torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Pokémon
Titolo Fanfic: SAI DOVE TROVARMI
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Autore: maggie88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 04/12/2006 01:10:28 (ultimo inserimento: 11/05/07)

Prequel de - Il matrimonio del mio migliore amico - Lei è una volgare ladruncola, lui uno sporco damerino ... Eppure qualcosa li unisce profondamente.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
PROFONDAMENTE DIVERSI
- Capitolo 1° -

PRECISAZIONI : Per comprendere a pieno la questione della banda, dovreste ricordare la puntata 34 della prima serie “Avventura su due ruote”, nella quale si fa riferimento al passato segreto (che avrebbe fatto meglio a rimanere segreto -_-) di Jessie e James a Sunny-Town.




La vita scorreva tranquilla nella piccola cittadina di Sunny-Town. Così tranquilla, che James non distingueva più un giorno dall’altro.
Persino le stagioni si somigliavano quanto al fluire monotono e rilento.

Anche quella mattina il precettore era giunto con dieci minuti d’anticipo, rispetto all’orario prestabilito.
Una geniale trovate del padre di James per incoraggiare il ragazzo a presentarsi puntuale alle lezioni, seguite privatamente in giardino assieme alla sua giovane compagna.

- Il latino non va trascurato! D’ora in poi se non seguirete le mie lezioni con maggiore impegno, mi rivedrò costretto a discutere con vostro padre circa la vostra disciplina.

James si massaggiò negligentemente una tempia. Studiava il latino da diversi anni, ormai...
E nonostante la maggiore età che da lì a poco lo avrebbe autorizzato a considerarsi un uomo, si ritrovava ancora assoggettato dall’incomprensibilità di un libro.

- Madamigella Jessiebell … Sapreste declinarmi voi, il Più Che Perfetto del verbo Amo ?

La ragazzina assunse un’espressione acquietata e compiaciuta, prima di conferire con svenevole civetteria. Una cadenza talmente fastidiosa che costrinse James a voltarsi dall’altra parte.

Destino? Fatalità? Chi può dirlo ...
In quel momento non riuscì a spiegarselo neppure lui…

Il trillo prolungato di una bicicletta, il frusciare delle foglie secche sotto le ruote.
E poi Lei…

Restò a guardarla affascinato e rapito, attraverso la cancellata del giardino.
I capelli cedevoli al vento ondulavano vaporosi seguendone il ritmo.
I piedi fermi sui pedali si compiacevano della strada in discesa…

La seguì con lo sguardo, sin dove gli fu possibile protrarsi dalla sedia e allungare il collo.

- Madamigella Jessibell … Siete un’allieva modello. Scriverò ai vostri genitori, complimentandomi per i vostri giornalieri progressi.

- Il mio James è solo tardivo ad apprendere, ma sono sicura che presto riuscirò a fare di lui un perfetto gentiluomo.



- James ?
Reclamò la sua attenzione, notando che il ragazzo scrutava estasiato al di là della cancellata.


Non riusciva a credere ai suoi occhi. Quella ragazza gli evocava un concetto sino al quel momento soltanto idealizzato.
La libertà … Che aveva da sempre immaginato essere, l’unica fonte di felicità.
La stessa che a corte si celava dietro false apparenze.
La libertà che nella sua mente aveva le forme sensuali e voluttuose di quella ragazza, i suoi lineamenti gentili e le labbra umettate di rossetto.
Si alzò naturalmente, giustificando il suo rifiuto di continuare la lezione con un improvviso mal di testa.

***


- Quanti sono, Jessie?
- Che cosa vuoi che importi!

Con le dita scostò un paio di rami che impedivano la vista al di là della cancellata dell’immane villa aristocratica.

- Ripuliremo le loro tasche da cima a fondo.
Sorrise alla banda di ragazzini licenziosi e scapestrati che pendevano fedelmente dalle sue labbra.

- Choke ed io abbiamo trovato un passaggio scoperto. Aspettiamo il tuo segnale, capo!

La giovane annuì, cercando di nascondere un’evidente preoccupazione dietro un sorriso falsato.

- Mi raccomando, le regole sono quelle di sempre: Prendete solo oggetti di grande valore, non perdete tempo con le inutili cianfrusaglie.
E ricordate, chiunque oserà disobbedire ad un mio ordine …


- Se la vedrà con me! - Concluse una voce suadente alle sue spalle.

- Randon! - Jessie soffocò un urlo in un sospiro - Da dove salti fuori … Mi hai fatto prendere un colpo!

Il ragazzo dai capelli scuri e gli occhi scintillanti di orgoglio e vanità, l’attirò a se accarezzandole meccanicamente una guancia.

- Se vuoi farti rispettare da questa banda di perdenti, dovrai esercitare di più la voce grossa, amore mio …

L’inflessione carezzevole nascondeva una sottile minaccia intenzionale.

Randon e Jessie erano di fatto i leader del gruppo.
Non erano una coppia, nonostante lui la desiderasse intensamente.

- Smettila di giocare, Rand! - Così dicendo lo spinse lontano da se, provocando involontariamente il frusciare troppo udibile delle foglie.

Scampato l’imminente pericolo, Randon riprese la parola con entusiasmo tentando nuovamente un silenzioso appressamento che Jessie fu subito pronta ad evitare.


- Kayra e Choke hanno trovato il modo di entrare …
Precedimi anche tu!



- PRECEDIMI, RAND! - questa volta si impose con una maggiore brutalità.

Prima di voltare l’angolo, il ragazzo portò una mano sventolante alla fronte. Sorrise …

- Sempre hai tuoi ordini, capo!


Dall’interno del palazzo provenivano voci allegre e risate scomposte. Il tutto accompagnato da una deliziosa base musicale che faceva da sfondo alla loro fittizia allegria.

Jessie non si mosse. Restò ad immaginare quelle ombre danzanti, sotto la finestra illuminata.


- Capo, aspettiamo soltanto il tuo segnale.



- Che la festa abbia inizio!



L’organizzazione che vigeva all’interno del gruppo era straordinaria.
Tutti sapevo esattamente come muoversi e dove andare.

Tuttavia Jessie, non riuscì a trattenere l’impulso di accostarsi ad una di quelle finestre...
Aveva da sempre sognato di prendere parte ad un ballo, per questo non si lasciò sfuggire l’occasione di poterne finalmente vedere uno così da vicino.
Mentre il suo sguardo ammirato si perdeva tra gli idilliaci abiti sontuosi e le mani intrecciate dei danzatori, si sentì trascinare in basso da un paio di zanne sanguinarie.
Urlò per il dolore e per lo spavento, precipitando rovinosamente al suolo.

L’abbaiare persistente di Growlithe incuriosì alcuni invitati, che si precipitarono all’esterno della villa diretti dai padroni di casa.
James arrivò soltanto poco dopo e facendosi spazio tra la folla riuscì finalmente a snodarsi…

- Che cosa è successo ?
- Dei ladri, Signore - Cominciò una delle guardie - Li abbiamo sorpresi prima che riuscissero ad infiltrarsi - concluse una secoda.

I genitori di James più che spaventati, erano amareggiati per lo spiacevole inconveniente, perciò invitarono i numerosi accorsi
a fare rientro in casa.

- Non vieni, James caro ? - Domandò premurosa Bell, appoggiando una mano sulla sua spalla.

- Va pure … Ti raggiungerò non appena i gendarmi saranno venuti a prendere questi farabutti.

Il suo sguardo era fermamente stabile sulla sagoma della ragazza distesa al suolo e priva di sensi.
Si precipitò in suo soccorso…

- State indietro, Signore! Ci pensiamo noi a darle una bella lezione.

Così dicendo, la guardia afferrò brutalmente un braccio di Jessie, che riprese coscienza tra una fitta di dolore e l’altra.

- Lasciatela … Lasciatela subito, siete impazziti?

La ragazza drizzò il capo, mantenendo comunque un atteggiamento prudente e scostante.

- Non vedete che sta sanguinando? È ferita!

L’aveva riconosciuta ed anche per questo le si avvicinò con la sola intenzione di mirarla da vicino.

- Ma Signore, si tratta di una volgare ladruncola!

James intimò alla guardia di farsi da parte, mentre avvolgeva una braccio di lei attorno al collo.

- Lasciate che quella marmaglia di ladri risponda dei loro crimini in questura.
Si riferì alla banda di Jessie, tenuta ferma da un’intera squadra di sentinelle.

- La ragazza viene con me …

Sempre più perplessa, Jessie continuava a fissarlo dal basso della sua posizione, non sapendo ancora se odiarlo, per aver diffamato l’onore della sua combriccola, oppure essergli riconoscente per il trattamento riservato.

- Ma Signore …

- NON SIA MAI DETTO - Cominciò con voce dirompente - Che un gentiluomo del mio rango abbia lasciato moire una donna nel suo giardino… Anche se trattasi di una volgare ladruncola.

Adesso ne era sicura. Poteva considerarsi libera di odiarlo deliberatamente.

Provò l’impulso di spingerlo in terra e pestarlo a dovere, com’era solita fare quando qualcuno osava prendersi gioco di lei.
Ma la debolezza, congiunta al dolore per la ferita ancora fresca le furono da impedimento.
Perciò si decise ad appoggiarsi con più trasporto alla sua spalla, lasciandosi condurre all’interno senza opporre alcuna resistenza.

- Non avrai intenzione di lasciarla entrare in casa, spero!

- Fatti da parte, Bell!

...

Dovettero attraversare la grande sala da ballo cristallizzata.
James si sentiva osservato, come se in quel momento il criminale fosse lui.

Alcune nobildonne nascosero un sorriso animoso e ostile
dietro il ventaglio…

- Che cos’avete tutti quanti da guardare!? Siete stati invitati ad una festa da ballo, non è così?
Dunque… Musica!

I violini produssero subito armoniose melodie. Dopo un momentaneo intervallo, si riaprirono volentieri anche le danze.
Tutto tornò alla normalità con una velocità impressionante.



All’esterno la musica si spandeva lontana e recisa dai rumori della notte.

- Tz … Guarda qui - Cominciò una delle due guardie rivolgendosi esplicitamente ad una Kayra sempre più impaurita.

- Non avranno più di sedici, diciassette anni …


- Lasciatela stare! - Intimò Choke con una rabbia contagiosa.

Infatti Randon, ardì inutilmente l’ultimo e disperato tentativo di sottrarsi alla stretta di quei burattini inanimati.

- Dove l’hanno portata! - Sbraitò con impeto violento.

- Ehi, ehi … Lui dev’essere il capobanda.
Gli si avvicinò poco dopo, valendosi di un tono confidenziale.

- Rassegnati a non rivedere mai più la tua amichetta …



- Che cosa intendi dire, razza di idiota! Io …

- Sto dicendo che conosco il Signorino James, sin da quando sgambettava qua e là come un mocciosetto viziato.
È sempre stato così. È regolare: Tutto quello che vuole, lui ha!

Concluse la frase con un’impassibile alzata di spalle.

Rand strinse i pugni con rabbia distruttrice.
Promise a se stesso che l’odioso damerino che aveva portato via Jessie, avrebbe pagato molto caro questo affronto.






 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
Rif.Capitolo: 3
jesse
17/07/10 17:18
ciaoo è bellaaaaaa cm mai non cpntinui ciauu
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: