- Capitolo 1° -
ciao a tutti!!!
intanto ringrazio tutti dei commentini alle mie ultime one shot, mi rendono davvero orgogliosa!!!
per il resto... come promesso, vi affliggerò finchè non crollerò dal sonno, considerando che poi potrò ricominciare a scrivere solo venerdì prossimo...
perdonatemi!!!
buona lettura!!!
un ticchettio continuo, fastidioso, che si sovrapponeva in certi istanti e in altri spariva completamente.
una luce da un monitor, nel quale apparivano di continuo parole e frasi.
era il suo scoop, ciò per cui aveva dedicato la sua vita, e ora aveva in mano abbastanza elementi da essere in prima pagina.
da due giorni scriveva, ininterrottamente, le pagine si affollavano, e lui iniziava a pensare di vendere il suo scritto ad un editore, invece che al solito giornale.
non aveva fatto altro, per anni, che seguire quel caso, era diventato la sua ossessione, la sua ragione di vita, tanto da farlo mangiare e dormire solo quando era strettamente necessario.
la sua ragazza l'aveva lasciato, gli amici non lo chiamavano più, ma non gli interessava più, ormai.
non sapeva che giorno fosse, non sapeva nemmeno il mese a dire il vero, supponeva che fosse primavera, però, perchè non era troppo freddo e il vento spirava gentile dalla finestra.
il ticchettio si interruppe, mentre sorseggiava un pò del caffè freddo che gli era rimasto e il computer ormai troppo vecchio finiva di immagazzinare gli ultimi dati da lui battuti.
osservava le parole, osservava il suo capolavoro.
riprese, di nuovo quel ticchettio, di nuovo, di nuovo...
sentiva una strana gioia nel cuore, a scrivere, eppure, qualcosa mancava, qualcosa che non riusciva a capire, di cui non riusciva a carpire l'essenza, ma che sapeva esserci, subito fuori dalla portata della sua mano.
la luce del monitor si rifletteva sugli occhiali, dando un che di tetro alla sua figura scarna.
si appoggiò indietro sulla sedia, osservò, rilesse le ultime righe, e quella sensazione che non comprendeva.
poi, capì.
la sua vita... che senso avrebbe avuto, dopo tutto questo? cosa ne avrebbe fatto?
ormai, era la sua unica ragione di respirare, una volta finito, cos'avrebbe potuto fare?
il suo scritto... non aveva sentimenti.
si avvicinò alla finestra, osservò la vita nel parco vicino a casa, le coppie, le madri con i figli, gli amici...
e non comprese.
vide però tante emozioni di cui si era dimenticato, tante vite che si intrecciavano, per qualche secondo, per anni...
tornò al computer, si sedette, e diede un altro sorso al caffè.
si accorse che era freddo.
si chiese quando l'avesse fatto.
scrisse altre poche parole, ma ora le sue mani non si muovevano più così agilmente nella tastiera, erano lente, come addentrate in un terreno sconosciuto, terrorizzate dalla possibile presenza di pantani e sabbie mobili.
si fermò, guardò il suo lavoro di una vita.
lentamente, la mano destra tornò alla tastiera, si ritirò e avanzò di nuovo.
tutto il suo capolavoro era stato selezionato, tutta la sua vita in migliaia, milioni, forse miliardi di battute a 12, interlinea 1 e mezzo.
lo osservò così, i colori invertiti dalla selezione, a lungo, molto a lungo.
la mano tremante si riavvicinò alla tastiera, la sfiorò come un'amante addormentata, tasto per tasto, fino a giungere a quello fatidico.
il tremore era ora scomparso, il suo dito continuava ad accarezzare quell'unico tasto, finchè una lacrima illuminata di luce percorse il suo viso, fermandosi all'angolo di una bocca sorridente.
premette quel tasto, e con questo riaccese tutto.
si alzò, lentamente, come in sogno, e prese la giacca.
si avviò verso la porta, la aprì, si girò in un ultimo saluto al computer acceso, il cui monitor sembrava salutarlo con approvazione.
la porta chiusa alle sue spalle lasciò il monitor solo, ad ammiccare all'oscurità.
si, lo so... anche questo è strano...
capita!!!
spero vi piaccia comunque!!!
a presto!!!
^.^
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