmicamente le mani due singole volte.
Dal grosso portone entrarono quattro gargoyles che sorreggevano una lettiga dove vi era risposto il vecchio cappello parlante.
I gargoyles camminarono impettiti passando in mezzo ai tavoli di Corvonero e Tassorosso. Arrivati davanti alla preside s’inchinarono con la solennità di un cavaliere al cospetto del proprio re. La preside li guardò dolcemente e rispose con gesto del capo; in un secondo momento prese il cappello parlante e lo adagiò su una grossa sedia dall’aspetto regale.
Tutti guardavano impietriti e rapiti la scena.
<<Quest’anno hanno fatto le cose in grande!>> sussurrò Hermione a Harry.
La McGrannit si alzò e prese posto vicino al cappello mentre la preside si sedette al suo posto in mezzo al grande tavolo.
<<Procedete pure Miss Mcgrannit!>> disse Etnelis muovendo regalmente la mano.
La McGrannit inforcò gli occhiali e tirò fuori dalla sua lunga veste da maga una vecchia pergamena, l’aprì delicatamente e la iniziò a leggere:
<<Justin Abysmal!>> chiamò la McGrannit.
Un piccolo ragazzino dalla pelle scura e tremante si arrampicò sulla sedia dove la McGrannit gli mise il cappello.
<<Serpeverde!>> sentenziò il cappello.
Il tavolo dei Serpeverde lo accolse con un applauso.
<<Astrid Arrow!>> chiamò di nuovo la McGrannit e così via. Il procedimento fu lo stesso per tutti i nuovi arrivati.
Alla fine rimase una sola ragazza. Doveva avere 17 anni. Era alta, sguardo fiero e un sorriso orgoglioso stampato sulla faccia. Aveva capelli ondulati e biondi che le ricadevano lungo le sue spalle contornando i dolci lineamenti del suo viso. Gli occhi erano di un verde scuro e sebbene fosse incredibile, vicino alla pupilla il verde sfumava diventando di un blu intenso fino ad arrivare al nero della pupilla. Sembrava che non avesse contorni, ad un certo punto iniziava il verde dell’iride per poi finire nel nero della pupilla che si mimetizzava perfettamente con il blu scuro quasi come se fosse parte dell’iride.
Aveva spalle larghe e braccia robuste seppur sottili che ad ogni movimento ondeggiavano armoniosamente seguendo i movimenti del corpo; ogni movimento la faceva sembrare un albero al vento. La sua pelle era lievemente abbronzata ed era vicino al color caramello.
Sotto la mantella e la tunica da maga si poteva vedere che aveva un seno abbondante ma la veste nascondeva gran parte delle sue forme femminili.
<< Vieni avanti Amaranta!>> la chiamò la McGrannit porgendole la mano.
La ragazza si avvicinò alla McGrannit che la presentò a tutta la scuola.
<<Lei è Amaranta Askew si è trasferita da Gawarts, un Hogwarts in Amazzonia la collocheremo nella casa più appropriata com’è di norma secondo il volere del cappello parlante. A meno che tu non eri in una di queste case prima?>>
<<No, non avevamo case!>> rispose una voce vellutata proveniente dalla ragazza.
<<Allora siediti qui cara!>> disse la McGrannit.
Amaranta si sedette e la McGrannit le mise il cappello.
Harry la guardava e inspiegabilmente (e con sua sorpresa) pregò che il cappello la collocasse a Grifondoro. Era la creatura più bella che lui avesse mai visto. Ginny seduta accanto a lui lo guardava preoccupata.
Il silenzio era calato e per qualche minuto rimase tutto muto.
<<Serpeverde!>> sibilò ad un tratto il capello parlante.
Harry ne rimase deluso come gran parte della popolazione maschile. Amaranta sorrise trionfante mentre si dirigeva allo scalpitante tavolo di Serpeverde.
<<Che peccato!>> si lasciò sfuggire Harry.
<<Sai che roba bella fuori…serpe dentro! E’ un classico!>> gli rispose Hermione.
<<Uh sento odore di gelosia!>> disse Ron rivolto a Hermione. Hermione lo guardò; si era stupita al King Cross quando l’aveva visto arrivare con tutta la sua famiglia; tante fiamme tra la folla, nell’estate si era ingigantito. Lei gli arrivava appena al collo e non le faceva più tenerezza perché aveva lasciato il corpo e i lineamenti da bambino al passato per fare spazio a un uomo fatto e finito. Qualche ciocca di capelli rossi ricadeva sugli occhi color nocciola. Portava un pullover viola con una grossa R bianca che aderiva perfettamente al nuovo corpo scolpito di Ron. Ora che la guardava con quel sorriso le sembrava così affascinante ma Ron era Ron, il suo migliore amico e non si può desiderare il migliore amico. E’ una cosa che sanno tutti! O era forse solo lei a pensarlo? Comunque Ron non potrebbe e non potrà mai essere qualcosa di più di un amico.
<<Ma che dici stupidotto! Io non vorrei mai essere come quella!>> disse Hermione spingendo affettuosamente Ron. Era la più grossa balla che lei avesse mai raccontato. Certo che voleva essere come Amaranta Askew. Poter sedurre ogni ragazzo con un semplice sguardo e ondeggiare per i corridoi mentre i ragazzi le morivano dietro sognandola e pensandola quasi ogni secondo della loro vita.
<<Fai bene perché io ti preferisco così come sei!>> disse Ron mentre le orecchie diventavano rosse quanto i suoi capelli.
Hermione lo guardò stupita: <<Davvero?>> chiese abbassando gli occhi e sorrise timidamente.
<<Che il Banchetto abbia inizio!>> disse Etnelis e il cibo apparve magicamente sul tavolo.
<<Perché non iniziamo a mangiare? Forza!>> disse Ron con voce imbarazzata prendendo un’ala di pollo.
<<Uhm squisita!>> aggiunse dopo averla morsa.
Hermione lo guardò abbuffarsi, si mise a ridere e prese anche lei un’ala di pollo.

 
Continua nel capitolo:


 
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