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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: THE LIFE OF A SLITHERIN
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Slash
Autore: purplebullet galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/12/2006 18:29:05

Lo Slitherin per eccellenza e parte della sua vita raccontata da lui stesso... dxh
 
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ALL STARTS
- Capitolo 1° -

He said:
"Son when you grow up, would you be the savior of the broken,
the beaten and the damned."
The Black Parade, My Chemical Romance





Era una bellissima serata di agosto, c’era luna piena e il cielo era così limpido che si distinguevano perfettamente le varie costellazioni che la professoressa Sinistra non faceva mai a meno di mostrarci… Ero sdraiato sulla spiaggia ad occhi chiusi, con le braccia dietro la testa in funzione di cuscino, con la sola compagnia delle onde che si infrangevano sul bagnasciuga ai miei piedi…
Era uno dei pochi momenti dell’anno in cui riuscivo a godermi la vita, senza pensieri e/o preoccupazioni… Avevo le cuffie messe e ascoltando la “dolce melodia” del nu metal, cercavo di non pensare a nulla tranne che alle parole che Corey Taylor, il cantante degli Slipknot, non articolava e al ragazzo il cui viso mi aveva tormentato tutta l’estate… Si, il mio angelo… Fra pochi giorni l’avrei rivisto… A questo pensiero le mie labbra si distesero in un lieve sorriso, anche se da ridere non c’era niente… Tornare a Hogwarts equivaleva ad essere costretto ad indossare per l’ennesima volta la maschera, tramandata nella famiglia dei Malfoy come una tradizione, dell’insensibile Slitherin purosangue che il mio angelo tanto odiava… Peccato che mai si fosse accorto, o immaginato, che la mia era solo una maschera…
Avrei dovuto fare nuovamente i conti con la reputazione di mio padre e con la convinzione che io sia una sua copia sputata, cosa alquanto falsa, visto che io, a differenza sua, una coscienza l’ho… “Ancora per poco, Draco… Ancora per poco…” Mi ripeteva una voce nella testa… e, in effetti, aveva ragione… Mi mancava meno di un anno al raggiungimento della maggiore età e appena avrei compiuto 17 anni, mio “padre” mi avrebbe trovato per la prima volta estremamente interessante visto che, purtroppo, avrei potuto entrare nelle file dei suoi colleghi…

Oramai non potendo più raggiungere l’obbiettivo che mi ero prefissato, in altre parole di non pensare a niente di negativo, decisi di girare su me stesso e di raggiungere la soglia di casa.
Sospirando, rientrai nella mia residenza estiva sulla spiaggia, ordinai ai tre o quattro elfi domestici, che Lucius mi aveva “gentilmente” concesso, la cena e mi levai la camicia bianca, che portavo sbottonata, buttandola sul divano sul quale poi mi lasciai cadere.
Ero di nuovo assorto nei miei pensieri non del tutto felici, quando sentii bussare alla porta di casa…
- Ma chi è che rompe a quest’ora? – dissi più a me stesso che ad altri, senza notare che in fondo erano solo le 9…
Scesi dal mio comodo giaciglio e aprii la porta perché, non si sa come, i miei elfi domestici erano spariti nel nulla… Mi guardai attorno più volte non vedendo assolutamente nessuno fuori della porta. Credendomi pazzo, feci per richiuderla quando notai a terra una lettera, con il sigillo della casata dei Black, chiusa in ceralacca rossa. La presi fra le mani e la rigirai su se stessa diverse volte prima di decidermi ad aprirla. Era di mia madre che, come prefisso, mi avvertiva delle congiure di Lucius.


“Caro Draco, figlio mio,
ti scrivo per avvertirti dei piani di tuo padre e dell’Oscuro Signore prima che tu ne venga tirato in parte inconsapevolmente. Lucius tornerà fra pochi giorni a Malfoy Manor e presto ti richiamerà qui con qualche stupida scusa… Ti prego Draco, evitalo accuratamente e allontanati dalle nostre residenze fino all’inizio della scuola dove, spero, sarai al sicuro.
A presto piccolo mio,
N.B.M.”

Come sospettavo, non erano buone notizie…“allontanati dalle nostre residenze…” Già… Sarei dovuto scappare ancora una volta, come sempre più spesso accadeva…
Decisi allora di fare immediatamente le valigie e di partire per chissà dove. Abbandonai subito l’idea di andare a Nocturn Alley, perché la maggior parte delle persone che la frequentavano lavoravano dall’Oscuro Signore e quindi con Lucius.

Pensai a tutto tranne che al posto più ovvio e meno scontato allo stesso tempo: Diagon Alley.
Come dice quel famoso proverbio, il miglior posto dove nascondersi è sotto gli occhi di tutti e siccome mio padre stava per uscire da Azkaban solo ora, non si sarebbe certo sognato di farsi vedere a Diagon Alley.

Presi con me solo il necessario e riempiendo il baule scolastico con calderone, provette, libri più svariati, pergamene e piume d’aquila mi resi conto che mancava la mia bacchetta…
Oddio, la mia bacchetta!!!
Imprecando sotto voce, la cercai per una buona ora dappertutto: in salone non c’era, in cucina nemmeno l’ombra, nelle tre stanze da letto inutilizzate non ce n’era minima traccia… Aiuto!!!
Misi tutta la mia stanza a soqquadro facendo un immenso casino ed ebbi anche il tempo di incastrarmi sotto il letto, prima di accorgermi di averla nella tasca posteriore dei jeans… Che stupido… Che distratto!!!!

Mi sedetti qualche secondo sul letto a riprendere fiato, per far tornare normale il battito cardiaco, prima di riprendere i preparativi per la partenza che sarebbe stata la notte stessa appena fosse sceso il buio totale.

Mi spogliai del tutto ed entrai nella doccia. Solo sotto il gelido getto d’acqua mi ripresi e rilassai il mio corpo, scacciai i pensieri negativi e pensai intensamente agli occhi verdi del mio angelo. Il suo viso mi mise allegria e con questo spirito nuovo chiusi l’acqua e mi avvolsi un piccolo asciugamano bianco sui fianchi, mentre con un altro mi frizionavo i biondissimi capelli. Arrivato in camera, spalancai le sei ante del mio armadio e osservai attentamente il campionario di alta moda che mi aveva inviato, dopo l’ultima sfilata di Armani e D&G, Blaise Zabini, il mio più caro amico.
Mi accorsi solo in quel momento che avevo davvero troppe cose!!! Magliette su magliette, camicie, t-shirt, pantaloni, jeans, pantaloncini e perfino diversi abiti da sera che non avevo mai usato in vita mia… Scelsi fra le tante cose una maglietta nera a maniche lunghe con la marca non troppo in vista e dei jeans scuri a vita ultrabassa, strappati strategicamente, che lasciavano vedere l’elastico dei miei boxer. Ci abbinai degli anfibi di pelle nera e una cinta dello stesso materiale, ci aggiunsi infine un foulard nero al collo per evitare il mal di gola che mi procurava l’umidità estiva della sera.

Lasciai ricadere i miei serici capelli platinati, perfettamente in ordine, intorno al viso e finendo di sistemarli mi avvicinai allo specchio osservandomi con un sorrisetto…

- Ma quanto sono sexy? –

In effetti, la carnagione chiarissima (quasi irreale), i capelli biondissimi e i miei occhi metallici, combinati con il corpo perfettamente modellato dai duri allenamenti di Quidditch e con la taglia 46 che mi ritrovavo, facevano di me una miscela esplosiva difficile da non notare…
Con piacere detti pienamente ragione a Blaise e a quando mi diceva “Draco sei sublime!!! Sai, dovresti fare il modello… Leveresti il posto a quella massa di incompetenti che lavora ora nella moda… Gli stilisti farebbero a gara per averti nella propria collezione”.

Rifiutai però quel suo invito perché non ero, e non sono ancora, d’accordo a far usare la mia splendida immagine per fare pubblicità ad un qualche stilista italiano… In ogni caso sapevo di avere una possibilità di guadagno abbastanza certa, se avessi avuto bisogno, in futuro, di liquidi… cosa assolutamente impossibile.

Guardai allora il mio Rolex e visto che era quasi mezzanotte, mi decisi ad uscire di casa.
Fuori mi aspettava il mio fedele autista Sebastian, già pronto a partire e con le valige nel portabagagli. Salii sul sedile posteriore della limousine nera dai vetri scuri con cui di solito mi muovevo, gli dissi di portarmi a Diagon Alley e ordinai al frigorifero incantato un forte alcolico.

Arrivammo al Paiolo Magico in circa un’ora, Tom, a cui avevo precedentemente telefonato, mi accompagnò nella mia doppia facendomi notare con mio sommo dispiacere che alloggiavo accanto ad un altro studente di Hogwarts.
Chiusi la porta con il bacino subito dopo aver dato all’oste una piccola mancia e, non avendo voglia di dormire, presi dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette alla vaniglia pronto per scendere in strada… Mentre aprivo la porta mi cadde l’accendino di mano e siccome ero chinato a raccoglierlo non notai la persona che mi si fermò davanti a bocca spalancata.

- Malferret?!?!?!? -
- Sfregiato?!?!? – Oddio non ci credo! Dopo averlo sognato per un’estate intera non riesco a dire altro che “Sfregiato”?????? Sono talmente imbarazzato da questo incontro che anche la mia lingua lunga si è pietrificata…
- Allora, come mai in una squallida pensione, Lord? –
- Non potevo rimanere più in vacanza… e tu invece? Stancato di passare le vacanze col parentado Babbano?! –
- Non sai quanto Malferret!! – esclamò facendomi salire il ghigno “alla Malfoy” sulle labbra – Me ne offri una?!? –
- Che? – Oddio le sigarette!!! Me le ero completamente scordate… - Ah si… Le sigarette… Aspetta Potter, da quando tu fumi??? –
Era la prima conversazione civile che avevamo da qui a sette anni addietro e capitò proprio mentre fuggivo da Lucius in piena notte in un’osteria? Che squallore…
Decisi che prima di rovinare anche questa breve parentesi, sarei uscito a fumare di filata…
- Ehi Draco dove stai andando? – Draco? Draco?? Mi ha chiamato Draco??? Oh mio Dio!!! Sto svenendo….
- Da ne…nessuna parte Harry… solo fu…fuori a fumare… -
- Aspettami che vengo anche io!!! – esclamò sorridendo.

“Bene! Siamo riusciti a non punzecchiarci per più di tre minuti… è un record!!”
Infatti eravamo ancora insieme, con le sigarette alla vaniglia in mano, e in rigoroso silenzio… L’unico rumore quella notte era quello prodotto dal vento fra le foglie della quercia sotto la quale eravamo seduti. Nulla poteva turbare la quiete di tale momento tranne quel nome con cui ruppe il silenzio il mio caro Harry James Potter.

- E dimmi Draco… Come sta il vecchio Lucius? -

Ciccai a terra cercando di mantenere i nervi saldi e cercando di non fargli notare i miei pugni serrati e la mascella contratta… ma alla fine non ce la feci più e sbottai con un - Andasse al diavolo lui e il suo Signore Oscuro… - in serpentese visto che è la lingua in cui mi esprimo quando sono veramente arrabbiato… Harry rise… Mi ero completamente scordato che anche lui era rettilofono…

_______

Quella notte dormii poco e male… Non feci che sognarmi Lucius ridere sguaiatamente mentre lottavo per non essere marchiato come un cavallo… Incubi spaventosi costellarono il mio sonno col risultato che la mattina dopo avevo delle occhiaie da far spavento e oltretutto ero più turbato dell’inizio della “fuga”.
Mi svegliai molto presto, erano circa le cinque, tanto che tutto il Paiolo Magico era ancora tra le braccia di Morfeo. Cercai di calmarmi con una bella doccia, poi mi vestii e scesi per la colazione; nonostante non ci fosse nemmeno l’oste dietro il bancone, non trovai la sala vuota come immaginavo… Harry, il mio angelo, era seduto ad un tavolo semi-nascosto da un paravento, solo e con lo sguardo perso nel vuoto… Possibile che fosse così dannatamente bello anche la mattina all’alba???

- ‘Giorno… -
Alzò appena lo sguardo per vedere chi fossi e mi rispose con un piccolo cenno del capo.
- Giornata storta Potter? -
- Harry… Harry non Potter… - sussurrò così piano che feci fatica a sentirlo.
- Ah si… Mi ero scordato che eravamo passati al nome… - dissi spostando la sedia vicino alla sua
- Posso sedermi qui? –
- Certo… che domande stupide che fai Draco! – sorrise stancamente, come se non avesse chiuso occhio da ieri…
- Grazie… (-_-“) Un caffè nero… – Ordinai al menù, ritrovandomi la tazza davanti in circa 10 secondi…

Visto che Harry non era molto di compagnia questa mattina, mi guardai intorno, analizzando con aria schifata, le tavolate sporche e i ciuffi di polvere sul pavimento… “Sono caduto davvero troppo in basso… Questo posto è orribile… dovrei forse donargli un elfo domestico?”
Con questo problema esistenziale ancora in testa, mi alzai dalla tavola con il mio caffè amaro e mi avviai verso il retro, per fumarmi in santa pace la mia ultima sigaretta alla vaniglia, quando Harry mi richiamò indietro.

- Draco ti va di farci un giro per Diagon Alley? -
Trovata davvero geniale Harry… - Ma si, perché no? –
Con un sorriso a 32 denti esclamò - Grazie Draco! Vado subito a prepararmi… -
Mi resi conto che era in boxer e maglietta solo in quel momento… questa visione fece arrossire anche me… l’algido Draco Lucius Malfoy era arrossito alla vista di Harry James Potter in mutande… Che figuraccia!!!! Sicuramente oggi non era la mia giornata fortunata…

Salii anche io in camera, sicuro di trovarci Hermes con la lettera di Silente contenente la lista dei libri… Però quando arrivai, notai che la lettera era un po’ più voluminosa del solito. La aprii trovandoci tre fogli: il primo era la solita lettera della professoressa McGrannit con l’allegato della lista dei libri…

“Caro Mr Malfoy,
Siamo lieti di informarla che potrà frequentare il settimo anno di istruzione magica alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, in quanto i voti da Lei ottenuti durante il sesto anno sono stati assolutamente Eccellenti. Qui accluso troverà l’elenco dei libri di testo…ecc…
Con ossequi
Minerva McGrannit,
Vicedirettrice”

Niente che già non sapessi. In tutta Hogwarts solo la Granger aveva voti migliori di me, e solo perché aveva E a Babbanologia. Spostai la lettera senza tante cerimonie; volevo scoprire subito cosa ci fosse scritto nel secondo e nel terzo foglio… vidi che erano entrambi altre lettere, la seconda, però, era firmata da Silente in persona.

“Caro Mr Malfoy,
Come ben sa, tra i prefetti dell’ultimo anno, vengono scelti, per tradizione, i migliori per ricoprire la carica importantissima di Caposcuola. Ci sono ogni anno quattro Capiscuola, una di Grifondoro, uno di Corvonero, una di Tassorosso e uno di Serpeverde. Lei, come sono lieta di annunciarle, è stato scelto per rappresentare la casa verde-argento. I suoi compagni saranno Hermione Granger di Grifondoro, Hannah Aboot di Tassorosso e Edward Dalton di Corvonero.
A questa missiva saranno allegate la parola d’ordine per il suo nuovo dormitorio, quella per la sala riunioni dei Capiscuola e la spilla che rappresenta tale carica.
Le porgo i miei più distinti saluti,
Albus Silente”

Rimasi a fissare la lettera per un’eternità a bocca spalancata. Mi aspettavo di essere eletto Caposcuola ma durante l’ultimo periodo non ci avevo mai pensato. Scordai letteralmente il terzo foglio e, dimentico, mi sedetti sul letto, rigirandomi la spilla tra le mani.
“Caposcuola”. Non ci potevo credere…
Avrei finalmente avuto il dormitorio in sede separata come avevo sempre voluto…
Magari avrei anche potuto avere quella libertà che per sette anni non ti danno mai… Il primo pensiero che collegai col dormitorio in sede separata e con la libertà fu “Feste a tutto spiano, musica al massimo volume, compagnia a volontà e alcool a fiumi”… mi sorse spontaneo sulle labbra il ghigno alla Malfoy pensando che, piuttosto che avere compagnia a volontà, avrei voluto solo il mio Harry…
Oh porca miseria!!!! Harry!!! Mi stava aspettando giù al bar da circa mezz’ora!!! Oddio!!!

Corsi come un assatanato giù per le scale del motel, svoltai l’angolo e mi fermai dolorante di fronte a lui.

- Draco! Finalmente pensavo ti fossi perso nella tua camera… Ti pare il caso di farmi aspettare 20 minuti prima di degnarti a venire all’appuntamento che… -
- Harry ti prego scusami!!! Stavo leggendo la lettera di Silente e ho perso la cognizione del tempo!!!
Alzai una mano per scusarmi e mi accorsi di avere fra le dita il terzo foglio… incoscientemente cominciai a leggere in mente le parole, senza ascoltare minimamente il resto della ramanzina di Harry…

“Caro Mr Malfoy,
Sono molto lieta di informarla che lei è stato nominato capitano della squadra di Quidditch della casa di Serpeverde, in qualità di Cercatore.
Come capitano dovrà adempiere agli obblighi che questa carica porta con sé:
Dovrà programmare incontri e riunioni, prenotare il campo di gioco per gli allenamenti e soprattutto, dovrà formare una nuova squadra cercando tre Cacciatori, due Battitori e un Portiere o, se vuole, potrà riconfermare quella dello scorso anno.
Per qualsiasi ulteriore dubbio o consiglio si può rivolgere direttamente a me o al professor Piton, direttore della sua Casa. È inutile sottolineare che il gioco della sua squadra dovrà essere pulito e che entrambi ci auguriamo che la sua formazione vinca il Campionato delle Case.
Allego la spilla di rappresentanza di questa carica.
Cordiali saluti,
Madama Bumb,
Direttrice delle Attività Sportive”

Ancora sconcertato da quest’ultima sorpresa scolastica, non mi resi conto che Harry mi stava chiamando insistentemente per circa la ventesima volta, parecchio arrabbiato per essere stato deliberatamente ignorato dal sottoscritto… ancora una volta.

- …DRACOOO?!?!?!? Ma mi stai ascoltando?!?!? -
- Ehm… no. –
- Almeno sei stato sincero… mi chiedevo se potevamo andare ora o se io debba aspettare ancora i tuoi comodi. –
- Che?Oh!Sì…certo…ehm…andiamo! –

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 3
g93m - Voto:
07/04/09 04:40
Carina.
Povero draco...che storia triste çç
Dolcissima l'immagine dei simil-amanti al Paiolo......
Continui?
Spero di si.
P.S si dice claustrofobico non claustrofobo,ma tanto il concetto è qll
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