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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: NEW YEAR'S DAY
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC
Autore: -heaven- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/11/2006 18:34:27

Mille volte si era impressa le unghie nei palmi delle mani per reprimere la voglia di toccarlo.Di accarezzarlo non come un'amica,ma come un'amante.
 
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BE WITH YOU NIGHT AND DAY
- Capitolo 1° -

All is quiet on New Year's Day.
A world in withe gets underway,
And I want to be with you,
Be with you night and day.



Hermione Jane Granger detestava capodanno.
Nell'aria aleggiava un'atmosfera febbricitante che anticipava l'attesa del fatidico anno nuovo.
Faticò a trattenere un gemito di protesta nel soffermarsi sull'aggettivo "nuovo".
Per lei gli anni non portavano quella svolta significativa a cui l'evento del primo gennaio anelava.
Rimaneva la solita ragazza saccente, che ora frequentava il settimo anno, innamorata del suo migliore amico.
Meglio, segretamente innamorata da quattro anni del suo migliore amico.
Si portò la sigaretta alle labbra muovendosi il meno possibile per evitare che il freddo s'insinuasse tra le pieghe del suo giubbotto di lana intrecciata.
Una sciarpa scarlatta stretta intorno alla gola.
Espirò il fumo lasciando che la nuvoletta grigia si perdesse nel cielo serale trapuntato di stelle.
La neve spadroneggiava nel paesaggio di aperta campagna dov'era situata la casa dei Weasley.
In quel preciso momento aveva luogo, nella calorosa abitazione della famiglia Weasley, il solenne cenone di capodanno.
Sette anni e quel rito non si era mai spento.
Forse era qualcosa in lei che era andato lentamente perduto e non le permetteva più di provare quella gioia fanciullesca, e un po' puerile, di quando si raccoglievano tutti intorno al grande tavolo imbandito da mamma Weasley.
Da quando Ron era diventato così irrimediabilmente legato al Quidditch pur di sfuggire alla realtà atroce che lo circondava, pur di sfuggire alla guerra che imperversava senza sosta, senza pause.
Da quando lei e Ginny avevano capito di essere innamorate della stessa persona, profondamente innamorate di lui.
L'avevano compreso guardandosi negli occhi e carpendo quell'emozione simile all'agonia che attanagliava i loro cuori.
Forse, semplicemente, la sua anima si era dissolta quando l'aveva visto baciare un'altra.
Quando le sue mani scorrevano avide su un corpo che non era il suo, che non sarebbe mai stato il suo.
Le iridi verdi che sondavano l'anima di una ragazza che aveva il ruolo di scaldargli il letto.
Hermione gettò la sigaretta che esalò l'ultimo respiro immersa in quello stato adamantino di neve.
Si strinse maggiormente nel cappotto e cercò nelle tasche un'altra sigaretta.
Era una vigliacca, ricorrere all'autodistruzione pur di non subire quella tortura.
Con le dita pallide e affusolate tremanti dal freddo si portò la sigaretta alle labbra accendendola con un colpo di bacchetta.
Nessuno sapeva che lei fumava.
Né Ron né Harry.
Era il suo piccolo segreto, la sua valvola di sfogo.
Le fronde brune degli alberi erano appesantite da uno strano sottile di neve che le incrinava al suolo.
Si appoggiò maggiormente al muro gelido lasciando che fosse il suo sostegno.
Almeno per quella sera sarebbe stata debole.
Solo per poco, giusto per sentirsi un po' adolescente e cedevole alle emozioni che le dilaniavano l'anima.
Una semplice ragazza innamorata e non il braccio destro di Harry.
Si lasciò scivolare lentamente contro la pietra fredda puntando le iridi scure sugli stivali neri.
Contemplò il contrasto che la pelle nera delle sue calzature produceva a contatto con la neve.
Incontaminato.
Era assurdo che tutto apparisse così puro.
Circondò le ginocchia con le braccia lasciando la sigaretta sospesa tra le dita sottili.
I jeans chiari le fasciavano le gambe come una seconda pelle.
Abbandonò il capo contro il muro e una cascata di morbidi riccioli castani si riversò sulle spalle minute della Grifondoro.
L'oscurità andò addensandosi portandola nel suo personale baratro.
In quel luogo intimo e nascosto dove si rifugiava quando era stanca di essere forte.
Quando era spossata ed esausta nel dover continuamente fingere di non amarlo.
Mille volte si era impressa le unghie nei palmi delle mani pur di reprimere la furiosa voglia di toccarlo.
Di accarezzarlo non come un'amica, ma come un'amante.
Nel saggiare la sua pelle in un atto di puro erotismo.
Si rialzò lentamente dando un altro tiro alla sigaretta.
-Questa non è un'innocente boccata d'aria..- l'apostrofo una voce roca a pochi passi da lei - non sapevo ti piacesse fumare..-
Hermione si voltò verso la figura avvolta in un cappotto nero.
Le iridi nocciola socchiuse intente a celare il languore che le attraversava.
Harry James Potter si avvicinò alla sua migliore amica prendendole la sigaretta dalle mani e facendola Evanescere.
Lei scostò un ricciolo bruno dalla guancia diafana.
Il volto esangue illuminato dalla luce serale e la bocca scarlatta morbidamente dischiusa.
Troppo gracile e minuta per sopportare quel freddo che ti entrava nelle ossa.
-Tra due minuti rientro, Harry, non posso perdermi il dolce..-
La maschera che andava riformandosi riassestando quell'espressione quieta che sfoggiava con il resto del mondo.
Piccoli frammenti di una felicità fittizia e artefatta che servivano a stragli affianco senza mostrare la sua sofferenza.
-Sai Hermione..- mormorò lui con un tono che non le parve rassicurante - c'è qualcosa che non va in te, da un po' di tempo ormai..-
Un sorriso tirato per distrarlo da quell'elucubrazione veritiera.
Lo vide appoggiarsi con una spalla al muro, affiancandola.
Il viso dai tratti decisi e puliti la fissava insistente.
La pelle abbronzata che permetteva alle due preziose pozze smeraldine di brillare.
Il corpo asciutto e snello che lei si rifiutava di stingere per paura di non riuscire a frenarsi.
Sotto il cappotto dal taglio maschile indossava un maglione verde smeraldo.
Fu tentata di infilare una mano sotto l'indumento per testare il calore rovente della sua pelle bronzea.
Non lo fece, ovviamente.
Quando le sue dita da violinista posarono tra le labbra una sigaretta fu il suo turno di essere sorpresa.
Anche Harry Potter non disdegnava le sigarette.
Hermione prese l'accendino avvicinandolo alla sigaretta di lui.
Sapeva di poter usare la bacchetta, ma avrebbe aumentato le distanze tra di loro.
La fiamma azzurrina bruciò il tabacco che si tinse per qualche secondo di un rosso acceso.
-Non sono diversa Harry..- gli sussurrò dolce - sono solo stanca..-
Si allontanò da muro portandosi al suo fianco.
Lasciando che le loro spalle si sfiorassero.
-Ultimamente frequenti Seamus..- mormorò distaccato - è quel genere di stanchezza?
La Grifondoro s'irrigidì trattenendo l'irrefrenabile voglia di scoppiare in una risata amara.
Quel tono insinuante che dava poco spazio ai fraintendimenti le fece storcere la bocca in un sorriso blando.
Nonostante lo sfiorarsi delle loro spalle lui sembrava distante mille miglia.
-Ci vai a letto?-
Questa volta non riuscì a trattenere lo stupore.
Voltò il viso verso di lui, come se l'avessero colpita con uno schiaffo.
Le iridi nocciola sgranate.
Durò un attimo poi si ricompose tornando a squadrare il suo migliore amico.
La domanda postale fluttuava nell'aria attendendo una risposta vana.
Si limitò a fissarlo catturando ogni gesto delle sue mani abbronzate.
I denti perlacei che affondavano nel filtro della sigaretta.
Hermione incrociò le braccia al petto serrando le palpebre.
Fare l'amore con Seamus le donava quel poco di calore di cui il suo corpo necessitava per rimanere eretto sotto il peso della finzione.
-Chi tace acconsente..- asserì atono gettando il mozzicone nella neve - sostiene che quando fai l'amore sei famelica, malinconica..-
Il rossore che s'impadronì delle sue guance le fece serrare le mani dall'imbarazzo.
Dovette fare un enorme sforzo per non chiedergli di provare in prima persona cosa significava unirsi a lei.
-Chiacchiere immature da spogliatoio..- lo schernì
Lui rise poggiandosi con la schiena al muro e inclinando il capo in un'espressione canzonatoria.
-Vero..- ritrose - ma ormai devo sentire le opinioni altrui per sapere com'è diventata la mia amica. La corazza impenetrabile che ti sei costruita respinge anche me e Ron, sei così distante..-
Harry si strinse la sciarpa intorno al collo, passandosi poi una mano tra i lussureggianti crini castani.
Li scompigliò maggiormente lasciandoli ricadere in una carezza scomposta sulla fronte.
Sempre a coprire quella dannata cicatrice.
-Se vuoi raggiungermi sono solo a due passi da te..- mormorò lei - non potrei mai allontanarmi senza risentirne, senza soffrire..-
La sua fu una mossa repentina che produsse un melodico fruscio di corpi.
Una mano forte l'afferrò per la vita schiacciandola contro di lui senza darle il tempo di recriminare.
Il braccio che come una sbarra d'acciaio faceva aderire il loro corpi.
Non avrebbe potuto svincolarsi da quella morsa.
Semplicemente non voleva svincolarsi da lui, non l'avrebbe mai fatto.
La mano libera scivolò tra i suoi capelli accarezzandoli.
A sua volta Hermione gli circondò la vita con le braccia lasciandosi cullare.
Il viso premuto contro il suo petto.
Il respiro reso difficile dalla posizione, ma quello era solo un dettaglio.
Niente poteva essere paragonato al gonfiarsi del suo cuore, colmo di pace e calore, ai polmoni che necessitavano solo del suo profumo.
-Arriverei a farti del male pur di ostacolare il tuo allontanamento..- le labbra che le accarezzavano la tempia nel pronunciare quelle parole - io senza di te sono il nulla..-
Trascinate da una volontà superiore le sue dita volarono a slacciargli i bottoni del cappotto.
Con cautela s'intrufolarono sotto il maglione accarezzandogli i muscoli delineati dell'addome.
Perdendosi in quella carezza di stoffa e pelle nuda.
I polpastrelli che facevano incetta del suo calore muovendosi lenti ed ipnotici.
Ali languide di farfalla che baciavano la superficie vellutata della sua pelle.
Lui le afferrò dolcemente il mento con una mano.
Imponendole un confronto tra le loro iridi.
-Che stai facendo Hermione?-
La voce rauca e lo sguardo acceso di desiderio che tentava di reprimere.
Sarebbe stato come tentare di soffocare un incendio esteso con un semplice secchio d'acqua.
-Ti permetto di comprendere quanto posso essere famelica e malinconica..- rispose ferma - infondo sono prima di tutto una donna..-
Quando i denti regolari di Hermione s'impressero nella pelle dorata del suo collo sussultò.
Le labbra morbide di lei tracciarono una linea di baci lungo la mascella per poi raggiungere un punto sensibile dietro al suo orecchio.
Un bacio che di casto non aveva nulla, avvolse il lobo dell'orecchio lambendolo con la lingua.
Lentamente assaporò la guancia di lui fino a giungere all'angolo della bocca.
Un leggero sfiorarsi di labbra mentre le sue iridi smeraldine la scivolavano lungo il corpo.
Seta morbida che si scontrava.
Labbra dischiuse pronte a suggellare quel bacio.
Fu la lingua di lui a scontrarsi contro il suo labbro inferiore saggiandone le pieghe vellutate e scarlatte.
Assaggiare il sapore l'uno dell'altra che li rendeva assuefatti dalla magia insita in quei baci roventi.
Una leggera pressione dei denti la invitò ad approfondire con solerzia il bacio.
Le lingue immerse nel sapore delle loro bocche.
Sempre più in profondità.
Premette la nuca di lei per rendere il bacio lascivo e intimo.
Il capo inclinato in un disarmante divorarsi di anime.
Ogni antro di quella tiepida cavità sapeva trascinarla in un inferno bruciante.
Le lingue sfregarono l'una contro l'altra, di nuovo.
Fu lei ad interrompere il contatto allontanandosi da lui.
Hermione sentì la presa introno alla sua vita farsi più salda.
-Stai scappando da me?-
Gli accarezzò i capelli.
Si, stava scappando, ma non abbastanza in fretta.
-Dobbiamo rientrare Harry..-
Lui annuì serio, le iridi verdi ora dure e scostanti.
-Farai finta che non sia successo nulla?-
Hermione rise amara, scuotendo il capo riccioluto.
Lui non parve turbato da quella risata sprezzante e infinitamente triste.
Si limitò a tenerla stretta a sé.
Quando riuscì a sgusciare fuori dal suo abbraccio retrocesse di pochi passi.
Gli voltò le spalle avviandosi verso la porta principale di casa Weasley.
-Per farti amare da me devi prima accettare i sentimenti che provi..- la bloccò - finchè li soffochi tra di noi non potrà mai esserci qualcosa di più di una semplice amicizia..-
Hermione si accarezzò le braccia con le mani per cercare di scaldare il suo corpo privato dal calore di Harry.
-Ho paura che poi, se qualcosa andasse storto, tu mi lasceresti..- confessò - capendo di essere innamorato solo dell'ideale che hai di me e non veramente della semplice Hermione..-
Lui si portò alle sue spalle stringendola in una morsa protettiva.
-Sei una vigliacca..- tuonò - amore, sei una vigliacca..-
Non si accorsero dei timidi fiocchi di neve che volteggiavano nell'aria gelida.
Troppo persi l'uno nell'altro per ammirare l'universo che li attorniava.
Il cielo e il vento che li avvolgeva in una candida coperta.
Hermione intrecciò le dita con le sue, abbandonandosi.
Piano piano, qualcosa cambia sempre.
Se ami, qualcosa cambia.




Spazio autrice:
I personaggi sono di Mrs J.K Rowling, tutta farina del suo sacco.
La canzone ad inizio fanfiction è degli U2 s'intitola New Year's Day ed è tratta dall'album War del 1983.
Ho sempre voluto scrivere una one-shot su questi due personaggi.
Li amo molto.
Ringrazio chi è arrivato sino alla fine, ottima tenacia.
Fanfic dedicata a tutti quelli che mi minacciano per continuare Hedonism, il nuovo capitolo arriverà nel week-end, promesso!
Claheaven
 
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