TUTTI A SAN PIETROBURGO! - Capitolo 1° -
“L’afflizione si è innamorata delle tue doti e tu hai sposato la sventura…” Romeo e Giulietta (Atto 3, Scena 3)
Kei lasciò la residenza Kinomiya mentre i suoi compagni erano ancora immersi nel sonno. Non che fosse presto: le 9.00 erano già suonate da un pezzo, ma quei lazzaroni non si alzavano mai prima delle 10. Salutò nonno Jei, mattiniero quanto lui e si diresse verso la casa di Hilary. Si setiva su di giri, come spesso gli accadeva in quegli ultimi tempi: aveva tre amici psicopatici e impiccioni, un bey invincibile e , cosa più importante, l'amore di una ragazza dolcissima e bellissima. Stavano insieme ormai da cinque mesi: al ragazzo non sembrava trascorso così tanto tempo da quel pomeriggio sulla spiaggia in cui avevano aperto i loro cuori. Suonò al campanello, attendendo la fidanzata. Ma, con sua grande sorpresa, fu Aki Tachibana ad aprire la porta. -Ciao, Kei. -Buongiorno, signora Tachibana.- La madre di Hilary lo metteva sempre a disagio. -Sono passato a prendere Hilary. -Quella ragazza si è dimenticata di avvertirti, allora. -Avvertirmi di cosa? -Ieri sera le ha telefonato Takao, invitandola a festeggare non mi ricordo cosa- rispose. -E si è fermata là a dormire. Una faccia stupita apparve sul viso del blader: abitava a casa di Takao e sapeva che non c'era stata alcuna telefonata e alcuna festa. Nei suoi occhi passò di tutto ma il primo pensiero, diretto come un proiettile, fu: le è successo qualcosa. -Ci sono problemi, caro? -No...no, niente. Mi scusi il disturbo- si congedò. -Figurati. Ciao, Kei. -Arrivederci. Non aveva senso preoccupare inutilmente Aki: forse non le era accaduto niente di grave. Ma chi voleva prendere in giro? Era lui il primo a immaginare il peggio. Hilary non era il tipo dedito alle sparizioni: se fose andata da qualche parte glielo avrebbe detto. O si stava sopravvalutando? In fondo, anche lei aveva una vita oltre a lui... Poi vide una cosa, abbandonata in mezzo alla strada...e iniziò a temere per la vita del suo amore. A terra, sul gelido asfalto, c'era una piuma di Suzaku. La raccolse, stringendola nella mano: era un oggetto troppo importante per entrambi, Hilary non se ne sarebbe mai separata volontariamente. Macinò di corsa la strada, scavalcando il cancello e gettandosi nella palestra. -SVEGLIA!! Max e Rei sussultarono spaventati. -Che succede?! Sta bruciando la casa?! -Hilary è sparita!- ribatté Kei, portandosi accanto a Takao. Si avvicinò al suo orecchio, urlando con tutto il fiato che aveva in gola. -ALZATI!! Il capitano dei Bladebreakers si sollevò dal pavimento di un centimetro buono; giustamente frastornato, donò all'amico uno sguardo omicida. -Ti sembra il modo di svegliare la gente?! -Non ho tempo per essere cortese: Hilary è scomparsa! Bastarono queste parole per cancellare ogni traccia di sonno dal viso di Takao. -Che hai detto ?! Come scomparsa?!- esclamò, prendendolo per le spalle. -Aki mi ha riferit che ieri sera ha ricevuto una telefonata da parte tua e che da allora non l'ha più vista. Pensava si fosse fermata a dormire qui. -Ma io non l'ho chiamata! -Il punto è proprio questo! La discussione fu interrotta dallo squillo del telefono e dalla voce di nonno Jei. -Kei! Per te! -Potrebbe essere lei... Il ragazzo si precipitò nel corridoio, avventandosi sulla cornetta. -Pronto? -Kei, sono io.- No, non era la sua Hila-chan, ma l'ultima persona che si aspettava di sentire. -Yuri, cosa vuoi? -Ti ho chiamato appena l'ho saputo: tuo nonno è tornato in Russia. -Va avanti- lo incitò, prevedendo un risvolto peggiore. -Si è impadronito del monastero e ha sbattuto fuori tutti i blader. Il peggio è che non c'è solo lui: è con Borgof...e Hilary. -Hilary?! Aspettami all'aeroporto, Yuri: parto immediatamente! -Dov'è che vorresti andare?- lo fermarono i ragazzi appena chiuse la telefonata. -Hila è in Russia nelle mani di Borgof e di mio nonno! Devo andare a salvarla! -Guarda che non ti lasceremo fare l'eroe: ci siamo anche noi e non abbiamo la minima intenzione di restare qui ad aspettarti. -Ma...potrebbe essere pericoloso. -Non preoccuparti: ci saremo noi a difenderti. -Amici...voi...voi siete...il massimo. -Facciamo del nostro meglio- replicò Rei. -Allora si parte per San Pietroburgo!
-Bene. La prima parte del piano si è svolta alla perfezione: ora non ci resta che attendere il bel Romeo... -...che verrà a salvare la sua Giulietta- concluse Borgof. -Già, ma prima sarà meglio separarlo dai suoi Mercuzio e Benvolio, se capisci cosa intendo. -Alla perfezione. Saranno i tuoi ragazzi ad occuparsene: vedremo quanto sono leali al loro capitano- proseguì l'uomo mascherato, rivolgendosi al ragazzo celato dalle ombre. -Puoi contare su di me e sui miei compagni. -Lo spero. Sai bene cosa ti costerebbe un fallimento. -Certo.
Allora, cosa ne pensate? lenn, visto che ho scritto il seguito? spero ti piaccia. fammi sapere.
baci a tutti
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