Manga e Anime
creata dalla serie "LUPIN III" (LUPIN SANSEI)
e crossover Occhi di gatto - Detective Conan:
"SFIDA A TRE"
una fanfiction di:

Generi:
Comico - Azione - Avventura
Avviso:
CrossOver
Rating:
Per Tutte le età

Anteprima:
Quando due famose bande di ladri hanno uno stesso obiettivo, può accadere di tutto...

Conclusa: Sì

Fanfiction pubblicata il 09/12/2006 22:31:09 - Ultimo inserimento 04/03/2007
 
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 OSSERVATO SPECIALE


Era una notte fredda a Tokyo quando all'aeroporto arrivò dalla Germania l'imprenditore Karl Hoffmann. Non era arrivato in Giappone per concludere un affare, ma per acquistare un quadro di un pittore tedesco che si trovava in città, il cosiddetto "Tramonto giapponese" di Michael Heintz, pittore scomparso durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa operazione era stata molto pubblicizzata nel suo Paese tanto che aveva assunto dei toni quasi "patriottici". Inoltre era un'ottima opportunità per il signor Hoffmann di farsi molta pubblicità positiva...
Ad attenderlo sulla pista d'atterraggio, oltre a numerosi giornalisti, c'era anche un piccolo gruppo di persone importanti venuti appositamente per salutarlo mentre stava scendendo la scaletta del suo jet privato.
Capelli brizzolati, barba un po' incolta, occhi azzurri, Hoffmann indossava un cappotto nero e sotto una camicia color blu notte e portava un vecchio orologio da taschino nella tasca interna. Dal fisico robusto e discretamente allenato, aveva un certo fascino sebbene avesse superato la quarantina da un bel pezzo.

Arrivato a terra, il primo a stringergli la mano tesa di Hoffmann fu Hiro Yanagisawa, capo della polizia metropolitana di Tokyo. Dal suo sorriso si capiva che era molto soddisfatto per l'organizzazione di quell'evento.
«Io e tutta la città di Tokyo le diamo il benvenuto signor Hoffmann!» disse il capo salutando il suo ospite.
«Grazie, molto gentile! Sono molto lusingato!» rispose Hoffmann facendo un sorriso per i fotografi.
«Tutto bene durante il viaggio?»
«Certamente! Ma adesso sarei un po' stanco... mi accompagna lei fino al mio albergo?»
Davanti a questa richiesta il capo della polizia sorrise per la seconda volta.
«Ma certo! E' un onore accompagnare una persona importante come lei!»
Facendosi largo tra la folla, i due uscirono dall'aeroporto con Hoffmann che continuava a salutare tutti i giornalisti che erano venuti a vederlo.
Erano numerose le telecamere che assistevano a quell'evento, qualcuna proveniva anche dalla lontana Germania. Ma in questo mucchio così disordinato ce n'era una di molto strana, praticamente sconosciuta a tutti... anche perché quel canale non esisteva!
Dietro a quest'emittente fantasma c'era la famigerata banda Lupin. Con questo espediente Lupin e Jigen stavano osservando l'arrivo di Hoffmann nascosti dentro un furgone con il logo dell'immaginaria emittente mentre Goemon, travestito da cameraman, filmava e mandava le immagini ai suoi due soci. Tutto procedeva senza intoppi.
«Certo che si dà molte arie per uno che non ama farsi vedere in giro...» affermò Jigen osservando le immagini di Hoffmann sul monitor.
«Questo è il suo momento di gloria! Lasciagli godere questo momento Jigen, perché non durerà per molto...» ribatté Lupin sorridendo.
«Significa che hai già messo a punto un piano?»
«Più che pronto, è prontissimo! Non vedo l'ora di mettere le mani su quel quadro!!!»
«Vedo dai monitor che stanno scaricando gli oggetti personali di Hoffmann. Se ne porta dietro di valigie l'amico...»
«Benissimo!!! Tutto procede come da copione! Possiamo anche andarcene Jigen! Qui abbiamo finito!»
Immediatamente Jigen contattò via radio Goemon per avvertirlo che avevano finito di registrare e che potevano andare via. In pochi minuti la banda Lupin si dileguò in mezzo alle telecamere che continuavano a seguire gli spostamenti di Hoffmann. Goemon fu quasi contento di uscire dall'aeroporto: tutto quel caos non era adatto a colui che cerca l'Illuminazione.

Ma Lupin non era l'unico interessato alla notizia dell'arrivo di Hoffmann: in un bar chiamato "Cat's Eye" (Uno dei locali più famosi della città... N.d.Bordeaux) le tre sorelle che gestivano il locale seguivano attentamente l'evento alla televisione.
«E' arrivato, un po' in ritardo sul previsto...» commentò Rui guardando l'ora.
«Quanto resterà qui il signor Hoffmann?» chiese Ai alla sorella.
«Due giorni, poi ripartirà con il quadro venerdì mattina.»
«Quindi abbiamo tempo fino a domani notte per rubargli il quadro, sennò prenderà il volo per l'Europa» disse Hitomi da dietro il balcone.
«Non sarà facile questo colpo. Data l'importanza di Hoffmann, ci saranno un mucchio di poliziotti stavolta» affermò Rui spegnendo la televisione.
«Ma lo sai che per la banda "Occhi di gatto" non si ferma davanti a niente!» disse Hitomi in tono scherzoso.
«Già, è vero!» rispose Rui.
«E poi il signor Hoffmann è stato molto gentile. Ci ha "ritrovato" il quadro di nostro padre che stavamo cercando da settimane!» affermò Ai.
«Allora speriamo che questo sia un segnale positivo... oh, sta arrivando un cliente! Vado a servirlo...» disse Hitomi vedendo la porta del locale aprirsi. Era Toshio, il fidanzato di Hitomi stanco per aver partecipato all'arrivo di Hoffmann e desideroso di un caffè...

Una volta tornati al covo, una camera d'albergo nella periferia di Tokyo, Lupin e i suoi due soci si sedettero attorno ad un tavolo. Su di esso c'era la mappa del museo in cui il quadro ricercato da Lupin era esposto.
«L'edificio non ha molte difese contro i ladri avendo subito pochi furti in passato, ma con l'evento di stasera la sicurezza sarà molto più alta da adesso in poi...» disse Lupin illustrando la situazione attuale.
«Tutta colpa del signor Hoffmann!» commentò Jigen.
«Certo! La sua importanza è dovuta alle sue risorse finanziarie nascoste, un vero e proprio tesoro di famiglia!»
«Ed è a quello che stai mirando, giusto Lupin?» chiese Goemon.
«Certo, mon ami!»
«Ma cosa c'entra il quadro con il tesoro degli Hoffmann?» domandò dubbioso Jigen.
«Sono stati proprio loro a commissionare il quadro al pittore Michael Heintz poco prima della Seconda Guerra Mondiale! Era un modo per nascondere il luogo in cui si trovava il tesoro durante la guerra per poi ritrovarlo una volta finito il conflitto mondiale. Ma durante la guerra il quadro è andato perduto...» spiegò Lupin.
«Come succede a tutte le opere d'arte durante una guerra!»
«Solo una parte del tesoro è stata recuperata. La gran parte è ancora nascosta e intanto il quadro è passato negli anni da un proprietario all'altro fino ad arrivare al titolare del museo d'arte che ora vuole vendere il quadro a Hoffmann.»
«Hai programmato proprio tutto?» domandò Lupin prendendolo un po' alla sprovvista.
«Che intendi dire?»
«Parlo di quella donna...»
«Chi? Fujiko?»
«E di chi sennò! Quella donna è solo una fonte di guai!» disse Jigen arrabbiandosi.
«State tranquilli! Fujiko è dalla nostra parte...» affermò Lupin rassicurando i suoi compagni.
Jigen e Goemon scuoterono la testa sconsolati. Sebbene Lupin sia stato fregato da Fujiko per non si sa quante volte, Lupin ci cascava sempre!
«Non fate così!» disse Lupin cercando di rassicurarli.
«Dove si trova attualmente Fujiko?» chiese Jigen.
«E' riuscita ad infiltrarsi nelle file di Hoffmann. Ci sarà molto utile per la riuscita del piano!»
Sentendo queste parole Goemon si alzò dalla sedia e "consultò" Zantetsu, la sua spada. Aveva un brutto segno scuro che correva su tutta la lama. Non era un segnale positivo...
«Lo sapevo. La mia fedele spada ha una brutta premonizione a riguardo...»
«Ah, sei solo un pessimista! Jigen, mi devi fare un favore domani mattina...» chiese Lupin al suo amico fidato.
«E di cosa si tratta?»
«Domani mattina svegliami presto! Devo fare una consegna molto importante...»

Qualche ora più tardi Hoffmann poté finalmente entrare nella sua camera di lusso e riposarsi per il lungo viaggio. Sdraiandosi sul letto ripensò alle parole di Yanagisawa che lo mettevano in guardia su possibili tentativi di rubare il suo quadro. Il tedesco sapeva benissimo che doveva stare attento e per questo motivo aveva preso le sue precauzioni. Essere trattato da ingenuo dal capo della polizia di Tokyo lo aveva un po' innervosito, ma tutto sommato passò una notte tranquilla. Era sicuro che il trasferimento del quadro sarebbe riuscito perfettamente.
Di natura Hoffmann era una persona molto sicura di sé. Chissà se la sua tranquillità sarebbe durata anche alla notizia che ben due bande di ladri vogliono rubare il suo quadro.


Continua...




...Continua nel prossimo capitolo


 
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