INIZIA L'AVVENTURA - Capitolo 1° -
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Un magnifico sole di estate salutava gli studenti dell’istituto Domino che si accingevano ad entrare a scuola, ma la mente di tutti loro era già rivolta alle vacanze che sarebbero cominciate entro otto ore, al suono della campanella delle cinque. Anzu, Jounouchi e Honda erano già in classe. <<Che programmi avete per le vacanze?>> chiese Honda <<Ancora non lo so.>> rispose Anzu <<Probabilmente andremo alle spiagge di Doinaka. E tu, Jounouchi?>> <<Neanche io ho le idee molto chiare. Pensavo di andare a trovare Shizuka a Sapporo.>> <<A proposito, come sta tua sorella?>> chiese Honda <<Benone. Si è ripresa completamente, e gli occhi non le danno più alcun problema.>> <<Mi fa piacere. È passato molto tempo dall’ultima volta che ci siamo visti.>> <<Già. Dai tempi di Duel City.>> <<Non riesco a credere che sia già passato un anno da quella volta.>> disse Anzu <<E questo che verrà passerà ancora più in fretta, considerando che è il nostro ultimo anno di liceo.>> <<Già.>> disse Honda <<E poi ognuno di noi andrà per la sua strada.>> <<Ci pensate se non dovessimo rivederci più?>> disse Anzu. Tutti si oscurarono in volto e si respirò un’aria pesante, ma ci pensò Jounouchi a risollevare il morale. <<Via, non stiamo a pensare a cose simili. Noi che ci separiamo. Non sia mai.>> <<Hai ragione>> rispose Anzu con forza <<D’altronde ci siamo fatti una promessa, ricordate?>> <<E ce lo chiedi?>> disse Honda alzando il palmo destro. In quella Yugi entrò in aula; i ragazzi lo salutarono, ma lui non rispose e andò a sedersi al suo posto. Aveva lo sguardo triste e teneva gli occhi in basso. <<Oggi come ieri.>> disse sottovoce Jounouchi <<E come tutti gli altri giorni.>> disse Honda di rinforzo <<Guardatelo>> disse Anzu <<Deve soffrire molto, ma d’altronde come possiamo fargliene un torto. Ha dovuto separarsi dal suo più grande amico quando aveva appena cominciato a conoscerlo.>> <<Eppure in principio l’aveva presa positivamente.>> <<Probabilmente non era ancora pienamente consapevole di ciò che era accaduto.>> <<Comunque sono passati quasi due mesi.>> irruppe Jounouchi <<Dovrebbe averla digerita, ormai>>. Il suono della campanella interruppe la conversazione e tutti corsero al proprio posto prima che entrasse il professore. Durante la ricreazione la scena fu la stessa. Yugi se ne restava seduto al suo posto e pareva fuori dal mondo, privo della vitalità che lo aveva caratterizzato per quattro anni. Jounouchi e Anzu stavano duellando osservati da Honda. <<Ho vinto! Mi dispiace Jounouchi, ma ho azzerato i tuoi LP.>> <<Accidenti! Sono davvero messo male se mi faccio battere persino da Anzu!>>. Le loro risate furono spente dalla totale noncuranza di Yugi verso ciò che avveniva a soli due metri da lui. Jounouchi a quel punto perdette l’indirizzo di casa, si alzò dalla sedia e si avvicinò all’amico, sbattendo violentemente il deck e sedendosi di fronte a lui. <<Allora Yugi, se non sbaglio mi devi una rivincita>>. Yugi lo guardò coi suoi occhi smarriti: <<Veramente Jounouchi>> disse con voce timida <<Non mi sento molto carico oggi.>> <<La carica ce l’hai eccome, e ci penserò io a tirartela fuori!>>. Quando Jounouchi si fissava era come parlare al muro, e allora Yugi prese il deck dalla cintura. Il duello iniziò, ma più che una sfida fra due tra i più forti duellanti del mondo pareva Davide contro Golia. Yugi non ci metteva il minimo impegno e commetteva una serie di errori degni del più incapace dei principianti. L’ennesima distrazione fu la goccia che fece traboccare il vaso, e Yugi si ritrovò con la faccia a terra colpito da un solenne ceffone. <<Ora basta!>> gridò Jounouchi sollevandolo di peso ad un metro da terra. <<Jounouchi, smettila!>> disse Anzu tentando di strapparglielo dalle mani <<Lasciami fare, Anzu! Se non vuole reagire, lo costringerò a farlo!>> <<Ma non è questa la maniera!>>. Jounouchi finalmente mollò la presa e Yugi stramazzò a terra senza più fiato nei polmoni. <<Yugi, si può sapere che cosa ti è accaduto?>> <<Perdonami, Jounouchi. È che non riesco ancora a rendermi conto del fatto che non rivedrò più il faraone.>> <<Amico, è stata dura per tutti. Anche per noi non è stato facile dire addio ad Atemu, ma se ti comporti così dimostri di non aver compreso ciò che lui ha voluto insegnarti.>> <<Jounouchi….>> <<Ha ragione, Yugi.>> disse Anzu. Yugi notò che gli occhi della sua amica erano velati da alcune lacrime: <<Tutti volevamo bene ad Atemu, ma dobbiamo essere felici che lui abbia finalmente raggiunto la pace che per troppo a lungo gli è stata negata.>> <<Yugi.>> disse Honda <<Atemu ti ha fatto capire che ora sei abbastanza maturo da poter andare avanti da solo. Se lui fosse qui, pensi che ne sarebbe ancora convinto?>> <<È che io…>> <<Dimostra di aver appreso i suoi precetti.>> proruppe Jounouchi <<Vivi al massimo la tua esistenza e ricordati che lui, in un modo o nell’altro, sarò sempre al nostro fianco. Dico bene ragazzi?>> <<Benissimo>> rispose Honda <<Ma dimmi un po’, da quando sei diventato così profondamente filosofico?>> <<Ci sono molte cose che non sai di me, caro mio!>> disse fieramente Jounouchi <<Una fra tutte?>> <<Sono troppe per elencarle.>> <<Per esempio che la sera ti fai le seghe guardando le foto di Maki Urushira della prima sezione in divisa da ginnastica?>> <<Che hai detto?>>. Jounouchi si avventò su Honda e cercò di strozzarlo con tutte le mostre di wrestling che conosceva. Anzu e Yugi, vedendoli, non poterono evitare di scoppiare a ridere. Ogni incertezza e ogni insicurezza sparirono come neve al sole, e in un solo istante Yugi tornò quello di sempre. Il suono della campanella fu salutato dalle grida di gioia dei ragazzi che lasciavano la scuola. <<Ohi.>> disse Honda massaggiandosi la schiena <<Mi fanno male tutte le ossa.>> <<Così impari a raccontare balle sul mio conto.>> <<Vi ringrazio, amici. Il vostro aiuto mi è stato prezioso.>> <<Figurati, non c’è di che.>> disse Honda <<Ehi>> disse Jounouchi <<Che ne dite di festeggiare la guarigione esistenziale di Yugi con un bell’hamburger e una partita ai videogame?>> <<Concordo senza riserve. Ho giusto un certo languorino>>. Sul far del tramonto i quattro amici arrivarono alla sala giochi, ma trovarono il piazzale davanti all’entrata stracolmo di gente. <<Ehi, che succede?>> chiese Yugi. <<Venite gente, venite!>> gridava uno con l’altoparlante <<Sfidate il nuovissimo simulatore di discoteca G-Dance!>> <<Un simulatore di discoteca?>> disse Honda <<Sembra divertente>>. Facendosi strada tra il mare di persone i ragazzi arrivarono davanti a tutti; in quel momento sulla pedana si stava cimentando un giovane che conoscevano di vista. Nonostante fosse un provetto ballerino faceva molta fatica a tenere il passo. Bastarono pochi secondi perché gli errori si accumulassero fino ad arrivare al Game Over. Vedendolo scendere con le gambe a pezzi il proprietario della macchina seduto lì accanto gongolava di soddisfazione. <<Molto bene, e adesso chi vuole provarci?>> <<Perché non vai tu, Anzu?>> chiese Yugi <<Io?! Ma non credo che…>> <<Ehi!>> esclamò Honda <<Guardate quel cartello!>> <<Chi porterà a termine il livello di gioco>> lesse Yugi <<Vincerà un viaggio di due settimane per quattro persone attraverso l’Italia.>> <<Hai detto l’Italia!?>> disse Jounouchi <<La patria della miglior cucina del mondo! La terra degli spaghetti, delle fiorentine e della pizza. Anzu, devi assolutamente partecipare e vincere!>> <<Ma…>> <<Dai, Anzu.>> disse Yugi <<Provare non costa nulla>>. <<Beh… e và bene.>> Anzu, messa a terra la cartella, si liberò del nastro al collo e della giacca della divisa per avere più libertà di movimento, quindi salì sulla pedana. <<Sono pronta! Cominciamo!>>. <<D’accordo>>. Le luci si accesero, partì la musica e le frecce cominciarono a scorrere sul monitor. Anzu impiegò qualche istante per visualizzare le note all’interno della sua mente quindi partì in quarta sicura di sé. Si muoveva con grazia e leggerezza quasi sovrumani, degni di un angelo. Settanta persone la osservavano con il fiato sospeso, impressionati da tanta abilità. Yugi in particolare non riusciva a toglierle gli occhi di dosso. Il proprietario invece era terrorizzato e gli erano venuti i sudori freddi. Non volle credere ai suoi sensi quando sentì terminare la musica e vide la scritta You Win sullo schermo. <<Sì, ho vinto!>>. Honda e Jounouchi corsero ad abbracciarla saltando come due ebeti, mentre Yugi li osservava da lontano, felice sia per loro che per la sua ritrovata serenità. <<Sarà una vacanza meravigliosa!>> esclamò Jounouchi sulla via di casa <<Già mi immagino le scorpacciate!>> <<Quale sarà la prima tappa?>> chiese Honda <<Vediamo>> disse Anzu prendendo il programma <<La prima città sarà Venezia, e ci resteremo per quattro giorni. Poi andremo a Firenze e infine a Roma.>> <<Sono sicuro che ci divertiremo>> disse Yugi <<Speriamo>> rispose Anzu, che invece aveva ancora bene in mente le disavventure capitate loro nel corso dei precedenti viaggi in giro per il mondo, in India prima e in Florida poi. Ma poi si disse che, visto che ormai la guerra era finita, non c’era nulla di cui preoccuparsi. Finalmente lei e i suoi amici avrebbero potuto assaporare a pieno una vacanza in piena libertà. Con questo pensiero si congedò dai suoi amici e rientrò a casa dove, dopo la cena coi genitori, andò a dormire, sognando per tutta la notte le belle cose che la attendevano in Italia.
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