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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: STURM UND GRAND    
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC
Autore: ikky-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 29/11/2006 18:10:22

Pioggia. Lampi. Tuoni....
 
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UNIQUE
- Capitolo 1° -

Pioggia. Lampi. Tuoni. Il cielo in questo momento è uno spettacolo terrificante. Un castello si erge in mezzo alla tempesta. Da lontano si scorgono solo un’infinità di luci. Hogwarts è una maestosa fortezza circondata da un bellissimo parco, anch’esso illuminato. Il lago sembra una profonda macchia d’inchiostro perennemente punzecchiata dalla punta di una piuma. Gli alberi intorno si muovono verso il basso sotto l’incessante pioggia. Dalle finestre si notano delle figure di ragazzi che camminano per i corridoi, altri che sorseggiano thè, altri che parlano…ma c’è un ragazzo che noterebbe chiunque.
Draco Malfoy, il principe dei Serpeverde, è appoggiato alla finestra della biblioteca e osserva con indifferenza il paesaggio davanti a lui.
Le braccia muscolose posate sul davanzale, il maglione grigio con i bordini verdi gli fasciava perfettamente il torace. I capelli erano ben curati e perfettamente lisci, con la frangia che gli lasciava scoperto un occhio.
Guardava fuori dalla finestra nella ricerca di qualcosa che potesse distrarlo da quella noia che era la sua permanenza nella scuola. Teoricamente doveva studiare, ma si dedicava all'apprendimento quel tanto che gli bastava per cavarsela in ogni materia, era molto intelligente e studiare per un’oretta gli bastava. Per il resto non faceva altro che spassarsela con le ragazze, aveva 17 anni e quella era una delle poche cose che gli importava. L’unico passatempo un po’ diverso era prendere in giro il trio e i loro amici.
“Amici” pensò Malfoy “che strana parola...io ho amici?! Non lo so…chi può dire di essere amico? Si è amici quando si passa il tempo insieme? Io e Blaise lo siamo? Oppure per essere amici bisogna essere come Potter, Weasley e la Granger?”
All’improvviso si bloccò. “Granger” disse tra sé e sé “è da questa mattina che non si vede in giro...strano, in genere è qui in biblioteca”
Draco si allontanò dalla finestra e fece un rapido giro per la stanza. Le ragazze del primo anno sghignazzavano ogni volta che lo vedevano e lui, freddo, continuava. Altre studentesse, con cui era stato a letto ma di cui di alcune non conosceva neanche il nome, lo guardavano nella speranza che lui ricambiasse il loro sguardo e lui, freddo, continuava. Impassibile. Intoccabile da qualsiasi sentimento se non l’indifferenza.
Arrivò all’ultimo tavolo. C’erano molti volumi e una borsa della casa dei Grifondoro. Una piuma d’oca era posata su un foglio. Draco si avvicinò. Scrittura elegante, decisamente femminile. La pergamena era tutta scritta, la persona stava firmando il compito. Hermione G……
“Hermione…cosa sono tutti questi segni? Che è successo?”
In effetti il posto era un po’ disordinato, la sedia era spostata dal tavolo malamente, il mantello era ancora sulla spalliera della sedia e la candela era ancora accesa…c’era qualcosa di strano.
Draco si affacciò di nuovo alla finestra. Qualcosa colse la sua attenzione. Un’ombra sparì nell’acqua.
“Cos’è? E se ci fosse la Granger laggiù? Ma perché sto pensando alla Granger?! Lo sto facendo da troppi giorni…”
Strano ma vero Draco sembrava preoccupato, così uscì dalla biblioteca e corse fino all’ingresso.
Fece per aprire quando – Signor Malfoy! Dove crede di andare? – era la voce piatta e tagliente di Piton.
- Mi scusi, professore, devo andare un attimo fuori… - e guardò Piton negli occhi.
- Non so se sei così cieco da non accorgertene, ma ti rammento che fuori diluvia.
- Lo so, ma è urgente, mi scusi.
- Per questa volta potrei fare un’eccezione…ma sia chiaro che questo le costerà 10 punti in meno per l’insolenza e una settimana di lavoro nelle segrete a riordinare l’archivio delle pozioni…
- Va bene – e aprì il portone. Si mise il cappuccio del mantello e si allontanò sotto lo sguardo di Piton che accostò la porta, consapevole del fatto che sarebbe tornato.
Il bel Serpeverde corse verso il lago. Guardò al centro. Nulla.
Cercò di focalizzare ciò che lo circondava, cosa che risultò assai ardua a causa della pioggia.
Poi un gemito. Draco si girò per cercare di captare altri rumori. Strinse gli occhi e li ridusse a fessure. D’improvviso notò una figura sdraiata a terra. Corse verso di lei...
- Per tutti i maghi! Hermione...stai bene? – sussurrò Draco alla giovane strega.
Niente, nessuna risposta. Il ragazzo sussurrò la Grifondoro e la tenne per le spalle, scuotendola – Hermione? Riprenditi…forza Granger…
Gli occhi della ragazza si aprirono lentamente. Le sue due iridi calde color nocciola incontrarono quelle gelide color del ghiaccio di Draco.
- Malfoy – mormorò e tossì.
- Sì, ma ora ti porto da Madama Chips – e la prese in braccio.
- Ma…perché…fai questo? – chiese lei un po’ intontita.
Draco la guardò – non lo so – e tornò a guardare avanti.
- C’era un mangiamorte...
Il serpeverde si bloccò – cosa? – urlò stupito.
- Sì, l’avevo notato dalla finestra…sono scesa…ma mi ha sopraffatta...
- Ora basta, lo diremo a Silente – concluse Draco – andiamo...
- Sei cambia… - e svenne...
“Cambiato? Forse...prima ero solo un fantoccio di mio padre e di Voldemort…ma ora basta…è ora che inizi a pensare con la mia testa…non sono un burattino. Non voglio esserlo…so che non sono in grado di fermare nessuno di loro, ma Silente lo è, gli parlerò…”
Intanto era arrivato al portone principale, con parecchio sforzo lo aprì. Tutto intorno a loro era deserto, Draco andò velocemente in infermeria, lasciò Hermione e corse da Silente.

Rumori. Luci di incantesimi. Urla. Silente e i suoi professori avevano preso il mangiamorte che, strano ma vero, non era riuscito a fuggire.

Passarono due mesi e Draco sembrava più strano…era felice, forse lo era davvero per la prima volta in vita sua.

- Draco, dove vai? – domandò Blaise all’amico che si era appena alzato dal divano della Sala Comune dei Serpeverde.
- Oggi è una bella giornata…voglio fare due passi…
Pansy si alzò – vengo anche io…
Draco la fulminò con lo sguardo – non mi sembra di avertelo chiesto…
La ragazza ci rimase di sasso.
“Quanto sono bastardo…posso anche decidere di non essere più il burattino di mio padre…ma sono bastardo e bastardo rimarrò…”
Con un sorriso beffardo e quasi cinico lasciò i suoi amici e se ne andò nel parco di Hogwarts. Intorno a lui c’erano alcuni studenti che scambiavano figurine, ragazze che spettegolavano e altre che, invece, lo seguivano con lo sguardo sognante. Ma ormai c’era abituato.
Arrivò al lago. Una ragazza osservava il paesaggio, rapita dai colori stupendi e caldi del tramonto. Arancione, viola, rosa, giallo...colori che le donavano pace e tranquillità. Se ne stava lì, con le mani lungo i fianchi; i capelli ricci, quasi color del rame grazie al sole, si muovevano leggiadramente, spostati dal soffio del vento. Draco la circondò con le braccia, prendendole le mani, i loro corpi erano uniti.
Le diede un bacio sulla guancia mentre continuava a stringerla a sé, quasi avesse paura che potesse fuggire via come una farfalla.
- Draco – e sorrise – che strano stare qui con te...
- Trovi? – poi fece finta di pensare – bè, forse non hai tutti i torti…ma, credimi, sono cambiato davvero…è da un po’ di tempo che ho in mente te...qualsiasi cosa mi ricordava te…
- Ma ti senti bene?! – domandò lei scherzando.
- Mai stato meglio – affermò seriamente – sei una ragazza fantastica…me ne sono accorto solo quest’anno…
- Meglio tardi che mai… - si girò, gli passò una mano tra i capelli biondi e lo baciò con passione.
Draco aprì gli occhi – sei bellissima… - l’immagine che aveva davanti era quasi idilliaca, Hermione si fondeva perfettamente con il cielo dietro di lei.
- E... – iniziò lei, che fu, però, bloccata con un dito davanti alla bocca.
- Aspetta – la baciò di nuovo, lasciando danzare le loro lingue per un po’, giocavano complici, divertite ed innamorate – ti amo...
Hermione abbracciò il bel Serpeverde con entusiasmo colmo di dolcezza, lo guardò negli occhi, specchiandosi in quelle iridi apparentemente gelide e indifferenti. Da quello sguardo capì che Draco diceva sul serio.
- Anche io…
A sua volta, Draco abbracciò la ragazza con energia, energia carica di amore.
A volte i gesti e gli sguardi riescono ad andare oltre le parole, oltre le spiegazioni. Queste azioni, però, possono essere colte solo se chi le fa crede fermamente in quello che cerca di esprimere e, in questo caso, entrambi sapevano che il loro messaggio era chiaro e vero.



Ed eccomi qui con questa one-shot...spero che vi sia piaciuta!!! Mando un bacione alla mia zietta Morgana e a tutti quelli che mi conoscono!!!!! Kiss Kiss!!!!! ^^
Ah...se volete...i COMMENTI sono sempre graditi...anche le CRITICHE!
Non so come sia venuta, dnq accetto consigli molto volentieri...^^

 
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