- Capitolo 1° -
Guardo fuori e vedo il mare. Guardo in cielo e vedo il mare. Guardo a terra e vedo il mare. Ma dove sta il mare? Possibile che nessuno lo sappia? Vago in cerca di una risposta ormai da giorni. Circondato da un'insolito tepore, vago in queste acque gelide per raggiungere la conoscenza. Come un uccello sorvolo questi prati per gettarmi nelle profonde acque marine che in nessun luogo conducono. Come un pesce fuggo da qui, per trovare sollievo al di fuori di un oceano di fuoco. L'inferno, il paradiso, Dio, nulla più conta per chi, oltrepassato il limite, giunge al capolinea e non può più fare ritorno. Sogno il momento in cui il mio amore prenderà la mia vita, intrappolerà la mia anima, strappandola da quel misero corpo che il destino mi ha donato. Ma quando accadrà tutto questo? Quando il volere divino mi porterà via con se privandomi delle gioie del vino e del cibo? Quando farà brandelli della mia carne, confinandola negli abissi più profondi per legare a se la mia anima? E se il supremo onnipotente non fosse in grado di compiere questo miracolo? Ma ogni mia speranza diventa vana se nemmeno il creatore può liberarmi dalla mia maledizione. Vago in questi oceani da tutta una vita e sentò che mai potrò distaccarmene. Ma allora perchè non rassegnarmi alla torbide acque del mare creatore che mi creò? Perchè io, stupido uomo, allontanatomi da esso, sono stato infettato dall'infingarda terra, luogo di demoni e di spiriti malvagi ingannatori. Il mare mi rigetta ogni qualvolta io tento di accarezzarlo. Ma perchè mai potrò realizzare il mio sogno? Abbandonare questo vile mondo per dondolarmi sulle pendici di un fiume, attraversare a nuoto un lago, farmi trascinare dalle spumeggianti onde dei più imponenti oceani. Ma mi rassegnò al destino da me creato. Fatto di gomma, nemico del mare. |
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