PROLOGO
- Capitolo 1° -
La pioggia cadeva fitta quella notte, mentre i rami degli alberi scricchiolavano al vento del nord. In quell’oscurità un’ ombra si muoveva agile e silenziosa sfruttando ogni zona non illuminata. Sul capo portava un alto cilindro nero in tinta con la scura veste che indossava. Lunghi capelli biondi si snodavano in diverse direzioni mossi dalla brezza. I suoi occhi scrutavano il buio, cercava qualcosa che sapeva l’avrebbe scioccato. Quando arrivò sotto una grande quercia si appoggiò al possente tronco e aspettò sperando che nessuno si presentasse. Ma quel desiderio purtroppo non si avverò e dopo pochi istanti apparve avvolta nell’ombra una figura. Il volto era coperto da una grande maschera nera e bianca che mostrava la luce e la tenebra. I passi pesanti dell’uomo si fermarono a qualche metro da Disleery che lo osservò con un ghigno, ma nel suo cuore la paura cominciò a farlo tremare interiormente. –Da quando in qua hai paura di me? Del tuo amato padre?- La voce appariva roca e profonda quasi innaturale –Non ho paura di voi padre, è il freddo della notte- rispose il giovane. Due mani toccarono la maschera, la strinsero e liberarono il volto coperto. Sotto di essa apparve un viso molto sensuale, occhi azzurri penetranti come una lastra ghiacciata coperta da un profondo strato d’ odio, il viso rettangolare e ben strutturato, le labbra carnose, e i capelli corti neri. Lo sguardo di Alexis si fece profondo e provocatorio, il dottore abbassò gli occhi. Il moro sorrise, un sorriso meschino e carico di rancore. -Sei pronto a prendere la tua rivincita Su Cain?- Jezebel rialzò lo sguardo, stavolta deciso annuì. –Tu sai qual è il prezzo da pagare, vero figlio mio?- il biondo annuì nuovamente.-Eccellente- sorrise suo padre. Dalla lunga tunica nera Disleery estrasse un pacco, non sapeva cosa conteneva ma sospettava un libro, gli era stato ordinato di non aprirlo.-Aprilo- rispose secco l’altro. E lui obbedì. Ai suoi occhi apparve un vecchio libro, sulla copertina era raffigurato un grande cerchio dove all’interno era situata una stella con otto punte. Con caratteri medioevali erano impresse otto lettere, una in ciascuna punta.-Leggile- ordinò Alexis e il giovane lo fece –Valpurga- guardò il padre non capendo e lui gli aprì la strada –Valpurga, la leggenda narra che sia la notte in cui gli spiriti vagano indisturbati sulla terra, la notte in cui Caino uccise Abele…- gli occhi del biondo scintillarono – quando lui lo fece venne richiamato da Dio e cacciato dall’Eden. Ma egli non fu così cattivo e infatti disse che chiunque provasse a uccidere Caino avrebbe avuto la stessa punizione per sette volte. Ma così nacque l’odio e ogni anima che viene straziata lo stesso giorno non trova più la pace e vaga tormentata dal dolore sulla terra. Se leggi in basso noterai due nomi: Caino e Abele. Ma all’interno del libro troverai una storia completamente diversa da quella che conosci.- chi teneva in mano il libro lo aprì e lesse la prima pagina e in quel momento il cuore gli si fermò in gola mentre l’uomo, sempre sorridendo, scompariva tra le tenebre della notte.
Nello stesso istante un viso mandido di sudore venne illuminato dalla fiammella di una candela. Riff sedeva accanto a Cain, lo sguardo premuroso su di lui che tremava come una foglia. –Cosa vi è successo, un altro incubo?- il moro annui, e si voltò verso il maggiordomo, gli occhi verdi ebbero un riflesso dorato alla fonte di luce. –Ho visto una cosa terribile Riff, qualcosa di oscuro è appena accaduto, o almeno poco fa..- si asciugò il sudore con il braccio –Meryweather dorme?- chiese dopo qualche istante –Sta bene, dorme da ore- lo rassicurò l’altro. –Dobbiamo indagare Riff- il maggiordomo si sorprese – E su cosa?- dopo qualche minuto il conte gli rispose –Su quello che ho visto.- Il ventottenne annuì, si avvicinò alla porta, spense la candela e augurò la buona notte al signor Hargreaves. Sconcertato, Cain, si rimise sotto le coperte con il sudore che ancora gli colava dalla fronte, mentre un pensiero gli attraversava la mente, solo uno. Un vecchio libro con sopra una stella e delle lettere che componevano una parola: VALPURGA.
Al tronco dell’immenso albero una figura vi si era rannicchiata, stringeva un libro fra le mani, aveva lo sguardo perso. Ripassò più volte un dito sulla pagina iniziale contornando le parole che erano scritte con caratteri dorati sulla carta. I suoi pensieri volarono su Cain, lo avrebbe fatto soffrire, e gli avrebbe preso quei bellissimi occhi che desiderava tanto. La sua vendetta era vicina e lui non aspettava altro. Avrebbe finalmente rovinato la vita di colui che lo tormentava. Un sorrise apparve e i bianchi denti del dottore brillarono nel buio. Gli avrebbe tolto tutto, piano piano, quella spocchiosa ragazzina, quell’odioso maggiordomo. Lo avrebbe fatto inginocchiare ai suoi piedi facendolo pregare. E Disleery l’avrebbe lasciato in vita, ma a una sola condizione: i suoi occhi.
Soddisfatto si alzò, mentre la pioggia cadeva a catinelle bagnandoli il viso scomparve tra gli alberi.
Salveeeeeeee! E’ la prima volta che scrivo su questo sito, mi sono anche appena registrato. Dite che abbia scritto troppo poco? Effettivamente è vero non sono neanche due pagine, ma questo è un prologo.. I capitoli che inizierò saranno di almeno tre-quattro pagine quindi non vi preoccupate è solo l’inizio! Vi lascio per questa sera, spero di ricevere tanti commentini e mi raccomando siate clementi, è la prima volta.. vi saluto ciao!!!
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