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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Non Sono un Angelo (Tenshi Nanka Ja Nai)
Titolo Fanfic: FUMO E CENERE
Genere: Romantico, Introspettivo, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, One Shot
Autore: erikuccia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/12/2006 18:44:01

Il protagonista è Ken. Se non avete letto il quinto volume del manga e non volete rovinarvi la sorpresa, allora non leggetela(...ancora^^)
 
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FUMO E CENERE
- Capitolo 1° -

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FUMO E CENERE
di: Erikuccia
Canzone interpretata dai: Finley
Basato su: Non Sono Un Angelo
Song-fic One-shot
ndErika: Mi sto innamorando sempre di più di questo manga. Sebbene io faccia sempre il tifo per la coppia Midori/Akira devo ammettere di avere un debole per Ken. Sarà che mi ricorda troppo Tsutomu, mi amor. Comunque questa è solo una piccola fic che riguarda i sentimenti di Ken dopo la conclusione del numero 5 del manga. Quindi, se ancora non lo avete letto, e non volete spoiler, evitate, ok? Non voglio responsabilità.^^ Per il resto niente, spero che vi piaccia almeno un po'.
Erikuccia, come sempre.
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"Strade deserte
Note distorte componi per lei
Si è fatto buio già
Ore seduto
Su un marciapiede
Sotto un lampione
Sai che lei non tornerà"

Il buio della notte lo aveva avvolto, come se fosse stato una creatura delle tenebre, il principe dei vampiri, uno zombie smarrito in una dimensione che non ricordava...Le stelle sembravano essersi nascoste dietro un manto scuro, e anche la luna era un semplice lume solmante intuito. Continuò a camminare, con le mani in tasca e il cappello calato sugli occhi stanchi.
La chitarra sulle sue spalle era un peso che aveva imparato a conoscere, a sopportare, ad amare. Era la sua migliore amica, lo specchio dei suoi umori. Bastava prenderla in mano, in una serata qualsiasi, e di colpo si sentiva meglio, svuotato, leggero. Era il suo anti-stress preferito, l'unico che funzionasse davvero.
Ma quella sera, tuttavia, quella chitarra, quell'amica tanto fidata era solamente il ricordo di un fallimento.
Un fallimento che portava il nome di "Il sorriso di un angelo". Il suo fallimento...Lui che aveva sempre creduto di poter far fronte a tutto, sempre con la musica a portata di mano. Ma quel giorno la musica era il veicolo che trasportava il suo dolore e la sua ferita.
Le strade erano deserte, e i suoi passi echeggiavano sul selciato. Era l'unico suono che in quel momento riusciva a sopportare. Perchè se solo provava a riascoltare le musiche che lo avevano accompagnato in quell'ultimo periodo sentiva quella ferita riaprirsi e diventare ancora più profonda. Non riusciva neanche ad immaginare, sera dopo sera, l'obbligo di suonare quella canzone che la vedevano protagonista, sentendo il suo dolore diventare più forte, come la sua umiliazione. Che cretino che era stato!
La luce di un lampione catturò la sua attenzione, e all'improvviso si trovò fermo in mezzo alla strada. Era come se di colpo si fosse reso conto di quanto era accaduto, di quanto era VERAMENTE accaduto. Si vide al di fuori della sua fisicità. Un ragazzo che si era illuso in un amore non ricambiato, in un affetto sopravvalutato che vagava come un'anima in pena.
<che stupido che sei stato Ken!> si disse, prendendo a pugni l'aria, senza avere il coraggio di colpire sè stesso, sebbene lo meritasse davvero. Perchè era stato proprio lui il primo a fare l'errore. Era stato lui l'unico che si poteva biasimare in quella situazione. Probabilmente molti avrebbero detto che la colpa maggiore era stata di Midori, ma lui non se la sentiva di essere un vigliacco fino a quegli estremi. Si, Midori era andata da lui quando si era trovata in difficoltà, ma lo aveva fatto perchè si fidava di lui, perchè gli voleva bene, perchè erano amici. Lui invece aveva voluto vedere qualcos'altro in quel gesto, e nel consolarla, aveva davvero sperato che potesse succedere qualcosa, che qualcosa potesse cambiare. E quando, quel giorno, davanti ad un tavolo, lei aveva detto "e lasciale crescere!" parlando delle sue aspettative, lui aveva davvero fatto finta di non provare un sentimento strano, come se qualcosa stonasse nella sua felicità.
Eppure non aveva dato peso a quella sensazione, e aveva provato solo a godersi quei momenti che aveva aspettato tanto a lungo. Era stato lui ad appoggiarsi a Midori, e non il contrario, anche se sembrava difficile da credere. E adesso che cosa gli restava? Aveva nel repertorio una canzone che non aveva più il coraggio di suonare, nè tantomeno di cantare. Era un insieme di note distorte che ormai non avevano più senso concreto.

"E' un lamento continuo
Di frasi che ormai sono andate, sparite
Mai più sentirai
Ti aspettavi di udire
"Sei il solo per me"
Metti l'anima in pace
Quei giorni son già
Fumo e cenere "

<Sei uno stupido Ken, pensavi davvero che lo avesse dimenticato?>
No, non lo aveva mai pensato. Non aveva mai pensato che Midori potesse dimenticare quel Sudo che sembrava averla stregata come aveva sempre sognato di poter fare lui. Conosceva abbastanza bene la ragazza per sapere che quando si innamorava in quel modo non c'erano vie di fughe. Ma se lo sapeva perchè aveva accettato quel rapporto che, era ovvio, non poteva andare da nessuna parte?
Perchè l'amava, ed era proprio questo il guaio.
L'amava.
Sarebbe stato più facile, in quel momento, odiarla, dirle le peggiori cose e liberare in quel sentimento malsano le ferite che lo torturavano. Ma Midori non si poteva odiare, e questo rendeva tutto più difficile, perchè lo costringeva a rimanere attaccato a lei, anche se non c'erano più speranze da coltivare. E così quel dolore e quel lamento sarebbero andati avanti, senza dargli pace. Ken aveva perso la sua occasione, aveva perso su tutta la linea, e tuttavia non poteva smettere. Non riusciva a cancellare quei giorni in cui tutto era sembrato idilliaco, perfetto. Tsk. Doveva saperlo, era davvero troppo bello per essere vero. Ma lui aveva voluto crederci, aveva voluto fingersi cieco, e quello era il risultato. Un vagabondaggio dopo un concerto non andato bene, a rivivere frasi che si sarebbero perse e che non sarebbero più tornate. Non aveva mai pensato davvero che la sua storia con Midori potesse durare, anche se era il suo desiderio più grande. Alla fine non era mai stato davvero convinto che fosse finita la storia con Sudo, ma era troppo felice per lasciarsi andare al pessimismo. Aveva deciso di sperare che tutto fosse possibile. Aveva deciso di provare ad aspettare che Midori, un giorno, l'avesse guardato con amore, vedendo solo lui, e dicendogli, con quel sorriso d'angelo che lo aveva ispirato "Ken, sei il solo per me." Aveva provato a credere di essere in grado di scacciare lontano il ricordo di Sudo, ma la realtà era che, proprio quel ricordo, gli aveva impedito di insinuarsi davvero nel cuore di Midori. Erano solo amici, niente di più. E improvvisamente Ken cominciò a temere che non ci sarebbe stato più spazio neanche per quell'amicizia, perchè...Come avrebbe fatto a guardare in faccia Midori senza sentire quel male che ancora provava? Come avrebbero potuto essere amici, uscire insieme, se ogni volta lui provava il desiderio di sminuire Sudo? Non era un comportamento da persone adulte, lo sapeva, ma per una volta Ken sentiva la necessità di essere un adolescente complessato. Aveva fatto il suo pianto liberatorio, come aveva detto suo nonno, nonostante Mamiya l'avesse guardato come se fosse un alieno, ma adesso aveva bisogno di mettere l'anima in pace, di capire che non si poteva fare altro.

"La nebbia sul viso
Nasconde il sorriso
Di quei giorni in cui
Lei era accanto a te
Riassaggi i momenti
Scorrendo i messaggi
Ma solo quelli più dolci
Non li cancellerai "

Ma come poteva rassegnarsi se la sua mente era ancora pieno delle fotografie dei giorni passati insieme? Come poteva anche solo immaginare di dimenticare il periodo della sua vita più importante e più bello? Era finita come era finita, certo, ma quei ricordi, quei momenti, quegli attimi di eternità che lui aveva assaporato fino alla fine restavano dentro al suo animo e lui vi rimaneva attaccato, senza avere il coraggio di allontanarsene per paura di vederli sbiadire come la nebbia. Gli attimi in cui lei era al suo fianco, e tutto sembrava essere come in un sogno. Non sarebbe mai riuscito a cancellare quegli attimi, quei sentimenti...non avrebbe mai potuto cancellare il suo stesso animo. Ma doveva trovare il modo di farlo, perchè altrimenti non sarebbe mai riuscito ad andare avanti, non sarebbe mai riuscito a voltare pagina e, come era successo in quegli anni, sarebbe rimasto legato a lei e la vista di Midori abbracciata a Sudo lo avrebbe ucciso. Ma perchè chi aveva il pane non aveva i denti? Perchè quel dannato Sudo si era permesso di far soffrire Midori? Perchè non si inginocchiava ringraziando il cielo per la fortuna che gli era capitata? E perchè lui, lui che avrebbe davvero apprezzato un amore così incondizionato da parte di Midori, non era stato neanche preso in considerazione?

"Il tuo mondo
Sta andando a puttane
Oramai
Puoi reagire ma forse
Non è ciò che vuoi
Preferisci esser vittima
Non guarirai
Non mollare
E' un consiglio
O ti ridurrai
Fumo e cenere"

Perchè la vita doveva essere così ingiusta? Perchè non poteva essere lui il ragazzo la cui immagine accompagnava per tutto il giorno Midori? Perchè non poteva essere lui il bersaglio di tutti i suoi sguardi? Perchè non poteva essere lui ad assaporarla, ad amarla, ancora e ancora...E perchè, soprattutto, non riusciva ad essere più il ragazzo sereno e sempre di buon umore che era? Dove diavolo era andato a ficcarsi il suo ottimismo che lo faceva sempre stare in piedi, come un torre? Lo aveva abbandonato proprio quando ne aveva bisogno. Adesso che aveva perso anche la voglia di suonare, di provare la strada del professionismo...Era come se, con il rifiuto di Midori, tutto il suo mondo avesse deciso di crollargli sulla testa. Ma di che si sorprendeva? Dopotutto era Midori che reggeva il suo mondo.
Ma così non andava...Se si lasciava andare a quei pensieri avrebbe continuato a stare male, e non gli era mai piaciuto fare la parte della vittima...Doveva reagire, doveva trovare il modo di guardare avanti fiducioso, e nel guardarsi indietro doveva essere un po' malinconico, ma niente di più. Doveva imparare ad accettare quel due di picche come parte del suo bagaglio esistenziale, ma non doveva renderlo la ragione della sua vita, o della sua morte. Non doveva arrendersi, doveva cercare di sorridere, di riprendere in mano la chitarra e andare avanti...Altrimenti sarebbe diventato l'ombra di sè stesso, un accumulo di fumo e cenere e non poteva sopportarlo. Si, Midori era ancora un capitolo doloroso, ma d'altra parte era appena successo. Se avesse dato tempo al tempo, magari, anzi, sicuramente, avrebbero ricominciato a ridere insieme, ad essere amici. Era vero, non si potevano amare (o meglio lei non lo poteva amare...) ma in qualche senso anche loro erano anime gemelle, altrimenti come avrebbero potuto avere una tale sintonia? Si, doveva sperare in questo. Doveva sperare nelle sue capacità di poter recuperare un rapporto e una persona importantissima e non solo perchè era la ragazza che amava.
Ma perchè il sorriso dell'angelo era la sorgente a cui lui stesso attingeva il buonumore, e viceversa. Il sorriso dell'angelo,si...Avrebbe reagito, avrebbe guardato avanti e avrebbe cercato di non odiare Sudo ( certo che sarebbe stata un'impresa davvero ardua!), e sarebbe tornato il solito Ken di sempre.
Sorrise, sfiorando con le dita il lampione che aveva catturato la sua attenzione, e pian piano ricominciò a camminare. Ma adesso il rumore dei suoi passi non era l'unico che si diffondeva per la strada deserta. Un leggero motivetto usciva dalle labbra di Ken. "Alzo gli occhi al cielo,ed è pieno di nuvole.Ogni giorno è una salita faticosa. Non ce la faccio più.Poi ripenso alla ragazza che amo e mi rimetto le scarpe che avevo sfilato.Il sorriso di quella ragazza è come un mare di luce che scende come pioggia dagli interstizi tra le nuvole. Una luce che scalda il cuore. Quella ragazza ha il sorriso di un angelo."(Ai Yazawa, il sorriso di un angelo^^ ndErika)
<Forza Ken, come Rossella> si disse <Domani è un altro giorno...>
E nel prossimo giorno il fumo si sarebbe dissipato e la cenere sarebbe stata spazzata via e sarebbe rimasto solamente lui, in piedi contro il mondo, pronto a conquistarlo con la sua musica.



FINE
 
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